Voglio segnalarvi una cosa che ha veramente dell’incredibile, molto triste, se consideriamo che siamo nel 2008 e si fa subito a parlare di pace nel mondo, etc. La dimostrazione che siamo lontani da questa tranquillità globale la si ha anche da piccoli accorgimenti, è il caso di Google Chrome.
Problematiche
Ogni quanto aggiornate il vostro browser? Ogni 3 mesi? Non siete i soli
Per ovvi motivi i web browser sono tra i programmi più aggiornati. Infatti questi fanno parte oramai della nostra vita e sono i più vulnerabili ad attacchi esterni. Basti pensare che Firefox 2 è stato aggiornato 15 volte, dall’Ottobre del 2006, questo vuol dire una media di una nuova release ogni 39 giorni. Impressionante.
Ovviamente questi continui aggiornamenti sono una cosa positiva da prendere in considerazione quando si sceglie un browser piuttosto che un altro. La nota negativa è che 637 milioni di utenti navigano per la rete, con una versione datata del browser.
Uomo licenziato perché un malware autoinstallatosi sul suo computer dell’ufficio aveva scaricato centinaia di immagini pedopornografiche

Questa brutta avventura potrebbe essere presa ad esempio per una pubblicità di sistemi ritenuti più sicuri di Windows, come Mac Os X o Linux. Ma purtroppo è accaduta davvero. Il Massachusetts Department of Industrial Accidents ha licenziato un suo dipendente, il signor Michael Fiola, intraprendendo tra l’altro una procedura legale nei suoi confronti, in quanto all’interno dei suoi file temporanei internet del computer dell’ufficio erano presenti immagini chiaramente pedopornografiche.
“Il mio capo mi ha chiamato nel suo ufficio alle nove del mattino – ha spiegato Fiola ad alcuni quotidiani locali – e c’erano tutti, dal mio supervisore al direttore del personale. Senza permettermi di spiegare alcunché mi hanno dato la lettera di licenziamento, rimanendo in silenzio perché così aveva consigliato il loro legale”. Purtroppo, però, i legali (della difesa e dell’accusa, insieme) analizzando meglio il computer dell’uomo non hanno potuto far altro che arrendersi, in quanto non c’era alcuna prova del fatto che il dipendente avesse scaricato materiale illegale. Perché? Perché il materiale pedopornografico l’aveva scaricato un malware.
Azureus è morto lunga vita per Vuze?
Il celeberrimo client Azureus, compagno di tanti download, ha smesso di chiamarsi cosi, e questo non è stato l’unico cambiamento del quale non sono affatto soddisfatto(scusate il gioco di parole!).
Infatti nella nuova release ha preso maggior importanza la componente social del programma Vuze. Personalmente già da qualche tempo “odiavo” questa nuova feature, sinceramente mai utilizzata e che rallentava solamente l’apertura del programma.
Controllare continuamente le email costa tempo e denaro (e probabilmente anche salute)

“I lavoratori americani sprecano 650 miliardi di dollari ogni anno perchè controllano la loro casella di posta troppo spesso.” Si potrebbe riassumere così l’articolo pubblicato qualche giorno fa dall’autorevole New York Times, secondo cui appunto il controllo continuo della casella di posta è causa di distrazioni per i lavoratori, e queste “distrazioni” costano 650 miliardi di dollari ogni anno.
L’articolo incentra la sua attenzione sul tempo impiegato a controllare la casella di posta e sul calo del rendimento di un lavoratore quando dopo aver effettuato il controllo torna ai suoi impieghi. Sembrano cifre esagerate in confronto ad un’ azione che richiede così poco tempo, eppure pare proprio che le stime siano corrette.
Ed il discorso a quanto pare non riguarda solo gli americani, ma un po’ tutti quelli che lavorano al computer e utilizzano molto la posta elettronica.
Ed il discorso a quanto pare non riguarda solo gli americani, ma un po’ tutti quelli che lavorano al computer e utilizzano molto la posta elettronica.
Kaspersky Rescue Disk, un nuovo disco gratuito di pronto soccorso per il PC

Che capiti a loro stessi o ad amici non troppo esperti da aiutare, molti geek, prima o poi, hanno a che fare con un sistema Windows che non vuole saperne di avviarsi. Quasi inutile dire che, in molte circostanze, la mancanza di un corretto avvio del sistema è dovuta alla presenza di virus informatici piuttosto arcigni, che necessitano di un’arma efficace, molto efficace per essere eliminati e far tornare il PC infetto ad un (quasi) normale funzionamento.
Ed allora perché non affidarsi ad un nome divenuto ormai garanzia come Kaspersky? Da leader del settore nei prodotti per la sicurezza dei computer (antivirus, firewall, antispyware ecc.), la società russa ha ben pensato di regalare a tutti noi un nuovo disco gratuito di pronto soccorso per il PC, avviabile quindi senza dover accedere preventivamente al sistema operativo installato sulla macchina: Kaspersky Rescue Disk.
“Drogati” per il telefonino? In Spagna due ragazzi sono stati addirittura condannati a trattamento sanitario obbligatorio in una clinica psichiatrica!

Se non riuscite a staccarvi dal cellulare e guardate il telefonino in continuazione, allora forse avete qualche problema serio. La pensano così in Spagna, dove due ragazzini di dodici e tredici anni sono stati obbligati a trattamento sanitario obbligatorio in una clinica psichiatrica per essere curati da una droga molto particolare: la droga da cellulare.
I ragazzini sono stati portati in clinica perché, a quanto pare, i genitori hanno affermato che non riuscivano più a portare avanti le loro normali attività senza avere tra le mani il “maledetto” oggetto di comunicazione. Tra l’altro, l’anno scolastico non è finito bene per loro, e avevano anche iniziato a dire bugie ai genitori per cercare di racimolare qualche soldino in più per le ricariche telefoniche. Nel Centro per l’igiene mentale per bambini e ragazzi di Lleida, vicino Barcellona, i ragazzi impareranno a disintossicarsi: “È la prima volta che ci capita una malattia del genere – ha spiegato il direttore del Centro, il dottor Maite Utges”.
Intro in Flash? Addio se cerco con Google
C’è stato un periodo i cui molti sviluppatori farcivano il sito con una bella introduzione in Flash, pesante come non mai.
Di recente sono nate due filosofie di pensiero, la prima cerca di limitare il flash allo stretto indispensabile, vedi Youtube, la seconda continua a fare largo uso di questo linguaggio di programmazione, visitate il sito del AlfaRomeo, si potrebbe dire che giustamente con linee più veloci quei contenuti non sono cosi pesanti, ma personalmente non ritengo sia un pensiero giusto.
E chi l’ha detto che il peer to peer è illegale?
Inutile non dirlo il P2P viene utilizzato sopratutto per scopi illegali. Software come BitTorrent o LimeWire servono per scaricare file protetti da copyright.
Ma come tutti i veri geeks sanno, il peer to peer è anche un ottimo mezzo di distribuzione per file non protetti dal diritto d’autore, la prima cosa che mi viene in mente sono le distro Linux.
eBay dovrà pagare 20mila euro di risarcimento alla Hermes. Un pericoloso precedente, che pone la società d’aste a rischio chiusura!

Ancora problemi per eBay, che per l’ennesima volta si trova a dover pagare una multa per il comportamento scorretto dei propri utenti. Questa volta siamo in Francia: un tribunale d’oltralpe ha infatti obbligato il popolare servizio di aste online a pagare ben 20mila euro di multa alla Hermes, famosa società di prodotti di lusso.
Motivo? eBay avrebbe permesso la vendita, sul suo sito appunto, di tre borse contraffatte. Si tratta di una delle prime volte (e la primissima in Francia) in cui un giudice designa eBay come principale responsabile di una vendita fraudolenta tra due propri utenti. Numerose volte eBay è intervenuta per eliminare dal proprio sito prodotti contraffatti o di cui è vietata la vendita, ma si è sempre battuta per far prevalere il principio che devono essere le diverse aziende produttrici a indicare quali sono i prodotti contraffatti e quali gli originali.
La home-page di Google è illegale?

Guai giudiziari per Google, accusata di violare le leggi californiane a causa della sua riluttanza ad inserire direttamente nella home page un link alla pagina della politica sulla privacy. “A Google è stato chiesto di inserire la parola privacy, una parola di sole sette lettere, accanto agli altri link che portano alle pagine di informazioni sulla ricerca e sulla società. Una parola piccola che però nel mondo della privacy è molto importante”, ha spiegato Beth Givens della Privacy Rights Clearinghouse.
Tutto è partito da una segnalazione proveniente da alcuni blog del New York Times, secondo cui Google non si sarebbe adeguata all’Online Privacy Protection Act del 2003 (la legge californiana sulla privacy, per intenderci): la legge prevede che ogni sito che abbia dietro un’attività commerciale e raccolga informazioni private degli utenti debba segnalare bene in vista nella propria home page un link alla propria pagina che spiega la politica dell’azienda nei confronti della privacy.
I domini più pericolosi del Web, secondo McAfee. Da evitare? Soprattutto Hong-Kong, Cina e Filippine

Quali sono i domini che tendono ad essere più pericolosi sul Web, per via dei tanti server “distributori” di malware? A stilare la speciale classifica è la McAfee, società produttrice di software antivirus, secondo cui al primo posto ci sarebbero i domini con base a Hong-Kong (.hk) con il 19,2 per cento di rischio. A seguire, i domini di Cina (.cn), Filippine (.ph), Romania (.ro) e Russia (.ru). Al contrario, i domini che dovrebbero essere più sicuri (perché meno portatori di malware) sono Finlandia (.fi), Giappone (.jp), Norvegia (.no), Slovenia (.si) e Colombia (.co).
Inoltre, se si fa un calcolo generale e si analizzano tutti i domini, risulta che la possibilità di scaricare spyware, adware, virus e altri tipi di software non desiderato è salita (addirittura!) del 41,5 per cento rispetto al 2007. Anche se la percentuale maggiore di rischio appare sui siti che utilizzano il dominio .hk, non è detto che questi fanno tutti capo alla città di Hong-Kong: molti magari utilizzano società di registrazione siti con base a Hong-Kong magari perché sono convenienti dal punto di vista economico o chiedono pochi documenti per l’avvio delle pratiche.
eBay, gli italiani comprano sempre di più dagli Stati Uniti (ma sempre di più, dagli Stati Uniti non si spedisce in Italia)

Sembra davvero un controsenso, ma c’è poco da scherzare. Gli italiani che frequentano eBay acquistano sempre di più da venditori presenti negli Stati Uniti, anche se i venditori d’oltreoceano si fidano sempre meno delle nostre Poste, tant’è che molti vendono i propri oggetti con la clausola “non inviamo in Italia”. Partiamo dai dati, innanzitutto. Secondo eBay, nei primi tre mesi dell’anno gli italiani hanno acquistato dagli Stati Uniti quasi 700mila oggetti, con una crescita del 18 per cento rispetto allo scorso anno.
Gli italiani dagli Usa acquistano soprattutto attrezzature sportive (+63 per cento), accessori e ricambi per autovetture (+56 per cento) seguiti da strumenti e forniture per ufficio e fotografia (+47 e +44 per cento). Va bene anche il settore degli strumenti musicali, con il 42 per cento in più. Per quanto riguarda la spesa, i quasi 150mila italiani che hanno acquistato tramite eBay oggetti dagli Stati Uniti, sempre tra gennaio e marzo del 2008, hanno speso in media 56 dollari (l’equivalente di circa 36 euro) per ogni acquisto. Ma andiamo a vedere, invece, le note negative
HP obbliga gli utenti ad utilizzare LiveSearch, colpo di genio di Microsoft?
Se non si possono convincere le persone ad utilizzare le tue applicazioni o servizi web piuttosto che quelli degli altri competitor, qual’è la migliore soluzione per conservare comunque un buon market share?
Ma ovviamente inserire i tuoi prodotti e servizi con il sistema operativo, cosi le persone saranno più invogliate ad utilizzare il tuo servizio rispetto che quello di qualcun altro.





