WiFi Guard, uno scanner di rete che individua i device collegati senza consenso

Sfruttare una connessione Wi-Fi è sicuramente il miglior modo mediante cui collegare uno o più device ad internet.

Per quanto comode possano essere le connessioni Wi-Fi possono però rivelarsi poco sicure e non è poi così remota la possibilità che eventuali malintenzionati possano mettere in atto attacchi ad hoc entrando in possesso della password di rete e sfruttando la stessa a proprio piacimento.

Tenere sotto controllo tutti i device collegati ad una specifica rete potrebbe senz’altro essere utile al fine di evitare di andare incontro a spiacevoli situazioni di questo tipo.

Scovata una falla nella crittografia: le transazioni online sono a rischio

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La recente scoperta di un gruppo di ricercatori americani ed europei sta iniziando a far tremare l’intero popolo del web e le fondamenta su cui si edifica internet: nella crittografia a chiave pubblica secondo l’algoritmo RSA comunemente usata in rete è stata individuata una problematica inattesa e sconosciuta ed in grado di mettere a rischio shopping online, banking, sicurezza della posta elettronica e molteplici altri servizi.

Nel dettaglio, il funzionamento di RSA risulta basato sull’impiego di due numeri primi molto grandi che sono generati in maniera casuale e che vengono moltiplicati tra loro al fine di ottenere la chiave pubblica.

I numeri originali vengono manutenuti segreti e saranno impiegati solo e soltanto per decodificare i messaggi in arrivo codificati, appunto, sfruttando la chiave pubblica.

Websense e i virus della prima metà del 2009

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WebSense è un’agenzia esperta nel controllo di attacchi virus via rete e non solo. Si occupa di segnalare quotidianamente i nuovi virus che vengono trovate nella rete o nelle email. Come ogni sei mesi, stila un report che ci racconta nei dettagli, come è andato l’aspetto sicurezza nella prima metà dell’anno, in questo caso, oggi, vedremo i primi sei mesi dell’anno 2009.

Il 77 per cento dei siti internet, nella prima metà del 2009 è stato compromesso con l’inserimento di codice maligno all’interno del codice originario. Invece, il 95 per cento dei commenti, lasciati nei blog, chat e forum è composto da commenti di spam. Non è neanche così rosa l’aspetto link maligni, il 69 per cento della pagine contenenti contenuti discutibili (porco, droga o altro) avevano almeno un link maligno e in questi primi sei mesi, ne è stato scoperto un buon 79 per cento tra tutti i siti aperti nella prima metà del 2009.