Foto di un iPhone

Apple vuole trasformare la SIM virtuale in uno standard

Probabilmente non tutti lo ricorderanno ma già con il lancio di iPad Air 2 e di iPad Mini 3 c’era stata qualche avvisaglia. Tuttavia la certezza più assoluta riguardo la volontà di Apple di voler mandare definitivamente in pensione la vecchia SIM è arrivata solo nel corso delle ultime ore.

Foto di un iPhone

Stando infatti a quanto emerso di recente l’azienda di Cupertino avrebbe intenzione di far diventare la SIM virtuale lo standard delle comunicazioni cellulari.

Foto che mostra il logo di YouTube in primo piano

YouTube, HTML5 diventa la tecnologia standard

Mediante un recente post apparso sul blog ufficiale di YouTube il team della piattaforma di video sharing più celebre al mondo ha provveduto ad annunciare un’importante novità: dopo svariati anni di test d’ora in avanti HTML5 andrà andrà a sostituire ufficialmente Flash come piattaforma di default per la riproduzione dei filmati all’interno di Google Chrome, Internet Explorer 11, Safari 8 e nelle versioni beta di Firefox.

Foto che mostra il logo di YouTube in primo piano

Quattro anni fa abbiamo scritto in merito al supporto per il tag <video> di HTML5 e alle sue prestazioni confrontate con quelle di Flash. Al tempo, a causa di alcune limitazioni, non è diventata la nostra piattaforma predefinita per la distribuzione dei filmati. Ancora più importante, HTML5 non risultava compatibile con Adaptive Bitrate (ABR), una funzionalità che ci permette di mostrarvi i video con meno buffer.

Notebook, caricatori omologhi e condivisi dal 2014

Notebook, caricatori omologhi e condivisi dal 2014

Notebook, caricatori omologhi e condivisi dal 2014

A partire dal prossimo anno oramai alle porte il variegato universo dei notebook andrà ad adeguarsi in toto a quello che è stato il percorso già intrapreso per la telefonia mobile. Infatti, dal 2014 gli strumenti utilizzati per la ricarica delle batterie dei laptop saranno standardizzati.

Nei primi mesi del prossimo venturo i dettagli tecnici dello standard saranno divulgati dalla IEC (International Electrotechnical Commission) e progressivamente adottati dalle aziende. Prima che gran parte della produzione possa allinearsi con lo standard passeranno però diversi mesi. Per il momento, è opportuno sottolinearlo, la IEC non si è ancora sbilanciata sulle tempistiche esatte ma l’approvazione è senz’altro un’incitazione all’avanzamento delle procedure indispensabili per poter arrivare già ad inizio anno nuovo con la pubblicazione degli estremi ai quali i produttori dovranno poi attenersi.

Nano-SIM nuovo standard ETSI

Nano-SIM: l’ETSI ha definito il nuovo standard

Nano-SIM nuovo standard ETSI

Dopo una convention a Osaka della durata di ben due giorni l’ETSI (European Telecommunications Standards Institute), mediante un apposito comunicato pubblicato direttamente sul suo sito ufficiale, ha annunciato l’approvazione di un nuovo standard per le schede SIM in formato nano.

Trattasi, nello specifico, del formato 4FF, altrimenti noto come nano-SIM, in base al quale sarà possibile ridurre di circa il 40% le dimensioni delle attuali micro-SIM.

Al momento non sono ancora state fornite informazioni in merito ai dettagli tecnici ma secondo alcune supposizioni e stando a quanto vociferato la scelta potrebbe essere ricaduta sulla proposta di Apple avanzata da Cupertino qualche tempo addietro.

Digitale terrestre nuovo decoder 2015

Digitale terrestre, dal 2015 si cambia con lo standard DVB-T2

Digitale terrestre nuovo decoder 2015

Il passaggio al digitale terrestre è stato effettuato soltanto in alcune regioni dell’Italia e all’appello ne mancano ancora diverse ma, nonostante ciò, nel corso delle ultime ore è stata diffusa un’ulteriore notizia ad esso relativa.

Così come spiegato nel nuovo decreto legge sulla semplificazione fiscale e stando a quanto imposto dal governo Monti a partire dal 1 gennaio 2015 le case che producono televisori dovranno integrare nei loro modelli un decoder standard dvb-t2 (Digital Video Broadcasting – Terrestrial) unitamente al supporto al formato mpeg-4 il che, in altri termini, sta a significare che sarà necessario cambiare ancora una volta il sintonizzatore mediante cui poter ricevere i canali del digitale terrestre.

Apple e la battaglia delle nano-SIM

Apple nano-SIM

Se sino ad ora i produttori di smartphone si sono prevalentemente scontrati a suon di brevetti stando alla proposta di standard avanzata da Apple che la prossima settimana verrà messa al voto dall’European Telecommunications Standards Institute (ETSI) il nocciolo della questione potrebbe ora spostarsi sulle dimensioni delle SIM.

Stando a quelle che sono le ultime informazioni attualmente disponibili risulta infatti che Apple stia tentando di convincere i competitors rientranti nel settore smartphone affinché le nano-SIM, progettate dall’azienda tedesca Giesecke & Devrient ed aventi dimensioni inferiori di circa il 30% rispetto alle già piccole micro-SIM, diventino uno standard per tutti.

Il nocciolo della questione, però, consiste nella modalità mediante cui le nano-SIM si ritiene debbano essere inserite nei device, modalità che Apple sarebbe intenzionata ad imporre.

I produttori sono infatti d’accordo circa l’adozione delle nano-SIM ma a dividere le parti vi è proprio la questione relativa alla modalità di inserimento sulla quale Nokia, RIM e Motorola si sono opposte e continuano tutt’ora ad essere intransigenti.

IDNs e la rete è sempre più internazionale

icann

Uno dei limiti principali della rete è sempre stato il suo anglocentrismo. Come molte delle innovazioni tecnologiche dell’ultimo secolo, la rete si è sviluppata negli Stati Uniti, ed è lì che i suoi standard si sono definiti.

Dall’alfabeto usato nell’HTML ai Domains tutto è tarato sull’alfabeto latino a 26 lettere, il che è un limite non indifferente per molte culture. Pensate soltanto ai problemi che molti europei hanno per i conflitti che le lettere accentate causano, immaginate ora se utilizzate un altro alfabeto, o magari una scrittura ad ideogrammi.

Una delle barriere culturali è sempre stata il dominio. Non essendo gli indirizzi web in grado di contenere caratteri speciali non hanno mai potuto essere perfettamente integrabili con tutte le culture. Quante volte abbiamo dovuto registrare domini grammaticalmente errati e quanto l’indicizzazione dei nostri siti ne ha pagato le conseguenze.

Apple molla il bottino, gratuite da oggi le licenze Mini DisplayPort

Coloro che fino ad oggi l’hanno criticata dovranno fare un piccolo passo indietro perchè da oggi, Apple, è un pochino più aperta nei confronti delle altre aziende del settore.

La casa di Cupertino, infatti, ha fatto sapere di aver reso gratuite le licenze relative alle nuovissime porte Mini DisplayPort che equipaggiano ormai tutti i nuovi prodotti targati Apple.

La speranza è quella di diffondere uno standard e migliorare così la compatibilità dei prodotti Apple con una serie di prodotti fin’ora praticamente preclusi al mondo senza mela. Parliamo sopratutto di monitor di grandi dimensioni e televisori ad alta definizione che renderebbero certamente più interessante e di maggiore fruibilità l’esperienza con i prodotti Apple.

“In Europa serve un’accelerazione urgente per migrare all’IPv6”. Parola della Commissione Europea

Ipv6

I governi dei Paesi membri dell’Unione Europea, così come i siti e i portali principali del Vecchio Continente, devono guidare la migrazione allo standard IPv6. Parola del Parlamento Europeo, che proprio in questi giorni ha lanciato un allarme: se non innoviamo il metodo di gestione degli indirizzi internet, tutta la Rete e l’innovazione tecnologica sono a rischio. Secondo il piano, il 25 per cento degli utenti della rete deve migrare all’IPv6 entro il 2010.

Ma in cosa consiste l’IPv6? E che cos’è questa crisi di cui tanto si parla? È presto detto, e cercheremo di spiegarlo con parole semplici. Attualmente per gli indirizzi internet si utilizza la versione 4 dell’Internet Protocol (IPv4): uno schema 192.123.456.789(per fare un esempio di indirizzo IPv4) che permette la gestione contemporanea di 4,3 miliardi di indirizzi univoci. Questa cifra, però, verrà probabilmente raggiunta entro il 2011. Ecco perché l’urgenza di una migrazione all’IPv6.

Office 2007, 122mila errori al test OOXML

Office

Office 2007, la suite da ufficio di Microsoft che ultimamente sta riscontrando buoni risultati di vendita, deve fare i conti con una brutta notizia: i circa 122mila errori ottenuti in due test OOXML. Secondo Alex Brown, che sta a capo della sezione dell’International Organization for Standardization (Iso) che si occupa di gestire gli standard dei formati Office Open XML, i documenti creati con Office 2007 non soddisfano le specifiche del formato.

In particolare, i documenti Word generati dalle versioni di Office (e salvati, aggiungiamo noi, come .docx) non sono conformi all’ISO/IEC 29500. Secondo l’ideatore dell’XML, Tim Bray, Microsoft “potrebbe non avere alcun interesse a rimanere conforme in modo pieno allo standard OOXML, così come è stato pensato dall’ISO”. Più ottimista Brown, secondo cui Microsoft provvederà presto ad aggiornare la propria suite per renderla pienamente compatibile.