Flash Player deve morire?

Indovina Indovinello. Secondo voi, qual è il software che Steve Jobs ha recentemente definito come un “divoratore di CPU con tante falle di sicurezza basato su una tecnologia antiquata”? Windows 7? Android? No, Flash Player.

Quella del CEO di Apple è ormai diventata una posizione inequivocabile. L’introduzione della celeberrima tecnologia Adobe in dispositivi come iPad e iPhone non rientra nei piani attuali dell’azienda di Cupertino e mai ci rientrerà, saranno piuttosto gli altri a doversi adeguare al diktat di Jobs.

In questo senso, fa pensare il ruolo sempre più importante che la tecnologia HTML5 (che garantisce maggiori prestazioni rispetto a Flash) sta acquisendo in casa Google. Il colosso di Mountain View permette già di sostituire Flash Player su YouTube con questo nuovo standardche attualmente è supportato solo parzialmente da Firefox (che legge solo i video ogg), non è supportato da IE, mentre con Chrome e Safari va a meraviglia (supportano entrambi i video h.264) – e questo vuol dire che prima o poi “big G” potrebbe decidere di seguire le orme di Apple e tagliare i ponti con Adobe.

A questo punto, la domanda sorge spontanea: Flash Player deve morire?

PowerPoint: 157 bellissimi template gratuiti da far impallidire Steve Jobs

Fatta eccezione per le idee geniali in stile iPod e iPhone (iPad lasciamolo ancora in dubbio), i miliardi di dollari in banca e il guardaroba ampio 20×20 cm, una delle principali cose che hanno reso Steve Jobs famoso in tutto il mondo sono le diapositive che accompagnano le presentazioni di tutti i prodotti Apple.

Questo perché una presentazione fatta come si deve, con le scritte, le immagini e le animazioni messe nei punti giusti, che riguardi un mero esame di terza media o un dispositivo realizzato per rivoluzionare il mercato tecnologico globale, rende tutto più accattivante e chiaro agli occhi dello spettatore.

Anche noi, quindi, nel nostro piccolo, se siamo incaricati di realizzare delle presentazioni, dobbiamo cercare di fare del nostro meglio affinché queste siano non solo comprensibili dalla massa ma anche originali e ricche di spunti che lascino lo spettatore incuriosito.

A tal proposito, crediamo che i 157 spettacolari template gratuiti per PowerPoint 2007 messi a disposizione da Microsoft sul sito di Office siano proprio quello che fa per noi. Date pure un’occhiata al video dimostrativo qui sotto per capire meglio di cosa stiamo parlando.

iPad, perché sarà un flop e perché non lo sarà

L’iPad sarà un nuovo successo di Apple o un clamoroso flop? È da quando Steve Jobs ha presentato il suo tablet che ci stiamo facendo questa domanda.

Proprio per questo, abbiamo deciso di racimolare un po’ le idee e abbiamo provato a stilare una classifica con i 5 principali motivi per cui iPad sarà un successo e i 5 principali motivi per cui iPad sarà un flop. Leggetela con attenzione e diteci cosa ne pensate.

Perché iPad non sarà un flop

  1. È facile da usare – grazie alla sua interfaccia utente in stile iPhone e, soprattutto, alla presenza del touch-screen, l’iPad può essere una buona chiave per spalancare le porte del mondo informatico a chi non lo conosce ancora. Grazie ad esso, molte persone non più giovanissime e/o a digiuno di informatica potrebbero iniziare a scoprire le meraviglie di Internet e a prendere molta più confidenza con tutti i dispositivi tecnologici (a quel punto non più misteriosi come un tempo).
  2. Gli altri e-book reader sono poca cosa – come detto nel post di presentazione dell’iPad, uno degli scopi principali per cui Apple ha creato questo tablet è la sua penetrazione del mondo dei libri elettronici, ora dominato da dispositivi come Amazon Kindle. Quest’ultimo, però, se confrontato con l’iPad, risulta essere davvero poca cosa. Ciò vuol dire che, se il mercato degli e-book continuerà a espandersi in maniera significativa, iPad avrà buone chance di diventare per i libri quello che iPod è stato per gli mp3.

iPad: il tablet di Apple è realtà… ma è solo un iPhone gigantesco!

Photo credits: marketingfacts

Per niente magico e molto meno rivoluzionario di quello che ci si aspettava. Il tanto chiacchierato tablet iPad di Apple, presentato ieri a San Francisco da Steve Jobs in persona, ha deluso le aspettative di molti fan. Non lo si può negare.

Si tratta di una “tavoletta” tutto-fare, probabilmente creata con il solo scopo di contrastare il Kindle di Amazon e proiettare la casa della mela nel mercato degli e-book, che di sorprendente risulta avere ben poco.

Ma andiamo con ordine. Vediamo in dettaglio cos’è questo iPad, com’è fatto, quando potremo averlo, a che prezzo, e cosa gli manca per essere quel dispositivo rivoluzionario rimasto nei sogni di molti.

Che cos’è – dirlo non è esattissimo sotto il punto di vista tecnico, ma l’iPad è poco più di un iPhone ingrassato. Si tratta, infatti, di un dispositivo a metà strada fra un cellulare e un laptop, è spesso circa 1.1 cm e pesa circa 680 grammi. Consente di leggere riviste e libri elettronici, navigare sul Web, visualizzare video in alta definizione ed ascoltare musica.

Previsto il ritorno di Steve Jobs per il prossimo 8 Giugno? Sembra di si!

Calendario Moscone Center

Sono ormai 5 mesi che alla direzione di Apple, almeno nella persone fisica, non c’è più Steve Jobs ma per l’otto giugno si aspetta il suo ritorno. Perché l’otto giugno? Il calendario che trovate ad inizio articolo, è quello del Moscone Center. Come vedete, ho cerchiato una conferenza non ancora con il nome, che inizia il 6 Giugno per terminare il 12.

Come ogni anno, in quei sei giorni, si tiene il WWDC Keynote, appuntamento ormai fisso per tutti gli appassionati del mondo Apple, che vogliono seguire tutte le novità del mondo della mela. Questa volta, oltre alle news del mondo Apple, forse, si spera, si crede, ci sia anche lo Zio Steve in persona. Non possiamo chiamarli Rumors, perché sono abbastanza fondati e ci sono anche delle prove, più che altro, le chiamerei indiscrezioni quelle che sto per darvi.

Tanti auguri Mac!

Dalla prima pubblicità avveniristica del Mac le cose sono certamente cambiate, il parallelepipedo grigio di 25 anni fa non sembra nemmeno parente del luccicante Mac moderno ma al suo interno, nel profondo dei suoi bit, l’impronta della storia è fortissima.

Il 22 giugno del 1984, data del primo spot, fu per molti una giornata che avrebbe definitivamente cambiato la storia dell’informatica, quel giorno gli sforzi di Steve Wozniak e Steve Jobs, coronati dalla pubblicità post-apocalittica ideata da Ridley Scott, hanno dato vita ad uno dei più amati strumenti elettronici moderni.

Svelato il mistero, Steve Jobs parla in una lettera aperta

Il MacWorld di quest’anno ha attirato l’attenzione della comunità per un’infinità di motivi, dalle infinite indiscrezioni in merito ai nuovi prodotti presentati, al fatto che questa sarà l’ultima edizione dell’evento, fino ai rumors che si sono via via diffusi sui sospetti problemi di salute che affliggerebbero il patron di Apple, Steve Jobs.

E proprio Jobs, in queste ore, ha finalmente svelato il “segreto” che sta dietro alla scelta di non voler partecipare all’ultimo MacWorld Event. Molti, nei mesi scorsi, avevano già dei sospetti rispetto ad alcuni problemi di salute che avrebbero afflitto il patron di Apple e proprio per questo motivo, con una lettera aperta alla stampa e alla comunità, Steve ci ha svelato la verità.

Apple rumors: un netbook in arrivo?

Nei giorni scorsi, in occasione dell’uscita dei nuovi MacBook, Steve Jobs ha dato parere favorevole ad un futuro NetBook di casa Apple, nessuno si sarebbe aspettato però che il “futuro” di cui parlava il papà di Apple fosse così prossimo.

Da alcune indiscrezioni parrebbe che la casa della mela sia già a lavoro su un prototipo di NetBook e che l’uscita dello stesso sia programmata addrittura per il primo semestre del prossimo anno.

Apple: forse serve un taglio dei prezzi!

Si prospettano tempi duri per Apple infatti non bastasse la crisi economica che sta colpendo gli Stati Uniti ci si mette anche l’analisi di Endpoint Technologies che non usa mezze misure e definisce troppo alti i prezzi dei MacBook.

Infatti a quanto pare tutte le novità introdotte nei nuovi portatili by Cupertino ed il taglio dei prezzi non permetteranno ad Apple di rimanere competitiva.

Apple riceve dopo quasi 10 anni il brevetto per la Dockbar, ed ora?

Da oggi in poi, la Dockbar per lanciare le applicazioni che ha reso celebre il Mac, è un brevetto registrato dalla Apple Inc. Nonostante siano passati quasi 10 anni da quando ha fatto la sua prima comparsa, la Dockbar è stata brevettata solo ieri.

Il ritardo è stato dovuto principalmente alla sezione brevetti americana e non alla Apple, che ne aveva chiesto la deposizione nell’ormai lontano 20 Dicembre 1999. Il brevetto recita che la Dockbar è un “User Interface for providing consolidation and access [..] to provide greater access and consolidation to frequently used items in the graphical interface, a userbar is established which includes a plurality of item representations“. Un concetto se vogliamo un po’ astratto, che fa sorgere spontanea una domanda:

AppleGeek: i migliori post della settimana su TheAppleLounge #16

Eccoci nuovamente all’appuntamento con i migliori post della settimana su TheAppleLounge. Se anche voi non volete perdervi nemmeno uno degli articoli di TAl iscrivetevi al feed!

Le nuove tariffe Vodafone in abbonamento per iPhone. TAL aveva già anticipato una indiscrezione a riguardo qualche tempo fa. Adesso Vodafone ci ha messo il sigillo dell’ufficialità: le nuove tariffe in abbonamento per chi acquista un iPhone sono ancora peggio di quelle lanciate l’11 luglio scorso dal carrier inglese.

Condivisione schermo, tutto come prima. L’aggiornamento 10.5.5 di Mac OS X ha eliminato una utile funzione avanzata di condivisione schermo attivabile da Terminale. TAL ci spiega come aggirare questo nuovo limite e risolvere il problema.

Le migliori T-Shirt ispirate a Steve Jobs. Steve Jobs è ormai una figura entrata a far parte dell’immaginario collettivo e come tale si è fatto spazio di diritto sulle t-shirt indossate da moltissimi Apple fan. I ragazzi di TAL hanno scelto le migliori 5.

Flash su iPhone forse ci siamo, forse no

Parlando alla conferenza ” Flash On The Beach” (FOTB) tenutasi a Brighton, è stato chiesto al direttore dello sviluppo di Adobe System, Paul Betlem, un aggiornamento sul supporto Flash per gli utenti iPhone.

Betlem ha risposto che attualmente un team è al lavoro per portare Flash sullìiPhone, ma che quest’ultimo è un sistema chiuso e controllato e quindi Apple avrà l’ultima parola quando si tratterà di inviare l’applicazione all’App Store.

“Kill switch” tiene in ostaggio gli iPhone di tutto il mondo [sondaggio]

E torniamo ancora una volta ad occuparci di iPhone, anche se in maniera negativa. Sta facendo il giro del mondo la scoperta di un blogger, esperto di iPhone, dell’esistenza di un’applicazione kills witch che permette ad Apple di bloccare tutti i programmi ritenuti indesiderati. Jonathan Zdziarski (colui che ha scoperto l’applicazione) ha paragonato la pratica dello kills witch ad un governo totalitario, dove colui che ha il potere può decidere di bloccare tutte le applicazioni che minacciano questo.

Quest’applicazione nascosta funziona in maniera molto semplice, ad insaputa dell’utente, il melafonino si connette ai server Apple e scarica una blacklist dove sono presenti tutti i programmi non autorizzati dalla casa di Cupertino. Anche se dalle colonne del Wall Street Journal, Steve Jobs, conferma e difende quest’applicazione switch-killer. Stando alle sue parole questa sarebbe servita soltanto in caso di estrema necessità per bloccare il proliferare di virus o di software dannoso per l’iPhone stesso.

iPhone 3G costerà di più del precedente modello! Leggere per credere!

Iphone 3G costerà di più del precedente modello! Leggere per credere!

Il nuovo iPhone 3G verrà venduto a 199 dollari, per questo modello sono previste ovviamente nuove features, la più importante è senza dubbio l’introduzione della velocità 3G, e nonostante questo teoricamente costa 200 dollari in meno rispetto al primo modello. Sottolineo il teoricamente perché come oggi vedremo il nuovo iPhone da 199$ costa molto di più dell’iPhone di 399$, per l’esattezza 160$ di più. Com’è possibile?

L’iPhone in se per se costa meno, ma la rata-flat ora richiesta è di 30 dollari al mese, un aumento di 10$ rispetto alla precedente offerta. Quindi solo per questo surplus i consumatori americani si troveranno a pagare 240$ in più.