I 10 motivi (di Microsoft) per cui le imprese non dovrebbero usare Google Apps
La guerra tra Microsoft e Google è destinata a giocarsi principalmente sul campo delle applicazioni da ufficio. La suite di Google, Google Apps sembra stia prendendo sempre più piede nei confronti del rivale Microsoft Office (soprattutto per il fatto di essere gratuita), e così Microsoft è corsa ai ripari stilando una classifica dei dieci motivi per cui le aziende non dovrebbero utilizzare i prodotti Google.
Una scelta molto probabilmente presa dopo l’importante accordo di partnership tra Big G e CapGemini, che aiuterà Google a vendere Google Apps Premier Edition (Gape) alle imprese. Andiamo a vedere, dunque, alcune tra “le dieci domande che le imprese dovrebbero porsi nel passare a Google Apps” (=ovvero, i dieci motivi, secondo Microsoft, per non passare).
Primo motivo: la storia insegna che Google spesso lancia sul web prodotti incompleti (chiamandoli Beta) e poi rilascia aggiornamenti secondo un calendario che nessuno conosce. Secondo: Google sponsorizza il prezzo molto basso delle proprie applicazioni, insieme all’assenza di spese per l’hardware, lo storage e la manutenzione degli apparecchi. Ma se Gape viene usato come complemento di Office, allora ci sarà bisogno comunque di hardware, storage e manutenzione.
Le applicazioni di Google, poi, funzionano solo in un impresa che non ha gerarchie tra gli utenti e dove i dipendenti sono sempre connessi: nelle imprese normali quasi nessuno lavora in questo modo. Ancora: le applicazioni di Google non hanno alcune funzioni essenziali, come ad esempio la possibilità, nel word-processor, di scrivere un’intestazione/piè di pagina, di inserire tavole dei contenuti o note a margine, e così per aggiungere questo tipo di informazioni bisognerà utilizzare altri sistemi, con conseguente perdita di tempo.
Ancora: le aziende devono spesso pensare alla propria privacy e alla propria sicurezza; affidandosi a Google non possono però contratollare i propri dati, che anzi vengono conservati per anni in chissà quali server senza possibilità di accesso. E cosa succede se i server di Google andassero down o fossero “hackerati”?
Da notare che nella lista non viene mai annoverata la parola “collaborazione”, vera e propria potenzialità, invece, delle Google Apps. Qui la lista completa delle dieci motivazioni (in inglese). Mi piacerebbe sentire il vostro parere sull’argomento: che qualcuno a Redmond abbia iniziato a preoccuparsi per la perdita di predominio nel campo delle applicazioni da ufficio?
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#1Neokratos
“contratollare” ??? … affidandosi a Google non possono però contratollare i propri dati… XD vabbè dai capita… cmq la Microsoft non ha più il dominio incontrastato di tutte le cose, ed ormai si deve rassegnare… la gente sta iniziando a capire che esistono alternative … “Alternative”, quello che è mancato per molto tempo durante il periodo di “dominio” di Microsoft… cmq io non lavorando con questo tipo di applicazioni, almeno non a livello professionale, posso dire che sinceramente non mi importa di come lavora Google… fino ad ora i loro prodotti “funzionano” e questa mi pare solo una mossa che mette in luce i difetti della “Grande G” da parte di Microsoft… che pensassero a vedere i loro di difetti…
Bye
Neo
#2v1ruz
Pero’ effettivamente sono domande che una grossa azienda si fa e si fara’ sempre…per una volta ms non ha tutti i torti
#3softcodex
MS anche se ha toppato un sacco di volte, credo che non abbia tutti i torti:
é difficile, allo stato attuale delle cose, che una grande azienda, o anche una PMI, passi completamente a Gape senza pensare al fatto della sicurezza dei file o alla multitudine di cose che si possono fare col pacchetto office e non con le google apps.
Google sta crescendo, ma rimane ancora fuori dai grandi giochi dal lato aziendale.
#4antonio
E su openoffice.org che hanno da dire? Note a pie di pagina e intestazioni, fogli di calcolo e presentazioni. Alla modica cifra di 0€. Voglio vedere fra qualche anno chi comprerà ancora MS Office. A craccarlo siamo bravi tutti. a comprarlo un po meno.
#5v1ruz
le aziende continueranno a comprare Office perche’ quello e’ lo standard nel mondo del lavoro, un po per ignoranza un po per compatibilita’ (niente da togliere ai programmi opensource).
#6alby69
Dovevo sistemare la questione licenze Office in azienda; quindi circa 3 anni fa ho introdotto (40 PC) OpenOffice. A parte alcune lamentele dettate più che altro dall’interfaccia della vecchia versione, non ho MAI ricevuto richieste di funzioni mancanti…
Devo anche dire però che ho tenuto un breve corso su Calc e Writer in azienda.
Google Apps lo uso abbastanza, mi piace ma deve migliorare molto…
Aspetto fiducioso un’invasione di thin-client e UMPC..
Siamo onesti, senza Internet un PC non serve a nulla!!!
#7Marcello Semboli
Il mio commento?
Come si dice "coppia di scarafaggi" in inglese?
#8Satollo
MS ha ragione sotto tanti punti di vista: applicazioni office su WEB, utilizzando l’HTML con AJAX, non sono un gran soluzione, è perché le esigenze sono spesso più complesse. Come lo fai un serio powerpoint su web? Per venire incontro a queste cose stanno nascnedo una marea di tecnologie semi-web: lazlo, flex, jfx e tante altre. Di fatto sono plugin per i browser che riescono a far girare “interfacce” complesse sfruttando il PC. Prima o poi anche Google finirà in quella direzione anche se i suoi strumenti per il singolo sono veramente ottimi. In azienda, secondo me, molto meno.
E uno dei motivi è che le aziende vogliono avere la loro roba in casa. I dati sono l’anima dell’azienda, molto spesso.
Più interessante se google vendesse mini server con i suoi applicativi da mettere in azienda, quello sarebbe molto interessante. Ad esempio un GMail aziendale sarebbe eccezionale. Non so se lo fanno già.
#9Manuel
Molto meglio OpenOffice
#10Francesco Giossi
In che termini si può considerare quella lista attendibile? l’articolo citato indica che la lista > che vuol dire tutto e niente… tipo “me l’ha detto mio cuggino che lavora alla maicrosftz”. Nulla contro geekissimo, ma la fonte dell’articolo originale (?) è quanto meno discutibile.
Per quanto mi riguarda io non userei mai un servizio online per comporre contenuti che io non voglio che volontariamente siano in rete… e se i files vengono persi, chi è responsabile della cosa? immagino nessuno? sono molto perplesso, io sto alla larga da google apps come starei lontano da un identico serivizio targato ms, adobe, yahoo, etc…
Infine, openoffice va bene, ma Ms office è un’altra cosa, non ci sono santi che tengano.
#11tizio29
Considerazioni di ms sicuramente lecite, ma naturalmente tendenziose.. io ho provato ad usare google apps ma lo trovo ancora troppo lento…
cmq volevo fare una precisazione, non credo che Google abbia acquistato CapGemini come hai scritto (mi è preso un colpo a leggerlo), è solo una partnership: http://today.reuters.it/news/newsArticle.aspx?typ…
ciao
ps complimenti per il sito! davvero utilissimo ti seguo ogni giorno!!!
#12Daniele
@tizio29: è vero, hai ragione: grazie per la precisazione! Ora aggiorno subito il post.
@Francesco: se leggi bene l’articolo, noterai che la fonte è una giornalista di ZDNet , che è in ogni caso uno dei siti di tecnologia più autorevoli della Rete. Quindi non è proprio “mio cuggino” 🙂