Romolo Ganzerli (Seroban)
17 Marzo 2008
Fino ad ora abbiamo parlato continuamente di Web 2.0, di quell’insieme di tecnologie che hanno reso il web il frutto della completa interazione tra utente e contenuti, una rivoluzione che in pochi anni ha travolto internet mutandone il volto, da freddo involucro a variopinta manifestazione di contenuti digitali elaborati, rifiniti e scelti dagli stessi fruitori.
La nascita e l’ irrefrenabile sviluppo di Blog e Reti Sociali, di piattaforme per l’intrattenimento e lo studio, per la condivisione del sapere fino ad arrivare alle applicazioni web-based di cui tanto parliamo, sono solo alcuni dei traguardi raggiunti dal Web 2.0, oggetto di discussione in questo ultimo periodo alla luce della progettazione di una nuova forma di Web, che qualcuno ha azzardatamente soprannominato Web 3.0.
Questa volta l’interprete principale non è Big G, ma il suo eterno rivale, Yahoo!
Stretti nella morsa tra Microsoft e Google, i dirigenti di Yahoo! hanno deciso di indirizzare la politica della loro azienda verso lo sviluppo e l’innovazione, che ora come mai dovrà essere la spinta propulsiva decisiva per approdo a nuove forme di marketing.
La parola chiave è Web Semantico, “la trasformazione del World Wide Web in un ambiente dove i documenti pubblicati (pagine HTML, file, immagini, e così via) siano associati ad informazioni e dati (metadati) che ne specifichino il contesto semantico in un formato adatto all’interrogazione, all’interpretazione e, più in generale, all’elaborazione automatica. (wikipedia)”
Ricerche specializzate ed evolute, basate sulla presenza in pagine e documenti di “insiemi di dati” (
metadati) che le identifichino in uno stretto tessuto di connessioni che vanno ben oltre il semplice collegamento ipertestuale, per una ricerca basata sulla logicità e sull’ elaborazione di dati a 360 gradi.
Al di là della parte teorica, gli aspetti da cogliere sono più tangibili di quanto si possa credere.
Pensate infatti a quali possano essere gli effetti di una connessione dinamica ed intelligente di tutti i dati contenuti in Internet elaborata dalla rete stessa, i motori di ricerca diverranno veri e propri interlocutori a cui poter porre domande senza badare troppo ne a come strutturarle ne a restringere l’ ambito della richiesta.
Il modo con cui Yahoo! intende attuare questa rivoluzione è integrare all’ interno di servizi gia esistenti dei “microformati”, hCard, hCalendar, hReview, hAtom, e XFN, finora poco sviluppati o comunque poco utilizzati.
La scommessa di Yahoo! è partita, e sembra che l’azienda abbia puntato davvero tanto.
Funzionerà? Ai posteri l’ardua sentenza..
Via | Yahoo! Blog
#1Sciamano
ho i miei dubbi, per ora in confronto al motore di ricerca di google sono pessimi.
#2Alex
perplesso, ma speranzoso….bah!
#3axel
Yahoo! sta correndo un bel rischio, ma se dovesse avere successo potrebbe trovarsi a fare molta più concorrenza a Google rispetto ad adesso…
#4enone
…Si Cosi’ Succedera’ Come Nelle Reti P2P 😉 Dove Qualche Furbetto Cambia Nome Al File Per Farlo Sembrare Qualcos’Altro E Poi Scopri Che “cappuccetto rosso” Era Un Film Per Adulti…
…Analogalmente Verranno Inseriti Metadati “falsati” Per Indurre L’Utente A Cliccare Link Che Non Sono Quello Che Dicono Di Essere!
#5Seroban
@enone: sai che non ci avevo mai pensato?
Comunque penso che verrà studiato il modo per evitarlo, essendo un problema molto concreto non può essere in nessun modo trascurato
#6ovviamentelucio
Beh non credo che Big G incontrerà problemi ad adattarsi al web3.0, basta scoprire quali chiavi semantiche sono indispensabile e Google diventerà il nuovo leone del 3.0…I soldi comprano anche le idee ormai, e non da ieri.
#7nickel22
una evoluzione è chiaro che ci sarà e anche i primi ad arrivare saranno chi avrà la fetta di mercato più grande o chi saprà investire molto in soluzioni fruibili (certo) ma ben reclamizzate..
in fin dei conti anche sul web vige la legge del marketing, almeno all’inizio ad esempio mi viene in mente cuil una ottima pubblicità ma alal fin dei conti preferisco ancora altri motori..
ciao 🙂