Dall’arrivo di Facebook, sulla rete si sono moltiplicati a dismisura i social network che ci permettono di incontrare vecchi amici e curiosare tra i fatti altrui. Questo pullulare di piazze virtuali ha messo in pericolo la privacy degli utenti che, con una semplice ricerca su Google, potevano fino a ieri scoprire in pochi secondi i dati personali degli iscritti ai social network.
Secondo i Garanti Europei della Privacy l’indicizzazione delle pagine personali ledeva i diritti degli utenti ed ha emanato quindi una direttiva per rendere privati i dati pubblicati dagli utenti. A farne le spese, almeno per ora, c’è sopratutto Facebook che ha dovuto rendere inaccessibili ai motori di ricerca i dati dei propri utenti.
La decisione è stata presa a seguito della conferenza “Proteggere la privacy in un mondo senza confini” tenutasi a Strasburgo nei giorni scorsi, i temi trattati sono stati, appunto, quelli legati alla sicurezza dei dati personali con l’obiettivo di ratificare le linee guida in materia.
In poche parole, da ieri, 11 milioni di profili utete dei maggiori social network non saranno più rintracciabili tramite motori di ricerca, fatta eccezione per gli utenti che acconsentiranno espressamente l’indicizzazione del proprio profilo.
Siamo sicuri, però, che questo provvedimento, una volta tanto, non nuocerà alla libertà della rete poiché chiunque voglia continuare a effettuare queste ricerche potrà farlo mediante gli strumenti messi a disposizione dai vari social network in maniera più limpida a seguito di registrazione.
Insomma, un provvedimento che impedirà ai ficcanaso di farsi gli affari degli altri, niente di più.