In caso di emergenza siamo soliti chiamare il 118 per ricevere aiuto. Spinti come siamo sull’onda del web 2.0, sembra che questo metodo stia diventando decisamente old style. E così ecco che Twitter, servizio tanto decantato per la sua presunta pervasività nella nostra vita, si affiance ai normali servizi di assistenza pubblici.
Emblematico è sicuramente il caso di Kwanza Hall, consigliere comunale di Atlanta, che, dovendo soccorrere una donna in stato di incoscienza e ritenendo di non avere abbastanza batterie per chiamare il 911, ha pensato bene di twittare il seguente messaggio “Need a paramedic on corner of John Wesley Dobbs and Jackson st. Woman on the ground unconscious. Pls ReTweet”. Alcuni suoi follower hanno immediatamente allertato il 911 e dopo 11 minuti sono arrivate le ambulanze per soccorrere la donna.
L’anno scorso Twitter era servito a James Karl Buck, uno studente americano arrestato in Egitto per aver tentato di documentare una manifestazione antigovernativa, per allertare gli amici e, quindi, la diplomazia, in modo da attivarsi ai fini della sua liberazione.
A livello aggregato è indubbio il fatto che possa servire per monitorare situazioni su larga scala. In Italia, seppur Twitter non abbia ancora conquistato un suo pubblico di adopter, un suo promettente utilizzo si è visto durante la tragedia consumatasi in Abruzzo qualche mese fa. Vincenzo Cosenza ha creato e pubblicato all’interno del suo blog personale una bella mappa dei messaggi inviati via Twitter nelle ore successive al terremoto, contenenti le parole “earthquake” e “terremoto”.
E nel caso non servisse per avvisare qualcuno per poter ricevere soccorso, è già in diverse occasioni che questo strumento ha mostrato le sue potenzialità. E’ notizia di qualche giorno fa che il governatore della California Arnold Schwarzenegger ha dovuto effettuare un atterraggio di emergenza all’aereoporto di Van Nuys causato da del fumo proveniente dalla strumentazione in cabina. E Arnold ha pubblicato, tramite TwitPic (un add-on per Twitter per l’image-sharing), un’immagine dell’aereoplano sulla pista di atterraggio comprensivo del Tweet “A little adventure just now when my plane made an emergency landing. All’s ok, though.”, andando a sostituirsi in prima persona ad un ruolo di informazione riservato ai media tradizionali.
Che ne pensate di questi episodi raccontati all’interno di questo articolo? Twitter e, più in generale i nuovi servizi online, potranno affiancare in modo proficuo i normali canali assistenziali o di reporting di emergenze, oppure potrebbero soltanto creare confusione?
#1anonimo
Non ci si deve mai fidare di internet in queste situazioni… Preferisco utilizzare un cellulare!
#2maopapof
… chiedo scusa …
ma parlando di twitter credevo che voleste parlare dell’enorme lavoro di trasferimento notizie di quello che avviene in IRAN … che chiedevano aiuto agli internauti di tutto il mondo di ….. ( cosa che non ho capito da new 24 ) … essere di aiuto a chi posta video e messaggi mettendo a repentaglio il proprio nome — > grazie come sempre del vs lavoro :O)
#3Claudio Gagliardini
Non manca molto al tempo in cui il social web sarà la piattaforma quotidiana per tutte le esigenze, la vicenda non mi stupisce più di tanto e, anzi, spero che quel tempo sia vicino.
#4un_passante
perchè chi ha stabilito il tema di italiano per la maturità o la versione di latino non ha scritto su twitter “abbiamo scelto questa tracce… e questa versione…” ???
ECCO QUELLO CHE PENSO! 😀
#5Gabriele Falistocco
Riguardo l’Iran ho già pubblicato qualche giorno fa un breve articolo a riguardo:
https://www.geekissimo.com/2009/06/16/le-proteste-in-iran-viste-dal-web/