Abbiamo già scritto qualche articolo fa riguardo il sevizio di push notification che Apple ha introdotto con il nuovo firmware per iPhone. Tralasciando i dettagli tecnici si tratta di un servizio di notifiche, che vi permetterà di essere considerati perennemente online dalle applicazioni che lo supporteranno e quindi di ricevere notifiche as it happens sugli aggiornamenti che vi riguardano.
Le applicazioni di questo servizio sono decine, e ancora ne avremo da pensare, ma quella che vorremmo approfondire oggi è la sua integrazione con client di Istant Messaging. Al momento i client multi-protocol per iPhone che dispongono della funzione di Push Notification sono BeejiveIM e IM+3.0. Entrambe le applicazioni a furor di popolo sono piuttosto buggy nonostante i costi decisamente alti per una app, cira 8€ l’una. Entrambe le applicazioni hanno i loro pro e contro e non scenderemo nei dettagli di una recensione comparata. Quello che ci interessa oggi osservare è l’effetto che queste potranno avere sul futuro della messaggistica.
Grazie a ognuna di queste applicazioni sarete in grado di risultare perennemente on-line, anche quando in mobilità, sui principali social network e chat. Questo significa che chiunque altro sarà collegato sarà in grado di contattarvi, stavolta però, al momento del contatto riceverete una notifica, allarme o pop-up che sia, e sarete ingrado di rispondere istantaneamente. Un vero e proprio servizio di MMS over ip, che vi consentirà di essere perennemente raggiungibili da chiunque abbia a disposizione una connessione ad internet. Con l’entusiasmo dei più arrivano inevitabilmente le perplessità, essere sempre connessi sicuramente spaventa molti di noi, ma cerchiamo di capire perché.
Con l’avvento della telefonia cellulare tutti ci siamo abituati ad essere raggiungibili 24 ore su 24 e immediatamente si è stabilita un’etichetta a riguardo. Quante volte i vostri conoscenti si sono lamentati perché il vostro cellulare è sempre spento, non prende mai o non rispondete mai. Senza che ce ne accorgessimo il bon ton adesso concerne rispondere al telefono, essere reperibile durante le ore lavorative, rispondere agli SMS e per i più attempatelli, rispondere agli squilli (forma primordiale di poke).
Nonostante ciò la reperibilità di ognuno di noi ha un costo, ed ha un costo effettuare una telefonata o inviare un SMS, per tanto salvo i casi cronici, l’attività comunicativa attraverso rete cellulare è sempre stata regolata dalla regola delle risorse scarse. Una conversazione via SMS costa caro se ci si lascia prendere la mano, e sono certo che sapete di cosa si parla. L’Istant Messaging ha sempre seguito una strada diversa. Come per il telefono fisso, presuppone la presenza della persona in casa, ufficio o dovunque ci sia un terminale connesso ad internet, inoltre la presenza non presuppone la visibilità e viceversa. Tutti noi ad un certo punto nella nostra vita abbiamo impostato l’opzione invisible di default sui nostri client preferiti. In questo modo ci siamo riappropriati della conversazione in tempo reale, selezionando con chi volerne intraprendere una e con chi no.
Ma IM + Mobile + Push Notification cambiano le carte in tavola. l’invisibilità non ha più senso, tanto vale non essere connessi. Se si attiva un account in uno dei nostri client mobile in grado di inviare Push Notification, lo si fa per poter essere visibili e contattabili; la funzione che svolgono le notifiche è esattamente la stessa che svolge il nostro cellulare quando squilla, ci comunica un’informazione in entrata. Ora so cosa starete pensando, immaginate il vostro iPhone squillare ogni volta che un vostro contatto MSN vi contatta, un continuo ripetersi di suoni e vibrazioni che vi faranno finire per disattivare gli account più attivi, che aimè sono anche quelli più utili.
Come abbiamo detto gli SMS e le telefonate hanno sempre avuto il limite intrinseco del costo, anche se in Italia non esistono vere e proprie tariffe flat per internet mobile, la quantità di traffico messa disposizione è ampiamente sufficiente a coprire le necessità di chat degli utenti più accaniti. Questo significa nessun limite alla voglia di comunicare dei nostri contatti e quindi una perenne intromissione da parte loro nella nostra quotidianetà.
Tuttavia non credo questo porterà ad un’isteria di massa, tutti collegati ai loro dispositivi portatili perennemente impegnati a rispondere a chiunque. E’ più probabile che la netequitte cambierà per poter rendere vivibile il nuovo strumento di comunicazione. Già ad oggi possiamo apprezzare i notevoli cambiamenti che sono avvenuti, non rispondere ad una richiesta di amicizia su Facebook ad un ping su MSN non è il massimo della cortesia, ma ormai placidamente accettato dai più, a differenza dei tempi andati, in cui la percezione era quella di essere stati deliberatamente ignorati.
Con l’avvento dell’Istant Messaging on Mobile c’è da credere che le cose cambieranno ancora più drasticamente. Tutto quello che dobbiamo fare è sfruttare meglio gli strumenti che già abbiamo a disposizione, educando il nostro network alle nostre abitudini. La prima cosa da fare è imparare ad usare le impostazioni predefinite di stato, segnalarsi occupati quando lo si è autorizza a non rispondere senza per questo essere indelicati, segnalare il motivo della propria indisponibilità nello status update di per se costituisce una comunicazione e rende l’assenza meno ostile. Tuttavia l’utilizzo indiscriminato del “bollino rosso” porterà assuefazione fra i nostri contatti che prenderanno ad ignorarlo, quindi è fondamentale un uso sincero o quantomeno oculato. Come nella vita reale impostare i rapporti in un certo modo è fondamentale alle buone relazioni col prossimo. Evitare di rispondere ossessivamente a tutte le richieste di comunicazione modererà automaticamente il vostro network, evitare di discutere tramite chat, di argomenti che non richiedono il real-time, educherà i vostri contatti ad utilizzare il mezzo che più si confà al tipo di informazione che intedono condividere con voi etc.
Infine c’è una funzione fondamentale da non dimenticare mai, a prescindere dal tipo di dispositivo, dalle applicazioni e dalle vostre attività, il pulsante OFF è sempre a disposizione, almeno per ora.
#1giorg90
Ma del servizio Push credo di non aver capito una cosa: i messaggi push che mi arrivano hanno un costo? oppure è come gli sms che non paghi alla ricezione?
#2Andrea
ho il 3gs e devo dire che le push notifications nn sono un granchè belle,nel senso che come tu dici devi sempre stare in linea e quindi consumare dati (questo è il meno perchè ho la flat con la 3) ma la cosa meno bella è il consumo della batteria che con le notifiche aumenta drasticamente..insomma a mio parere finche si usano pochi minuti x messenger posson andare bene ma preferivo di gran lunga un multitasking che nn riesco a capire xchè nn venga implementato con un processore del genere..misteri della apple 🙂
#3carlo
BeejiveIM ti disconnette dopo un’oretta o giù di lì se non lo usi (provato solo con icq), almeno per ora
#4carlo
concordo con andrea, sul mio 3g con le push attive la batteria dura 1 giorno
riassumendo:
– l’iphone non ha il multitasking per migliorare la durata della batteria (parola di apple)
– le push servono per ovviare alla mancanza del multitasking
– le push bevono la batteria
direi che la conclusione è che non c’è una grande rivoluzione perchè un sistema multiskang (ad esempio symbian o android) con un programma di chat sempre attivo in background non diminuisce l’autonomia anzi quasi sicuramente (certo dipende dalle caratteristiche del telefono) l’aumenta
#5iAbarth
@ carlo:
puoi cambiare il tempo di disconnessione in impostazioni>beejiveIM, da 5min a 24ore.
@Geekissimo:
ma non si chiamava NETIQUETTE? avete scritto una volta “netequette” (titolo) e una volta “netequitte” (in grassetto..).. vedete voi XD!
#6iAbarth
@ carlo:
le push notification risparmiano soprattutto la RAM, che gestirebbe a fatica 2 applicazioni contemporaneamente oltre alle native iPod Telefono Mail e Safari che girano in background
#7carlo
grazie iAbarth!
#8Andrea
@Carlo
veramente la apple ha detto che nn fa multitatsking x la batteria?
mi sembra piu una scusa,al massimo ti consuma la ram ma visto l’hardware che ha nn influenzerebbe nulla finche lo usi con 2/3 app
@Giorg90
non le paghi se hai un piano tariffario che comprende il traffico internet altrimenti si (e di solito costa parecchio)
#9carlo
a marzo alla presentazione del fw 3 è stato uno dei motivi:
http://www.theapplelounge.com/wp-content/uploads/2009/03/iphone30softwareb71.jpg
#10pelmooooo
un servizio che gira in background consuma sicuramente di più la batteria del cell, non scherziamo 🙂
#11Noy
C’è da ieri anche eBuddy che è gratuito e supporta anch’esso le push, fino ad un tempo massimo di 30 minuti dopo essere usciti dall’App. Dopo di tale lasso non si riceveranno più notifiche per eBuddy, ma siamo certi che non bisogni staccarle dalle impostazioni dell’iPhone, per non vedersi comunque prosciugata la batteria?
Come scritto da Andrea, sono un palliativo del multitasking, dove può essere interessante attivarle mentre si cazzeggia con Safari o altro e si vuole restare raggiungibili, ma 24h su 24 nooo! A meno che non inventino un servizio pseudo-telefonico al quale aderiscono solo utenti “beneducati” che non rompono con trilli e messaggini ogni 3 minuti.
#12Andrea
@iabarth
a fatica 2 applicazioni nn ci credo nemmeno se lo vedo,guarda i video del palm 3 che ha meno hardware dell’iphone 3gs,un conto se ne fai girare una decina (ma è anche dura che uno gli serva avere una decina di app in background!)
@pelmo
non scherziamo?? spero che scherzi te se sostieni che star attaccati a un server in wifi o in 3g consumi meno la batteria di un multitasking!
e poi basta che provi,ripeto sul mio 3gs (e a detta di un sacco di persone sui blog) le push notification ti succhiano la batteria in modo esponenziale