Con l’ultimo aggiornamento Facebook fa propria un’altra delle ormai note funzioni di Twitter, le @replies. Con una lieve differenza di concetto, la sintassi è la stessa ed è chiaramente ispirata a Twitter.
Dopo l’everyone button, l’introduzione del following per i profili oltre che per le fan pages, il cambiamento della homepage da una bacheca ad uno stream in tempo reale, Facebook conferma la sua “voglia di Twitter” con quest ultimo aggiornamento. Il funzionamento è molto semplice; se nei vostri status update aggiungete la sintassi @nomecontatto, la persona citata verrà notificata, esattamente come accade per i tag alle foto.
Per ora non ci sono altri dettagli, non si sa per esempio se Facebook ha intenzione di introdurre un modo per aggregare le @replies, così come le foto in cui si viene taggati finiscono nel nostro album, gli status updates in cui veniamo taggati dovrebbero essere ugualmente aggregabili, così come sarebbe una buona idea fare in modo che le @replies vengano pubblicate anche sul wall del destinatario, così da poter stimolare una conversazione internetwork, senza la quale, tutta la twitterificazione di Facebook, come già abbiamo sostenuto, lascia il tempo che trova. La funzione tarda ad essere introdotta per tutti gli utenti, ma è auspicabile che in giornata sarà già attiva per chiunque.
Mentre Facebook si muove verso Twitter o comunque tenta di tenersi aggiornato su quello che diversi guru del web ritengono sia il futuro prossimo del web, il real time streaming, dovrebbe dare più attenzione alla tutela della privacy, tanto per vambiare. Un nuovo errore, stavolta nell’applicazione per iPhone di Facebook, ha comportato non pochi fastidi ad alcuni utenti.
A quanto pare infatti, la app per iphone ignora le impostazioni di pubblicazione, permettendo di pubblicare anche su wall protetti, cosa che è accaduta per la fan page di Obama; pare anche che le impostazioni di notifica (chi deve ricevere notifica di cosa) siano ignorate quando si aggiorna da iPhone. Errori del genere ci fanno sobbalzare, le informazioni e il potere di diffusione dei nostri network sono una mina vagante senza il guinzaglio della privacy, stavolta ad essere stati colpiti sono stati i permessi di pubblicazione, quale violazione della sicurezza dobbiamo aspettarci la prossima volta.
#1Mikele
ma perchè twitter non è così diffuso in italia?? a differenza di faceboo intendo
#2_david_94
@ Mikele:
Me lo chiedo anch’io… Twitter qua non lo usa nessuno… neanch’io, non saprei con chi comunicare =)