Google Wave in teoria ed in pratica, spiegato con una simpatica vignetta.

google wave

Ecco una simpatica vignetta che gira da qualche giorno in rete ridisegnata in italiano da Alex Zarfati, socio fondatore e responsabile editoriale di Isayblog! Con pochi tratti di pennarello l’autore è riuscito a rendere l’idea di quello che è attualmente Google Wave teoricamente, ma che nella realtà è tutta un altra cosa.

Personalmente penso che Google Wave abbia delle grande potenzialità, ma che come tutti i giovani servizi sia ancora acerbo. A mio avviso, il più grande problema è nella quantità di risorse di cui necessita per funzionare. Ho provato a misurare la ram quando apro una tab con Google Wave, e Firefox schizza in alto di almeno 60mb appena aperta, per arrivare tranquillamente oltre i 100mb se si apre un’onda e ci si mette dentro un poll o una videoconference.

Insomma per giudicarlo è ancora troppo presto, attendiamo un altro po’ di tempo e poi in caso, potremmo scagliarci contro il Big G!

17 commenti su “Google Wave in teoria ed in pratica, spiegato con una simpatica vignetta.”

  1. ragazzi non è scritto da nessuna parte che l'ha creata lui, l'ha solo ridisegnata in italiano, e sulla vignetta stessa c'è il riferimento dove l'ha vista, in alto a destra dove c'è "visto su".

    Non state sempre a criticare, non tutti conoscono l'inglese e magari a qualcuno gli è anche sfuggita, non è detto che stiano tutti "sul pezzo" come qualcuno di voi 🙂

    Rispondi
  2. Io lo trovo bellissimo Google Wave, probabilmente quello che ha fatto la vignetta non è contento perchè usa i social come…come li usa la maggioranza della gente, a dire che si è appena svegliato, poi si è lavato i denti…ca**ate del genere.

    Quello che ho capito di wave: è inutile aggiungere amici solo per far numero come su facebook, devono essere o persone con gli stessi interessi o collaboratori veri e propri, ad esempio shor potrebbe usarlo per programmare i post con la redazione di geekissimo e…per l'infinità di siti che ha 🙂

    Stay Tuned!

    Rispondi
  3. No, il fatto che venga tradotta, pure se è “old”, va benissimo, non capisco però l’immagine taggata gekissimo come fosse vostra però :\

    Rispondi
    • Non capisco su cosa devi ribattere, l'immagine come ti ha già detto Shor, è stata ripresa è anche segnalato in evidenza sulla vignetta, inoltre, mi dispiace farti notare, che questa versione è comunque originale, fai caso ai nomi 🙂

      Rispondi
  4. Il fatto che avvenga in tutto il sito non lo legittima di certo, taggare ha senso se lo si fa ad una propria produzione per evitarne, appunto, la copia o l’appropriazione di altri. Non ha senso prendere materiale altrui e taggarlo no?
    Poi per carità fate come volete, nessun problema per me, non è certo la mia immagine a risentirne 🙂

    Rispondi
  5. 1) Sulla vignetta sono linkati due blog, il primo non è geekissimo (che l’abbia rifatta il tuo socio o meno è irrilevante, visto che è come prendere una vignetta di forattini, copiarla/adattarla e firmarla ), il secondo non è geekissimo (geekissimo si appoggia su isayblog, ma non sono la stessa cosa).
    2) Va benissimo che, una volta tanto, ci siano delle fonti linkate, tuttavia il marchio di geekissimo appare in evidenza come per tutte le altre immagini, prese spudoratamente dalla rete e spacciate per vostre con il vostro logo perchè “almeno così non ce le rubano”.
    I casi sono due: o le immagini su internet le considerate di dominio pubblico, allora le si linkano in libertà senza loghi, oppure sono proprietà di chi le produce allora in questo caso si taggano le proprie e non quelle altrui. Delle due una.
    Poi ribadisco, fate come volete, però chi si avvicina al vostro blog pensa come prima cosa “ecco l’ennesimo sito italiano che vuole apparire professionale ma che risulta alla fin della fiera il solito che scopiazza in giro e spaccia per propria la roba d’altri, solita cosa all’italiana” e per inciso se non volete che vi rubino banda per le immagini, linkandole esternamente, basta disabilitare l’hotlinking, se il motivo è questo.

    Rispondi

Lascia un commento