Così come preannunciato qualche giorno fa, alle ore 12.00 di questa mattina è stato presentato ufficialmente ed in live streaming dal Palazzo del Bo, il centro dell’Università di Padova, Volunia, il progetto portato avanti da Massimo Marchiori, l’italianissimo che scrisse l’algoritmo di Google, e che da qualche mese a questa parte aveva iniziato a suscitare non poca curiosità tanto da parte degli internauti quanto dei media.
Quel che è stato presentato è, essenzialmente, un nuovo motore di ricerca che, così come specificato dallo stesso Marchiori, non va a porsi come una sorta di Google potenziato ma, piuttosto, come uno strumento diverso mediante cui il web viene ora inteso come luogo, come un territorio vivo da esplorare, il tutto alimentato da un tocco prettamente social grazie al quale i messaggi e le discussioni degli utenti fanno da padroni restando quindi in piena linea con lo slogan “Seek & Meet”.
Nel dettaglio, Volunia, battezzato con questo nome unendo la parola volo e Luna per simboleggiare il balzo che il mio motore garantisce, consentirà quindi di trovare i siti correlati alle parole cercate, analogamente a quanto offerto da tutti gli altri motori di ricerca presenti sulla piazza, fornendo però, mediante un’apposita barra, anche una mappa del sito che resterà sempre visibile e favorendo quindi una migliore navigazione al suo interno.
Unitamente a tali funzionalità Volunia, grazie al box sociale, consentirà anche di visualizzare gli utenti che, in quel dato momento, stanno navigando all’intero del sito web visitato e di interagire con essi, il tutto nel pieno rispetto delle politiche della privacy e senza raccogliere i dati di navigazione degli utenti.
Il motore di ricerca made in Italy risulta, al momento, navigabile da coloro che sono stati scelti come beta tester ma a partire dalla prossima settimana, così come dichiarato dallo stesso Marchiori, l’accesso sarà aperto a tutti.
Volunia, inoltre, utilizza 12 lingue diverse rivolgendosi quindi ad ogni continente e la sua struttura hardware è stata concepita in maniera tale da da poter crescere e soddisfare l’incremento degli utenti a livello mondiale.
Allo stato attuale delle cose, prendendo in esame gli hashtag #volunia e #MassimoMarchiori su Twitter, l’utenza risulta suddivisa tra scettici e fiduciosi ma, in ogni caso, per poter scoprire l’effettivo potenziale di Volunia non resta altro da fare che attendere e testarne le fattezze.
Da notare che cliccando qui può essere visionata la differita della presentazione ufficiale di Volunia mentre invece cliccando qui può essere scaricato il file .zip contenente le foto della presentazione.
#1lultimo
A me non ha convinto molto!
però sicoome nutro un rispetto profondo per Marchiori e per chi osa sfidare Google, mi riservo un giudizio solo dopo un’attenta analisi!
#2Daneel
Da informatico conosco abbastanza bene gli algoritmi dei motori di ricerca per affermare che google negli ultimi tempi è peggiorata ogni oltre limite. Ufficialmente si dice che l’esattezza della risposta nella prima pagina di google sia del 60% (dovrebbe essere almeno dell’85% per essere decente) ma nel mio utilizzo personale quasi sempre raggiungo la terza pagina con un esattezza che rasenta il 20-30%. Inoltre tutti avranno notato come google elimini o cambi certe parole che spesso sono fondamentali tanto che le risposte non hanno niente a che fare con il risultato e questo riguarda anche parole virgolettate che prima erano il modo assoluto per obbligare il motore a seguire la domanda. Bing si dice che va leggermente meglio (80%) ma pecca nell’italiano.
Speravo che Volunia fosse almeno un ritorno ai vecchi tempi ma sono IO che decido come guidare un utente all’interno di un sito internet per cui IO mi sono fatto il fondoschiena a capire cosa volesse il cliente e per il quale IO sono stato Giustamente pagato e sono IO che pago le conseguenze se un sito non funziona come dovrebbe o meglio se le pagine non guidano l’utente nella comprensione del contenuto e questo è molto più grave se il sito parla di aspetti medici o di prodotti che possono avere un esito poco chiaro. Non me ne frega NIENTE di quello che pensano gli altri clienti su una determinata pagine e per mia esperienza l’utente medio spara cavolate per il solo gusto di farlo con tanta arroganza e presunzione sbagliando alla grande per il 99% delle volte e NON VOGLIO assolutamente che il contenuto del sito di un mio cliente sia alterato nelle ricerche da una marea di ignoranti che ne parlano. Se voglio che ci sia un area per le discussioni dei clienti ci metto un bel blog, un forum, un canale twitter ed una pagina facebook, google+ e assimili e casomai dei video tutorial su you tube ma sono IO che li amministro e sono IO che vengo pagato perchè siano divulgativi nella maniera corretta.
SICURAMENTE proverò Volunia quando sarà pubblico ma se le premesse sono queste spremerò ogni più piccola possibilità per distruggero ogni strumento che possa alterare il MIO lavoro e ciò che il MIO cliente vuole e come lo vuole a costo di costruire siti dinamici e mutabile al 100%.
Il social ha già rotto le scatole all’interno del suo mondo ma che venga a rompere le scatole dove uno NON lo vuole è troppo, voglio sentire cosa mi dice Marchiori se mi presento a casa sua per andare al cesso.
#3Ema
La presentazione è un EPIC FAIL.
In italiano, all’università di Padova, non si può ancora provare, la grafica fa venire in mente mediashopping o una televendita.
Il prodotto di per se ancora non si può provare quindi diamo tempo… ma inizia molto male!
#4il Cibo
WOW! Il mondo aveva bisogno di un motore di ricerca nuovo!
Ma in due parole come può essere meglio di Google?
Se una cosa esiste, su Google la trovo in un attimo.. questo la trova anche se inesistente?
#5seb
@il Cibo
Ma hai letto l’articolo?? Valunia non si pone come semplice motore di ricerca, ma l’obiettivo di Marchiori è proprio quello di rivoluzionarne la concezione.
Spero abbia fortuna perchè non se ne può più di questi colossi esclusivamente americani…
#6Maurizio
Capisco chi è scettico, ma dire che tanto ormai c’è google mi sembra quantomeno sbagliato.
Google stesso è diventato quello che è ora anche se all’inizio doveva confrontarsi con motori ben più importanti , ai quali non a caso i due fondatori avevano cercato dapprima di vendere il software e dopo a causa del rifiuto(motivato in parte anche dalla spocchia) sono entrati nella mischia con pochi soldi e tanti scettici.
#7Zimling
a me personalmente sembra un’ idea interessante invece. se fosse google ad estendere i suoi servizi in questo senso di sicuro la si penserebbe diversamente, ma visto che è un’ idea italiana…
non vedo l’ora di metterci mano e vedere se le mie impressioni verranno confermate
#8Francesco
L’idea è buona, e sono contento che questo “testardo” italiano abbia lottato per farla nascere e crescere in patria 🙂
Purtroppo non sono stato scelto tra i Power User, per cui non vedo l’ora che arrivi lunedì prossimo. Non sono un amante del social, ma è un progetto degno di essere quanto meno testato.
#9Alfio T.
Spero vivamente si tratti di una valida alternativa al monopolio di Google, così avremo più voci che valutano la qualità dei siti!
#10TheQ.
@Daneel
Wow… condivido, però la tua è una missione vana. I Social network chiamati così per attrarre bimbetti, sono il più vasto sistema di certficazione di massa della popolazione di internet sulla base dei link (foto, amici, località, verifica dell’IP ed altre info personali) con il quale tracciare gli utenti della rete, andare oltre le “semplici” statistiche di marketing fatte su “parole chiave”, e con il quale creare un mondo ad uso e consumo delle aziende con veri clan di consumatori, persone verificate dalla socialità che condividono i medesimi prodotti nelle medesime pagine web. Questo fanno i like di facebook, questo non aveva Google che ha provveduto subito a creare i google+ e nel futuro proporrà per l’appunto volunia che si appoggerà sul suo social network…pardon sistema di identificazione di massa.
Google era il lato diffuso della pubblicizzazione. Gratuito per tutti e con risultati di ricerca migliorabili dietro corrispettivo di denaro che aumenta all’aumentare del posizionamento nella sfera internet.
Tuttavia l’idea di google rimane sempre funzionale oggi.
#11Ilario
Invece a me l’idea non convince molto.Cioè….se a me non frega nulla di far sapere agli altri che sto visitando un dato sito,o non mi interessa far sapere cosa ne penso,o non voglio fare chiacchiere….insomma,se viene meno la componente “social”,cosa rimane di innovativo in questo Volunia?
#12Anonimo
Uno dei motivi per cui ho abbandonato Google, l’ inesattezza dei risultati. Molti sgraneranno gli occhi a leggere le mie parole ma è proprio così. Voi pensate che quello che Google vi mette siano i VOSTRI risultati, in realtà quelli sono risultati commerciali quindi ad esempio se dovesse fare in 3 una ricerca sulle potenzialità della Canapa per esempio probabilmente vi ritroverete in siti di comunità o di notizie relative ad arresti e altre notizie commerciali presentando quindi tutti e tre gli stessi risultati e ignorando che ci sono invece risultati in altri motori di ricerca (come ad esempio Bing) che sono più completi e ampli.
Comunque è inutile parlare, la manipolazione della massa vince sempre. Una pubblicità convince il 40% delle persone per il fatto che è meno faticoso credere a una notizia che vi danno seduti al divano piuttosto che a una dove dovete mettervi a cercare fonti e materiale per giorni e giorni.
#13TheQ.
Tecnicamente volunia soffrirà dello stesso problema dei mmorpg. Inizialmente tuti i player creano gilde (clan separati) di giocatori distinti che crescono insieme. Ma poi non tutti si connettono assieme (esclusi gli otaku 24 ore su 24 connessi) e quindi frequentano posti diversi in momenti diversi. Ne consegue che la gilda perde la sua socialità perchè parte dei giocatori fanno una cosa, mentre altri ne fanno un’altra… e ben presto tutto il gruppo si sfalda.
Ed infatti eliminando le questioni di marketing e raccolta di informazioni, che altra utilità ha il social nelle visite contemporanee a siti web? Che aiuto più dare per esempio che un italiano, uno svedese ed un inglese si trovino insieme su una pagina della NASA, quando poi nel resto della navigazione ognuno si guarderà siti in lingua diversa od avrà comunque altri interessi. Come difenderò dalla navigazione per esempio mia figlia minorenne se questa in ogni sito web potrebbe trovare uno stalker troll pedofilo non bloccato da nessun addons pro-child, che gli si connette via volunia e condivide il social network? boh
#14Ferdinando
Sembra davvero molto innovativo… ORGOGLIO ITALIANO.
#15lucapas
@Ilario #11
Rimane un motore di ricerca un po’ diverso perché ti “scompone” il sito d’interesse rendendolo “navigabile” su una specie di mappa. Prima di criticare io lo proverei almeno un mese, poi si trarranno le conclusioni anche se, come dice lo stesso Marchiori, il tutto verrà modellato anche sulla base delle risposte degli utenti.
#16Alfio
Stimo marchiori per il suo lavoro ma di un altro motore di ricerca… NON CE N’E BISOGNO. Google basta e avanza! E poi Volunia sembra un sito di mediashoping.. Mi attira meno di zero..
#17Xzed
Quando potremo provarlo senza dover richiedere l’accesso via mail?