Huawei e ZTE, i colossi cinesi in fatto di telecomunicazioni, potrebbero presto essere tagliati fuori dal mercato statunitense poiché, stando a quanto reso noto nel corso delle ultime ore, la potenziale influenza esercitata su di loro dallo Stato cinese costituisce una seria minaccia per la sicurezza del popolo americano.
Huawei e ZTE, rispettivamente il secondo ed il quindo produttore al mondo ai apparecchiature per le telecomunicazioni, detta in altri termini, sarebbero quindi accusati di spionaggio.
Nella bozza del nuovo rapporto della U.S. House of Representatives Intelligence Committee, il Congresso statunitense, è infatti messo in evidenza che dopo l’esecuzione di diverse ed approfondite indagini viene consigliato ai dipartimenti governativi e alle imprese nazionionali di evitare i prodotti resi disponibili dai due gruppi cinesi.
Il rapporto, comunque, non comprende prove dirette che i prodotti di Huawei e ZTE costituiscano un effettivo pericolo per il paese ma contiene comunque dettagli indicanti come alcune imprese statunitensi abbiano riprotato “incidenti strani o avvisi” sfruttando le apparecchiature dei due colossi.
Al momento ZTE ha negato tutte le accuse, Huawei, invece, ha fatto sapere che questo tipo di preoccupazioni sono prive di fondamento e che operando in tal modo gli Stati Uniti rischiano di minacciare l’innovazione.
Mike Rogers, presidente del Consiglio USA, è però del parere che non è possibile fidarsi di tali sistemi vitali realizzati da aziende che hanno legami con lo stato cinese, ovvero con un paese che va a configurarsi come il primo responsabile del cybespionaggio contro gli USA.
A detta dell’analista Nomura Securities Huang Leping l’impatto sulle finanze dei due colossi sarà limitato qualora il rapporto faccia riferimento solo alle apparecchiature per le telecomunicazioni divenendo invece ben più incisivo nel caso in cui vengano inclusi anche i telefoni.
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