Anche se non avrà conseguenze apocalittiche per il mondo Linux come paventato da qualcuno, la funzione Secure Boot inclusa nei nuovi computer con Windows 8 sta complicando un bel po’ la vita alla Linux Foundation, che nelle ultime settimane si è vista rallentare nel processo che dovrebbe rendere tutte le principali distro compatibili al 100% con i PC dotati di UEFI e Secure Boot.
Prima di continuare, però, facciamo un riepilogo veloce della situazione. Per chi non ne avesse mai sentito parlare il Secure Boot è una nuova tecnologia di sicurezza inclusa nell’UEFI dei computer con Windows 8 (il nuovo BIOS) che consente il boot solo dei sistemi operativi forniti di una firma digitale valida. La Linux Foundation si è dunque attivata per superare nella maniera più veloce possibile questo scoglio ma alcuni ostacoli burocratici stanno complicando le cose.
James Bottomley di Parallels, noto maintainer del kernel Linux, ha commentato gli ultimi sviluppi della faccenda attraverso le pagine di ZDNet dicendo che la Linux Foundation sta lavorando per ottenere una chiave da Microsoft con la quale firmare un piccolo pre-bootloader. Questo pre-bootloader dovrebbe consentire il caricamento, senza alcuna forma di controllo della firma, di un boot loader che a sua volta dovrebbe eseguire il boot di Linux o di qualsiasi altro sistema operativo.
Il software è stato inviato a Microsoft per essere firmato digitalmente qualche settimana fa, ma in quell’occasione non è stata ottenuta alcuna risposta. Così Bottomley e i suoi hanno eseguito nuovamente la procedura e la seconda volta la firma UEFI di Microsoft è arrivata piuttosto puntuale.
A quel punto, il pre-bootloader sarebbe stato pronto per debuttare in pubblico e consentire l’installazione o l’esecuzione in modalità live delle principali distro Linux ma, all’ultimo momento, il colosso di Redmond ha detto no: quella firma non era conforme agli standard ed andava rifatta.
Adesso, dunque, la Linux Fundation sta aspettando la revisione della firma digitale da parte di Microsoft e benché la procedura dovrebbe richiedere pochi giorni, purtroppo non si possono stabilire tempistiche certe per la fine del processo. “Non sono sicuro di quanto tempo impiegherà Microsoft ma spero che ci vogliano solo un paio di giorni“, ha detto James Bottomley. E noi siamo con lui.
#1DF10
Negare la libertà di installare un qualsiasi OS sul proprio PC è da criminali. Questo forse mamma Microsoft non vuol capirlo…