La Design Week di Milano è l’occasione per presentare non solo oggetti legati all’arredamento, ma anche progetti talvolta stravaganti, talvolta tecnologici. È quest’ultimo i caso di Makr Shakr, il bar tender robotico ideato e realizzato dei ricercatori del prestigioso MIT di Boston guidati da Carlo Ratti. Un progetto al quale hanno collaborato Bacardi e Coca Cola.
Il robo-bar è posizionato nella centralissima Galleria del Corso di Milano dove gli avventori possono cimentarsi a ordinare cocktail preparati da tre braccia meccaniche che ricordano quelle delle catene di montaggio, in particolare delle industrie automobilistiche.
L’installazione milanese è solo il prototipo di ciò che sarà svelato nella forma finale al Google I/O a San Francisco, il prossimo 15 maggio. Per rendere più umani e vicini a quelli di un barman reale i movimenti delle robo-braccia, i ricercatori del MIT si sono ispirati a quelli di Roberto Bolle (ballerino etoile della Scala di Milano e primo ballerino del teatro American Ballet) insieme al coreografo Marco Pelle. I movimenti del ballerino sono stati filmati e usati per programmare Makr Shakr.
Il bar robotico sfrutta il nuovo dispenser touchscreen Coca-Cola Freestyle in grado di erogare oltre 100 prodotti semplicemente premendo un pulsante ed è l’utente, tramite una web app (fruibile ovviamente anche da dispositivi mobili), a dare l’input per la creazione del cocktail (alcolico o analcolico). La ricetta del cocktail personalizzato (o di uno più tradizionale), poi, può essere condivisa con il popolo della Rete.
Niente paura, però, per i barman che pensano che Makr Shakr possa fargli perdere il posto. Dopo aver provato il robo-bar, la conclusione è che siamo ancora lontani dalla macchina che sostituisce l’uomo (almeno in questo settore). Un uomo, in primis, occupa meno spazio, ma, soprattutto, è più veloce stando alle attuali velocità di preparazione dei cockail da parte di Makr Shakr.
La cosa che però stupisce non è tanto il progetto o la tecnologia usata, quanto l’ostinazione che il mondo ha nel realizzare “novità” che di nuovo hanno ben poco e puntano esclusivamente (o quasi) al social. Delle braccia robotiche comandate tramite una web app non sono certo qualcosa di rivoluzionario. E neppure la condivisione dei gusti o di una ricetta, seppure si tratti di un cocktail personalizzato, lo è. Da quando i social network sono nati sembra che tutti puntini solo a far condividere agli utenti le loro esperienze personali e non a offrine di veramente nuove.
Il Makr Shakr è un progetto interessante che però sarebbe potuto esserlo di più se non si fossero usate tecnologie “vecchie” (come già detto le braccia robotiche esistono da anni nelle catene di montaggio o anche, comandate da remoto, negli ospedali) e se non si fosse “perso tempo” a pensare all’aspetto social.
Sicuramente in tanti avrebbero preferito robot umanoidi oppure un bar in stile Ritorno al Futuro 2 con agenti conversazionali animati in grado di comprendere il linguaggio naturale dell’utente e di servire tramite sistemi automatizzati o robotici quanto ordinato. Perché il futuro dovrebbe essere l’interazione diretta con i sistemi (parere personale, nda).
Per i più curiosi, comunque, il Makr Shakr sarà attivo anche oggi e fino a domani, 14 aprile 2013, sempre nella Galleria del Corso di Milano (difficile spostarlo viste le dimensioni) dalle ore 13.00 alle ore 23.00.
Ho sempre visto facecoso come un cancro della società che annienta qualsiasi cosa che tocca.
Speravo che google fosse immune a questo ma purtroppo ha perso la via anche lui.
Il risultato è proprio questa perdita di tempo indicata in questo articolo.