Facebook riesce, ancora una volta, ad accaparrarsi le lamentele degli utenti che, pur criticando molto la piattaforma, restano ancorati a questa noto servizio social che superato ogni altro avversario del settore. Questa volta non parliamo di privacy e di dati rubati/venduti, ma di un esperimento realizzato nel 2012 in collaborazione con due università americane che successivamente è stato pubblicato sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences.
Questa ricerca psicologica ah preso in considerazione le emozioni di circa 700mila utenti di Facebook. L’algoritmo del team in blu è andato a manipolare il news feed di queste persone ed ha modificato le notizie inserite al suo interno. Spazzando via contenuti positivi, gli scienziati hanno verificato che gli iscritti iniziavano a condividere status e foto dal contenuto abbastanza negativo. Aumentando i post positivi sul news feed, invece, l’umore degli utilizzatori migliorava ed erano incentivati a pubblicare contenuti molto meno negativi. Nella ricerca pubblicata possiamo leggere:
“Le persone a cui è stata ridotta la quantità di contenuti positivi nel news feed hanno cominciato a scrivere più frasi dal tono negativo e meno parole positive. Quando la negatività è stata ridotta, il modello si è invertito.”
Facebook ha, dunque, “giocato” con le emozioni degli utenti, ma nulla di tutto ciò è illegale. Il social network ha prontamente ricordato che questi esperimenti sono assolutamente legali, visto che le condizioni d’uso informano l’utente di tale possibilità.
Forse non sarà illegale, ma il web non ha assolutamente apprezzato questa ricerca che ha manipolato il news feed, e di conseguenza l’umore, degli utenti del social. Soprattutto su Twitter molti hanno espresso il loro sdegno, come ad esempio Clay Johnson, fondatore di un’organizzazione non profit
In the wake of both the Snowden stuff and the Cuba twitter stuff, the Facebook “transmission of anger” experiment is terrifying.
— Clay Johnson (@cjoh) 28 Giugno 2014
E voi, che cosa ne pensate?