Sin dalla sua nascita Google+, il social network del colosso delle ricerche in rete, si è distino dai competitors per alcune scelte operate da Google tra cui anche l’obbligo imposto agli utenti di utilizzare il nome reale al momento della registrazione. La scelta in questione venne fatta al fine di garantire l’esclusione dalla community di coloro che avrebbero preferito l’anonimato al dover “mettere la faccia”.
Tuttavia nel corso degli ultimi giorni qualcosa è cambiato: Google ha fatto dietrofront riguardo la decisione inizialmente presa sui nickname e mediante la pubblicazione di un apposito post sul social network ha infatti reso nota l’applicazione di una modifica radicale della policy in base alla quale d’ora in avanti sarà possibile registrarsi a Google+ anche scegliendo uno pseudonimo.
Al lancio di Google+, oltre tre anni fa, c’erano molte restrizioni sul nome da utilizzare per il profilo. Questo ha contribuito alla creazione di una community formata da persone reali, ma al tempo stesso ha escluso coloro che desiderano farne parte senza utilizzare il nome reale.
Nel post Google riconosce inoltre di aver creato nel tempo diverse difficoltà agli utenti proprio per le norme molto restrittive sull’utilizzo del nome.
Sappiamo che si tratta di un cambiamento chiesto a gran voce. Siamo coscienti del fatto che la nostra policy sui nome è stata poco chiara e questo ha causato a volte difficoltà per gli utenti. Per questo ci scusiamo, sperando che la novità di oggi possa rappresentare un passo in avanti, capace di rendere Google+ un posto dove voler stare. Vi ringraziamo per aver espresso le vostre opinioni in moto tanto appassionato e per aver reso G+ la community che è.
Stando ai commenti lasciati al post di Google le reazioni degli utenti riguardo la decisione comunicata sono contrastanti. C’è chi ha preso di buon grado la novità e chi invece ha espresso timore e dissenso per la cosa.
Via | The Next Web
#1Zombo78
Per chi possiede un account Gmail è quasi obbligatorio registrarsi su Google+, altrimenti avrebbe fatto la stessa fine di MySpace.