Microsoft subisce gli effetti della crisi economica

Purtroppo l’inizio dell’anno a casa Microsoft non è dei più felici, pare infatti che a Redmond si stiano preparando per licenziare la bellezza di 15mila dipendenti per far fronte alla crisi economica che avrebbe messo in difficoltà l’azienda tanto da disattendere le previsioni di fatturato per del 2008.

La notizia, ancora non confermata, è stata diffusa dall’informatissimo Fudzilla.com che parla del 15 gennaio come data di inizio delle “operazioni” di licenziamento. I settori che probabilmente saranno maggiormente colpiti dall’evento sono MSN e i mercati di Europa, Medio Oriente e Africa.

Yahoo! annuncia altri possibili tagli al personale nel 2009.

Alcune voci giravano in rete già dal mese di ottobre. La crisi finanziaria di questi mesi sta mietendo molte vittime tra i normali dipendenti di grandi aziende. Tra le aziende colpite da questa crisi, troviamo, oltre che le banche, anche Yahoo! al vertice delle notizie informatiche di questi ultimi mesi. Il secondo motore di ricerca della rete ha dato la notizia che nel 2009 ci saranno altri licenziamenti.

E’ sì, altri licenziamenti. Altri, per il semplice fatto che già ieri sono stati mandati a casa ben 1.500 dipendenti di Yahoo!. Questo, perché ormai i costi sono che deve tenere Yahoo! sono più alti delle entrate e a rimetterci, come sempre, sono i dipendenti. Non ci sono notizie rassicuranti per il 2009.

Guadagni in forte calo per Sony

Torniamo a parlare di Sony perchè da una stima recente pare che gli utili della compagnia nipponica siano in forte flessione. I guadagni raggiunti fin’ora nel 2008 sembrano infatti essere inferiori alle aspettative di quasi il 40%.

Quest’anno, a detta di Sony, doveva essere di forte guadagno sopratutto a seguito degli investimenti in tecnologie e pubblicità effettuati lo scorso anno per il lancio della nuova PlayStation3 ed invece, al di là di ogni previsione, gli utili sono in flessione.

Le azioni di Google costano 0,01$? Errore del Nasdaq!

Borsa Google!

Come ogni azienda che contribuisce in modo attivo all’economia nazione, in questo caso possiamo dire mondiale, anche Google ha un proprio titolo in Borsa. Non è stata una bella serata quella che hanno trascorso i possessori di azioni Google lo scorso martedì.

Nella serata del 30 settembre, il titolo in borsa di Google è calato in maniera inspiegabile. Un’azione di Google è arriva a costare un centesimo di dollaro. Capite bene la rivolta che si è creata, la cosa stupefacente che le azioni di Google hanno tenuto questo prezzo per soli 4 minuti. Infatti, un’azione di Google se la compravate tra le 15.57 e le 16.02 (ora di New York) di martedì, la pagavate solo un centesimo. Come mai questo prezzo così basso?

Surplusmeter, tieni sotto controllo il traffico internet sul Mac

Avete comprato un MacBook nuovo di zecca, avete un cellulare all’ultima moda che vi consente di navigare a 7.2 Mbps, ma non avete idea di come monitorare il “consumo di banda” per evitare di superare la soglia consentita dall’operatore di telefonia mobile? Surplusmeter è la soluzione al vostro problema.

Il programma è di semplice utilizzo. Una volta avviato è sufficiente impostare il proprio limite di traffico, il tipo di connessione utilizzata ed il problema è definitivamente risolto. Surplusmeter provvederà autonomamente a monitorare la vostra attività su internet e fornirà i dati relativi al traffico prodotto, tanto in download, quanto in upload, al residuo rimasto, nonché ulteriori statistiche riguardanti l’uso medio giornaliero e l’eventuale traffico in surplus.

RoadSharing: risparmiamo sui viaggi e rispettiamo la natura!

La condivisione nel mondo d’internet si sta espandendo sempre di più. Ormai si condivide di tutto, dalla connessione (Fonera) ai file (P2P). Da oggi però potrete condividere anche un viaggio, è sì perché grazie al sito che Geekissimo vi viene a presentare oggi, sarete in grado di trovare altri viaggiatori che fanno il vostro stesso percorso.

Per esempio, se voi dovete andare a Torino e partite da Roma, perché non condividere il viaggio con qualche altro simpatico viaggiatore che deve fare la vostra stessa tratta? Questo farà risparmiare soldi a te e anche all’altro, inoltre, rispetteremo l’ambiente perché avremo una macchina in meno sulle strade, quindi meno inquinamento.

YouTube è pronta a generare un mucchio di dollari grazie alla pubblicità

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Il popolare sito di video-sharing YouTube potrebbe ben presto trasformarsi in una vera e propria miniera d’oro per Google. Secondo quando riporta un’indiscrezione pubblicata sul Wall Street Journal, quest’anno potrebbe fatturare addirittura 200 milioni di dollari (circa 127 milioni di euro) con la vendita di spazi pubblicitari. Si tratta di una delle stime più alte fatte nei confronti di YouTube, che come sito va benissimo, ma economicamente non è mai stato molto redditizio per Google.

Secondo quanto riferito meno di un mese da fa Eric Schmidt, ceo di Google, la questione del come fare soldi con il sito di video-sharing è stata per moltissimo tempo al primo posto nei consigli di amministrazione della società. “È ovvio – aveva spiegato Schmidt – che la gente pensi che YouTube generi un significativo ammontare di denaro ogni mese, ma in realtà non è così”.

Davvero potrebbe nuovamente spuntare Italia.it?

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Sicuramente lo ricordate, perché ne avevamo parlato ampiamente all’inizio dell’anno. Ebbene Italia.it, uno dei simboli degli sprechi ministeriali, potrebbe rinascere dalle ceneri, con un nuovo progetto affidato nientedimeno che a Michela Vittoria Brambilla. La chiusura definitiva del portale era stata decisa il 22 gennaio attraverso un comunicato del capo dipartimento per l’Innovazione tecnologica, secondo cui era meglio chiudere, perché – d’accordo l’ex-ministro per i Beni Culturali con delega al Turismo Francesco Rutelli – “il portale non era più funzionale“.

Secondo quanto riporta un comunicato Michela Vittoria Brambilla, sottosegretario dalla Presidenza del Consiglio con delega al Turismo, avrebbe riferito di aver “assunto la gestione del portale Italia.it”. “Non ve ne posso parlare ora – ha spiegato la Brambilla nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi – la storia è complessa e ho bisogno di un po’ di tempo. Ma ho istituito un comitato per le nuove tecnologie anche per dare una risposta a questi problemi”. A nostro modesto avviso non serve un “comitato per le nuove tecnologie” per capire che negli scorsi anni sono stati spesi sette milioni di euro per ottenere poi un portale poco funzionale, poco accessibile e alquanto imbarazzante.

Nei prossimi quattro anni un quarto della popolazione mondiale sarà connessa a internet

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Secondo un report stilato dalla Jupiter Research, il numero di persone collegate online nel 2012 raggiungerà quota 1,8 miliardi, andando così a comprendere circa il 25 per cento degli abitanti del pianeta. La crescita maggiore avverrà – come era facile sospettare – nei paesi con le economie emergenti come Cina, Russia, India e Brasile. In totale, il numero di persone collegate crescerà del 44 per cento tra il 2007 e il 2012.

“Anche se le economie emergenti avranno una minore penetrazione online, se si comparano le cifre con quelle dei paesi più sviluppati – spiega il direttore della ricerca Vikram Sehgal – crediamo che questi paesi inizieranno a puntare molto su ‘sofisticate attività online’ rispetto ai paesi che adesso uitlizzano di più la rete, andandoli anche a superare“. Tra l’altro, il mercato più redditizio sarà sicuramente quello asiatico, grazie all’alto tasso di crescita sia della popolazione, che del mercato tecnologico.

“Wake up your phone”, la nuova campagna di SanDisk per informare gli utenti sulle potenzialità delle schede di memoria per cellulari e fotocamere

SanDisk

“La maggior parte dei teen-ager non sa nemmeno di avere in tasca un telefonino capace di compiere decine e decine di operazioni e di immagazzinare centinaia di ore di film e musica”. Così Dan Hogan, direttore marketing della divisione mobile della SanDisk, società leader nel mercato delle schede di memoria, spiega a Geekissimo.com la scelta di lanciare una campagna integrata radio-stampa-Tv-internet, chiamata “Wake up your phone” (letteralmente, “risveglia il tuo telefono”), per informare gli utenti dei telefonini di nuova generazione sulle potenzialità dell’apparecchio che si portano in tasca.

“La nostra missione – continua Hogan – è quella di informare l’utente dell’esistenza delle slot per le memory card nei loro cellulari e ‘svegliarli’”. La campagna vede, tra l’altro, anche la partecipazione di hostess che, presenti in numerosi eventi live nazionali e internazionali (vedi, ad esempio, l’Heineken Jammin’ Festival, che lo scorso fine settimana ha raccolto al parco San Giuliano di Venezia una media di ottantamila persone al giorno per ascoltare artisti del calibro di Vasco Rossi, Alanis Morrissette, i Police, e così via) chiedono a ragazzi e ragazze di mostrare loro il proprio telefono cellulare; in questo modo è possibile andare ad “educare” la fascia degli utenti meno esperti, spiegando loro come attraverso gli slot per memory card i telefoni cellulari si possano “svegliare” con nuove possibilità di archiviazione per musica, fotografie e video.

Microsoft acquista Navic Networks per un costo di $200 o $300 milioni!

Microsoft in questi ultimi anni ha speso ben 70 miliardi di dollari per pubblicizzare i propri prodotti in TV. Come ben sapete, la televisione è un mezzo di comunicazione molto importante, molti vedono la tv ogni giorno e sono tante le aziende che si affidano a questo mezzo di comunicazione per pubblicizzare i propri prodotti. I guadagni derivanti da questi sponsor sono alti, ma sono elevati anche i costi che devono avere le aziende per comprare questi spazi.

Proprio per limitare al massimo questa spesa, Microsoft ha deciso di spendere una bella cifra, si parla di 200 o 300 milioni di dollari, per comprare, l’azienda leader in America per vendita di spazi pubblicitari interattivi in TV. Sto parlando della NavicNetwork, quest’azienda tra il 1999 e il 2001 ha fatturato ben $43 milioni, vendendo spazi pubblicitari interattivi sulla tv via cavo americana. Che cosa sono queste pubblicità interattive? Conosciamole insieme.

La cattiva percezione di Windows Vista potrebbe mettere nei guai Microsoft

WindowsVista

Soprattutto negli ultimi tempi Microsoft non se la sta passando benissimo. Ogni giorno, infatti, si alternano notizie positive a notizie negative. Oggi parliamo di una notizia che non farà di sicuro piacere ai vertici di Redmond. La cattiva percezione che presso alcuni utenti e rivenditori ha Windows Vista potrebbe andare ad influenzare direttamente i conti di Ballmer&co. Alcuni analisti finanziari, infatti, hanno “abbassato” le stime di crescita di Microsoft per gli anni fiscali 2008 e 2009, citando proprio, come causa, la percezione negativa abbastanza diffusa nei confronti di Vista.

Il report, inoltre, guarda anche alla data di rilascio della prossima versione di Windows (per adesso chiamata “Windows 7”), che al momento corrisponderebbe con il secondo quarto del 2010. La crescita di Microsoft per il 2008 è stimata il 49 milioni per l’anno fiscale 2008 e 395 milioni di dollari per il 2009. Passare a Windows Vista, si legge, non è semplice per molte aziende piccole e medie, e “di conseguenza il ciclo di vita di Vista sembra essere molto meno robusto di quanto ipotizzato in precedenza”. Tra l’altro, molte aziende, sperando in un futuro e in un sistema operativo migliori stanno evitando di acquistare Vista in attesa di Windows 7.

eBay dovrà pagare 20mila euro di risarcimento alla Hermes. Un pericoloso precedente, che pone la società d’aste a rischio chiusura!

Hermes

Ancora problemi per eBay, che per l’ennesima volta si trova a dover pagare una multa per il comportamento scorretto dei propri utenti. Questa volta siamo in Francia: un tribunale d’oltralpe ha infatti obbligato il popolare servizio di aste online a pagare ben 20mila euro di multa alla Hermes, famosa società di prodotti di lusso.

Motivo? eBay avrebbe permesso la vendita, sul suo sito appunto, di tre borse contraffatte. Si tratta di una delle prime volte (e la primissima in Francia) in cui un giudice designa eBay come principale responsabile di una vendita fraudolenta tra due propri utenti. Numerose volte eBay è intervenuta per eliminare dal proprio sito prodotti contraffatti o di cui è vietata la vendita, ma si è sempre battuta per far prevalere il principio che devono essere le diverse aziende produttrici a indicare quali sono i prodotti contraffatti e quali gli originali.

Viacom-YouTube, la causa giudiziaria miliardaria che spaventa il Web

Sta suscitando enormi polemiche la causa miliardaria che Viacom ha intentato contro YouTube “per non essere stata capace di tenere fuori dal popolare sito di video-sharing i materiali protetti da copyright”. Viacom, in particolare, avrebbe identificato sul sito di proprietà di Google almeno 150mila clip non autorizzate. Google, dal canto suo, si difende spiegando che questa causa sta minando uno dei fondamenti di internet, e cioè “minaccia il modo in cui centinaia di milioni di persone ogni giorno si scambiano legittimamente informazioni”.

I legali di Big G, inoltre, hanno assicurato che YouTube si è da subito adeguata ai dettami del Digital Millennium Copyright Act del 1998, e che va molto oltre il suo ruolo, aiutando anche le società detentrici di copyright a identificare e rimuovere i contenuti considerati illegali. Viacom, da parte sua, attacca spiegando invece che è stato fatto “pochissimo” per combattere il fenomeno illegale. In particolare, la Viacom si riferisce ai molti spezzoni di film e programmi televisivi postati sul sito e visti ogni giorno da migliaia di persone. Tra questi, nella causa si parla di South Park, SpongeBob SquarePants, Mtv Unplugged o il documentario “An inconvenient truth” visto più di 1,5 miliardi di volte.