Google Apps Shortcuts, accediamo rapidamente ai nostri servizi Google preferiti direttamente da Chrome

Negli ultimi tempi, l’utilizzo di tutti quelli che sono i servizi targati Google è andato sempre più ad incrementarsi, diffondendosi a macchia d’olio tra i vari utenti che, fino a qualche tempo fa, si limitavano all’utilizzo del gran colosso solo ed esclusivamente per l’esecuzione di ciò che, molto più comunemente, viene definito “ricerca online”.

Considerando tutto quanto detto e tenendo ben presente anche il fatto che Google mette a disposizione di tutti un pacchetto di strumenti piuttosto vasto, potrebbe dunque risultare utile avere a propria disposizione un mezzo mediante il quale accedere in maniera pratica e, soprattutto, immediata a quelli che sono i servizi che, per un motivo o per un altro, ci si ritrova ad utilizzare abitualmente.

Proprio per questa ragione è stata dunque ideata Google Apps Shortcuts, un estensione per Chrome piuttosto funzionale.

Chrome Tablet: Google prepara un rivale per iPad e HP Slate

Con la nascita di prodotti come HP Slate e iPad, è ormai chiaro che quello dei tablet è un campo su cui tutti i principali “player” del mondo informatico vogliono dire la loro. Perfino Google, che finora sembrava volersene stare in disparte, secondo i bene informati, è pronta a sfoderare la sua “tavoletta” multi-uso.

Sul sito Internet di Chrome OS (il sistema operativo di “big G” che debutterà a fine anno sui netbook), sono infatti comparsi i primi concept di tablet made in Mountain View, un dispositivo abbastanza simile a quello presentato qualche giorno fa da Steve Jobs ma con una grossa differenza rispetto a quest’ultimo: il supporto al multi-tasking… e che multi-tasking, oseremmo dire!

LockTab, estensione chrome per non chiudere accidentalmente una scheda

Ormai google chrome è entrato in modo prorompente nella vita di molti geek. Inizialmente c’era chi non lo preferiva a causa della mancanza delle estensioni, e rimaneva ancora (e giustamente) ancorato a firefox. Da quando, però, in chrome è possibile installare delle estensioni, il browser di casa google sta diventando un serio concorrente di firefox.

Adesso possiamo velocizzare tutte quelle azioni che senza estensioni rischiavano di rallentare le nostre navigazioni. Oggi voglio presentarvi un’estensione che vi permetterà di evitarvi una sgradevole situazione: la chiusura accidentale i una scheda. Starete sicuramente pensando:” E allora?! Basta riaprirla!”. Nulla di più vero, ma vi sono delle schede che se chiuse provocano la perdita di informazioni importanti.

Ecco che arriva un esempio:”Avete programmato che questa sera dovete guardare un film in streaming, ma per guardarlo in una risoluzione migliore preferite MovieShare piuttosto che Megavideo. L’unico inconveniente è che il caricamento sarà molto più lento, conviene perciò cominciare il caricamento dal pomeriggio. Quindi apriamo una scheda contenente questa pagine e la lasciamo caricare fin quando non si è fatta la giusta ora per cominciare la proiezione.

Goo.gl URL Shortener, abbreviare gli url in un click sfruttando un estensione per Chrome

Qualche tempo fa, qui su Geekissimo, tra le tante novità sempre incombenti, era stato annunciato l’arrivo di goo.gl, il nuovo servizio di url shortening firmato Google.

Purtroppo però, a partire dal momento del lancio, l’accorciatore di url firmato big G è risultato utilizzabile e disponibile, in via ufficiale, solo ed esclusivamente sfruttando l’apposita toolbar messa a disposizione dal gran colosso, il che sicuramente costituisce un gran giovamento per tutti gli utenti disponibili ad installare lo strumento in questione ma, allo stesso tempo, va a configurarsi come un punto a sfavore per tutti coloro che preferiscono non aggiungere, al proprio browser, il suddetto strumento.

Fortunatamente, però, per la gioia di tutti coloro che erano alla ricerca di un metodo alternativo per utilizzare goo.gl, diversi sviluppatori indipendenti hanno ben pensato di focalizzare la loro attenzione sull’accessibilità e sull’usabilità di quest’interessantissimo prodotto di casa Google, tanto da arrivare a progettare servizi online alternativi e add-ons di vario genere, così da evitare di costringere l’utente ad installare la tanto discussa toolbar.

FreshStart, salvare interi gruppi di schede in chrome


Fin da quando per la prima volta ho visto chrome, me ne sono innamorato. Probabilmente è tutto dovuto alla sua velocità ed all’ampiezza delle pagine visualizzate. Da quando, poi, possiamo installare delle estensioni è diventato il mio browser predefinito, abbandonando quasi del tutto firefox (con mio grande rammarico).

Le estensioni non fanno altro che migliorare funzioni già presenti in un browser oppure aggiungerne di altre implementando, così, la compatibilità del software con le nostre esigenze. Quest’oggi voglio presentarvi Fresh Start, un estensione che implementerà il salvataggio delle schede già presente in chrome.

AccuWeatherForecast, previsioni meteo sempre a portata di click in Chrome

Al termine di ogni telegiornale, siamo soliti guardare le previsioni del meteo per i giorni successivi. C’è chi però sta abbandonando l’abitudine di guardarle prediligendo la lettura di un giornale online piuttosto che restare a guardare un telegiornale.

Online si trovano anche le previsioni meteo, e sono consultabili ogniqualvolta ne abbiamo la necessità, e non solo quando lo dice la televisione. Questo è uno dei tanti casi in cui internet si dimostra la fonte di informazione migliore. Potremo infatti non solo guardare alle previsioni generiche della regione, ma potremo anche arrivare a vedere le previsione per la nostra città.

Google, adesso la Cina vuole oscurarlo e creare una Internet tutta sua

Come facilmente immaginabile, quello che è nato come uno scontro fra Google e regime cinese si è presto trasformato in braccio di ferro diplomatico fra Stati Uniti e Cina.

A seguito del recente discorso del Segretario di Stato USA Hillary Clinton, che non ha esitato ad annunciare “conseguenze e condanna internazionale” nei confronti di “Paesi o individui che mettono in atto attacchi informatici”, e dell’inserimento della Cina nella lista dei “Paesi canaglia” del Web, Pechino ha deciso di abbandonare l’approccio diplomatico e di passare alle maniere forti: se la censura di regime non verrà rispettata, Google verrà oscurato in Cina.

La provocazione nei confronti degli States e del suo colosso tecnologico è poi proseguita attraverso le parole di alcuni mediatori: «se gli Stati Uniti non forniranno le prove che gli attacchi denunciati sono stati orditi dal governo di Pechino, la Cina comincerà a progettare un Internet totalmente cinese, che ricalchi i confini nazionali reali».

Google VS Cina: tutta colpa di Microsoft… e dei profitti

Google ha cambiato idea, non andrà via dalla Cina. Ma si opporrà a qualsiasi forma di filtro. Microsoft, dal canto suo, si dice perplessa sull’atteggiamento di “big G” e annuncia che resterà nel paese della Grande Muraglia nonostante le censure. Poi arriva il colpo di scena: gli attacchi hacker che hanno fatto infervorare Google sono stati veicolati da una falla di Internet Explorer. Il gruppo di Redmond conferma, ma il rattoppo è ancora lontano dall’essere rilasciato.

Non c’è che dire. L’affair Google VS Cina sta assumendo sempre più i toni di una telenovela. Capirci qualcosa non è facile, ma noi vogliamo provarci. Se anche voi volete tentare la grande impresa, prendeteci per mano e seguiteci in questa landa tormentata fatta di intrighi internazionali, tecnologia e sudore (quello di Ballmer, si capisce).

Cos’è successo

Photo Credits: Endworld

Partiamo dall’inizio. Cos’è che per oltre una settimana ha fatto gridare Google allo scandalo e ha spinto il colosso di Mountain View a minacciare il suo ritiro dal mercato cinese? Una serie di attacchi hacker che hanno preso di mira gli account Gmail di molti dissidenti e i segreti di oltre 30 aziende statunitensi, tra cui la stessa Google. Malgrado non ci siano ancora conferme in merito, sembra che le intrusioni siano state architettate dal governo cinese.

Google continua a crescere mentre gli altri motori perdono colpi

Come confermano dati recentissimi, Google ha guadagnato più di un punto di percentuale nell’ultimo mese per quel che riguarda il suo motore di ricerca.

Più precisamente, Google ha raggiunto il 67,3% si share nell’ultimo mese, rispetto il 14,4% di Yahoo e il 9,9% di Bing. Questo significa che circa 7 miliardi di ricerche sono state effettuate su Google nell’ultimo mese, mentre solo, si fa per dire, 1,5 miliardi su Yahoo e 1 miliardo su Bing.

Nel mese precedente Google deteneva il 65,6% delle ricerche effettuate sul web, dunque un guadagno di circa 2 punti percentuale, che inevitabilmente sono stati sottratti principalmente a Yahoo e Bing.

Nexus One, 20.000 esemplari venduti: crescerà come Avatar?

Il lancio del Nexus One, il nuovissimo smartphone di Google costruito da HTC ha costituito senza dubbio una seconda rivoluzione nel mondo della telefonia mobile, dopo quella lanciata qualche anno fa dal rilascio dell’iPhone 3G. Nonostante la grande attenzione mediatica riservata al nuovissimo cellulare le vendite durante la prima settimana non sono state esattamente eclatanti, limitandosi solamente a 20.000 esemplari venduti.

Google si ribella alla censura cinese. Meglio tardi che mai? [AGGIORNATO]

Google e il regime comunista cinese non sono più amici. Dopo una connivenza durata circa quattro anni, il colosso di Mountain View si è finalmente passato la mano sulla coscienza ed ha deciso di dire “no” alle censure imposte dal governo della RPC.

Da due giorni, foto di eventi come la protesta di piazza Tian’anmen e informazioni come quelle riguardanti le violazioni dei diritti umani in Tibet risultano tranquillamente accessibili tramite Google.cn, versione mandarina del motore di ricerca numero uno al mondo che, come ben noto, finora aveva reso inaccessibili agli utenti tutte quelle informazioni ritenute scomode dalla dittatura cinese.

A cosa si deve quest’improvvisa sensibilità di ‘big G’ nei confronti dei diritti umani? A quanto pare, nei mesi scorsi alcuni hacker hanno cercato di intrufolarsi negli account Gmail di alcuni dissidenti non troppo simpatici al regime. Gli attacchi (non andati a buon fine, pare) sono stati quasi sicuramente ordinati dal governo locale e questo ha mandato su tutte le furie Google, che oltre ad aver abolito le censure di Stato, adesso minaccia pure di abbandonare il florido mercato cinese.

GMail, ora il protocollo HTTPS è attivo di default

Si sa, quando si parla di Internet la sicurezza non è mai troppa, e premunirci con tutti i mezzi a nostra disposizione per evitare di incappare in situazioni alquanto spiacevoli è quanto meno una norma dettata dal buon senso, oltre che dalla semplice praticità. Uno degli ambiti nel quale la sicurezza è sempre stata molto critica sono sicuramente i grandi provider email come GMail, i quali sono stati più volte (nonostante le misure di sicurezza adottate) colpiti da attacchi informatici volti a trafugare preziosissimi dati personali.

Google: Gdrive finalmente tra noi. E Microsoft non sta a guardare

Dopo anni di chiacchiere e attese vane, Gdrive è finalmente tra noi. O quasi.

Con un annuncio pubblicato ieri sul blog ufficiale del progetto, il team di Google Docs ha fatto sapere che presto gli utenti del loro servizio potranno caricare ogni genere di file nel proprio spazio privato, non più solo i documenti di Office o i PDF.

Lo spazio messo gratuitamente a disposizione da ‘big G’ per questo hard disk online è pari a 1GB. Il limite di dimensione per ciascun file è di 250MB, mentre chi vorrà ulteriore spazio per lo storage dei dati sul Web dovrà sborsare 0.25 dollari all’anno per ogni GB aggiuntivo, acquisendo anche la possibilità di trasferire i file tramite tutte le applicazioni di Google.

Che dire? Un’ottima cosa, ma nulla di sconvolgente. Ecco perché Microsoft, appena saputa la notizia, ha tenuto a puntualizzare alcune cosucce con fare un po’ stizzito.