Ricerche Maestre, il motore di ricerca per i bambini

Oggi voglio segnalarvi un nuovo motore di ricerca, si chiama Ricerche Maestre, dedicato principalmente ai bambini, genitori e maestri, dandogli la possibilità di effettuare le ricerche spulciando gli oltre 1000 siti istituzionali più rappresentativi d’Italia sull’argomento scuola e bambini.

All’interno si trovano risorse per le scuole elementari e siti adatti ai bambini di un’età compresa tra i 3 e i 12 anni.

Liquid Rescale, il ridimensionamento intelligente delle immagini in GIMP

Come ben saprete, qualche giorno fa abbiamo parlato del fantastico servizio web 2.0 “Rsizr”, che permette di ridimensionare in maniera intelligente le immagini, cancellandone i pixel “inutili”.

Oggi vogliamo parlarvi di un plug-in (ovviamente gratuito) per il software di fotoritocco open source “The GIMP” che, permette di avere la stessa bellissima funzione di Rsizr off-line: Liquid Rescale.

Ecco come procedere per installarlo ed utilizzarlo:

  1. Scaricare il plug-in da qui.
  2. Estrarre il file “gimp-lqr-plugin.exe” (contenuto nel percorso “\lib\gimp\2.0\plug-ins\” dell’archivio) nella cartella “C:\Programmi\Gimp 2.0\Bin\Gimp\lib\gimp\2.0\plug-ins”

5 metodi alternativi per usare Gmail

Gmail è senza ombra di dubbio uno dei migliori servizi web 2.0 di tutti i tempi e, la sua estrema flessibilità lo rende qualcosa di unico, che va oltre il semplice web-client di e-mail.

A conferma di tutto ciò, eccovi una bella lista con ben cinque metodi per usare Gmail in modo alternativo:

Usare Gmail per annotare cose importanti: Installando la Google Toolbar, nel menu contestuale del browser, apparirà un’opzione con la quale “mandare gli elementi selezionati a Gmail”.
Usare Gmail per ricevere news da Twitter: Andare nel proprio profilo di Twitter, cliccare la voce “Take Twitter with you!…” ed immettere il proprio indirizzo Gtalk (e quindi anche Gmail) nello spazio “Instant Messenger”. A questo punto, nella parte bassa della pagina di Gmail, selezionare la voce “standard with chat”.
Salvare i segnalibri in Gmail: Andate su Yahoo! Alerts, mettete l’indirizzo dei feed RSS del vostro profilo su del.icio.us nel campo “Enter the URL for a web site’s RSS feed” e, come e-mail (nella parte bassa della pagina) inserite il vostro indirizzo Gmail.

Google e Yahoo! hanno rubato il nome alle tribù della Tanzania…?

GoogleYahoo

Google e Yahoo! avrebbero rubato il proprio nome da alcune tribù della Tanzania, e ora devono pagare. È quanto sostiene un uomo, in carcere a Houston per problemi legati all’immigrazione, che sta intentando una causa legale contro i due colossi di internet. In particolare, Google avrebbe rubato il nome alla tribù dei Gogo, mentre Yahoo! dagli Yao.

L’uomo, che si dice discendente (ma va?) di entrambe le tribù, ha chiesto ai due motori di ricerca di pagare, come risarcimento danni, 10mila dollari ad ogni membro delle tribù da oggi e, andando indietro, per le tre generazioni precedenti. Quante speranze ci sono che un giudice dia ragione a quest’uomo? Davvero poche. Però è curioso vedere come molti nomi di siti o servizi internet siano presi proprio da quelli di antiche tribù.

Geekissimo presenta la prima striscia di Geekypedia by Albo


by Albo’07

Settembre è stato un mese di tante novità e cambiamenti per Geekissimo, ma ormai (come sanno i nostri lettori più affezionati), non ci fermiamo mai ed ecco a voi l’ultima novità.

Da oggi tutti i giovedì, Geekissimo avrà l’onore di pubblicare in esclusiva un fumetto originale, creato apposta per noi dal bravissimo Albo, fumettista di grande valore e bravura. Albo ha saputo interpretare perfettamente l’idea del personaggio che avevo in mente, e ha creato Geeky (sarebbe il protagonista qui sopra) dando il titolo di Geekypedia alla striscia.

Il titolo deriva proprio dalla famosa enciclopedia Wikipedia, e sarà proprio Geeky, che ci accompagnerà tramite la striscia settimanale in un simpatico e divertente modo di vedere il mondo geek.

La piaga dei falsi click sulle pubblicità e altre storie

AdSense

Google AdSense, uno dei sistemi pubblicitari più diffusi sul web, perderebbe circa un miliardo di dollari americani ogni anno per falsi o invalidi click. E le aziende, che si affidano a “Big G” per pubblicizzare su internet i loro prodotti corrono all’attacco, chiedendo maggiore trasparenza e metodi più sicuri nel riconoscimento dei click invalidi. È indubbio che il servizio si basa sulla fiducia dei publishers, che inseriscono gli annunci nei propri siti e che poi, però, non devono fare click (o non devono dire ai propri amici di farlo) per guadagnare qualche soldino in più. La piaga, però, esiste e almeno per il momento è incontrollabile, nonostante le norme anche troppo dure (di cui parleremo più avanti) inflitte da Google.

Il tasso di click non validi, spiega l’azienda, dal momento del lancio di AdWords nel 2002 non è mai salito al di sopra del dieci per cento del numero globale di click. Ogni punto percentuale di click invalido, però, rappresenta per Google 100 milioni di dollari all’anno in potenziale guadagno volato via, spiega alla testata canadese Cbc Shuman Ghosemajumder, business product manager di Google. Ma cosa accade quando si fa click su link invalidi? Chi paga? Come fa ad accorgersene la compagnia? E soprattutto: perché sempre più spesso webmaster assolutamente in buona fede si sono trovati di punto in bianco esclusi dal programma pubblicitario?

Ci voleva Google per dare la caccia ai delinquenti?

GoogleMaps

Probabilmente, negli ultimi mesi, avrete sentito notizie del genere: “Evasori fiscali beccati grazie a Google Maps”, “Con Google Earth si contrasta l’abusivismo edilizio”, e così via. Da qualche tempo, infatti, le autorità di tutto il mondo hanno iniziato ad utilizzare i servizi di mappe forniti da Google&co. per gli usi più disparati.

L’ultima notizia in ordine di tempo viene dal Wisconsin, negli Stati Uniti, dove grazie alle mappe di Google la polizia ha scoperto che un uomo stava coltivando ettari di marijuana all’interno del proprio terreno. Almeno per ora è impossibile dire quante autorità utilizzino ogni giorno Google Earth, ma una cosa è certa: questo tipo di servizi non costa praticamente nulla ed è più conveniente (in termini di denaro e anche di comodità) che prendere elicotteri o noleggiare costosissimi aerei. In tempi di ristrettezze economiche succede anche questo.

Adsense per cellulari disponibile da oggi anche per l’Italia

Dopo solo 2 mesi di prove riservate a pochissimi beta tester americani, da poche ore Adsense per Cellulari è disponibile per tutti anche in Italia.

Se avete un sito ottimizzato per i cellulari, scritto in WML, XHTML o cHTML, potrete cominciare a guadagnare online come fate normalmente con il vostro sito, anche sulla rete wap riservata ai cellulari.

Oltre ai famosi annunci contestuali, il nuovo servizio di pubblicità per il mercato Mobile, avrà un elemento fondamentale e rivoluzionario, il click-to-call, che permetterà durante la navigazione di avviare una chiamata con un semplice click, collegando telefonicamente l’utente all’azienda che ha fatto pubblicità nell’annuncio.

Google vuole unificare le diverse regole mondiali sulla privacy

Privatezza

Unificare le regole che, nei diversi paesi del mondo, disciplinano la privacy. Un sogno di molti che però si è, fino ad ora, rivelato solamente un’utopia. E se a riuscirci, invece, fosse il gigante Google? Ne parla approfonditamente un articolo del quotidiano spagnolo El Mundo che spiega come tre paesi su quattro non abbiano alcuna legislazione sulla tutela dei dati personali online, mentre le norme del restante 25 per cento dei paesi sono riduttive o insufficienti a far fronte alla continua crescita della rete.

Per questo motivo Google, società vista da molti come un “Grande Fratello” per la quantità di informazioni private che deve trattare ogni giorno, ha iniziato una campagna per cercare di convincere i governi di tutto il mondo a creare uno standard globale sulla privacy. La notizia è passata un po’ sotto silenzio, ma i primi contatti sono già avvenuti.

I documenti scritti con Google Docs? “Big G” può farci tutto ciò che vuole

GoogleDocs

Adorate Google Docs&Spreadsheets, o, come è stato tradotto in italiano, “Google Documenti e Fogli di lavoro”? Lo utilizzate sempre per scrivere i vostri documenti perché ne apprezzate il fatto che sia gratuito, accessibile da ogni dove o la possibilità di collaborare con altri?

Bene, forse non sapete, però, che da contratto Google può disporre come vuole dei vostri elaborati. Avete capito bene. Utilizzando e inserendo contenuti all’interno dei servizi di Google, si legge nei termini di utilizzo, garantite al fornitore del servizio la licenza di riprodurre, adattare, modificare, pubblicare in tutto il mondo i vostri contenuti a fini promozionali.

Ciò vuol dire, in poche parole, che se Google volesse potrebbe ad esempio, nel pubblicare degli screenshot, utilizzare proprio il foglio di calcolo o la pagina di testo da voi appena scritta.

I 10 motivi (di Microsoft) per cui le imprese non dovrebbero usare Google Apps

GoogleMicrosoft

La guerra tra Microsoft e Google è destinata a giocarsi principalmente sul campo delle applicazioni da ufficio. La suite di Google, Google Apps sembra stia prendendo sempre più piede nei confronti del rivale Microsoft Office (soprattutto per il fatto di essere gratuita), e così Microsoft è corsa ai ripari stilando una classifica dei dieci motivi per cui le aziende non dovrebbero utilizzare i prodotti Google.

Una scelta molto probabilmente presa dopo l’importante accordo di partnership tra Big G e CapGemini, che aiuterà Google a vendere Google Apps Premier Edition (Gape) alle imprese. Andiamo a vedere, dunque, alcune tra “le dieci domande che le imprese dovrebbero porsi nel passare a Google Apps” (=ovvero, i dieci motivi, secondo Microsoft, per non passare).

Groovle, mettere uno sfondo personalizzato a Google!

Groovle

Avanti, parliamoci chiaramente, la grafica di Google non è un gran spettacolo: certo, è semplice ed essenziale, ma il solito sfondo bianco “senza significato” ha stancato abbastanza, non trovate?
Perchè allora non impostare un bellissimo wallpaper, un bel paesaggio, un idolo dello sport, una celebrità, e, perchè no, una bella ragazza, e rendere la pagina iniziale di Big G davvero “nostra”!?

Questo è possibile, grazie ad un servizio neonato, Groovle, che ci permette di creare una pagina Google, con il motore di ricerca, ovviamente, e con uno sfondo a nostra scelta!
Come già detto prima, possiamo mettere un bel paesaggio o uno sfondo naturale, il nostro idolo sportivo, il logo della nostra squadra del cuore, e tantissimo altro!

Fà davvero un bel effetto, credetemi, una volta abituati, sarà difficile tornare alla vecchia pagina!