AGCOM, entrano in vigore le nuove norme sul copyright in Rete

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Oggi entra in vigore il nuovo regolamento sulla tutela del diritto d’autore online firmato AGCOM, il quale, come ormai noto, conferisce alla “nostra” Autorità per le garanzie nelle comunicazioni la possibilità di richiedere l’oscuramento di siti Internet accusati di pirateria agendo a livello di IP senza passare per un tribunale o per l’ordine di un giudice.

Microsoft, utilizzare i software pirata è troppo costoso

Microsoft: utilizzare i software pirata è troppo costoso

 Microsoft: utilizzare i software pirata è troppo costoso

Pur essendo opinione comune quella che dire software pirata equivale a dire software gratuito un recente studio commissionato da Microsoft, intitolato “The Link Between Pirated Software and Cybersecurity Breaches: How Malware in Pirated Software is Costing the World Billions” e condotto da IDC e dalla National University of Singapore svela che durante questo 2014 le aziende andranno spendere quasi 500 milioni di dollari per far fronte ai danni causati dal malware presente nelle copie non originali delle varie applicazioni.

I software pirata, quindi, possono rivelarsi tutt’altro che gratuiti, un dato questo che risulta ancor più evidente se si tiene conto del fatto che la somma in questione salirà a 25 miliardi di dollari per gli utenti consumer i quali sprecheranno ben 1,2 miliardi di ore nella risoluzione dei problemi.

La BSA paga 5000$ a chi denuncia le aziende che usano software pirata

La delazione come arma per combattere la pirateria in ambito aziendale: è questa la strada scelta dalla Business Software Alliance, associazione internazionale nata nel 1988 che si occupa giustappunto di contrastare la pirateria informatica e che vede fra i suoi clienti tantissimi big del settore hi-tech, come Microsoft, Adobe e Symantec.

TPB

Pirateria: bloccato l’accesso a ThePirateBay.sx, ExtraTorrent, 1337x, H33T e TorrentHound. Chiuso IsoHunt

TPB

Nuovo attacco delle autorità italiane ai siti Torrent. Su richiesta della Fimi (la Federazione Industria Musicale Italiana), il Tribunale di Bergamo ha ordinato ai provider il blocco di alcuni siti accusati di distribuire materiale protetto da copyright. Si tratta del “solito” ThePirateBay.sx (bloccato dallo stesso Tribunale già nel 2008 e nel 2010) e di un’altra manciata di siti più o meno popolari nell’ambito del file sharing: ExtraTorrent, 1337x, H33T e TorrentHound.

Copyright AGCOM

L’AGCOM presenta la sua riforma sul copyright digitale

Copyright AGCOM

Dopo le polemiche dell’anno scorso, l’Autorità Garante per le comunicazioni ha pubblicato una bozza della sua nuova riforma in materia di copyright digitale. I pilastri del nuovo regolamento, a detta di AGCOM, sono rilancio dell’offerta legale per i contenuti online e l’educazione degli utenti. Sembrano leggermente ammorbidite rispetto al passato le norme relative all’oscuramento dei siti accusati di ospitare materiale pirata ma in Rete si sono già sollevate molte voci polemiche.

Google vuole combattere la pirateria con l'advertising

Google vuole combattere la pirateria con l’advertising

Google vuole combattere la pirateria con l'advertising

Che Google cerchi di darsi il più possibile da fare per combattere la pirateria non è sicuramente una novità ma che ora voglia farlo sfruttando l’advertising si.

Secondo Google, infatti, oltre a bloccare l’indicizzazione dei siti web che offrono accesso a risorse P2P illegali è necessario adottare un approccio relativamente nuovo e che secondo l’esperienza recente ha dimostrato le sue potenzialità.

Tale approccio consisterebbe nel bloccare il business generato sui siti web in questione dalla visualizzazione dei banner pubblicitari, una tecnica questa che premetterebbe di limitare notevolmente l’afflusso di denaro verso coloro che si occupano della gestione delle piattaforme mettendo dunque KO l’attività.

RapidShare rimozione limiti download

Rapidshare rimuove i limiti di velocità in download per gli utenti free

RapidShare rimozione limiti download

Già dall’inizio dell’anno corrente, conseguenzialmente alla chiusura di MegaUpload e a quella di MegaVideo, i responsabili di RapidShare, uno tra i più conosciuti ed utilizzati servizi di file hosting, avevano deciso di limitare la velocità di download a soli 30 Kbit/s per gli utenti non in possesso di un abbonamento a pagamento al sito in modo tale da frenare il più possibile la diffusione di materiale pirata online evitando inoltre di mettersi in cattiva luce agli occhi della legge.

Da poche ore a questa parte, però, su RapidShare tutto, o quasi, sembra essere tornato alla normalità.

Alexandra Zwingli, il CEO di RapidShare, ha infatti comunicato che sono stati rimossi tutti i limiti di download per gli utenti free, una decisione questa che, tuttavia, non va a configurarsi come un passo avanti verso la pirateria, così come potrebbe sembrare, bensì come una mossa mirante, invece, ad incrementare la cosiddetta caccia ai pirati.

Demonoid chiuso dalle autorità ucraine

Il popolare tracker torrent Demonoid è stato chiuso ieri dalle autorità governative ucraine  (forse dietro direttiva degli USA) in seguito ad un raid avvenuto nel datacenter di ColoCall, il più grande del Paese, dove il sito veniva ospitato fisicamente.
Secondo quanto riferito da fonti anonime, gli investigatori hanno copiato tutte le informazioni residenti nei server di Demonoid per poi sigillarli. Altri mezzi non sono stati sequestrati ma ciò non ha evitato la chiusura del sito.

L’Europa boccia ACTA

Con  478 no, 39 sì e 165 astensioni, il Parlamento Europeo ha bocciato definitivamente l’ACTA che a questo punto non potrà diventare più legge in nessuno dei Paesi membri dell’Unione. A dire no alla controversa normativa internazionale contro la contraffazione e la pirateria sono state anche le 5 commissioni competenti di commercio estero, industria, libertà civili, giustizia e affari interni, sviluppo e commissione giuridica.

Per chi non avesse seguito la vicenda, ricordiamo brevemente che l’ACTA (acronimo di Anti-Counterfeiting Trade Agreement) era una normativa internazionale studiata a “porte chiuse”, senza alcun consenso da parte dei cittadini, la quale aveva il compito di contrastare la pirateria e la contraffazione, pericolosamente accostate l’una all’altra, con armi più potenti e invasive rispetto al passato.

Leggi Antipirateria: Fava ci riprova (e viene bocciato di nuovo)

Vi ricordate della proposta di legge Fava, secondo cui i provider italiani avrebbero dovuto trasformarsi in sceriffi ed oscurare i siti Internet accusati di pirateria senza passare per processi o giudizi da parte di terzi? Bene, lo scorso febbraio la proposta fu giustamente bocciata dalla Camera ma l’esponente della Lega Nord non si è arreso e ci ha riprovato. Ottenendo lo stesso risultato.

La Commissione Politiche dell’Unione Europea della Camera dei deputati ha respinto l’emendamento anti-pirateria dell’On. Fava ribadendo che “non si può emendare la Legge Comunitaria con interventi normativi ispirati da altre finalità” e che iniziative del genere fanno solo perdere tempo in quanto riguardano “materie complesse e controverse, non strettamente volti ad adempiere obblighi scaduti o in scadenza” che pregiudicano il tempestivo recepimento delle direttive contenute in allegato al disegno di legge.

La pirateria aumenta le vendite degli album musicali

Mentre in Italia le autorità impongono l’oscuramento di KickAssTorrents agli ISP, dall’Università della North Carolina arriva una ricerca che ribalta il luogo comune secondo cui il download di materiale pirata da Internet fa diminuire le vendite dei CD musicali.

L’economista Robert Hammond ha analizzato i dati di vendita di 1.095 album nell’arco di cinque settimane, confrontando i dati ufficiali forniti da Nielsen SoundScan con i download degli stessi album su un tracker BitTorrent privato. Il risultato è stato alquanto sorprendente.

Grazie ad un modello elaborato dallo stesso Hammond sulla base dei dati raccolti, si è scoperto che gli album trapelati sulla rete Torrent almeno un mese prima dell’uscita ufficiale nei negozi sono destinati a vendere 60 copie in più rispetto a quelli non oggetto di leak. Si tratta di circa 0.26 copie in più per ogni download pirata effettuato, con un beneficio maggiore per gli artisti che riescono a vendere almeno 100.000 copie dei propri dischi (ovvero quelli più famosi e protetti dai colossi dell’industria discografica).

The Pirate Bay ha un nuovo indirizzo IP, ora è raggiungibile anche in Italia

The Pirate Bay ha da poco attivato un nuovo indirizzo IP (194.71.107.80) grazie al quale, d’ora in avanti, anche gli utenti appartenenti al vecchio continente e, nello specifico, inglesi, olandesi, belgi e italiani (si, esatto, ci siamo anche noi!) potranno accedere al popolare sito web evitando quindi di andare incontro ai blocchi, istituiti per alcune zone da qualche tempo a questa parte, che ne impediscono l’accesso se non tramite proxy, sostituendo i server DNS o ricorrendo a vari altri escamotage.

Entro breve tempo, comunque, gli ISP provvederanno ad aggiornare le loro liste nere rendendo quindi nuovamente non disponibili le pagine del noto portale così come già accaduto in UK dove, appunto, Vergine e Orange, due fornitori di servizi internet del Regno Unito, hanno bloccato il nuovo indirizzo IP ed altri cinque si stanno mobilitando in modo tale da poter eseguire la medesima operazione prima della fine del mese corrente.