La home-page di Google è illegale?

GooglePrivacy

Guai giudiziari per Google, accusata di violare le leggi californiane a causa della sua riluttanza ad inserire direttamente nella home page un link alla pagina della politica sulla privacy. “A Google è stato chiesto di inserire la parola privacy, una parola di sole sette lettere, accanto agli altri link che portano alle pagine di informazioni sulla ricerca e sulla società. Una parola piccola che però nel mondo della privacy è molto importante”, ha spiegato Beth Givens della Privacy Rights Clearinghouse.

Tutto è partito da una segnalazione proveniente da alcuni blog del New York Times, secondo cui Google non si sarebbe adeguata all’Online Privacy Protection Act del 2003 (la legge californiana sulla privacy, per intenderci): la legge prevede che ogni sito che abbia dietro un’attività commerciale e raccolga informazioni private degli utenti debba segnalare bene in vista nella propria home page un link alla propria pagina che spiega la politica dell’azienda nei confronti della privacy.

Una lobby canadese accusa Facebook: vìola le leggi sulla privacy

Facebook

La Canadian Internet Policy and Public Interest Clinic ha stilato una lista di (ben) 22 violazioni della locale legge sulla privacy avvenute sul popolare servizio di social networking Facebook. Mentre Facebook, dal canto suo, rigira al mittente le accuse, spiegando di lavorare da sempre al massimo degli standard qualitativi. Alla base del contradditorio ci sarebbe il fatto che Facebook conserva informazioni sensibili riguardo i suoi utenti, condividendole poi con altri senza motivo e senza avvertire i proprietari dei dati. Inoltre, i dati relativi agli utenti non verrebbero distrutti una volta che gli account sono stati chiusi.

Il social networking online, spiegano dal gruppo di pressione, è un fenomeno in grande crescita: si tratta di ottimi strumenti per costruire comunità, ma allo stesso modo sono un campo minato per quanto riguarda l’invasione della privacy. “Abbiamo deciso di focalizzare la nostra attenzione su Facebook perché è il servizio di social networking più popolare in Canada e perché coinvolge migliaia di utenti giovani, il cui primo pensiero non è sempre quello di salvaguardare la propria privacy“.

Economia, sicurezza e privacy: il 41% delle grandi aziende ha addetti che monitorano tutta la posta elettronica e gli altri dati personali degli impiegati

Ufficio

Lo spionaggio di segreti tra le aziende esiste da sempre. Ma probabilmente la tecnologia ha aumentato i rischi, per le aziende, di perdere dati anche per colpa dei propri stessi dipendenti. La Forrester Consulting, famosa società di consulenza, ha pubblicato anche quest’anno l’annuale “Outbound e-mail survey”, che rivela una preoccupazione sempre maggiore, da parte dei vertici delle aziende, che informazioni non autorizzate escano tramite e-mail, servizi di messaggistica istantanea e servizi di social networking. Tanto che – udite udite – oltre il 40 per cento delle grandi aziende (con più di 20mila dipendenti) ammette di avere dipendenti il cui compito è quello di monitorare tutti i dati in entrata e in uscita nei server aziendali.

Il sondaggio ha coinvolto oltre 301 responsabili della sicurezza informatica di aziende. Tra gli altri risultati, il 44 per cento degli intervistati ha condotto almeno una volta nello scorso anno un’inchiesta interna a causa di una potenziale perdita di dati tramite l’e-mail, mentre il 23 per cento ammette che una perdita del genere c’è stata realmente. I rischi riguardano anche i blog, i social network, le chat istantanee e i servizi di file sharing peer-to-peer, diventati, dunque, strade privilegiate attraverso le quali cercare di venire in possesso di informazioni confidenziali.

8 ottimi strumenti gratuiti per monitorare e proteggere i siti web

Chi gestisce un sito web o un blog lo sa benissimo: non c’è nulla di peggio che vedere la propria “creatura” off-line, magari per motivi sconosciuti e senza sapere da quanto tempo la delicata situazione vada effettivamente avanti. Così come sorge uno spinosissimo dilemma quando si desidera creare un’area riservata nel proprio sito web e/o blog, permettendone l’accesso solo a chi possiede un nome utente ed una password… come fare senza dover perdere troppo tempo e, soprattutto, senza spendere un soldo?

La soluzione è molto più semplice di quanto si possa immaginare, eccovi infatti 8 ottimi strumenti gratuiti per monitorare e proteggere i siti web, tutti estremamente validi e facili da utilizzare. Scegliete qual è che fa più al caso vostro e non esitate a consigliarcene altri simili.

Internet Supervision: buon servizio che permette di monitorare qualsiasi sito web gratuitamente, anche se con qualche limitazione rispetto al programma a pagamento. Per essere precisi, nella versione gratuita, questo servizio monitora i siti ogni 15 minuti per i primi 90 giorni, per poi passare ad ogni 24 ore per tutto il periodo successivo.

PC Tools File Recover gratis per tutti!

PC Tools File Recover gratis per tutti! E con questa frase è presto introdotta una nuova, interessantissima promozione che ci permette di ottenere gratuitamente un software commerciale di indubbio valore.

Per chi non ne avesse mai sentito parlare, PC Tools File Recover è un ottimo software che permette di recuperare i file quando accidentalmente cancellati (che, come da bravi geek ben sapete, finché non sovrascritti da altri dati, rimangono al loro posto sull’hard disk) da molti supporti.

Ma adesso vediamo insieme come ottenere la nostra licenza gratis:

Cerca informazioni su una persona con Pipl

Cerca informazioni su una persona con Pipl

La privacy è una bella cosa, ma con l’avanzare di Internet è sempre più in pericolo. Ora se ne parla per Google, ora per Facebook, ma il servizio che vi presenterò oggi sicuramente farà discutere.

Sto parlando di Pipl, un motore di ricerca dove è possibile fare una ricerca su una determinata persona. Ci basterà inserire il nome, cognome, luogo di residenza e stato della persona che stiamo cercando per avere una serie interessante di risultati.

I migliori 10 plugin per la sicurezza dei blog WordPress

Geek o non geek, chiunque abbia un blog basato sulla celeberrima piattaforma WordPress, non può che avere a cuore la sicurezza della propria creatura on-line. E’ infatti risaputo che, così come quella del PC, anche la “salute” del blog va continuamente controllata e migliorata tramite strumenti che aiutano a mantenere alto il suo livello di sicurezza.

Proprio per questo, stiamo per proporvi un elenco dei migliori 10 plugin per la sicurezza dei blog WordPress. Dai problemi di password alle falle, passando per problemi di login, problemi di accessi indesiderati da parte dei bot e tanto altro, c’è davvero tutto l’occorrente per poter risolvere diverse questioni e dormire sonni tranquilli.

  1. WordPress Database Backup: fa quello che è facilmente intuibile dal suo nome, vale a dire dei backup completi dell’intera installazione di WordPress. Sicuramente uno dei primi plugin per la sicurezza da installare nel proprio blog, anche per poi effettuare eventuali ripristini.
  2. Semisecure Login: plugin che aumenta la sicurezza nel processo di login nel blog. Usa una cifratura MD5 della password e funziona tramite javascript.
  3. AskApache Password Protect: previene l’accesso da parte di bot indesiderati al pannello di amministrazione del proprio blog WordPress. Tutto funziona tramite la messa in sicurezza del blog con una protezione htaccess delle password.

Il computer venduto su eBay con i dati segreti di un ministero Gb

eBay

Vi è mai capitato di aprire un pacco acquistato su eBay e trovarvi dentro strane sorprese o oggetti particolari? Un tecnico informatico di Manchester, in Gran Bretagna, stava riparando un computer portatile quando ha trovato, nascosto all’interno dello stesso, un cd con dei dati ultra-riservati provenienti dal ministero dell’Interno. Il laptop, inizialmente di proprietà dello stesso ministero, era stato poi messo in vendita su eBay e acquistato da un ignaro cittadino.

Il cd, in particolare, era nascosto tra la tastiera e la piastra dei circuiti. Il tecnico ha chiamato subito la polizia, che è intervenuta insieme (addirittura!) ad agenti dell’antiterrorismo, proprio a spiegare come in quel cd fossero contenuti dati davvero molto molto importanti. Si tratta a dir la verità, solo dell’ultimo episodio di una lunga lista di smarrimenti imbarazzanti di materiale riservato che hanno interessato il governo britannico.

Trovato il modo di decriptare facilmente informazioni cifrate

Trovato il modo di decriptare facilmente informazioni cifrate

Un brivido deve aver scosso i produttori dei sistemi operativi e software di sicurezza alla notizia diffusa dall’università di Princeton. Infatti Edward W.Felten, direttore del Center for Information Tecnhology Policy ha raccontato di essere riuscito con il suo gruppo di ricercatori a rubare i dati crittografati memorizzati in vari tipi di elaboratori.

Quando i computer vengono spenti i dati contenuti nella memoria volatile chiamata Dram non svaniscono subito, ma possono rimanere anche per diversi minuti. “Intervenendo in questa fase con un sistema di raffeddamento ad azoto liquido, cioè a meno 169 gradi centigradi è possibile mantenere vive le informazioni per ore e collegandosi con un programma opportuno per trasferirle.

5 strumenti per analizzare automaticamente i log di HijackThis!

Purtroppo anche ai geek più esperti può capitare di diventare vittime di virus, trojan ed altri tipi di malware, talvolta veramente devastanti. E allora come fare a prevenire tutto ciò?

La risposta è semplice: oltre agli immancabili antivirus, antispyware e firewall, bisogna utilizzare HijackThis!. Per chi non ne avesse mai sentito parlare, questo ottimo software gratuito e no-install,scansiona il sistema in maniera velocissima e salva in un file log tutte le informazioni rilevate, da queste ultime poi bisogna evincere se c’è qualcosa che non va nel computer.

Come facilmente comprensibile, utilizzarlo risulta quindi abbastanza macchinoso, talvolta impossibile senza la mano data da utenti più esperti. Ma non temete, i fantastici mondi dei servizi web e dei software gratuiti ci sono venuti incontro anche in questo senso e ci hanno regalato ben 5 strumenti per analizzare automaticamente i log di HijackThis!, provateli e non ve ne pentirete:

  • HijackThis.de Logfile Analyzer: permette di incollare il contenuto del file log o caricarlo direttamente. I risultati sono molto accurati (per quanto questo tipo di servizi non può mai arrivare al 100% di attendibilità) ed è possibile visualizzarne una versione “ridotta”, contenente solamente le voci da tenere d’occhio.

Organizzare il proprio ufficio senza carta grazie a PaperArchiver

Una delle manie che molti geek hanno in comune è senza ombra di dubbio quella di costruirsi un paperless office, vale a dire un ufficio senza tutte quelle scartoffie cartacee che rischiano solo di ingombrare scrivanie e scaffali piuttosto che tornare utili quando veramente servono (momento nel quale ovviamente non si riescono mai a trovare!).

Dai documenti della banca alle lettere commerciali, passando per fatture e ricevute di vario tipo, in pochissimo tempo tutto lo spazio destinato all’archivio cartaceo inevitabilmente finisce con l’esaurirsi, e allora perché non provvedere a scansionare e conservare tutto in maniera ordinata, sicura e soprattutto digitale?

Come scoprire se qualcuno accede senza permesso alla nostra casella di posta elettronica

Con gli attuali, immensi, ottimi servizi come Gmail, le nostre caselle di posta elettronica sono diventate ancora più preziose rispetto a quanto non lo fossero già qualche anno fa.

Infatti da informazioni bancarie a dati di login, passando per numeri di carta di credito ed altre informazioni più che sensibili, le e-mail sono uno dei mezzi più esposti al rischio spioni che, si sa, molto spesso hanno intenzioni tutt’altro che amichevoli nei nostri confronti.

E allora come fare a difenderci da questa serissima minaccia gratuitamente e scoprire se qualcuno accede senza permesso alla nostra casella di posta elettronica? Semplice, basta una registrazione, un file di testo ed il gioco è fatto. Provare per credere:

  1. Registrarsi gratuitamente a OneStatFree (immettendo anche nome ed URL di fantasia).
  2. Ad e-mail di conferma ricevuta, salvare sul computer l’allegato chiamato OneStatScript.txt e cancellare il messaggio (appuntando in precedenza i dati per effettuare poi il login a OneStatFree).

Proteggere le nostre immagini con LockImage

Proteggere le nostre immagini con LockImage

Spesso è necessario “nascondere” tramite una password, un immagine per questioni di privacy o per qualsiasi altro motivo (potrebbe essere lo schema della morte nera, una foto un pò osé o di un importante brevetto). Per fare ciò, oggi vi presento LockImage.

L’archivio che andiamo a scaricare e scompattare è composto da un solo file eseguibile, quindi il programma non richiede installazione, il programma convertirà una qualsiasi immagine in un eseguibile protetto da password, ciò permetterà di aprire l’immagine protetta anche in un pc dove LockImage non è installato.

Keylogger Hardware: la nostra privacy non è mai al sicuro

Proprio recentemente abbiamo parlato del problema dei computer “pubblici”, e di come cercare di proteggere al meglio la nostra privacy quando si è costretti ad utilizzarli.
Abbiamo visto come sia importante cercare di lasciare sul computer in cui ci troviamo meno tracce possibili, per tenerci lontano dai guai la prudenza non è mai troppa, e mai proverbio è stato più indicato.

In questo interessantissimo articolo Etechs ci parla di un accessorio tanto piccolo quanto devastante, un keylogger hardware in grado di memorizzare fino a 262,000 battute.