Mark Zuckerberg: La Condivisione è la nuova “Social Norm”

Come tutti gli utilizzatori del Social Network più famoso al mondo ben sanno, la questione della Privacy su Facebook è diventata sempre più spinosa con il passare del tempo, dimostrando come l’attenzione alla Privacy sia sempre e comunque direttamente proporzionale all’aumentare degli utenti interessati, mentre si tratta di un aspetto che andrebbe curato sempre più al fine di evitare la fuga di dati sensibili. Ovviamente il modo migliore di proteggere i nostri dati personali sarebbe quella di non inserirli su Facebook ed altri siti sparsi per la rete, ma limitare la propria esperienza di navigazione online solo per paura di perdere la riservatezza di dati che devono restare tali è senza dubbio inaccettabile.

SecureCam: videosorveglianza gratuita con la webcam

La vigilia di Natale incombe e di questi periodi, si sa, è una grande gioia avere persone che gironzolano per casa di notte. Soprattutto se sono vestite di rosso, hanno una bella barba bianca e scendono per il camino al grido di “Ho-Ho-Ho”.

Gli altri 364 giorni dell’anno, invece, avere degli sconosciuti che s’introducono in casa in piena notte non è affatto piacevole. In queste situazioni ci può venire in soccorso SecureCam, un programma gratuito ed open source per Windows che consente di avere una videosorveglianza gratis, sfruttando la webcam del PC.

Una volta installato, il programma si presenta con un’interfaccia utente abbastanza semplice da usare, mediante la quale è possibile abilitare velocemente il monitoraggio della propria stanza. Il software inizia quindi a registrare tutto quello che accade in casa non appena rileva dei movimenti sospetti.

Google: volete la privacy? Allora avete qualcosa da nascondere. E Mozilla s’infuria

Se avete paura che in casa vostra possano entrare dei ladri, evidentemente qualcosa da rubare c’è. Potremmo tradurre così, forzando un po’ la mano, le clamorose dichiarazioni rilasciate dal CEO di Google Eric Schmidt all’emittente americana CNBC.

«Se volete nascondere qualcosa, probabilmente è perché questa cosa non andrebbe proprio fatta». Questa la frase incriminata con cui uno dei grandi capi di ‘bi G’ si è – a detta di molti – giocato un bel pezzo di reputazione, propria e della società che comanda.

Nonostante un bieco tentativo di giustificazione da parte dell’AD di Google (“Google, come qualsiasi altro motore di ricerca, deve sottostare a leggi come il Patrioct Act, che mette i dati dei cittadini USA nelle mani delle autorità”), nei meandri della Silicon Valley si è scatenato un vero e proprio putiferio che ha visto soggetti come Mozilla assumere posizioni a dir poco sorprendenti.

Flash Cookies: 4 metodi per eliminarli

Ogni giorno facciamo di tutto per liberarci dai poveri acari della polvere, appena spunta un file temporaneo sul nostro hard disk lo facciamo spietatamente secco, ma molti di noi, senza nemmeno accorgersene, hanno il computer sudicio di cookie speciali che viaggiano attraverso il Flash Player e che – pur non essendo pericolosissimi – sono ponti a spifferare tutte le abitudini dell’utente alla società multinazionale di turno. Vi sembra normale?

A noi no. Ecco perché oggi abbiamo deciso di elencarvi quattro metodi per spazzare via i Local Shared Object (LSO) dai nostri PC una volta per tutte. Scegliete quello che più si confà alle vostre esigenze e procedete alla pulizia!

Impostazioni Flash Player

Recandosi sul sito ufficiale di Flash Player è possibile impostare le proprie preferenze relative ai flash cookies, disabilitandoli del tutto, cancellando quelli presenti nel sistema e creando delle eccezioni. Si tratta, indubbiamente, del metodo più semplice e dettagliato per gestire questo tipo di oggetti. Consigliato ai geek quanto agli aspiranti tali.

Crea un messaggio sul web che si autodistrugge con Vanish

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Il web 2.0 ha portato una gran mole di dati personali sul web, accessibili in vari luoghi del web che ne rendono spesso impossibile il reale controllo e la possibilità finale di un sano “delete” che cessi di rendere pubblico il singolo dato.

In soccorso, anche se in modo abbastanza elaborato, esiste Vanish, un servizio creato da Roxana Geambasu, ricercatrice dell’Università di Washington. Il sistema converte un testo in una chiave incomprensibile al normale lettore (denominata VDO, cioè Vanish Data Objects), inseribile in qualsiasi tipo di comunicazione (mail, social-network, chat…), e dotata di una scadenza, rendendolo impossibile da leggere oltre una data predefinita.

Facebook utilizza le foto degli utenti per le pubblicità? No, è una bufala

Se siete assidui frequentatori di Facebook, avrete sicuramente letto sulla bacheca di molti vostri amici il seguente messaggio:

Da venerdì 24 Luglio Facebook utilizzerà le foto degli utenti nei banner pubblicitari che appariranno sui profili dei loro amici. E’ legale perché previsto nelle condizioni d’uso accettate con l’iscrizione; questa la PROCEDURA PER EVITARLO: Andate in -> Impostazioni ->Impostazioni sulla Privacy ->Notizie e Bacheca -> Inserzioni di Facebook -> Presenza nelle Inserzioni di Facebook: impostare il valore a “Nessuno”

Non è corretto dirlo a giochi fatti, ma ammetto di aver sentito puzza di bufala sin dalla prima lettura di queste righe così allarmistiche (e non abito nei dintorni di alcun allevamento). Un po’ come successe con i disastrosi trattati sul sistema Palladium[?] che, insieme a delle doverose analisi sui rischi legati all’adozione di tale architettura, giravano sulla grande rete poco prima che debuttasse sul mercato Windows Vista.

E infatti, puntuale come un orologio svizzero, è arrivata la smentita del manager of policy communications di Facebook Barry Schnitt, il quale ha chiarito che le voci circolate sono assolutamente false e che il popolarissimo social network ideato da Mark Zuckerberg non ha affatto cambiato le sue politiche in ambito pubblicitario.

Agenzia delle entrate e Facebook, pericolosa combinazione

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L’agenzia delle entrate belga ha ammesso di utilizzare Facebook per raccogliere dati sul tenore di vita dei propri cittadini. Dagli status update, foto, video, racconti di viaggi etc. è facilmente ricostruibile la vita di un qualunque utente Facebook.

La rivista di cultura alternativa francese “Le Tigre” lo ha già dimostrato pubblicando la vita del povero Marc, ventinovenne francese completamente shareaholic che ha scoperto la propria biografia dettagliatamente pubblicata senza poterlo impedire, dal momento che le informazioni utilizzate erano tutte di dominio pubblico, tutto ciò che “Le Tigre” ha dovuto fare è stato aggregarle in ordine cronologico.

La blogosfera già ha avuto la sua dose di scandalo quando questa notizia si è diffusa qualche anno fa, con tutta l’inevitabile ondata di paranoia. Stavolta le cose sono un po’ più preoccupanti, almeno per gli evasori fiscali.

Firefox History Block, estensione per gestire la cronologia di navigazione

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La cronologia di navigazione, dato sensibile per eccellenza, è da sempre al centro delle questioni di navigazione sicura e tutela della privacy. La lista dei siti visitati, infatti, è un indizio fondamentale per tracciare il percorso di navigazione di un utente ma è anche un ottimo strumento per accedere velocemente a siti visitati in precedenza, magari una sola volta, non inseriti nei segnalibri poiché – appunto – non abituali.

L’add-on per Firefox che presentiamo oggi fornisce una funzionalità intermedia: permette di lasciare attiva la memorizzazione della cronologia, data all’utente la facoltà di non far comparire alcuni siti all’interno delle liste. Il plugin si chiama Firefox History Block e, dopo l’interruzione, ne sarà esplicato il funzionamento.

Integrare Google Profiles con Latitude

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Per chi volesse visualizzare la propria posizione, estratta utilizzando Google Latitude, sul proprio Google Profile, può seguire una semplice procedura ed abilitare l’integrazione tra questi due servizi.

Vi basterà utilizzare il gadget Google Latitude dalla vostra pagina iGoogle, oppure in modo del tutto automatico direttamente dall’applicazione installata sul vostro telefonino, in grado anche di interfacciarsi con il gps integrato. A quel punto dovrete selezionare “Abilita e mostra solo ad un livello di città” oppure, l’opzione estrema, “Abilita e mostra la migliore posizione disponibile”, in grado di visualizzare pressochè perfettamente la vostra posizione all’interno della mappa di Google. A questo punto, all’interno di Google Profile, non dovrete far altro che abilitare l’opzione di visualizzare la posizione di Google Latitude.

TOSBack, tiene traccia per voi delle modifiche nei ToS

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Un argomento molto sensibile sul web è la privacy. L’iscrizione a qualunque social network prevede l’accettazione di determinati ToS (Terms of Service) dove, in soldoni, c’è scritto come verranno utilizzati i vostri dati da parte dei proprietari del servizio. Quasi nessuno li legge e spesso ci limitiamo ad accettarli senza troppe premure.

Questo comportamento darebbe un gran vantaggio ai Social Network se non fosse per il fatto che sulla rete, un solo utente scrupoloso può diventare un centro di informazione fidato e se qualcosa nei ToS dovesse andare in una direzione non chiara, il putiferio è sempre pronto ad esplodere. Ricorderete sicuramente quello che è successo lo scorso Febbraio quando Facebook cambiò unilateralmente i propri ToS introducendo condizioni decisamente invadenti per la privacy dei suoi utenti.

Una volta partito l’allarme dagli scrupolosi di cui sopra, sulla rete è stato un buzz degno degli annali della rete. Le proteste sono montate traducendosi prima in un gruppo Facebook per il ripristino dei vecchi ToS e, di fronte l’apparente inflessibilità del controverso social network, in un esodo di massa di utenti da Facebook con un conseguente crollo delle visite. In seguito a questi eventi Facebook decise di ripristinare i vecchi ToS scusandosi con tutti gli utenti per l’accaduto.

Social Ads e pubblicità interattiva, una nuova era?

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L’indiscusso successo della rete in termini di partecipazione ha una preoccupante ombra su di esso. Dopo l’euforia della New Economy e la catastrofe delle dotcom che ne venne di li a poco gli animi degli investitori si sono raffreddati riguardo la possibilità di trasformare utenti, visite, click, in soldi sonanti.

L’inganno in cui tutti sono stati tratti era basato sulla semplicistica e falsa equazione “+ utenti = + soldi“. Questo rapporto si applica a mezzi di comunicazione passiva, come radio e televisione, in cui più sono gli spettatori, più una pubblicità avrà successo. Nessuno o troppo pochi avevano pensato che sulla rete le cose cambiano.

La rete è un mezzo di comunicazione attivo, l‘utente non siede in stato di semitrance di fronte uno schermo e subisce tutto quello che passa, ma sceglie gli indirizzi a cui andare e ancora di più, sceglie di quali contenuti fruire e quali semplicemente ignorare. L’era degli strapagati banner è finita da un pezzo, una semplice immagine, per quanto lampeggiante, animata, ben curata dai migliori grafici e marketer, non distoglieranno l’utente dall’articolo che hanno deciso di leggere, il video che vogliono guardare, il contenuto che lo ha portati lì. Pur avendo una valenza in termini di visibilità di un brand non può essere considerato un elemento sufficiente ad una campagna pubblicitaria e di ritorno, non è pensabile che sia in grado di generare profitti al sito che lo ospita.

La crisi è stata profonda, e molti hanno riflettuto su come far fruttare l’infinito potenziale della rete. Fino a poco tempo fa lo standard è stato fissato da Google con i suoi programmi di AdWords e AdSense; un sistema che combina pay per impressions e pay per click per banner e annunci definiti dall’utente e i cui costi vengono quotati sulla base della popolarità delle parole chiave a cui si intende legare la campagna.

AnchorFree: Navigazione anonima e senza Firewall!

AnchorFree

La miglior sicurezza per ogni internet-nauta è sicuramente quella che ci può regalare un anominato sul WEB. Un completo anonimato non è dato solamente da i dati che mettiamo su internet, come ben sapete, tutte le volte che apriamo una pagina su internet o effettuiamo un collegamento alla rete, lasciamo tracce del nostro passaggio in ogni angolo. Queste tracce riporteranno sempre al vostro PC, in qualsiasi modo.

Insomma, l’unico modo che abbiamo per evitare di essere rintracciati è quello di usare un Proxy, di liste di proxy ne esistono a centinaia sul WEB. Oggi, vi presento un programma che vi permette di navigare anonimi, senza quindi lasciare traccia del vostro passaggio, e che vi permette di superare qualsiasi Firewall fosse installato sulla vostra rete.

Yauba: dall’India il primo motore di ricerca anonimo!

Yauba

Non raramente, su questo blog, ci è capitato di parlare dei molteplici e delicati aspetti legati alla privacy su internet, argomento molto interessante ma sicuramente difficile da trattare.

Anche oggi vorremmo parlare di questo topic, ma vorremmo farlo in maniera diversa, presentandovi quello che si definisce il primo motore di ricerca anonimo nel mondo: Yauba!

Yauba è un motore di ricerca che, seppur ricco di funzionalità e novità interessanti, promette ai suoi utenti di non registrare alcuna informazione personale, fosse pure involontariamente.

Firefox: 9 estensioni per aumentare la propria privacy

Nel mondo informatico i pericoli non si chiamano solo virus, cracker, phishing o spyware. Esistono “minacce” ben più grandi di quelle appena elencate, in grado di intaccare la nostra incolumità psicofisica: quelle che rispondono al nome di parenti ed amici che non immaginano nemmeno lontanamente dove possa abitare la riservatezza. Sì, proprio gli stessi che amano “smanettare” con il nostro PC andando a rovistare nella cronologia dei siti web visitati, per non parlare di quelli che irrompono nella nostra stanza quando stiamo visitando siti Internet dal contenuto non propriamente definibile come educativo.

Insomma, che vogliate fare gli zozzoni o i perditempo sul posto di lavoro, i dati che passano attraverso il vostro browser web vanno protetti nel miglior modo possibile, con strumenti ad hoc. Ecco perché abbiamo deciso di proporvi una lista di 9 estensioni per Firefox adatte proprio a questo tipo di esigenze. Installatevi e divertitevi… ma non troppo!

1. TabRenamizer: state portando a termine un’importante ricerca scolastica con fini scientifici e le vostre fonti (YouPorn, PornoTube, TardoneMaBone, ecc.) sono tutte aperte in diverse schede di Firefox? Forse è meglio utilizzare questa simpatica estensione per rinominarle tutte contemporaneamente assegnando loro titoli meno “sospetti” ed evitare figure non esemplari agli occhi di parenti e disturbatori dell’ultim’ora.