A New York cellulari vietati a scuola; in Austria vietati anche sui mezzi pubblici

Telefonia

Dopo aver discusso, la scorsa settimana, dell’opportunità o meno di togliere internet dalle aule universitarie, ecco che sulla stessa scia stanno facendo discutere due notizie: una arriva da New York, l’altra dall’Austria. E in tutti e due i casi si tratta di telefonia mobile.

La prima notizia, dicevamo, arriva da New York, dove la Corte Suprema ha deciso che in tutte le scuole pubbliche saranno banditi i cellulari. Una decisione che preoccupa, più che gli studenti, soprattutto i genitori, che tramite il cellulare potevano controllare i movimenti dei figli ed essere avvisati in caso di emergenza, soprattutto nel tragitto casa-scuola. Secondo il tribunale, però, i cellulari ultimamente sono talmente diffusi che vengono usati per copiare nei compiti, come strumento di intimidazione e per mettere su YouTube video di diversa natura.

Microsoft, nuove speranze per chi preferisce Xp a Vista

PetizioneWinXp

Siete dei “felici” utenti di Windows Xp e, acquistando un computer nuovo non volete che ci sia installato Vista? Anche se Vista è un sistema operativo di gran lunga più sicuro, più curato e più moderno di Xp, sono in moltissimi a pensare che Xp funzioni meglio e sia più veloce. Proprio a chi la pensa così oggi diamo una buona notizia.

Sembra, infatti, che Microsoft stia ripensando la decisione di non vendere più Windows Xp dopo giugno. E questo a causa della grande domanda che continua ad esserci verso questo sistema operativo. Steve Ballmer, ceo di Microsoft, ha comunque confermato che la maggior parte della gente che acquista nuovi computer vuole Windows Vista come sistema operativo.

Shutdown Day ovvero spegniamo il computer, il 3 maggio

Shutdown Day ovvero spegniamo il computer, il 3 maggio

E’ difficile immaginare oggi una vita senza computer, vero? Noi geeks utilizziamo il computer per fare molte cose ogni giorno, e moltissimi hanno il computer accesso sette giorni su sette, infischiandosene della bolletta. Ma cosa succederebbe se il vostro pc non funzionasse per un giorno intero? Potremo vivere 24 ore senza questo?

E questa è la sfida lanciata da Shutdown Day che si svolgerà il 3 maggio. Sul sito viene spiegata l’idea del progetto, cioè quelli di far rendere conto alle persone come sarebbe un giorno della loro vita senza computer. Oltre che per concedere un giorno di riposo alle dita e agli occhi. Riguardo lo Shutdown Day sul sito ufficiale è scritto:

Internet e sicurezza, ecco la prossima generazione dei CAPTCHA

New_captcha

I sistemi automatizzati riescono in maniera sempre più semplice a decifrare i CAPTCHA (cioè quei piccoli indovinelli – letterali o matematici – che si propongono all’utente prima di postare su un sito o di iscriversi a un servizio, per dimostrare effettivamente che davanti al computer c’è un essere umano). Il fatto è che la tecnologia avanza per tutti, e gli sforzi fatti dagli esperti in sicurezza vengono puntualmente vanificati dagli sforzi dei cracker per bucarli.

I ricercatori della Penn State University hanno sviluppato un CAPTCHA di ultima generazione, che stanno per brevettare, basato sull’intelligenza dell’utente, al quale viene proposto in due step di riconoscere – nel primo – il centro geometrico di un’immagine contenuta all’interno di un’altra immagine, e nel secondo di scegliere tra una lista di nomi quello che più si avvicina a un’immagine distorta che viene proposta. Le immagini sono state sviluppate per essere – al momento – difficilmente riconoscibili da un computer, perché sono basate su una sequenza di colori, texture e forme completamente casuale.

Togliere i collegamenti a internet dalle aule universitarie? Di certo non aumenterà l’interesse degli studenti nei confronti delle lezioni

Nella maggior parte delle università italiane, ormai, sono presenti reti Wi-Fi gratuite per gli studenti, che permettono loro di collegarsi a internet, controllare la posta e fare ricerche da qualsiasi luogo (o quasi) dell’ateneo. Ma cosa succede se gli studenti iniziano ad usare internet per chattare, scaricare musica o guardare siti che poco c’entrano con le materie che stanno studiando? E – ancora – come si dovrebbero comportare le università se scoprissero che questo avviene anche durante le ore di lezione, mentre il professore spiega?

È il dilemma che ci viene dopo aver letto la notizia che il preside della facoltà di Giurisprudenza dell’università di Chicago, negli Stati Uniti, ha deciso di bloccare l’accesso a internet nelle aule durante le ore di lezione, perché gli studenti si distraggono troppo. La norma è al momento sperimentale, e sta suscitando, ovviamente, molto clamore in ateneo.. Il problema, spiegano i vertici dell’università, è che non solo si distrae chi usa internet per scopi personali, ma anche coloro che gli siedono dietro, che magari sono tentati dal guardare lo schermo.

Office 2007, 122mila errori al test OOXML

Office

Office 2007, la suite da ufficio di Microsoft che ultimamente sta riscontrando buoni risultati di vendita, deve fare i conti con una brutta notizia: i circa 122mila errori ottenuti in due test OOXML. Secondo Alex Brown, che sta a capo della sezione dell’International Organization for Standardization (Iso) che si occupa di gestire gli standard dei formati Office Open XML, i documenti creati con Office 2007 non soddisfano le specifiche del formato.

In particolare, i documenti Word generati dalle versioni di Office (e salvati, aggiungiamo noi, come .docx) non sono conformi all’ISO/IEC 29500. Secondo l’ideatore dell’XML, Tim Bray, Microsoft “potrebbe non avere alcun interesse a rimanere conforme in modo pieno allo standard OOXML, così come è stato pensato dall’ISO”. Più ottimista Brown, secondo cui Microsoft provvederà presto ad aggiornare la propria suite per renderla pienamente compatibile.

I blog? Sono meglio dei siti statici, ecco perché

Se state per creare uno spazio web per voi o la vostra azienda, sarete sicuramente impelagati in uno dei dilemmi tecnologici più assidui degli ultimi anni: “faccio un normale sito web o apro un bel blog?”.

La risposta è certamente soggettiva e da prendere solo dopo aver considerato bene tutte le esigenze del caso, ma possiamo fare insieme una breve e generale panoramica dalla quale vien fuori un dato abbastanza oggettivo: I blog? Sono meglio dei siti statici, ecco perché.

Facilità e velocità

Creare un blog di un certo livello è comunque complicato, ma decisamente molto meno rispetto ai siti statici. Piattaforme aperte, gratuite ed arricchite da plugin di qualsiasi tipo, come WordPress, permettono infatti di mettere in piedi un blog funzionante al 100% in una manciata di minuti, e senza dover stare a smanettare troppo tra codici di ogni tipo (se ci si accontenta delle configurazioni standard, o poco più). Per quanto riguarda poi la grafica e soprattutto l’aggiornamento dei contenuti non c’è davvero storia: i blog sono molto più facili, veloci ed immediati da utilizzare rispetto ai siti statici.

Lettori e motori di ricerca

Proprio l’immediatezza e la facilità di aggiornamento di cui si parlava sopra, rendono un blog più ricco di contenuti ed “attuale” rispetto ad un classico sito web. Questo si ripercuote ovviamente sul numero dei lettori che, se trovano materiale sempre fresco, seguono tutto in modo più assiduo e piacevole (magari tramite feed RSS, altra peculiarità della blogosfera, ma non solo). Sempre gli stessi motivi (ovvero il materiale sempre fresco e la miriade di link reciproci che di giorno in giorno affiorano) fanno poi migliorare sensibilmente la posizione dei blog nei motori di ricerca rispetto a quella dei siti statici.

Condannato a 9 anni di prigione il super-spammatore mondiale

Mailbox

La notizia sta facendo, piano piano, il giro del mondo. La Corte Suprema della Virginia, negli Stati Uniti, a ha condannato a nove anni di carcere Jeremy Jaynes, accusato di aver mandato milioni di messaggi di posta indesiderata ad altrettanti ignari utenti internet. Una sentenza che, sicuramente, entrerà nella storia della Rete.

La vicenda, tra ricorsi e carte bollate, va avanti già dal 2003, anno del primo arresto di Jaynes. L’accusa ha presentato la prova di 53mila messaggi e-mail illegali inviati in soli tre giorni, ma tra luglio e agosto del 2003 pare che l’uomo abbia mandato un milione di messaggi spam al giorno. La difesa, invece, ha basato le sue argomentazioni sul fatto che le leggi anti-spam emanate ultimamente negli Stati Uniti violerebbero i diritti del primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, quando si tratta di anonimato.

Windows, come risolvere il problema del CHKDSK ad ogni avvio

Ed ecco che torniamo a parlarvi delle bizze che, di tanto in tanto, fanno i computer sui quali sono installati i sistemi Windows.

E’ infatti capitato a diversi utenti del sistemone di casa Microsoft che, di punto in bianco, ad ogni avvio della macchina veniva richiesto di effettuare il CHKDSK, il controllo dei dischi fissi di routine quando il PC non è stato spento correttamente. Per farla breve, anche se sull’unità sulla quale si effettuano i controlli non viene rilevato alcun tipo di problema, ad ogni accensione del computer parte comunque il CHKDSK.

Fortunatamente il problema è arginabile con pochissimi click e senza troppe tribolazioni, ecco i due metodi che permettono di farlo, uno tramite il prompt dei comandi ed uno tramite l’editor del registro di sistema:

Metodo 1 (prompt dei comandi)

  1. Andare nel prompt dei comandi.
  2. Digitare chkntfs /x, seguito dalle lettere delle unità dei dischi per le quali si vuole disabilitare il CHKDSK automatico (ad esempio chkntfs /x c: d:) e premere il tasto Invio della tastiera.
  3. Riavviare il computer.

Viva la libertà di espressione: riapre Wikileaks

Wikileaks

Ne avevamo parlato proprio qualche giorno fa: un giudice statunitense aveva creato molto scalpore dopo la decisione di chiudere il sito Wikileaks, specializzato nella pubblicazione di notizie riservate e fughe di notizie. Ebbene, la novità è che un giudice federale ha ribaltato la decisione, e consentirà al sito statunitense di riaprire a tutti gli effetti.

La decisione – ricordate? – era stata accompagnata da un grande scalpore per chi parlava di diritti violati e libertà di stampa e di opinione calpestata. E durante il dibattimento (che è durato oltre tre ore) proprio chi si appellava al primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti è stato premiato: il giudice, infatti, ha pensato proprio al primo emendamento per giusitificare la propria decisione, spiegando che le misure intraprese non erano “costituzionalmente adeguate”.

Il computer venduto su eBay con i dati segreti di un ministero Gb

eBay

Vi è mai capitato di aprire un pacco acquistato su eBay e trovarvi dentro strane sorprese o oggetti particolari? Un tecnico informatico di Manchester, in Gran Bretagna, stava riparando un computer portatile quando ha trovato, nascosto all’interno dello stesso, un cd con dei dati ultra-riservati provenienti dal ministero dell’Interno. Il laptop, inizialmente di proprietà dello stesso ministero, era stato poi messo in vendita su eBay e acquistato da un ignaro cittadino.

Il cd, in particolare, era nascosto tra la tastiera e la piastra dei circuiti. Il tecnico ha chiamato subito la polizia, che è intervenuta insieme (addirittura!) ad agenti dell’antiterrorismo, proprio a spiegare come in quel cd fossero contenuti dati davvero molto molto importanti. Si tratta a dir la verità, solo dell’ultimo episodio di una lunga lista di smarrimenti imbarazzanti di materiale riservato che hanno interessato il governo britannico.

Microsoft, una nuova stangata da parte dell’Unione Europea: 899 milioni di euro di multa

Microsoft

Nuova super-multa da parte dell’Antitrust europea nei confronti della Microsoft. L’azienda di Redmond dovrà sborsare ben 899 milioni di euro “per aver continuato ad abusare della sua posizione dominante” anche dopo la condanna (ricorderete tutti) da parte della Commissione nel marzo 2004, che costò a Bill Gates un’altra multa (questa volta più “leggera”, da 497 milioni). Secondo l’Europa, insomma, il gigante statunitense avrebbe dovuto assicurare entro il 22 ottobre scorso l’interoperabilità, mettendo a disposizione dei grandi gruppi concorrenti, a prezzi ragionevoli, la documentazione necessaria a sviluppare software in grado di comunicare con quelli Microsoft.

Così, però, non è stato. Secondo il commissario europeo alla concorrenza, Neelie Kroes, che ha parlato di “atteggiamento inaccettabile”, “l’azienda ha continuato a violare le regole, cedendo brevetti e licenze a carissimo prezzo e soffocando così l’inovazione delle altre imprese”. Siamo ormai alla terza multa in quattro anni, pari a circa 1,7 miliardi di euro. Senza contare che sono in corso altre due indagini dei servizi antitrust dell’Ue, tese a verificare la disponibilità di Microsoft nel mettere le sue tecnologie al servizio della concorrenza.

6 consigli utili per incentivare la propria creatività

Oramai lo sapete benissimo: noi di Geekissimo amiamo dare una mano a chi ogni giorno, con tanto impegno e passione, da sfogo alla sua creatività scrivendo cose interessanti su blog e siti web di ogni tipo.

Per dirla tutta, oggi vogliamo darvi 6 consigli utili per incentivare la propria creatività, che sono in realtà applicabili in una moltitudine di situazioni, anche non aventi nulla a che fare con il mondo di internet, e calzano comunque a pennello a chi scrive/gestisce quotidianamente un sito web o un blog. Buona lettura a tutti!

1. Ascoltare e non aver fretta

Uno dei metodi principali per incentivare la propria creatività è sicuramente quello di ascoltare più pareri differenti sull’argomento che s’intende sviluppare, mantenendo bene a freno quello che può essere un devastante atteggiamento frettoloso: pensare bene prima di scrivere risulta infatti uno dei migliori modi per ottenere buoni risultati finali, vale a dire, risultati finali creati in modo originale e con abbastanza riflessioni alle spalle.

2. Mappe mentali istantanee

Anche se all’inizio può venir fuori un qualcosa di pressoché incomprensibile o sconclusionato, è una buona cosa quella di creare delle mappe mentali (a mano forse sono addirittura meglio che a computer) contenenti tutte le idee, o mezze tali, che man mano passano per la mente. Bisogna stare sicuri che, appuntando tutte le cose valide appena le si pensa, prima o poi, da quell’accozzaglia di idee scollegate verrà fuori qualcosa di buono, originale e creativo al punto giusto.

Shock Desktop: come visualizzare le icone del desktop senza andare sul desktop, e tanto altro…

Chissà quante volte a molti di voi sarà capitato di dover pescare un elemento situato sul desktop quando, con decine di finestre aperte e più o meno ben ordinate, non vi andava proprio di farlo.

Stesso discorso vale per gli esteti del desktop: chissà quanto sarete ormai stanchi di vedere sempre le stesse icone, e soprattutto sempre lo stesso ordine, tutte in fila da su a giù e da sinistra a destra (salvo macchinosi spostamenti manuali che finiscono quasi sempre a ramengo al primo refresh della scrivania di Windows).

Per tutti voi, ma anche per gli altri geek che anche oggi hanno la bontà di leggere queste righe, ecco servito uno strepitoso software gratuito, leggero e no-install (di quelli che piacciono a noi, insomma), tramite il quale dare nuova vita all’organizzazione e la visualizzazione delle icone del dekstop dei sistemi Windows: Shock Desktop.