Microsoft Surface: prezzi e batteria secondo i rumor
Durante la presentazione ufficiale di Surface, Microsoft ha lasciato un velo di mistero su un paio di dettagli chiave: i prezzi di vendita al pubblico e l’autonomia del tablet. Informazioni che non potevano non finire nel tritacarne dei rumor. Partiamo dai prezzi di Surface. Microsoft ha anticipato che saranno in linea con quelli dei tablet e dei computer di egual potenza presenti sul mercato ma secondo le ultime indiscrezioni circolate in Rete ci aspetta un mezzo salasso. PhoneArena riporta che Microsoft Surface RT costerà 599 dollari mentre Surface Pro avrà un prezzo di ben 999 dollari. Si partirebbe, dunque, con 100 dollari di handicap rispetto al modello entry level di iPad, l’attuale leader del mercato tablet. E non è un buon inizio, ma passiamo alla batteria.Continua a leggere
Twitter down per un’ora, i motivi
Nel tardo pomeriggio di ieri, Twitter è andato in down risultando inaccessibile per circa un’ora, dalle 18 alle 19 (ora italiana). Tutti hanno subito pensato ad un attacco hacker ma le cose stanno diversamente. Dopo aver pubblicato un breve status per tranquillizzare l’utenza durante il “crack” (Users may be experiencing issues accessing Twitter. Our engineers are currently working to resolve the issue), i responsabili del social network hanno spiegato che il problema non è stato causato da attacchi hacker ma da un problema interno che ha bloccato la piattaforma sia dal Web che dalle applicazioni mobile. Twitter è stato messo KO da un cosiddetto bug a cascata verificatosi nelle infrastrutture del servizio. Come spiegato da Twitter sul suo blog ufficiale, un bug a cascata è un bug con un effetto non delimitato ad un singolo elemento software ma che si espande ad altri elementi, giustappunto, a cascata.Continua a leggere
Cloud computing, gli italiani preferiscono servirsene dal PC di casa
Stando ai dati emersi da un recente sondaggio svolto da MSN al quale hanno avuto modo di prendere parte oltre 10.500 utenti di tutta Europa e del Sud Africa è stato possibile apprendere quelle che, a quanto pare, vanno a configurarsi come le abitudini degli utenti del Bel paese, ma non solo, per quanto concerne l’utilizzo dei servizi di cloud computing. Secondo quanto emerso dal sondaggio gli utenti italiani preferiscono utilizzare un unico dispositivo per servirsi dei servizi di cloud computing e la maggior parte di essi è solita eseguire l’operazione in questione direttamente dal PC di casa nonostante la sempre maggiore diffusione degli smartphone e, in linea ben più generale, dei device mobile. Considerando che la funzione principale dei servizi di cloud computing è, appunto, quella di permettere di conservare i propri file in un luogo sempre e comunque accessibile a prescindere dal tipo di device in uso quanto emerso dal sondaggio appare quindi un risultato abbastanza strano e decisamente controtendenza rispetto alle recenti abitudini degli utenti. Solo il 33%, infatti, accede al cloud con due o più device e l’83% di essi è abituato a farlo, così come già accennato, dal computer della propria abitazione.Continua a leggere
Shutdown Scheduler, automatizzare lo spegnimento del PC o la chiusura di un’applicazione
Sono diverse le circostanze in cui può rivelarsi molto utile configurare l’arresto automatico del computer (ad esempio quando un certo download risulta terminato, al termine di un processo di conversione etc.) e per poter eseguire l’operazione in questione è possibile ricorrere all’impiego di una tra le tante ed apposite applicazioni preposte proprio a al scopo, diverse delle quali recensite anche qui su Geekissimo. Nonostante gli applicativi di tale tipologia siano molteplici per molti utenti potrebbe comunque rivelarsi molto utile fare la conoscenza di Shutdown Scheduler. Si tratta di un software totalmente gratuito ed utilizzabile senza alcun tipo di problema su tutti i sistemi operativi Windows (sia a 32-bit sia a 64-bit) che permette di configurare lo spegnimento automatico della postazione multimediale ma che a differenza di molte altre risorse analoghe presenta numerosi vantaggi.Continua a leggere
Google Nexus Tablet: il presunto prezzo ed ulteriori indiscrezioni
Oramai sembra mancare davvero poco all’annuncio ufficiale del tablet di Google ovvero del tanto chiacchierato device conosciuto, almeno sino a questo momento, con il nome di Google Nexus Tablet poiché, stando a quanto reso noto nel corso delle ultime ore, la ben nota azienda di Mountain View sarebbe pronta a presentare alla vasta utenza la sua “tavoletta”. Secondo quanto riportato da Digitimes, infatti, l’occasione sarà, così come già pronosticato qualche tempo addietro, l’oramai imminente Google I/O che si terrà al Moscone Center di San Francisco. Il tablet, realizzato, tra le altre cose, in collaborazione con Asus, sarà commercializzato ad un prezzo iniziale pari a 199 dollari o almeno così dovrebbe essere stando alle più recenti indiscrezioni. Il prezzo del Google Nexus Tablet appare, senza alcun dubbio, molto interessante e qualora sia quello effettivo andrà sicuramente a dare una forte scossa al mercato.Continua a leggere
Clean Temporary Places, un’utility ricca di opzioni e funzioni per liberare spazio su disco
Così come già saprà buona parte di voi lettori che è solita servirsi di un OS Windows a disposizione degli utilizzatori dei sistemi operativi di cara Redmond vi è, di default, un apposito strumento grazie al quale effettuare la pulizia del disco, un’operazione questa che risulta necessario eseguire periodicamente al fine di ottimizzare l’utilizzo del computer e liberare spazio utile. Quanto offerto di default dal sistema potrebbe però rivelarsi insufficiente per alcun utenti ragion per cui sfruttare uno strumento quale Clean Temporary Places può essere molto utile in una gran varietà di circostanze. Ma di che cosa si tratta? Scopriamolo subito! Clean Temporary Places è un software completamente gratuito, di natura open source ed utilizzabile senza alcun tipo di problema su tutti i sistemi operativi Windows (sia a 32-bit sia a 64-bit) che mette a disposizione di ciascun utente un ampio numero di opzioni e funzioni grazie alle sarà possibile eliminare tutti quei file che, appunto, con il passare del tempo vanno ad accumularsi e appesantiscono il disco fisso.Continua a leggere
Gmail: ora è possibile creare temi personalizzati
In molti attendevano l’arrivo di una feature di questo tipo da diversi anni a questa parte ed ora, finalmente, dopo aver concesso la possibilità di impostare degli sfondi, Google ha deciso di rendere disponibile in Gmail una nuova ed apposita sezione grazie alla quale poter creare temi personalizzati per la propria casella di posta elettronica. Ad annunciare la novità è un apposito articolo pubblicato sul blog ufficiale di Gmail nel quale vengono inoltre illustrate le varie modalità mediante cui è possibile servirsi della neo sezione Temi personalizzati unitamente ad un apposito video dimostrativo annesso alla fine di questo post. Il rollout sarà completato nel corso delle prossime ore ma sono comunque in molti gli utenti che hanno già avuto modo di sperimentare le fattezze della nuova sezione denominata, appunto, Temi personalizzati.Continua a leggere
Dropbox blocca i file che infrangono il copyright
La settimana scorsa è trapelata sul Web una presentazione di Microsoft con alcuni dettagli sulla nuova Xbox. Il documento (una presentazione di PowerPoint) ha fatto in pochi istanti il giro del mondo ma Microsoft è passata al contrattacco facendolo rimuovere da tutti i servizi su cui era stato caricato, compreso Dropbox. Con una pratica alquanto inedita, pare infatti che il servizio della scatoletta blu abbia cominciato a bloccare automaticamente i link pubblici che portano al file incriminato di Xbox 720 presentando un messaggio di errore che recita “This file is no longer available due to a takedown request under the Digital Millenium Copyright Act by Microsoft“. Questo significa che, dietro richiesta dei diretti interessati, anche Dropbox può bloccare i file che infrangono il diritto d’autore.Continua a leggere
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