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Prende il via PiuVenduti.It: Il nuovo marketplace del vivere italiano

La diffusione del COVID19 ha obbligato la stragrande maggioranza della popolazione mondiale a rinchiudersi in casa, questa abitudine ormai da mesi è costretta a passare del tempo a guardare la tv, a giocare con le più rinomate console, a cucinare come se non ci fosse un domani e soprattutto ad acquistare online la qualunque. un trend questo che si è rivelato una vera sorpresa, circa un italiano su due in questo periodo ha acquistato almeno un prodotto sul web. Vuoi per un motivo legato al virus, vuoi per una forte propensione ad acquistare comodamente da casa, fatto sta che l’e-commerce sta diventando un vero e proprio mercato virtuale che viaggia molto più rapidamente di quello reale. Per questo motivo che molte aziende hanno deciso di cambiare strategia di vendita, ed investire in qualcosa di diverso dal solito.

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Foto che mostra il logo di YouTube online

YouTube Red, video in streaming senza pubblicità

Da pochissimo Google ha confermato l’esistenza di YouTube Red, la nuova formula di sottoscrizione a pagamento che elimina ogni iscrizione pubblicitaria da YouTube e che consente di guardare i filmati senza alcuna interruzione. La cosa, è bene tenerlo presente, si vociferava già da qualche tempo a questa parte ed a settembre erano cominciate ad arrivare le prime avvisaglie più serie ma è stato soltanto nel corso delle ultime ore che è giunta la conferma ufficiale.

Foto che mostra il logo di YouTube online

L’iniziativa sarà attiva a partire da mercoledì 28 ottobre con il primo mese di prova gratuito ed inizialmente verrà resa disponibile soltanto negli Stati Uniti al prezzo di 9,99 dollari al mese.

Immagine che mostra il logo di Youtube visto da un paio di occhiali

YouTube, in arrivo un abbonamento per rimuovere la pubblicità?

Nella maggior parte dei casi per poter guardare un video su YouTube si è costretti a spendere qualche secondo in visualizzazioni di inserzioni pubblicitarie. Google ha infatti scelto di adottare tale metodo per offrire agli utenti il suo servizio di streaming video in maniera gratuita assicurandosi al tempo stesso gli introiti necessari per poter continuare a mandare avanti la piattaforma. In un futuro non molto lontano le cose potrebbero però cambiare.

Immagine che mostra il logo di Youtube visto da un paio di occhiali

Nel corso delle ultime ore è stata infatti diffusa online una notizia secondo cui Google avrebbe provveduto ad inviare una email ai partner di YouTube avvisandoli della prossima introduzione di una sottoscrizione a pagamento che permetterà a chi naviga di rimuovere l’advertising dal sito accedendo direttamente ai filmati.

Mozilla Firefox, ecco perchè saranno mostrati i siti web sponsorizzati

Mozilla Firefox, ecco perchè saranno mostrati i siti web sponsorizzati

Abbiamo avuto modo di apprenderlo ieri: a partire dalle prossime versioni di Firefox Mozilla integrerà la funzionalità denominata Directory Tiles.

Trattasi, detta in termini spiccioli, di inserzioni pubblicitarie mostrate in sostituzione dei riquadri vuoti presenti nella scheda Nuova pagina del browser web del panda rosso.

Ma perché Mozilla ha scelto di introdurre la pubblicità nel suo browser web? A spiegarlo è la stessa Foundation, a breve distanza dal precedente annuncio, mediante la pubblicazione di un apposito post sul suo blog ufficiale.

Allo stato attuale delle cose la maggior parte degli introiti di Mozilla proviene dalla funzione di ricerca supportata da Google, Bing, Yahoo!, Yandex, Amazon e eBay. L’introduzione della funzione Directory Tiles permetterà però di diversificare le fonti di guadagno.

Mozilla Firefox, inserzioni pubblicitarie in arrivo

Mozilla Firefox, inserzioni pubblicitarie in arrivo

Mozilla Firefox, inserzioni pubblicitarie in arrivo

Da circa un anno a questa parte Mozilla ha dato il via allo sviluppo di una tecnologia che su Firefox blocca, per impostazione predefinita, i cookie di terze parti. La cosa non è mai stata vista di buon occhio dall’IAB (acronimo di Interactive Advertising Bureau, l’associazione internazionale dedicata allo sviluppo della comunicazione pubblicitaria interattiva) che sin da subito ha protestato contro “la trovata” della Foundation. Nel corso degli ultimi giorni sembra però che la situazione sia cambiata e che gli scontri tra Mozilla e l’industria dell’advertising siano destinati a finire grazie al raggiungimento di un interessante nuovo accordo.

Nel corso del meeting annuale dell’IAB Mozilla ha infatti annunciato che a partire da una delle prossime versioni di Firefox gli utenti inizieranno a visualizzare siti web sponsorizzati. L’obiettivo è quello di mostrare direttamente all’interno del browser web contenuti rilevanti in base ai siti web maggiormente visitati.

La novità, identificata con il nome di Directory Tiles, inizialmente riguarderà Firefox per Windows, Mac e Linux e soltanto in un secondo momento verrà estesa, forse, anche a ad Android e Firefox OS.

Facebook, pubblicità più mirata tracciando il movimento del mouse

Facebook, pubblicità più mirata tracciando il movimento del mouse

Con il chiaro obiettivo di proporre una pubblicità ancor più specifica per ognuno dei propri iscritti Facebook sta sperimentando un nuovo software in grado di tracciare i movimenti del mouse che vengono compiuti dall’utente sullo schermo del computer.

A render nota la cosa è stato, proprio nel corso delle ultime ore, Ken Rudin, il responsabile del settore analitico di Facebook.

Già da diverso tempo il team di Facebook studia il comportamento dei propri utenti passando in rassegna i Mi piace, i commenti scritti ed i click che vengono effettuati sulle pagine in modo tale da poter inviare pubblicità mirate in base ai gusti dei singoli iscritti.

Gmail, pubblicità in arrivo nell'app per Android

Gmail, pubblicità in arrivo nell’app per Android

Gmail, pubblicità in arrivo nell'app per Android

Giorni fa Google ha provveduto ad aggiornare alcune tra le sue principali e più importanti applicazioni per device Android. Tra queste anche Gmail è stata soggetta ad un aggiornamento passando, in tal modo, alla versione 4.6.

Il rilascio di tali updates è stato visto da più utenti come una sorta di preludio per l’arrivo della piattaforma Androdid 4.4 KitKat.

Il teardown dell’APK relativo a Gmail messo in atto dal team del sito web Android Police ha però permesso di portare alla luce un piccolo ma interessante dettaglio che consente di capire in maniera più o meno chiara la futura direzione che big G ha intenzione di intraprendere per quanto riguarda le sue app.

Passando al setaccio il codice dell’app Gmail per Android sono infatti stati individuati alcuni riferimenti esatti alla visualizzazione di inserzioni pubblicitarie. Ben presto, quindi, gli utilizzatori di smartphone e tablet basati sull’OS mobile del robottino verde troveranno mischiate tali inserzioni ai messaggi ricevuti tra la posta in arrivo.

iRadio spot audio

iRadio, spot audio come su Spotify

iRadio spot audio

Alla WWDC 2013 oramai manca davvero poco e tra le varie novità che Apple presenterà potrebbe esserci anche iRadio, il tanto chiacchierato servizio di streaming musicale targato Cupertino.

Qualche giorno fa, a tal proposito, alcune voci di corridoio avevano suggerito il fatto che Apple si stesse dando particolarmente da fare affinchè iRadio potesse debuttare proprio in occasione della World Wide Developers Conference di quest’anno.

Indiscrezioni dell’ultim’ora vanno invece a porre l’accento su quello che dovrebbe essere il modello di advertising adottato da Apple per il suo nuovo presunto servizio.

Google vuole combattere la pirateria con l'advertising

Google vuole combattere la pirateria con l’advertising

Google vuole combattere la pirateria con l'advertising

Che Google cerchi di darsi il più possibile da fare per combattere la pirateria non è sicuramente una novità ma che ora voglia farlo sfruttando l’advertising si.

Secondo Google, infatti, oltre a bloccare l’indicizzazione dei siti web che offrono accesso a risorse P2P illegali è necessario adottare un approccio relativamente nuovo e che secondo l’esperienza recente ha dimostrato le sue potenzialità.

Tale approccio consisterebbe nel bloccare il business generato sui siti web in questione dalla visualizzazione dei banner pubblicitari, una tecnica questa che premetterebbe di limitare notevolmente l’afflusso di denaro verso coloro che si occupano della gestione delle piattaforme mettendo dunque KO l’attività.

Google, Apple e la carica dei 40.000 Mac

Google, 1 miliardo di dollari l’anno rimanere il motore di ricerca di iOS

Google versa ad Apple 1 miliardo di dollari per  la presenza esclusiva del suo motore di ricerca su iOS

Con il rilascio di iOS 6, l’ultima versione della piattaforma mobile per iDevice, Apple ha scelto di dire addio a Google Maps puntando tutto sul proprio sistema di mappe.

Per quanto riguarda invece il motore di ricerca Cupertino continua a servirsi di Google, un’esclusiva questa che, naturalmente, ha un prezzo e che, a quanto pare, è tutt’altro che irrisorio nonostante la buona salute finanziaria di cui godono i due brand coinvolti.

Stando infatti a quanto stimato dagli analisti di Morgan Stanley Google versa ad Apple circa 1 miliardo di dollari ogni anno.

Versare una cifra così elevata si rivela però necessario al fine di poter sfruttare tutti quelli che sono i numerosi vantaggi di questa partnership.

Google Yahoo! accordo pubblicità

Google e Yahoo!, accordo firmato per la pubblicità contestuale

Google Yahoo! accordo pubblicità

Pur essendo e restando avversarie in fatto di query, Google e Yahoo!, nel corso delle ultime ore, hanno firmato un accordo che sancisce l’instaurarsi di un’interessante collaborazione in tema di advertising.

L’accordo sigla infatti un rapporto di partnership tra i due colossi in base al quale Yahoo! metterà a disposizione i propri spazi invenduti e Google farà altrettanto con gli annunci contestuali in modo tale da poterli posizionare sugli spazi in questione.

L’accordo determina una collaborazione non esclusiva, di estensione globale, basata su annunci di tipo display e legata alle pubblicità contestuali, così come spiegato da Yahoo! stessa.

Gmail, ora gestisce email con accenti e caratteri non latini

Microsoft contro Gmail, lo statement di Google

Gmail privacy statement Google

Microsoft, così com’è stato possibile apprendere nel corso della giornata di ieri, ha messo in atto una campagna, intitolata “Don’t get scroogled by Gmail” mediante cui, appunto, viene puntato il dito contro la pratica messa in atto da Google quando viene effettuato l’accesso a Gmail da browser web.

In tali circostanze, infatti, viene effettuato un processo di analisi dei messaggi di posta elettronica al fine di rendere disponibili pubblicità pertinenti alle email.

Così come già ribadito nel precedente post appare però opportuno sottolineare il fatto che anche Microsoft, con il suo Outlook.com, oltre alle normali attività di scansione del contenuto delle email per individuare spam e phishing, ha l’abitudine di mostrare messaggi pubblicitari quando viene effettuato l’accesso alla casella di posta elettronica.

Microsoft privacy Gmail

Microsoft si scaglia contro Google, Gmail non rispetta la privacy

Microsoft privacy Gmail

Così come già accaduto in passato Microsoft è tornata ad attaccare Google ma, questa volta, a finire nell’occhio del ciclone è Gmail, il servizio di posta elettronica reso disponibile da big G.

Microsoft, infatti, ha dato vita ad una vera e propria campagna intitolata “Don’t get scroogled by Gmail” mediante cui punta il dito contro il comportamento di Google messo in atto ogni volta che un utente accede a Gmail utilizzando il browser web e facendo riferimento, nello specifico, all’analisi delle email effettuata da big G per offrire pubblicità pertinenti all’interno del servizio di posta elettronica, mostrandola, appunto, accanto ai messaggi.

Secondo uno studio commissionato da Microsoft circa il  70% degli utenti Gmail intervistati non è a conoscenza di questa pratica, il 90%, invece, non approverebbe tale modus operandi.

Proprio per questo Microsoft ha quindi invitato gli utenti Gmail, e non solo, ad utilizzare Outlook.com per la creazione di caselle di posta elettronica gratuite.

Google accordo vicino Commissione Europea

Google, accordo raggiunto con gli editori francesi

Google accordo editori francesi

Le “incomprensioni” tra Google e l’editoria francese possono finalmente dirsi concluse poiché dopo mesi e mesi di scontri ed accuse reciproche big G è finalmente riuscito a trovare un accordo con la Francia .

Sulla falsariga dell’editoria belga il presidente francese Francois Hollande ha infatti siglato un accordo con Eric Schmidt, l’executive chairman di Google, mediante cui è stato messo un punto, si spera definitivo, alle polemiche degli ultimi tempi e grazie al quale l’editoria francese ha ora a propria disposizione ben 60 milioni di euro da investire.

Il nocciolo della questione verteva, prevalentemente, sulla distribuzione di notizie mediante Google News, un servizio particolarmente apprezzato dagli utenti dell’intero globo terrestre per avere accessoimmediato a notizie dell’ultim’ora.

Secondo gli editori transalpini il merito del successo di Google News, almeno per quanto riguarda il territorio francese, è in primis da attribuire ai quotidiani online ragion per cui big G avrebbe dovuto contribuire economicamente in tal senso.