Chrome OS nei negozi solo nel 2011

A quanto pare, il Natale 2010 non sarà il Natale del cloud computing. Chrome OS, il sistema operativo online di Google dato più volte per debuttante in questo periodo, arriverà infatti nei negozi solo nel 2011.

A far trapelare la notizia è stato Jim Wong, dirigente di Acer, che nel corso di una conferenza stampa dell’azienda taiwanese si è lasciato sfuggire che i primi netbook Acer con Chrome OS debutteranno in contemporanea con il “lancio sul mercato del sistema, il prossimo anno”.

Rimane dunque in piedi l’ipotesi secondo trimestre 2011 “rumoreggiata” a settembre, ma in realtà i primi computer portatili con il sistema cloud di “big G” potrebbero farsi vedere molto prima.

Chrome OS raggiunge lo stadio RC, tra un mese forse sul mercato

Anche se la scalata verso il successo di Android lo ha fatto passare in secondo piano agli occhi dell’opinione pubblica, Chrome OS è vivo, vegeto e – a quanto pare – ha appena raggiunto lo stato di RC.

Come ogni buon geek sa, quando nel mondo informatico un prodotto raggiunge lo stato di Release Candidate (questa la voce che si nasconde dietro l’acronimo “RC”), significa che il suo sviluppo è giunto nella fase conclusiva e che, dopo tanta fatica, il traguardo del debutto sul mercato è quasi tagliato. Tradotto in parole povere, dunque, Chrome OS sarebbe praticamente completo e pronto ad arrivare sulle nostre scrivanie virtuali nel giro di pochissime settimane: un mese o poco più.

Questo, almeno, è quanto si evince leggendo alcuni dei messaggi pubblicati su “Google Code”, sito dove i tester del nuovo sistema operativo online segnalano i malfunzionamenti riscontrati nelle versioni preliminari dello stesso e in cui tale srikanthk ha scritto: “THIS IS ONLY ON THE RC BUILD : Google Chrome OS 0.9.78.0 (Official Build 7bbf3823) dev x86 test”.

Chrome OS: i primi netbook solo nel secondo trimestre del 2011?

I primi netbook con Chrome OS, il sistema operativo tutto online di Google, sono attesi per il gran debutto sul mercato nel 2011. Sarà così, ma molto probabilmente per vederli nei negozi dovremmo aspettare più del previsto.

In una recente intervista con TechRadar, il senior product manager di Google Chrome, Anders Sandholm, ha infatti confermato che i primi dispositivi con il nuovo sistema cloud di “big G” potrebbero essere presentati ufficialmente al CES 2011 in programma dal prossimo 6 gennaio, ma secondo quanto riporta il blogger americano Steven J. Vaughan-Nichols, la loro commercializzazione su vasta scala potrebbe iniziare solo nel secondo trimestre del 2011, dopo un periodo di 2-3 mesi di presenza limitata sul mercato (forse solo quello americano).

Chrome OS tablet, il primo anti-iPad di Google svelato: sarà low-cost e uscirà a novembre

Ormai è chiaro. Fra Android e Chrome OS, gli anti-iPad in cui ci sarà lo zampino di Google saranno diversi, prodotti da varie aziende e differenziati in quanto a potenzialità e prezzi. Il sito Downloadsquad ha pubblicato la data di uscita e la lista delle (presunte) caratteristiche tecniche del primo che debutterà sul mercato USA: sarà low-cost e animato dal sistema cloud based del gigante di Mountain View.

Del dispositivo non ci sono foto ufficiali (quello qui sopra è solo un vecchio rendering) e non se ne conosce ancora il nome, ma sappiamo che sarà realizzato da HTC e sponsorizzato dal gestore telefonico americano Verizon. La sua data di debutto nei negozi è fissata per il 26 novembre 2010, in concomitanza con il Black Friday, vale a dire il venerdì successivo al Giorno del Ringraziamento che negli States dà il via alla stagione dello shopping natalizio.

Chrome, come abilitare le web app di Chrome OS

Come tutti voi ben saprete, Google sta per lanciare un suo App Store in cui sarà possibile scaricare ed acquistare applicazioni Web per Chrome OS. Il debutto ufficiale di questa vetrina virtuale è attesa per fine anno, ma a quanto pare, un assaggio è già possibile averlo attraverso l’ultima dev build di Chrome (il browser) rilasciata dal gigante di Mountain View.

Come fare ce lo spiega il sito Internet gHacks, che ha pubblicato una guida su come abilitare e utilizzare le prime web application incluse di default in Chrome, quelle di Google Calendar, Gmail e Google Docs, che divengono accessibili dalla pagina di presentazione delle nuove schede e risiedono in degli appositi tab senza titolo, con la sola favicon dei servizi di “big G”. 

Ecco la procedura da seguire passo passo: può sembrare lunghetta, ma in realtà ci vuole pochissimo per portarla a termine. Divertitevi!

Chrome OS: come installarlo su USB, HDD e Virtual Machine, the easy way

Sarò strano, ma dopo aver conosciuto i primi (presunti) dettagli su Windows 8, m’è venuta una gran voglia di Chrome OS. Così ho aperto Google Reader per cercare qualcosa di interessante sull’argomento e, tac, mi sono ritrovato davanti a un’ottima guida di Make Tech Easier su come installare ed eseguire Chrome OS su USB, HDD e Virtual Machine facilmente.

Una pietanza così ghiotta che è impossibile lasciarsela sfuggire, specie quando hai un post da redigere ed è un po’ di tempo che non pubblichi una guida geek di quelle con i fiocchi. Dunque, non c’è molto altro da aggiungere. Trovate tutto qui sotto. Se anche a voi è venuta voglia matta di “giocherellare” con Chrome OS, siete capitati nel posto giusto al momento giusto. In caso contrario, non temete, sarà per la prossima volta. Buon divertimento a tutti!

Passo 1 – Scegliere l’immagine giusta

Come molti di voi ben sapranno, sul Web hanno iniziato a girare diverse versioni modificate di Chrome OS, che non è stato ancora rilasciato ufficialmente ma il cui codice sorgente è già disponibile da mesi. La migliore, quella che useremo in questa nostra marcia di avvicinamento al sistema operativo di “big G”, si chiama Flow. Questo il suo sito ufficiale dove scaricarla (gratis, ovviamente) e saperne di più.

Passo 2 A – Installazione su USB (Live)

  1. Recarsi sul sito ufficiale di Chrome OS Flow e cliccare sulla voce Download the USB image per scaricare l’immagine dell’OS per le penne USB;
  2. Estrarre il file ChromeOS-Flow.img dall’archivio scaricato. Per farlo sotto Windows, usare un software per la gestione degli archivi (es. 7-Zip) e scompattare il file immagine dall’archivio ChromeOS-Flow.tar contenuto in ChromeOS-Flow.tar.gz;
  3. Scaricare e avviare il programma no-install Image Writer;
  4. Selezionare il file immagine di Chrome OS Flow (ChromeOS-Flow.img), il dispositivo USB su cui installarlo (che deve essere di almeno 2GB) dal menu a tendina e cliccare sul pulsante Write per avviare l’installazione dell’OS sul dispositivo rimovibile;
  5. Riavviare il computer ed effettuare il boot dalla penna USB.

Chromoting: Chrome OS strizza l’occhio all’off-line o fa un passo indietro?

Avete presente la connessione desktop remoto di Windows? Bene. Chrome OS, il sistema operativo tutto-online di Google, integrerà una funzione (un plug-in, verosimilmente) molto simile. Si tratta di Chromoting, che come annunciato dal team di sviluppo del sistema: “permetterà di accedere alle applicazioni per PC direttamente dal browser“.

Una funzionalità molto importante, dunque, che dovrebbe permettere agli utenti di Chrome OS di “appoggiarsi” a dei normali PC (su cui dovrà essere installato un client) con lo scopo di eseguire applicazioni desktop la cui controparte cloud-based non esiste ancora o non è sufficientemente funzionale.

Tutto molto bello, non c’è che dire. Ma siamo sicuri che questo strizzare l’occhio al mondo off-line non sia una sorta di passo indietro da parte di Google, conscia che il mondo non è ancora pronto per il cloud computing al 100%?

Google: Wave aperto, App Store per Chrome, video “open” per il Web e molto altro [Google I/O 2010]

Nell’accogliente cornice del Moscone Center di San Francisco, ha preso ieri il via la conferenza Google I/O 2010, un profluvio di Web 2.0, HTML5, video e sorprese in cui disperdersi è facile ma tanto, tanto dolce. Forse non ci sono stati gli annunci clamorosi che in molti si sarebbero aspettati, ma le novità non mancano. Credeteci.

La prima cosa da segnalare è che, a circa un anno dalla sua presentazione, Google ha finalmente spalancato le porte di Wave al pubblico. Il noto servizio di collaborazione in tempo reale di “big G” è ora utilizzabile da chiunque senza i tanto famigerati inviti: ci si collega all’home page di Wave, si attiva il proprio account e s’inizia a usare il servizio sin da subito… ammesso che si riesca a capire come! Se non sapete di cosa si tratta, date pure un’occhiata a questa nostra recensione di Google Wave, ricca di filmati e screenshots, fatta qualche mese fa.

Acer: primi dispositivi con Chrome OS presentati a giugno. Prove tecniche di tablet low-cost?

I netbook con Chrome OS arriveranno sul mercato entro la fine dell’anno, ormai lo sappiamo tutti. Eppure rumor sempre più insistenti vogliono Acer, nota azienda taiwanese produttrice di computer, in procinto di presentare al pubblico del Computex Taipei show (1-5 giugno 2010) alcuni “dispositivi” animati proprio dal sistema operativo online di Google.

Quanto siano vere queste voci non ci è ancora dato saperlo. In ogni caso, sarebbe interessante scoprire cosa si nasconde dietro quel termine generico, “dispositivi”. Dei netbook? Sì, senza ombra di dubbio, ma non è da scartare anche l’ipotesi suggestiva dei tablet.

Dei tablet con un sistema operativo funzionante esclusivamente online? Certo, detta così la cosa non sembra avere molto senso, ma se facciamo qualche ulteriore passo in avanti con la fantasia e ci spingiamo a immaginare un tablet low-cost equipaggiato con un processore ARM e connettività 3G, lo scenario diventa più credibile. No?

Il cloud computing? Un rischio più che un’opportunità, parola di esperto

Con lo svelamento dei prezzi dei netbook animati da Chrome OS, il sistema operativo online di Google, il cloud computing è tornato al centro della scena internazionale. Non senza scatenare qualche polemica. In particolare, nelle ultime ore hanno fatto molto rumore le dichiarazioni di David Kanter, quotato analista ed esperto informatico, il quale ha sostanzialmente affermato che il cloud computing è più un rischio che un’opportunità.

Il pensiero alla base della provocazione di Kanter è che utilizzare uno stesso hardware ed uno stesso software (quelli remoti che permettono ai servizi cloud di funzionare) in più persone è sempre poco sicuro. “Quando si utilizzano i servizi cloud, ogni utente viene isolato attraverso l’OS o la virtualizzazione, ma ciò – ha spiegato l’esperto – non garantisce una sicurezza impenetrabile al 100%, in quanto sia il sistema operativo che l’hypervisor possono essere “bucati” in qualsiasi momento. Ed anche l’hardware può essere soggetto a diverse vulnerabilità”.

Chrome OS, i netbook costeranno 300-400 dollari. Troppi?

Dopo un lungo periodo di silenzio, finalmente qualcuno torna a parlare di Chrome OS. Si tratta di Eric Schmidt, CEO di Google, che nel corso dell’Atmosphere Cloud Computing Forum ha annunciato i prezzi dei futuri netbook equipaggiati con il sistema operativo del colosso di Mountain View.

«I netbook con Chrome OS costeranno dai 300 ai 400 dollari. Questo – ha spiegato Schmidt – significa che i loro prezzi saranno relativi esclusivamente all’hardware di cui dispongono. Il software con cui verranno equipaggiati sarà gratuito ed open source, come previsto».

Quanto alla diffusione del sistema, il CEO di Google (nel video qui sotto) ha auspicato che molte delle aziende produttrici di computer aiutino il progetto integrando Chrome OS nei loro notebook e netbook. Per il momento, un sì deciso è arrivato solo da Acer, che produrrà computer portatili con il sistema di “big G” non appena questo diverrà disponibile.

Google conferma il suo tablet, ma non sarà animato da Chrome OS. Flash l’arma vincente contro iPad?

Google non vuole rimanere fuori dai giochi. Secondo l’autorevolissimo New York Times, il CEO del colosso di Mountain View Eric Schmidt avrebbe infatti confermato l’intenzione della sua azienda di realizzare un tablet capace – almeno intenzionalmente – di mettere i bastoni fra le ruote all’iPad di Apple.

La tavoletta di “big G”, al contrario di quanto si era pensato in un primo momento, non dovrebbe essere animata dal sistema operativo online Chrome OS, bensì dal molto più quotato Android. Scelta abbastanza scontata e saggia, oseremmo dire, visto che di qui a breve sarà difficile assistere ad un boom del cloud computing.

Per il resto, non si sa ancora nulla di preciso. Anche se non è difficile immaginare che quelle vecchie volpi di Schmidt e soci vorranno colpire proprio lì dove la “tavoletta delle meraviglie” di Steve Jobs sembra aver fallito o non soddisfatto del tutto le esigenze dell’utenza.

Microsoft immersa nel cloud computing. Google è avvertita

Microsoft è “completamente dentro il cloud computing”. A fugare ogni dubbio sulle intenzioni del colosso di Redmond nei confronti del mondo tutto-online il CEO Steve Ballmer, che nel corso di una visita fatta qualche giorno fa all’Università di Washington ha parlato a ruota libera del futuro del mondo informatico e delle posizioni dell’azienda su ciò che si sta già stagliando all’orizzonte.

Ecco quindi una notizia che farà felici tutti i fan più sfegatati del cloud computing: il 70% dei dipendenti Microsoft sta già lavorando a progetti riguardanti la “nuvola” e nell’arco di un anno questo numero si trasformerà in 90%.

Entro il 2011 Microsoft sarà quindi proiettata anima e corpo nella promozione di Azure, il suo data center portatile dedicato ai servizi cloud, e allo sviluppo di un numero sempre maggiore di servizi on-line che andranno ad affiancare i già noti Office Online, SQL Server ed Exchange Cloud.

Chrome Tablet: Google prepara un rivale per iPad e HP Slate

Con la nascita di prodotti come HP Slate e iPad, è ormai chiaro che quello dei tablet è un campo su cui tutti i principali “player” del mondo informatico vogliono dire la loro. Perfino Google, che finora sembrava volersene stare in disparte, secondo i bene informati, è pronta a sfoderare la sua “tavoletta” multi-uso.

Sul sito Internet di Chrome OS (il sistema operativo di “big G” che debutterà a fine anno sui netbook), sono infatti comparsi i primi concept di tablet made in Mountain View, un dispositivo abbastanza simile a quello presentato qualche giorno fa da Steve Jobs ma con una grossa differenza rispetto a quest’ultimo: il supporto al multi-tasking… e che multi-tasking, oseremmo dire!