Cisco vuole annullare acquisizione Microsoft Skype

Cisco acquisisce Meraki e punta sul cloud

Cisco acquisizione Meraki

Stando a quelle che sono le ultime notizie al momento disponibili Cisco procederà all’acquisizione di Meraki Inc., una startup che si è occupata della realizzazione di soluzioni di cloud networking destinate ad aziende sia di piccole sia di medie dimensioni, per una cifra pari a 1,2 miliardi di dollari.

Ad annunciare l’acquisizione è stata la stessa Cisco mediante la pubblicazione di un apposito post sul blog ufficiale mediante cui il CFO Frank Calderoni ha spiegato, appunto, che ben presto l’azienda procederà all’acquisto di Meraki Inc. al fine di poter sostenere nel miglior modo possibile le future opportunità di crescita proseguendo quindi la strategia di espansione.

Se si considera il fatto che Meraki Inc. durante il solo terzo trimestre del 2012 è riuscita ad incrementare la propria clientela di ben 3000 contatti andando inoltre a registrare un numero di ricavi del 150% superiore rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno allora non è poi così difficile comprendere quanto questa mossa potrà rivelarsi particolarmente proficua per Cisco.

VMware acquisisce Nicira

VMware acquisisce Nicira per 1,26 miliardi di dollari

VMware acquisisce Nicira

VMware, il colosso delle soluzioni dedicate alla virtualizzazione, ha fatto sapere, proprio nel corso delle ultime ore, di essere diventato proprietario di Nicira, il gruppo specializzato nel produrre applicazioni per la virtual networking.

L’acquisizione da parte di VMware è stata effettuata per la modica cifra di 1,26 miliardi dollari e, così come reso noto dal team dell’azienda, pone come obiettivo primario quello di aggiungere software al portafoglio della stessa.

La tecnologia di Nicira, infatti, potrebbe rivelarsi particolarmente utile per VMware al fine di sostituire la collaborazione non esattamente fruttuosa che sino a questo momento è stata in corso con Cisco per quanto concerne i servizi di network.

Nonostante le neo acquisizione e nonostante le dichiarate intenzioni dell’azienda VMware ha comunque fatto sapere che continuerà a mantenere strette relazioni con Cisco.

Cloud computing Italia

Cloud computing, gli italiani preferiscono servirsene dal PC di casa

Cloud computing Italia

Stando ai dati emersi da un recente sondaggio svolto da MSN al quale hanno avuto modo di prendere parte oltre 10.500 utenti di tutta Europa e del Sud Africa è stato possibile apprendere quelle che, a quanto pare, vanno a configurarsi come le abitudini degli utenti del Bel paese, ma non solo, per quanto concerne l’utilizzo dei servizi di cloud computing.

Secondo quanto emerso dal sondaggio gli utenti italiani preferiscono utilizzare un unico dispositivo per servirsi dei servizi di cloud computing e la maggior parte di essi è solita eseguire l’operazione in questione direttamente dal PC di casa nonostante la sempre maggiore diffusione degli smartphone e, in linea ben più generale, dei device mobile.

Considerando che la funzione principale dei servizi di cloud computing è, appunto, quella di permettere di conservare i propri file in un luogo sempre e comunque accessibile a prescindere dal tipo di device in uso quanto emerso dal sondaggio appare quindi un risultato abbastanza strano e decisamente controtendenza rispetto alle recenti abitudini degli utenti.

Solo il 33%, infatti, accede al cloud con due o più device e l’83% di essi è abituato a farlo, così come già accennato, dal computer della propria abitazione.

Apple data center energia rinnovabile

Apple ha scelto di puntare sulle energie rinnovabili

Apple data center energia rinnovabile

Dopo un buon numero di critiche ricevute ed accumulate nel corso degli anni e dopo essere stata etichettata più e più volte da Greenpace come “l’azienda tecnologica meno verde al mondo” Apple ha finalmente deciso ed annunciato di voler alimentare i suoi principali data center negli Stati Uniti solo e soltanto con energie rinnovabili.

Così come reso noto anche in un apposito testo dettagliato, Apple ha infatti provveduto ad acquistare tutte le attrezzature necessarie da SunPower, l’azienda che opera nella produzione di strumenti per l’energia pulita, che serviranno per la costruzione di due impianti ad energia solare che andranno ad occupare ettari su ettari di terreno.

Le modifiche inizieranno sin da subito ma l’intera procedura verrà completata solo entro la fine dell’anno corrente.

Samsung acquisizione mSpot

Samsung ha acquisito mSpot ed ora mira al cloud

Samsung acquisizione mSpot

Sebbene fossero in molti a ritenere che Samsung, conseguenzialmente al lancio di Google Drive, il servizio di cloud storage reso disponibile dal gran colosso delle ricerche in rete, fosse intenzionata ad appoggiarsi a big G per proporre soluzioni cloud ai propri utenti, la sudcoreana, proprio nel corso delle ultime ore, ha però deciso di puntare sull’acquisizione di una risorsa di terze parti.

Samsung ha infatti annunciato ufficialmente di aver effettuato l’acquisizione di mSpot, una società californiana specializzata nel cloud mobile che mette a disposizione un servizio per la sincronizzazione e la fruizione di musica e di video in streaming, e l’obiettivo, stando almeno a quanto dichiarato nell’annuncio pubblicato della stessa sudcoreana, sarebbe quello di offrire un’esperienza di cloud entertainment attraverso servizi musicali, video e radio per gli utenti di dispositivi commercializzati dalla ben nota azienda.

Gli italiani utilizzano sempre di più i servizi cloud, lo dimostra una recente ricerca

Una recente ricerca ha dimostrato che sono in aumento gli italiani che utilizzano i servizi in the cloud, talvolta anche senza rendersene conto

Recentemente è stata condotta una nuova ricerca, l’Osservatorio Internet 2011, commissionata da Microsoft e realizzata da Nextplora mediante cui è stato possibile comprendere in maniera più approfondita quelle che sono le attuali abitudini degli italiani in rete.

Il risultato della ricerca, condotto su un campione di 1.000 utenti, è stato che in Italia, così come anche in molti altri paesi del mondo, sempre più persone sono solite ricorrere all’impiego dei servizi in the cloud e talvolta senza rendersene nemmeno conto.

Infatti, anche se soltanto il 15% degli utenti intervistati ha dichiarato esplicitamente di fare uso di servizi di tale tipologia circa l’88% lo fa ogni giorno in maniera inconsapevole eseguendo operazioni di archiviazione e condivisione dei propri file direttamente in rete.

Mozilla lavora a un sistema operativo mobile

Con un annuncio piuttosto sorprendente, Mozilla ha comunicato di essere al lavoro su un nuovo sistema operativo mobile “completo e standalone per il Web aperto”. Si tratta di Boot To Gecko (o B2G se amate le abbreviazioni), che dovrebbe essere simile a Chrome OS almeno nella sua apertura verso gli sviluppatori e le applicazioni in HTML5, le quali dovrebbero assumere il ruolo che le “app” svolgono su iPhone e Android.

Boot To Gecko sarà basato su Android ma il vice presidente delle strategie tecniche di Mozilla, Mike Shave, ha tenuto a precisare che il nuovo sistema operativo della Casa sviluppatrice di Firefox “userà Android il meno possibile”. Gli indizi sembrano suggerire che sarà usato solo il kernel della piattaforma mobile di Google ma non ci sarà alcuna compatibilità dell’OS di Mozilla con le applicazioni o i dispositivi Android.

Mac OS X Lion includerà una modalità “browser only” in stile Chrome OS

I ragazzi di MacRumors hanno scoperto un’interessantissima feature di Mac OS X Lion sottaciuta da Apple durante la WWDC 2011 ma presente nella beta del sistema distribuita ai tester.

Si tratta di una modalità di avvio “browser only” che permette di utilizzare una versione del sistema operativo ridotta all’osso composta dal solo Safari. Una sorta di sistema cloud integrato da Apple nel classico sistema desktop per fronteggiare la possibile avanzata di Chrome OS.

iCloud e Mac OS X Lion senza supporto fisico: il futuro immaginato da Apple è quello giusto?

Con la presentazione di ieri, Apple ha dato uno schiaffo al concetto di computer come lo conosciamo oggi. Ma si sa, chi dà uno schiaffo deve essere sempre pronto a riceverne qualcuno in cambio.

Per Steve Jobs, che alla WWDC 2011 si è presentato abbastanza pimpante sulle note di “I feel good” di James Brown, è arrivato il momento di dire addio ai supporti fisici e passare alla “nuvola” del cloud computing. iCloud e Mac OS X Lion sono due fulgidi esempi di questa nuova visione.

Il primo è un servizio gratuito che permette di conservare i propri dati online e ritrovarli sempre sincronizzati su tutti i dispositivi della mela, l’altro è il primo sistema operativo di Cupertino che non sarà distribuito su supporti fisici (DVD, penne USB, ecc.) ma solo online, tramite il Mac App Store al costo di 29.99$, come si trattasse di un Agry Birds qualsiasi.

Google Music: sarà un successo o un flop?


Il nuovo Google Music sarà un successo come Gmail e YouTube o un flop come Google Wave? Al momento è impossibile dirlo con certezza, ma con quello che è stato svelato ieri durante il keynote di Google che abbiamo seguito per voi in diretta e qualche dettaglio trapelato a margine dell’evento, possiamo iniziare a farci un’idea su cosa aspettarci da questo nuovo servizio cloud definito da più parti come il Dropbox della musica che ci dovrebbe permettere di ascoltare la nostra collezione musicale da qualsiasi dispositivo connesso ad Internet.

Ecco allora un breve “elenco istantaneo” con 3 motivi per cui Google Music potrebbe essere un flop o un successo su cui si può iniziare a ragionare. Leggeteli tutti con attenzione e fateci sapere la vostra nei commenti: visto che a causa delle restrizioni regionali noi italiani non possiamo ancora utilizzare il servizio (attualmente accessibile tramite inviti solo in USA), almeno ne parliamo….

Perché Google Music potrebbe avere successo

Compatibilità universale – Google Music sarà accessibile ovunque e con qualsiasi dispositivo. Dai PC Windows ai Mac, passando per gli smartphone e i tablet Android, si arriva fino ai sistemi audio di nuova generazione presentati ieri da Google alla conferenza Google I/O 2011. In un mondo sempre più connesso e sincronizzato, questa potrebbe essere una caratteristica di sicuro successo.

Le 5 novità tecnologiche che cambieranno le nostre vite entro 5 anni


Parlare delle innovazioni tecnologiche del futuro, quelle che vedremo fra 10 o 15 anni, è abbastanza facile, basta mettere in moto la fantasia e iniziare a viaggiare in un mondo in cui è tutto online, in cui le TV sono state sostituite da ologrammi 3D, ecc.. Ma quali sono le novità tecnologiche che avranno effetto sulla nostra quotidianità dopodomani, fra due, tre o cinque anni?

Oggi proveremo a darvela noi una risposta stilando una lista di 5 novità tecnologiche che cambieranno le nostre vite entro 5 anni: nulla di fantascientifico, sia intesi, ma solo piccoli-grandi cambiamenti di cui già oggi è possibile prendere coscienza e che di qui a qualche anno ci faranno comportare in maniera diversa da come facciamo oggi. Leggetela e diteci cosa ve ne pare.

NFC – pagamenti con smartphone

Photo Credits: The GameWay

La Near Field Communication (abbreviato NFC) è una tecnologia sviluppata congiuntamente da Philips e Sony che permette di instaurare una rete P2P sicura fra due dispositivi nel raggio di 4-10 cm. Funziona su radio frequenza e permette di effettuare pagamenti tramite smartphone. Di sicuro non prenderà il sopravvento sul contante (soprattutto da noi, dove la carta di credito è ancora un mezzo sconosciuto per i più) ma possiamo tranquillamente dire che entro cinque anni la NFC inizierà a prendere piede. D’altronde Google ha deciso di integrare il supporto a questa tecnologia nel suo Android, Apple pare stia per fare lo stesso con iPhone 5 e Microsoft seguirà a ruota con Windows Phone. Per saperne di più, leggete la pagina dedicata all’NFC su Wikipedia.

Come utilizzare emule,bittorent e tanti altri senza l’installazione sul pc [Video Tutorial]

http://www.youtube.com/watch?v=mD-iOM2X8kQ

Per usufruire di un qualsiasi software si ha la necessità di installarlo su un disco rigido; alcuni servizi online mettono a disposizione i propri server per dare la possibilità agli utenti di utilizzare determinati programmi gratuiti. E’ infatti importante ricordare che non è richiesto alcun versamento di denaro, l’unico pagamento che potrebbe essere richiesto dovrebbe essere il servizio stesso, ovvero l’utilizzo del server in questione. Sarebbe assolutamente vietato dalla legge richiedere denaro per l’utilizzo di software scaricabili gratuitamente dalla rete; parallelamente non è concesso mettere a disposizione soluzioni commerciali, anche se si dispone della licenza. Il servizio di cui stiamo parlando prende il nome di Spoon, lo ritengo essere molto interessante soprattutto per coloro che prevedono di utilizzare un determinato programma solamente una volta, come, ad esempio, emule o bittorrent per scaricare solamente un file. Vediamo come usufruire di questo servizio!

Windows 8, la versione Milestone 2 già pronta: sarà presentata al CES 2011?


A poche ore dall’apertura del CES 2011, la più famosa fiera mondiale dedicata alla tecnologia di consumo che quest’anno si terrà a Las Vegas dal 6 al 9 gennaio, sul Web spuntano nuove indiscrezioni che lascerebbero pensare a uno sviluppo di Windows 8 arrivato già a buon punto.

Secondo quanto riportato dal sito “Neowin” (che a sua volta cita delle fonti russe), il nuovo sistema operativo di Microsoft sarebbe già arrivato alla versione Milestone 2 (6.2.79xx.0.winmain_win8m2.xxxxxx-xxxx, per la precisione) con una MIlestone 3 pronta sulla rampa di lancio entro un mese, a fine febbraio.