Infografica: la storia di YouTube

Ogni giorno su YouTube vengono visti oltre 4 miliardi di video, ma non è stato sempre così. All’inizio YouTube non era nemmeno di proprietà di Google. E allora, come ci arrivato a tutto questo successo? Quali erano i suoi numeri prima di quelli – stratosferici – di oggi? Prova a spiegarcelo una simpatica infografica messa a punto dai ragazzi di Shortymedia.

Domani si “accende” ufficialmente l’IPv6

Riassunto delle puntate precedenti: gli indirizzi IP offerti dal protocollo IPv4 sono finiti, Internet non è collassato grazie ad alcuni “stratagemmi” tecnici che permettono l’utilizzo dello stesso IP su più computer, ma dobbiamo sbrigarci a passare all’IPv6. Il passaggio al nuovo protocollo non implicherà azioni o costi aggiuntivi da parte dell’utente, mentre a doversi attrezzare saranno i fornitori di servizi Internet e le grandi aziende della Rete. Da domani, qualcosa comincerà a muoversi.

Probabilmente nessuno se ne renderà conto ma domani, 6 giugno 2012, sarà un giorno importantissimo per Internet. Dopo le 24 ore di test effettuate l’anno scorso, verrà attivato ufficialmente il protocollo IPv6 da parte di tutti i big della Rete e da chi, come i provider Internet e i produttori di router, devono fornire agli utenti i mezzi per sfruttare questa tecnologia.

Come sarà Internet nel 2015 [INFOGRAFICA]

Il mondo di Internet è così veloce, frenetico e in continuo cambiamento che è impossibile prevedere con certezza come sarà anche solo fra un mese, eppure c’è chi ha provato a guardare più avanti e a predire un futuro ancora molto lontano.

Stiamo parlando del sito Internet “Megaleecher”, che ha pubblicato un’interessantissima infografica su come sarà Internet nel 2015 ipotizzando che fra cinque anni entreremo nell’era dello Zettabyte. Cos’è uno Zettabyte? Guardate l’infografica che vi aspetta dopo il salto e lo scoprirete.

Microsoft VS Apple: Infografica

Il sito Manolution ha pubblicato un’interessantissima infografica dedicata alla sfida Microsoft VS Apple dal 1984 ad oggi, un modo simpatico e non “pesante” per ripercorrere in pochi istanti le tappe più importanti della storia di questi due colossi dell’informatica. Graficamente parlando, l’infografica non è tra le più belle che abbiamo visto qui su Geekissimo ma ciò non la rende meno interessante.

La composizione parte con le quote di mercato dei sistemi operativi nel mese di Maggio 2011 per poi continuare con tutti i numeri della sfida Apple VS Microsoft in relazione alla diffusione dei loro browser, i loro sistemi operativi per smartphone e i loro player MP3 (sì, anche Microsoft li fa!). Conclude l’infografica una sfilza di date con il riassunto di tutti gli eventi più importanti della storia dei big di Redmond e Cupertino. Buona visione.

Oggi è l’IPv6 Day: tutto quello che c’è da sapere

Probabilmente, molti di voi manco se ne sono accorti ma oggi è un giorno speciale per la Rete. Dalla mezzanotte di questo 8 giugno 2011 (orario UTC) ha infatti preso il via l’IPv6 Day, il giorno in cui tutti i maggiori nomi di Internet (Google, Facebook, Yahoo!, ecc.) mettono alla prova il nuovo protocollo.

Se non sapete di cosa stiamo parlando, evidentemente non siete ancora al corrente del fatto che gli indirizzi IPv4 sono finiti e che l’utilizzo di un nuovo protocollo è indispensabile per evitare” collassi” di Internet: per saperne di più, date un’occhiata al nostro post “Indirizzi IP esauriti, IPv4 e IPv6: facciamo un po’ di chiarezza” prima di continuare la lettura.

I 15 computer più rari degli anni 90


Oggi vogliamo lanciarvi una sfida per veri geek, geek molto studiosi o abbastanza grandi da ricordarsi tutte le meraviglie e (forse soprattutto) le brutture tecnologiche che gli anni 90 hanno portato nelle nostre case.

Come recita il titolo del post, stiamo per scoprire insieme i 15 computer più rari degli anni 90 e vogliamo testare il vostro grado di cultura geek chiedendovi quanti di questi “aggeggi” avete già sentito nominare prima di oggi. Lo sappiamo, è difficile, ma siamo convinti che molti di voi ci riserveranno delle belle sorprese. Allora, siete pronti per iniziare?

Datevi una bella “sfogliata” a questi pezzi da museo e fateci sapere cose ne pensate: se li conoscevate tutti, uscirete da trionfatori; se non ne conoscevate nessuno, ne uscirete da geek più informati di prima… ed è sempre un bel risultato. Insomma, comunque la mettiate vale veramente la pena leggere questa originalissima lista creata da Technologizer, quindi finiamola con i convenevoli e iniziamo subito!

Sega TeraDrive (1991) – un ibrido fra un computer IBM 286 e un SEGA Mega Drive (console che i geek non più di primissimo pelo ricorderanno sicuramente) uscito in Giappone nel 1991. Costava circa 1840 dollari nella sua configurazione più completa ma fu un flop e non durò molto.

Quanto è grande Google? Tutti i numeri del colosso di Mountain View


Google è uno dei maggiori colossi del Web, il più vasto e importante probabilmente. Ma quanto è grande effettivamente? A questa apparentemente semplice ma ficcantissima domanda ha provato a rispondere il sito Royal Pingdom, che ha pubblicato un’interessantissima serie di statistiche relative a Google, i suoi siti in giro per il mondo e come questi ultimi sono collocati nei rispettivi mercati. Se non temete l’effetto “oppressione” che questo genere di dati può provocare, continuate pure a leggere per scoprire tutti i numeri di Google insieme a noi.

I siti di Google nella Top 100 di Alexa

Per capire la grandezza del colosso con cui abbiamo a che fare, non c’è nulla di meglio che vedere come i suoi siti sono posizionati nella top 100 di Alexa, la classifica più attendibile sul traffico di Internet a livello globale.
Come potete ben vedere, su 100 siti in graduatoria oltre 20 sono di “big G” e c’è anche la versione localizzata in italiano del suo motore di ricerca, Google.it, che con un rank di 34 non se la cava affatto male.

Indirizzi IP esauriti, IPv4 e IPv6: facciamo un po’ di chiarezza


Girovagando sui siti d’informazione o sfogliando i giornali degli ultimi giorni, vi sarete sicuramente imbattuti in qualche articolo relativo all’esaurimento degli indirizzi IP. Ma cos’è successo veramente? Rischiamo il collasso di Internet? Moriremo tutti risultando ancora ventenni su Facebook? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.

Iniziamo col dire che fino ad oggi abbiamo utilizzato (e continuiamo ad utilizzare) un protocollo internet denominato IPv4, il quale è in grado di garantire un numero massimo di 4.3 miliardi di indirizzi IP. Gli indirizzi IP, un po’ come accade con i numeri di telefono e i telefoni, sono associati a ciascun computer affinché questo si possa collegare alla Rete. Il primo febbraio, l’autorità che ha il compito di assegnare gli IP, la IANA, ha assegnato l’ultimo blocco di indirizzi disponibili, esaurendo, di fatto, i 4.3 miliardi di IP garantiti dal protocollo odierno.

Le 10 minacce informatiche di cui non avete mai sentito parlare


Che sia per nefasta esperienza diretta, lodevole sete culturale, o sbadato riecheggiare di certi termini, piuttosto ricorrenti, nelle nostre orecchie, tutti noi sappiamo cosa sono i virus informatici, i trojan horse, i dialer, gli spyware e il phishing. Ma in realtà esistono tantissime altre tipologie di minaccia informatica, ben presenti nella quotidianità di Internet e spesso di recente conio, di cui non conosciamo nemmeno i nomi.

Il sito Lifehacker ne ha raccolte una decina – con relative descrizioni – in una lista di minacce informatiche di cui non abbiamo mai sentito parlare. Lista che oggi vi proponiamo a modo nostro (con qualche piccola aggiunta), sperando di farvi cosa gradita.

Non solo Mac: la storia dei virus su Linux

Dopo il nostro post sul pericolo virus per Mac, ci sembrava giusto ribadire il concetto che nessun sistema operativo creato dall’uomo è invulnerabile proponendovi la storia dei virus su Linux. Si tratta di un interessante elenco stilato dal sito Internet “Neowin” con i nomi e le caratteristiche dei virus che, dal 1996 ad oggi, hanno infestato il sistema operativo del pinguino.
Consultatela come e quando volete. È un po’ lunghetta, ma possiamo assicurarvi che vale la pena leggerla: se volete ampliare la vostra cultura geek (e le vostre paranoie da maniaci della sicurezza informatica), non potete farvela sfuggire!
  • 1996: il gruppo di cracker VLAD (gli stessi autori del virus Boza per Windows 95) scrive il primo virus per Linux. Si chiama Staog e sfrutta una falla presente nel kernel del sistema del pinguino per insediarsi nei computer e agire legandosi a un file binario. Grazie a un pronto rattoppo del kernel Linux, la sua vita non è durata molto.
  • 1997: arriva il virus Bliss, che attacca tutti gli eseguibili e li rende inutilizzabili. Per fortuna, attecchisce al sistema solo quando l’utente è loggato come root (cosa abbastanza rara su Linux) e non crea troppi danni. Tra le distro ufficialmente colpite dalla minaccia, la famosissima Debian.
  • 1999: non si segnalano particolari minacce per il mondo Linux. In compenso, il sito umoristico “Humorix” inventa la notizia secondo cui un virus informatico denominato Tuxissa si intrufola sui computer per installare una copia di Linux su di essi. Parliamo del primo aprile dell’anno in cui tutto il mondo windowsiano trema per il virus Melissa.

Windows compie 25 anni

Avete ancora dei pezzi di torta della festa di compleanno per Windows 7 conservati in frigo? Buttateli, ormai hanno raggiunto la pubertà. In compenso, scendete di casa e andate a comprare una nuova torta. Questa volta con ben 25 candeline. Cosa si festeggia? Semplice, il primo quarto di secolo di Windows.

Originariamente pensato per essere una semplice interfaccia grafica per MS-DOS, Windows nacque nel settembre dell’81 con il nome di Interface Manager; appellativo che abbandonò nel 1983, quando Bill Gates ne annunciò lo sviluppo in pubblico e pensò di ribattezzarlo ispirandosi alle “finestre” che la GUI utilizzava per riprodurre le varie applicazioni.

Windows 1.0, la prima versione del sistema operativo che tuttora domina il mercato casalingo e aziendale degli OS, debuttò ufficialmente il 20 novembre 1985 ma i suoi troppi limiti (continuava a essere una semplice interfaccia per MS-DOS) ne resero impari il confronto con il plurifunzionale Mac OS (uscito nel 1984) e traballante la fama nel mondo della critica informatica.

I 10 blog più costosi della storia

A parte qualche prestigiosa eccezione, in Italia il mercato dei blog è considerato un mercato di nicchia, un settore in cui investire lo stretto indispensabile. Negli USA, invece, i “web log” sono diventati un vero e proprio punto di riferimento nel panorama dei media, uno strumento su cui sempre più aziende investono e grazie al quale – data la vastità della platea anglofona – eserciti di liberi professionisti riescono a guadagnare discrete cifre senza fare troppa fatica.

Non ci credete? Beh, allora date uno sguardo a questa lista con i 10 blog più costosi della storia, fondati da privati e poi venduti a cifre astronomiche a generose aziende, e poi ci dite.

10 – Ensight.org: 15.000 $

Incredibile ma vero, nel 2004, quando i blog non avevano il successo e l’importanza di oggi, Ensight.org (un blog personale dedicato a tecnologia, business, e dintorni) fu venduto alla per nulla modica cifra di 15.000 dollari. All’epoca, diventò il blog più costoso di tutti i tempi, oggi si deve accontentare del decimo posto.

Google: tutta la storia del colosso di Mountain View in un grafico

Da quando è stata fondata da Sergey Brin e Larry Page, nel ‘98, Google -intesa come azienda – non ha fatto altro che crescere e ramificare i suoi interessi fino ad approdare in settori come quello della telefonia mobile (Android), dei browser Web (Chrome) e dei sistemi operativi (Chrome OS). Ma da quell’umile garage di Santa Margarita, da cui tutto ebbe inizio, come si è arrivati a tutto questo?

Per rispondere a questa e tante altre domande, il sito Internet The Blog Herald ha realizzato un bellissimo grafico in cui è stata riassunta tutta la storia di Google, dagli albori di Stanford a oggi. Lo trovate dopo il salto, seguito da una traduzione dei punti più importanti.

Grape-DR, il supercomputer ecologico [cultura geek]

Un po’ per moda, un po’ per una lieve (lievissima) riviviscenza della coscienza collettiva, il tema del rispetto per l’ambiente si sta facendo sempre più strada nel mondo della tecnologia. Al punto tale che, oggi, nella nostra rediviva rubrica dedicata alla cultura geek, stiamo per fare la conoscenza di Grape-DR, il supercomputer più ecologico del mondo.

Piazzatosi primo nella classifica dei 500 supercomputer più ecologici del mondo, questo gioiellino della tecnica ospitato dal dipartimento di Informatica dell’Università di Tokyo è animato da ben 64 processori Intel Core i7-920 e quattro chip acceleratori capaci di “macinare” 200 gigaflop sfruttando l’equivalente dell’energia necessaria ad alimentare una semplice lampadina (50 watt).