RapidShare rimozione limiti download

Rapidshare rimuove i limiti di velocità in download per gli utenti free

RapidShare rimozione limiti download

Già dall’inizio dell’anno corrente, conseguenzialmente alla chiusura di MegaUpload e a quella di MegaVideo, i responsabili di RapidShare, uno tra i più conosciuti ed utilizzati servizi di file hosting, avevano deciso di limitare la velocità di download a soli 30 Kbit/s per gli utenti non in possesso di un abbonamento a pagamento al sito in modo tale da frenare il più possibile la diffusione di materiale pirata online evitando inoltre di mettersi in cattiva luce agli occhi della legge.

Da poche ore a questa parte, però, su RapidShare tutto, o quasi, sembra essere tornato alla normalità.

Alexandra Zwingli, il CEO di RapidShare, ha infatti comunicato che sono stati rimossi tutti i limiti di download per gli utenti free, una decisione questa che, tuttavia, non va a configurarsi come un passo avanti verso la pirateria, così come potrebbe sembrare, bensì come una mossa mirante, invece, ad incrementare la cosiddetta caccia ai pirati.

RapidShare diminuisce la velocità di download per gli utenti free

La stretta sui cyberlocker cominciata con la chiusura di MegaUpload e MegaVideo colpisce anche un servizio che fino ad ora era sembrato stranamente immune a tutto il caos scatenato dall’operazione dell’FBI: RapidShare. I responsabili del popolarissimo servizio di hosting hanno infatti deciso di chiudere i rubinetti per i pirati e limitare la velocità di download per gli utenti free, ossia per tutti coloro che non hanno sottoscritto un abbonamento a pagamento al sito.

RapidShare ha subito un forte aumento del traffico da parte degli utenti free e, purtroppo, anche un forte aumento di abusi nell’usi del servizio“, hanno dichiarato i responsabili del sito al sito TorrentFreak. “Da allora [da quando MegaUpload è stato chiuso], molti trasgressori del copyright hanno scelto RapidShare come nuovo hoster di fiducia per le loro attività illegali. Così abbiamo deciso di fare un passo doloroso ma efficace: ridurre la velocità di download per gli utenti free. Siamo certi che questa misura renderà RapidShare molto impopolare tra i pirati e quindi taglierà il traffico abusivo via“.

Link Debrid, nuovo servizio italiano per generare link premium da tutti i principali servizi di hosting

La chiusura di MegaUpload ha generato un’onda d’urto che ha avuto ripercussioni su diversi servizi di hosting fra i più popolari, qualcuno ha eliminato la possibilità di condividere file, altri hanno iniziato a fare piazza pulita degli account esistenti, mentre alcuni; quelli non proprio sulla cresta dell’onda; hanno approfittato di questo caos per raccattare utenti orfani dei loro cyberlocker preferiti.

Questo significa che ci sono ancora molti servizi di hosting attivi e che, almeno per il momento, il download da questi canali non si è interrotto. Ecco il motivo per il quale oggi vogliamo parlarvi di Link Debrid, un nuovo servizio online made in Italy che a cifre davvero irrisorie permette di generare link premium per tutti i principali cyberlocker sopravvissuti al dopo-MegaUpload.

Al momento sono supportati Netload, Hotfile, RapidShare, Wupload, FilePost, Crocko, Multiupload, Uploading e Megashares ma presto sarà aggiunto il supporto anche ad Upload.to e FileServe. Con un singolo account, si può scaricare al massimo della velocità da tutti questi servizi.

Megaupload processo

Megaupload: i dati al momento sono ancora al sicuro

Megaupload dati

Da alcune ore a questa parte si era iniziato a discutere in maniera abbastanza seria circa la sorte dei dati degli utenti archiviati su Megaupload e della loro rimozione definitiva destinata ad essere eseguita entro pochi giorni.

Da pochissimo, però, ha iniziato a circolare un’ulteriore info in merito, annunciata direttamente da Ira Rothken, l’avvocato di Kim Dotcom, sfruttando Twitter come mezzo di comunicazione: i servizi di hosting Carpathia e Cogent Communications, ovvero quelli a cui ha fatto capo Megaupload per l’archiviazione e la gestione dei dati dell’utenza, attenderanno altre due settimane prima di procedere con l’eliminazione definitiva ed irreversibile di tutto quanto presente sui server di Dotcom e dei suoi soci.

Megaupload: tutti i dati sui server potrebbero essere cancellati a breve

Megauplod dati cancellati

Conseguenzialmente al sequestro dei domini Megaupload e dei beni ad esso relativi e successivamente all’arresto dei responsabili dell’intera iniziativa la perdita definitiva dei dati conservati dagli utenti sul ben noto servizio potrebbe essere soltanto questione di giorni.

La rimozione dei dati degli utenti, però, stando a quanto spiegato dall’Associated Press, non andrebbe a configurarsi come un’azione diretta delle autorità (i dati, infatti, non sono in alcun modo sotto sequestro) ma, piuttosto, come una semplice ed inevitabile conseguenza indiretta, un effetto collaterale, dell’intera operazione.

Megaupload, infatti, archiviava tutti i molteplici dati dell’utenza su server esterni gestiti gestiti da Carpathia Hosting Inc. e Cogent Communications Group Inc. per cui in seguito all’intero congelamento dei beni e dei conti correnti bancari di Dotcom e soci anche il flusso dei pagamenti destinato alle aziende in questione è stato interrotto.

Megaupload, il Partito Pirata Catalano prepara una “class action” globale contro la chiusura del servizio

Come facilmente prevedibile, la chiusura di MegaUpload da parte dell’FBI ha lasciato interdetti milioni di utenti, utenti che ora sono molto arrabbiati e non fanno nulla per nasconderlo. Su Twitter, Facebook e gli altri social network Megaupload è uno dei temi più discussi da diversi giorni, ma sono molteplici le iniziative che in Rete stanno nascendo intorno all’affaire autorità USA VS servizi di hosting. Qualcuna è farlocca e realizzata solo per racimolare soldi in questo momento di marasma generale (vedi Anonyupload), altre sebbene poco pratiche e difficilmente realizzabili cercano di canalizzare in maniera positiva l’ondata di proteste che in questi giorni imperversa in Rete.

Fra queste c’è da segnalare la proposta di ricorso collettivo realizzata dal Partito Pirata Catalano (PIRATA.CAT), al quale si sono poi associati i Partiti Pirata di altre nazioni, che attraverso un apposito sito Internet sta raccogliendo adesioni e fondi per difendere le vittime della chiusura di MegaUpload – “milioni di utenti legittimi paralizzati da tentativo dell’autorità USA di far valere il proprio diritto in tutto il mondo” – ed avanzare alcuni dubbi sul meccanismo in base al quale le autorità a stelle e strisce hanno potuto bloccare l’accesso ad un servizio online in tutto il mondo, e non solo negli Stati Uniti, dove secondo logica dovrebbe limitarsi il loro potere.

Panico fra i servizi di hosting: FileSonic non permette più di condividere file, FileServe e VideoBB chiudono i rubinetti

Come in molti temevano, la chiusura di MegaUpload e MegaVideo da parte dell’FBI ha avuto serie ripercussioni anche sugli altri servizi di hosting rimasti online. Il tintinnio delle manette che con molta probabilità porterà in carcere Kim Schmitz, il fondatore di MegaUpload, ha gettato nel panico i responsabili di FileSonic che, con una mossa a dir poco sorprendente, nelle scorse ore hanno eliminato la possibilità di condividere i file caricati sui server del servizio. Quasi come per magia, in questo modo, FileSonic si è trasformato in un hard disk online attraverso il quale si possono scaricare solo i propri file e non si può condividere materiale di alcun genere con gli altri.

Questo è il cambiamento più clamoroso avvenuto nella galassia degli hosting online nelle ultime ore, ma non è il solo avvenimento che ha fatto scatenare la paura e la rabbia degli utenti. Come ci hanno segnalato alcuni di voi attraverso i commenti, altri due servizi molto popolari, FileServe e VideoBB, hanno compiuto delle “mosse strane” e senza alcuna spiegazione chiudendo i rubinetti per quel che concerne i programmi di affiliazione. Molti degli account sospetti che ospitavano materiale piratato sono stati chiusi e non vengono più pagati gli uploader che guadagnano caricando file sui due servizi.

Web Hosting Gratis: i migliori 7 servizi della rete

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