Microsoft e Yahoo sono di nuovo vicini ad un accordo?

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Negli ultimi 2 giorni si sono intensificate le voci riguardanti una possibile partenership tra Yahoo e Microsoft. Da più di un anno la telenovelas tra i due follower di Google sembrerebbe, quindi, essere vicina ad una nuova puntata. Solo un anno fa, dopo mesi di tira e molla tra Microsoft e Yahoo, tutto svanì e l’accordo saltò completamente, anche se Yahoo! e Microsoft hanno più volte dato prova di collaborazioni interne.

Secondo Bloomberg, che cita però fonti anonime, l’accordo tra le due aziende sarebbe ormai vicinissimo (questione di un paio di settimane) e riguarderebbe una partnership di collaborazione per search technology e pubblicità. Secondo quanto riporta il 24/7 Wall Street, si parla di circa 3 miliardi di dollari che Microsoft pagherebbe per acquisire Yahoo assieme ad interessanti percentuali dei guadagni derivanti dall’utilizzo del motore di ricerca nei primi 3 anni.

BingTweets, un innovativo strumento nato dalla collaborazione tra Microsoft e Federated Media

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Dopo l’arrivo di Bing, ecco far capolino un altro interessante prodotto di casa Redmond, ossia quello che appare come una sorta di incrocio tra il neo motore di ricerca targato Microsoft e il tanto conosciuto servizio di Social Network Twitter.

BingTweets, questo è il nome del nuovo strumento nato dalla collaborazione tra Microsoft e Federated Media di cui è stato finalmente ufficializzato il debutto online. Si tratta di un prodotto che seppur ancora in fase di beta sembra promettere già molto bene.

BingTweets fonde infatti in unica interfaccia tutti i risultati provenienti dal motore di ricerca Bing e le informazioni dei Tweet degli account del noto servizio di microblogging Twitter, il tutto accessibile da un unica, comoda, pagina web.

Seppur con poche ore di vita, BingTweets risulta essere un interessante progetto, grazie anche all’influenza del nuovo design accattivante tutto ispirato a Bing.

Chrome OS? Per lo zio Bill “Niente di nuovo”, intanto Microsoft prepara la contromossa

È un Bill Gates sicuro di sé – e forse sollevato dal fatto di non essere più CEO di Microsoft – quello intervistato da CNET, un Bill Gates che non sembra più voler adottare tanto fair play nei confronti dei concorrenti, come Google che negli ultimi giorni sta facendo “impazzire” i mass media grazie all’annuncio del sistema operativo Internet-centrico Chrome OS che darà presto alla luce.

Ed è proprio parlando del futuro OS “made in Mountain View” che il vecchio “zio” lancia una bella provocazione, dicendosi sorpreso del fatto che “le persone lo considerino come un qualcosa di nuovo. Insomma – ha continuato il pirata della Silicon Valley – si avrà Android sui netbook, solo un browser“.

Dichiarazioni perfettamente in linea con quelle dell’attuale Amministratore Delegato Ballmer, il quale ritiene che non ci sia bisogno di sistemi “browser-centrici” e che occorra continuare a sviluppare Windows ed Internet Explorer sulla scia di quanto fatto finora.

Insomma, apparentemente nessuno in casa Microsoft sembra troppo turbato dall’imminente arrivo di Chrome OS. Eppure l’autorevolissimo Financial Times pare pronto a scommettere che nei laboratori di Redmond già si stiano affilando le armi per combattere il “nemico” proveniente dalla California.

Windows 7: il 60% delle aziende non lo vuole. Highlander XP gode

Se Steve Ballmer e soci hanno programmato Windows 7 per scrollarsi di dosso la pioggia di critiche generate da Vista, la missione è decisamente riuscita: tutti i maggiori blog del mondo dicono un gran bene del nuovo sistema di Redmond, le prevendite sembrano andare a gonfie vele e, finché Chrome OS non approderà sul mercato, il monopolio sarà al sicuro. Peccato, però, che nel settore aziendale – quello che interessa principalmente a Microsoft – nessuno abbia intenzione di aprire il portafogli ed aggiornare il “decrepito virgulto” XP.

Secondo una recentissima indagine di ScriptLogic effettuata su un campione di 1.000 società, infatti, 6 aziende su 10 non adotteranno Windows 7 per lo svolgimento della propria attività lavorativa. Motivo? Ovviamente la crisi globale che costringe le imprese a stringere la cinghia più del dovuto e a vedere l’aggiornamento dei sistemi informatici come un esborso superfluo di danaro.

Non manca, però, chi ha argomentato la scelta di mantenere XP (di Vista nessuno ne ha mai voluto sapere a causa della sua scarsa stabilità, dicono) avanzando timori sul grado di compatibilità delle applicazioni esistenti sul nuovo sistema (39% degli interpellati).

Microsoft entra nel mondo dei servizi di music streaming

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Microsoft starebbe pianificando, secondo quanto riportato ieri dall’UK Telegraph, il lancio definitivo di un proprio servizio di streaming musicale entro la fine di Luglio.

Un dirigente Microsoft avrebbe affermato che il servizio dovrebbe essere simile a Spotify, un popolare servizio di streaming di musica, e cioè che unisca musica supportata da pubblicità con account a pagamento liberi da annunci pubblicitari. Chiaramente sarebbe sicuramente disponibile la possibilità per gli utenti di acquistare e scaricare la musica ascoltata.

Windows 7 RTM tra noi? Forse

«È lei o non è lei?». Ecco la domanda che, da poco più di 30 ore, i geek di tutto il mondo si stanno ponendo mentre sono intenti a scrutare un appetitoso file denominato 7600.16384.090710-1945_x64fre_client_en_us_Retail_Ultimate_GRMCULXFRER_EN_DVD.iso, quello che potrebbe custodire la tanto agognata edizione Release To Manufacturing (ossia la finale) di Windows 7.

Dai blog più blasonati ai forum meno popolati, il dubbio regna ovunque. La build 7600 di Seven potrebbe essere realmente la RTM ma mancano dichiarazioni ufficiali – o quantomeno ufficiose – che diano delle conferme. E allora come dobbiamo comportarci?

L’unica cosa che possiamo fare, allo stato attuale delle cose, è pescare indizi nel passato, indizi che ci permettano di capire cosa significano tutti quei numeri che seguono il nome del nuovo sistema operativo di Microsoft.

Microsoft SilverLight 3 sfida Adobe Flash

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Da qualche giorno, dopo un periodo di beta testing abbastanza lungo, ha visto la luce Microsoft SilverLight in versione 3. Per chi non ne fosse al corrente, Microsoft SilverLight è una piattaforma per la fruizione di contenuti multimediali all’interno di pagine web, in aperta concorrenza ad analoghi prodotti, come Adobe Flash o Adobe Air.

Adobe Flash ha una penetrazione del mercato quasi totale, con un 99% della versione 9 e un 86% della nuova versione 10. Microsoft Silverlight ha, al contrario, una penetrazione totale di circa 30%.

Silverlight 3 offre migliorie nel campo del supporto a flussi streaming (anche HDTV 720p), permettendo al sistema di adattarsi in relazione alla banda disponibile e al carico della cpu dell’utente, in modo da ottimizzare la visualizzazione del flusso (Smooth Streaming) e garantire una visualizzazione senza alcuna interruzione.

Google e Microsoft separate alla nascita?

Una società giovane, fondata partendo da zero, che ha rivoluzionato il mondo dell’informatica grazie alle sue soluzioni innovative. Date questa definizione in mano ad una qualsiasi persona fermata per strada e, senza batter ciglio, questa vi rispenderà: “Google“. Prendete una macchina del tempo (fatto?), fate lo stesso identikit ad una persona degli anni 80 e questa vi risponderà, in maniera altrettanto spontanea, con il nome “Microsoft“.

Oggi, agli occhi dell’opinione pubblica, Mountain View e Redmond sembrano due mondi completamente opposti: uno giovane, bello e con la chiave per il futuro tra le mani. L’altro appesantito, con un piede nel passato e disposto a tutto per mantenere intatti i propri interessi. Ma le cose stanno veramente così?

È proprio questa la domanda che, dopo l’annuncio di Google Chrome OS, si sono posti gli editorialisti di Computer World. Insomma, è vero, adesso Microsoft rappresenta la società “monopolista cattiva” che con Windows, Internet Explorer ed Office domina, forse ingiustamente, il mercato mondiale. Ma prima? All’inizio non era anch’essa un’azienda giovane e di belle speranze contro i tanti colossi del settore?

Che cosa cambia con l’arrivo di Google Chrome OS?

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Google ha così rotto gli indugi e qualche giorno fa ha varcato la soglia che molti immaginavano che prima o poi avrebbe passato. Un nuovo sistema operativo targato Google, basato su Linux, che proverà, quindi, a scalzare il dominio di Microsoft lì dove ancora nessuno è, per ora, riuscito ad arrivare.

Tutti sappiamo bene che offrire un prodotto gratuito, per quanto questo possa o non possa essere tecnicamente valido, non è un prerequisito valido per la diffusione su larga scala di quel servizio. Linux è la prova vivente di questo ragionamento, poichè nonostante il suo continuo sviluppo e il supporto continuo della sua comunità non ha seriamente eroso quote di mercato nel mondo consumer.

Al mondo Linux mancava un’arma che Google, al contrario, possiede e sicuramente intenderà usare in modo aggressivo e potenzialmente destabilizzante per il mercato dei sistemi operativi, da tanti ormai appannaggio assoluto ed incontrastato di Microsoft. Oltre all’indubbia sicurezza che trasmette il logo di Google, BigG possiede sicuramente tanti canali per riuscire a raggiungere gli utenti finali, vie impossibili da praticare per la comunità Linux.

Windows 7, abilitare telnet

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Nelle precedenti versioni di Windows, un numero discreto di utenti ( chi più, chi meno ), erano abituati ad utilizzare telnet per accedere in remoto all’host che più desideravano per magari intrufolarsi in una BBS oppure anche al proprio personal computer. Ora questo servizio, o per meglio dire, il protocollo Telnet, su Windows 7di default è disabilitato . In realtà come non tutti sanno, il protocollo Telnet è un pò arcano e forse la stessa Microsoft spinge a non utilizzarlo più. Ovviamente queste sono solo supposizioni, ma noi, in quanto geek, dalla teoria passiamo alla pratica.

Vediamo:

Accedere al Control Panel ( Panello di Controllo ) tramite il menù Start e selezionare la voce Programs ( Programmi ) ;

pannellodicontrollowindows7

Dalla sezione Programs and Features ( Programmi e Funzionalità ) cliccare su Turn Windows features on or off ( Attivazione o Disattivazione delle funzionalità di Windows );

Askboth, il portale che combina la potenza di due motori di ricerca in un unico prodotto

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Proprio ieri abbiamo parlato di un interessante portale di ricerca che combina insieme, a seconda delle nostre esigenze, i risultati ottenuti da Google, Yahoo! E Bing.

Oggi ecco far capolino un altro intrigante prodotto per le vostre ricerche: Askboth.

Si tratta di un motore di ricerca in web 2.0, che combina insieme l’indiscussa potenza dei due colossi Google e Bing, la cui particolarità sta nel fatto che permette di confrontare, contemporaneamente, i risultati provenienti dai due motori di ricerca.

Ricercare informazioni in rete con Askboth significa quindi visualizzare i risultati ottenuti interrogando i due grandi motori di ricerca. Infatti noteremo facilmente che una volta inserita, nell’apposito campo, la parola oggetto di nostro interesse, i risultati verranno suddivisi in due colonne, una rispondente alla ricerca effettuata dalla recente creazione di casa Microsoft e l’altra invece da Google.