Partito Pirata tedesco, il proxy per The Pirate Bay è stato chiuso

Chiusura proxy Paesi Bassi The Pirate Bay

Il Partito Pirata tedesco ha dovuto subire, nel corso delle ultime ore, una nuova sconfitta poiché dopo aver reclamato contro la chiusura di un proxy per l’accesso a The Pirate Bay in Olanda adesso si è ritrovato a dover chiudere anche il proprio a causa del gruppo anti-pirateria BREIN.

Il proxy del Partito Pirata, nel dettaglio, è stato utilizzato per molto tempo come vero e proprio punto di riferimento per gli utenti olandesi per poter accedere senza problemi alle pagine e ai contenuti di The Pirate Bay al fine di poter aggirare le restrizioni imposte dai provider e, sopratutto, conseguenzialmente alla censura ad esso applicata in svariate nazioni, Italia compresa.

Google difende Hotfile dall’accusa di violazione di copyright

Google difende Hotfile

I legali di Google, il gran colosso delle ricerche in rete, hanno deciso di tendere una mano verso Hotfile ed i suoi vertici nel tentativo di difendere la celebre piattaforma di file hosting da Motion Picture Association of America (MPAA) unendosi quindi alla resistenza del cyberlocker in un tribunale della florida.

Al centro della questione vi è l’accusa da parte dell’Organizzazione americana dei produttori cinematografici di condivisione illegale di contenuti protetti da diritto d’autore ed a detta dei quali sarebbe favorita da Hotfile, visione che, tuttavia, pare non essere condivisa da big G.

La richiesta da parte delle major di bloccare in maniera definitiva Hotfile è infatti giunta a Google come una vera e propria minaccia per la presenza in rete di svariati servizi apparentemente legali.

Secondo quanto sostenuto da Google, infatti, la DMCA (Digital Millenium Copyright Act), ovvero quella legge che le major stanno utilizzando per chiedere la chiusura dei siti che vanno a violare il copyright, prevede che tutte le varie ed eventuali violazioni di diritti d’autore vengano dimostrate in modo tale da poter mettere in evidenza come il provider sotto accusa, in questo caso Hotfile, sia effettivamente al corrente del misfatto.

DDLFantasy chiude definitivamente

DDLFantasy chiude

Dopo la chiusura di Megaupload oramai non stupisce più di tanto il fatto che molti siti web mediante cui accedere a materiale digitale di varia tipologia e grazie ai quali eseguirne il download stiano abbandonando, in maniera totale o parziale, la scena.

Nel corso delle ultime ore, infatti, ha chiuso i battenti anche DDLFantasy, una tra le piattaforme online più conosciute per la possibilità di scaricare film, videogame e manga ed avente un numero di utenti registrati corrispondente ad oltre 430 mila, così come testimoniato da una sintetica ma chiara comunicazione apparsa sulla pagina iniziale del sito web.

La motivazione della chiusura, così come testimoniato dagli stessi gestori del servizio mediante il messaggio d’addio, è imputabile ai recenti avvenimenti in fatto di file sharing sottolineando come la scelta di interrompere l’attività di DDLFantasy risulti quasi obbligata onde evitare che qualcun altro lo faccia al loro posto.

Chiuso Library.nu, cancellati migliaia di eBook pirata

Chiusura Library.nu

Dopo la chiusura, avvenuta ieri, dei siti ScaricoLibero e FilmGratis.tv per ricettazione e violazione delle norme sul diritto d’autore, nel corso delle ultime ore la medesima sorte è toccata anche a Library.nu, la baia degli eBook pirata, e di ifile.it, il relativo servizio di hosting.

L’ufficializzazione della chiusura giunge direttamente dall’Associazione Italiana Editori (AIE) che, dopo aver puntato il dito, non molto tempo fa, contro la pirateria in quanto ostacolante per l’affermazione del mercato nascente degli eBook in Italia, mediante un apposito comunicato ha annunciato di aver preso parte ad un’azione internazionale che ha portato alla chiusura del celebre sito e del servizio di hosting ad esso correlato impiegati per il download di eBook pirata.

Italia: la pirateria sta mettendo a rischio il mercato degli eBook

eBook pirateria Italia

Come già denunciato dai detentori dei diritti musicali e cinematografici anche gli editori stanno iniziano a puntare il dito contro la pirateria ed a lanciare l’allarme è stato Marco Polillo, presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE), dichiarando “La pirateria sta mettendo a rischio il mercato nascente degli ebook in Italia, non possiamo non combatterla“.

Infatti, nonostante quello degli eBook vada a configurarsi come un settore che nel Bel paese risulta essere ancora ai suoi albori, sarebbe già in difficoltà, al pari di altri, con il mercato dell’illegalità che ne impedisce la trasformazione da nicchia editoriale a prodotto destinato ad un ben più ampio mercato di massa.

Secondo quanto indicato dall’AIE, infatti, su 25 best seller in classifica la scorsa settimana già il 75% sarebbe stato disponibile sotto forma di materiale pirata il che, andando ancor più nel dettaglio, sta a significare circa 7 eBook su 10 nella top ten.

Analizzando altri numeri disponibili ne emerge poi che su circa 19 mila eBook disponibili a fine 2011 sarebbero in circolazione ben 15 mila titoli in relase non autorizzata, buona parte dei quali concentrati, almeno apparentemente, su pochi servizi di hosting.

Megaupload processo

Megaupload: la chiusura dell’Fbi e la reazione di Anonymous

Megaupload chiuso dall'Fbi

A circa 24 ore dall’inizio dello sciopero di internet, l’Fbi in collaborazione con il Dipartimento della Giustizia americano ha provveduto a procedere alla chiusura di Megaupload e di Megavideo, i più popolari archivi di film e musica online ma anche eBook, software e programmi televisivi, ottenendo inoltre l’arresto di Kim Schmitz, il fondatore, che rischia ora ben 50 anni di prigione, e l’accusa di altri membri dello staff.

Il motivo della chiusura, stando a quelle che sono le ultime informazioni disponibili, non sta però soltanto nell’aver violato delle leggi di pirateria causando, in tal modo, ben 500 milioni di dollari in danni a causa dei mancati profitti ai legittimi detentori del copyright ma anche per associazione a delinquere finalizzata all’estorsione, al riciclaggio e alla violazione del diritto d’autore (basti infatti pensare che i profitti in gioco sono infatti decine di milioni con cui le persone coinvolte sono inoltre riuscite ad acquistare ben cinque Mercedes AMG).

In Svizzera il P2P resta legale

P2P legale

Attenendosi a quelli che sono i dati di un recente studio riportato dal governo svizzero risulta che circa il 30% della popolazione avente più di 15 anni è solita scaricare musica, film e videogiochi senza pagare alcunché mentre più della metà degli abitanti, almeno stando a quelle che sono le informazioni emerse dal censimento del 2010, ha anche acquistato contenuti in maniera legale ma, in ogni caso, resta comunque fermo il fatto che in Svizzera il download da internet di contenuti audiovisivi destinati ad un utilizzo personale rimarrà un’attività lecita.

L’annuncio arriva direttamente da un recente comunicato reso noto dal Consiglio Federale Elvetico mediante cui viene anche annunciato che non sarà apportata alcuna modifica alle attuali leggi in materia di diritto d’autore e non verrà implementata alcuna misura punitiva così come, invece, è stato deciso in altri paesi.

Lo scaricamento di contenuti destinati ad un utilizzo personale, infatti, andrebbe a configurarsi come un fenomeno complementare ed equiparabile, così come dichiarato dagli stessi vertici del Consiglio Federale Elevetico, a svariate altre tecnologie del passato come, ad esempio, la fotocopiatrice, le audiocassette ed anche i videoregistratori.

Windows 8, nuovi dettagli su interfaccia utente e sistema antipirateria


È Natale e siamo tutti più buoni. Comprese le “gole profonde” di Microsoft, che in questo periodo sembrano particolarmente prodighe di rumor riguardanti Windows 8, specie quelli riguardanti l’interfaccia utente e i sistemi antipirateria che caratterizzeranno – o almeno così pare – il nuovo sistema operativo di Microsoft.

L’interfaccia utente del successore di Seven potrebbe essere suddivisa in due varianti: una destinata esclusivamente alle macchine più potenti, a 64 bit, e una per i computer meno dotati, a 32 bit. Quella per i PC e i notebook di fascia alta si chiamerà Wind (nome in codice), sarà completamente in 3D e necessiterà di almeno 170 MB di memoria video (con una scheda grafica dedicata); l’altra sarà l’unica disponibile sui sistemi a 32 bit ma non sarà in 3D.

Windows 7 SP1: uscirà nel 2011 e annullerà oltre 70 metodi di attivazione illegale

L’estate, si sa, è la stagione dei revival. C’è chi, agevolato dalle ferie estive, rispolvera vecchie passioni mai dimenticate; qualche fanatico della disco-dance che catapulta le spiagge negli anni 80, e chi, come la cara vecchia Microsoft, riprende le brutte abitudini del passato.

Strano a credersi, ma dopo diversi mesi in cui il colosso di Redmond era sembrato sempre “sul pezzo” e puntuale nella pubblicazione dei suoi prodotti, un rigurgito di era Gates ha fatto sì che l’ormai dato per debuttante Service Pack 1 per Windows 7, disponibile in beta già da qualche settimana, fosse rimandato al 2011. Entro la metà del 2011, per essere precisi.

Windows 7 KB971033, panico ingiustificato per l’aggiornamento anti-pirateria

Nelle ultime settimane – ve ne sarete sicuramente accorti – si sta facendo un gran parlare dell’aggiornamento KB971033 per Windows 7 (compreso nel pacchetto Windows Update di marzo), quello che dovrebbe portare il sistema di Microsoft a riconoscere e disattivare tutte le copie di Seven craccate. Ma è davvero giustificata questa paranoia da anti-pirateria?

La risposta, stando a quanto riportato da Ed Bott su ZDNet, è no. Questo aggiornamento delle WAT (Windows Activation Technologies) è sì in grado di riconoscere molti metodi di attivazione illegale di Windows 7, ma a quanto pare risparmierà i “loader” più recenti e, al contrario di quanto riportato da più parti, non invierà a Microsoft informazioni sensibili in grado di svelare l’identità dell’utente.

La RIAA spera nell’educazione dei bambini per combattere la Pirateria

RIAA

Sicuramente tutti voi conoscerete la RIAA, Record Industry Association of America, probabilmente la più famosa società il cui scopo è la tutela dei diritti digitali delle maggiori etichette discografiche, un compito molto arduo che ha inevitabilmente messo l’organizzazione in cattiva luce, portando a volte anche a casi di attacchi informatici al loro sito ufficiale. Nonostante veri e propri casi di “estremismo”, comunque, recentemente la RIAA ha deciso di “redimersi”, dichiarando ufficialmente che secondo loro il DRM è morto, e che bisogna tentare altre strade per proteggere i contenuti digitali. Siamo sicuri, però, che queste nuove strade siano del tutto politically correct?

Nuovo spot Anti-Pirateria dalla SIIA, cosa ne pensate?

Pirateria

Chissà quante volte, mentre scaricavate un file illegale, non avete pensato minimamente alle conseguenze che potevano avere gli artisti ai quali stavate rubando il lavoro, il frutto dei loro sforzi, e le profonde implicazioni morali riguardanti ciò che stavate facendo. Molto spesso infatti artisti, sia emergenti che famosi, si schierano contro la pirateria e il download illegale dei brani, venendo spesso tacciati come vecchi, invidiosi e poco aperti alle nuove tecnologie. Quello che non sanno gli autori di quegli insulti è che moltissimi artisti alle prime armi perdono il lavoro proprio grazie al p2p illegale, il quale li priva dei loro primi guadagni e di conseguenza degli stimoli e delle possibilità concrete di creare un nuovo album e continuare la propria carriera.

Versioni non ufficiali di Windows: c’è da fidarsi?

Si prende una versione genuina di Windows, si eliminano i servizi ed i componenti ritenuti da chissà chi “inutili”, si aggiunge qualche trucchetto nel registro di sistema, s’includono nel pacchetto d’installazione originale una moltitudine di applicazioni (spesso non troppo legali), si tarocca il tutto e si distribuisce in giro per la rete. Questo, in estrema sintesi, il cammino che porta una versione non ufficiale di Windows su un sempre più alto numero di PC in giro per il mondo.

Tra “Eternity”, “Lite Mix”, “Vortex” e “Black Edition”, sono infatti diffusissime le edizioni di Windows XP, Vista e perfino Seven modificate e messe abusivamente in circolazione da gruppi o singoli utenti di dubbia fama. Ma volendo anche tralasciare per un attimo l’intricatissimo argomento pirateria, ci sarà da fidarsi di questi OS “trapelati” sulla grande rete?