L’FBI spierà Facebook e Twitter

L'FBI vuole spiare Facebook e Twitter

Nel nuovo piano di monitoraggio delle reti sociali dell’FBI contrassegnato dalla data 19 gennaio vengono illustrati quelli che sono i dettagli dell’attività nascosta delle agenzie governative mettendo in risalto come l’innumerevole quantitativo di informazioni che giornalmente milioni di utenti pubblicano sui social network e, nello specifico, su Facebook e Twitter potrebbero risultare particolarmente utili nel prevenire possibili situazioni di crisi.

Questo, in altri termini, sta dunque a significare che nelle intenzioni dell’FBI vi è quella di realizzare un sistema di preallarme contro le possibili minacce facenti riferimento agli Stati Uniti.

Per realizzare tale sistema, così come reso noto dalla rivista New Scientist, l’FBI ha indetto una sorta di bando mediante cui cercare società informatiche capaci monitorare le attività effettuare sui social network ed al quale sarà possibile rispondere entro il 10 febbraio.

Sony Tablet S: prezzo al ribasso

Sony Tablet S prezzo ridotto

Negli ultimi giorni Sony ha annunciato un importante taglio dei prezzi sul proprio Tablet S per quanto concerne il mercato statunitense.

L’abbassamento del prezzo, a quanto pare, risulta imputabile a due ragioni, una positiva l’altra, invece, negativa.

Il fatto che il prezzo sia “calato” indica infatti chiaramente la volontà, da parte di Sony, di ridurre i margini pur di far colpo in ambito tablet e, ovviamente, tra le preferenze della vasta utenza ma, tale dato, sta anche a rappresentare una debolezza, ovvero quella di quanto i risultati raggiunti sino a questo momento siano, effettivamente, al di sotto delle spese.

Nielsen: i top brand 2011 del mondo di internet e della tecnologia

Nielsen top brand 2011

Oramai mancano davvero poche ore alla fine di questo 2011 e, così come di consueto, anche per quanto concerne il mondo di internet e quello della tecnologia si continuano a tirare le somme, almeno sino allo scoccare della mezzanotte.

A tal proposito, nelle ultime ore, Nielsen, la ben nota agenzia di statistiche, ha stilato alcune classifiche, in base ai dati ricavati, di quelli che sono stati i top brand dell’IT e del tech per questo 2011.

Il periodo di riferimento, nello specifico, è quello che va dal 1 gennaio al 31 ottobre del 2011 prendendo in esame solo e soltanto quelli che sono i dati relativi agli Stati Uniti.

A primeggiare nella classifica relativa solo ed escluisvamente ad internet, comunque, vi è Google che, con una media di oltre 153 milioni di visitatori unici al mese si è aggiudicato il titolo di re dei brand della rete mettendo inoltre in evidenza la differenza praticamente nulla rispetto alla classifica dello scorso anno in cui la prima posizione era stata conquistata sempre da big G.

A salire sul podio sono però anche Facebook, che si piazza al secondo posto con oltre 137 milioni di utenti, e Yahoo! che, nonostante la non ottimale situazione finanziaria del momento, ottiene il terzo posto con più di 130 milioni di utenti.

Prezzi troppo alti per gli LCD: i colpevoli pagheranno 553 milioni di dollari

Multa contro cartello LCD

Sette tra i giganti dell’elettronica di consumo, tra cui anche Samsung e Sharp, erano finiti nel mirino dell’antitrust di ben otto stati statunitensi (Arkansas, California, Florida, Michigan, Missouri, New York, West Virginia e Wisconsin) accusati di aver messo in piedi un vero e proprio cartello per la vendita di monitor LCD ma, stando a quanto annunciato dal procuratore di New York, nelle ultime ore è stato possibile giungere ad un accordo per una sanzione pari a 553 milioni di dollari.

Le aziende coinvolte avranno ora la possibilità di liquidare, previo pagamento della sanzione in questione, enti governativi ed associazioni di consumatori mettendo quindi fine ad una storia che, stando a quelle che sono le informazioni attualmente disponibili, è iniziata nel 1999 ed è poi sfociata, nel 2006, in una denuncia partita in Giappone e in Corea.

La battaglia contro un trust sospettato di aver mantenuto i prezzi alti dei monitor LCD contro le leggi della concorrenza avrebbe causato, attenendosi alle stime, circa un miliardo di dollari di danni all’economia statunitense.

La Casa Bianca è Open Source

Il sito della Casa Bianca

Mentre in Europa stiamo a gingillarci con stupidagini come la regola delle tre disconnessioni e i governi cercano un modo per limitare la capacità di connessione dei cittadini, negli Stati Uniti di Obama la Casa Bianca sta adottando per il suo sito un codice Open Source, più esattamente una versione di Drupal.

Nelle parole dell’Amministrazione Obama, si sta lavorando a questa scelta dalla presa in carica di Barack Obama. Da allora si è lavorati per aprire il codice, renderlo disponibile alla comunità e influenzabile da questa. Per placare eventuali allarmi al rischio sicurezza la spiegazione è stata degna di un geek:

“Security is fundamentally built into the development process because the community is made up of people from all across the world, and they look at the source code from the very start of the process until it’s deployed and after”

Italian World Channel: un grande portale pro-Italia che parla americano!

Italian World Channel

Come se quasi fosse uno sfottò per il controverso e – opinione personale – inutile Italia.it, sito famoso più per le cifre sborsate da noi italiani per costruirlo (e mantenerlo) che per la sua utilità, la rete ci presenta un altro sito in grado di promuovere l’italianità all’estero.

Stavolta, però, noi non spendiamo niente. E il progetto, quindi, anzichè provenire da un’iniziativa statale, trae origine da un’inziativa imprenditoriale di una società italoamericana della Silicon Valley, la ITVest. Volete sapere il nome del portale? E’ quasi intuibile: Italian World Channel!

Italian World Channel è un nuovissimo ed ampio portale dedicato al mondo italiano e rivolto, dunque, a tutti gli amanti dell’Italian Style sparsi in America ed in tutto il mondo.

TroopTube ovvero come risparmiare banda

Dopo aver bannato Youtube ed altri siti di social web da tutti i computer lo scorso maggio, per questoni di banda e di sicurezza, l’esercito americano ha lanciato un sito di video-sharing alternativo per i propri soldati e relative famiglie.

Il nuovo sito si chiama TroopTube e oltre al titolo ha molto in comune con Youtube, con una differenza sostanziale, degli impiegati del Pentagono controllano uno per uno i video per evitare problemi di copyright o di sicurezza.

A rischio i computer di altleti/giornalisti/governativi che si recano a Pechino per le Olimpiadi?

Pechino

Le agenzie statunitensi che si occupano di sicurezza nazionale hanno lanciato un allarme a tutti coloro (businessmen, giornalisti, atleti, personale governativo, etc) che si recheranno a Pechino in agosto per seguire le Olimpiadi: i computer portatili o altri apparecchi in grado di comunicare e gestire la posta elettronica potrebbero “essere penetrati da agenti di sicurezza cinesi che mirano a rubare segreti governativi americani o a impiantare bug per infiltrarsi nelle reti statunitensi”. L’allarme ci sembra quanto meno esagerato, ma bisogna comunque tenerne conto.

Stando a quanto riporta l’Overseas Security Advisory Council, “il governo cinese utilizza lo spionaggio elettronico per entrare facilmente nei computer personali o appartenenti ad enti governativi“. Per questo, gli apparecchi lasciati incustoditi anche per qualche minuto in alberghi o in aeroporto potrebbero essere in brevissimo tempo avvicinati da gente addestrata per non farsi scoprire e “penetrati” con dei software maligni in grado, successivamente, di trasferire tutte le informazioni presenti sull’hard-disk. Ma non è tutto.

Ecco come comprare un iPhone (e non solo) dagli States spendendo poco, quasi un 35% in meno

Ecco come comprare un iPhone dagli States spendendo poco

Dite quello che volete ma l’iPhone resta il mio sogno, non sarà il massimo, ma Apple come al solito riesce a coniugare eleganza e tecnologia in modi che nessun’altra casa produttrice sa fare. E se molto probabilmente tra qualche ora Steve Jobs salirà sul palco per annunciare il nuovo iPhone 3G, potete seguire la diretta tramite The Apple Lounge, io vi voglio segnalare un metodo, scoperto tramite il blog di Luca Mercatanti, per avere un iPhone a 260 euro senza dover andare negli States.

Infatti come sappiamo il dollaro in questo momento è molto più debole rispetto all’euro, quindi l’iPhone che in USA costa 399 dollari noi europei lo paghiamo 260 euro. Va da se che anche quando arriverà qui da noi, questo trucchetto rimarrà valido, infatti molto spesso il cambio per i prodotti tecnologici viene fatto 1:1 ovvero 399$=399€. Ma come farci arrivare l’iPhone dall’America senza dover rischiare nulla? Ebbene negli ultimi tempi sono nati servizi che fanno da intermediari tra noi e il negozio da cui facciamo acquisti in America, nel caso del iPhone, l’Apple Store. Questi sono ad esempio Usabox, Usamail1, Bongous, Myus e Mbex, che ci consentono di avere una casella postale fisica in America.

eBay, gli italiani comprano sempre di più dagli Stati Uniti (ma sempre di più, dagli Stati Uniti non si spedisce in Italia)

Pacco

Sembra davvero un controsenso, ma c’è poco da scherzare. Gli italiani che frequentano eBay acquistano sempre di più da venditori presenti negli Stati Uniti, anche se i venditori d’oltreoceano si fidano sempre meno delle nostre Poste, tant’è che molti vendono i propri oggetti con la clausola “non inviamo in Italia”. Partiamo dai dati, innanzitutto. Secondo eBay, nei primi tre mesi dell’anno gli italiani hanno acquistato dagli Stati Uniti quasi 700mila oggetti, con una crescita del 18 per cento rispetto allo scorso anno.

Gli italiani dagli Usa acquistano soprattutto attrezzature sportive (+63 per cento), accessori e ricambi per autovetture (+56 per cento) seguiti da strumenti e forniture per ufficio e fotografia (+47 e +44 per cento). Va bene anche il settore degli strumenti musicali, con il 42 per cento in più. Per quanto riguarda la spesa, i quasi 150mila italiani che hanno acquistato tramite eBay oggetti dagli Stati Uniti, sempre tra gennaio e marzo del 2008, hanno speso in media 56 dollari (l’equivalente di circa 36 euro) per ogni acquisto. Ma andiamo a vedere, invece, le note negative

YouTube dovrebbe censurare Al Quaeda?

AlQuaeda

Il senatore americano Joseph Lieberman ha chiesto ufficialmente ai vertici di YouTube di rimuovere i video contenenti proclami e rivendicazioni di Al Quaeda che gli utenti hanno postato su internet. Ma i responsabili del popolare servizio di video-sharing gli hanno risposto di no, perché il materiale non vìola le linee guida del servizio. Lieberman, allora, non si è arreso e ha intrapreso una vera e propria crociata contro i video del terrore inseriti online, chiedendo che le linee guida di YouTube siano modificate e rinforzate per far sì che la violenza gratuita e gli estremismi siano eliminati una volta per tutte.

Per Lieberman, insomma, ospitare questi proclami video significa amplificare la potenza del terrore di queste organizzazioni (e sappiamo quanto, negli Stati Uniti, si insista molto su questi temi). YouTube, dal canto suo, ha risposto che il dialogo tra istituzioni e azienda è importante, ma ha anche sottolineato come la maggior parte dei video in questione non contengano scene o linguaggi violenti, e quindi non possono essere rimossi perché non vìolano le linee guida della comunità. Rimuoverli, insomma potrebbe creare un grande precedente a cui poi in tanti potrebbero appellarsi.

Il 20 per cento delle famiglie americane non ha mai utilizzato il computer né l’e-mail!

Mailbox

Nella mentalità comune gli Stati Uniti sono spesso considerati sinonimo di avanguardia tecnologica e semplificazione grazie a computer e internet. Forse una ricerca pubblicata ieri dalla Parks potrà però, sull’argomento, far ricredere qualcuno. Un quinto degli americani, infatti, non ha connessione internet né ha mai mandato un messaggio e-mail: si tratta di circa 20 milioni di famiglie.

Non stiamo parlando ovviamente solo dell’e-mail, ma di persone che non hanno mai utilizzato un computer per scrivere documenti. E non si tratta, come si potrebbe pensare, solo della fascia più anziana della popolazione. Il digital divide, piuttosto, è tutto basato sul livello di educazione delle persone: circa 10 milioni di famiglie americane che non utilizzano le nuove tecnologie, infatti, hanno dichiarato che il capofamiglia non ha finito il liceo.

Cuba, vanno in vendita i primi computer domestici legali

Cuba computer

Pur rimanendo un pressoché totale controllo sulle comunicazioni via internet, Cuba ha dato il via alla possibilità, per le famiglie, di acquistare un personal computer. Cosa fino ad ora proibita. La decisione è stata presa dal presidente Raoul Castro e fa parte di un pacchetto di beni di consumo che da ora in poi saranno liberi.

E così da qualche giorno i centri commerciali sono presi d’assalto da cubani interessati all’acquisto, oltre che dei computer, anche di telefoni cellulari e lettori DVD. Unico problema, il prezzo: i computer, infatti, costano in media 800 dollari in un paese dove il salario medio è di circa 20 dollari al mese. La maggior parte di coloro che si dicono interessati all’acquisto hanno però dimostrato di poter pagare in quanto riescono a ricevere mensilmente delle quote extra, soprattutto da parenti che vivono all’estero.

Google Maps aggiunge Street View alle sue Mappe Statunitensi

jhseiorfsidjfgvdklg89798

Ebbene, come da titolo, credo ci sia poco da dire: Google Maps ha integrato di recente in se, Street View, dando la possibilità a chiunque, di osservare la propria casa e le vie preferite, in cui passa del tempo durante il giorno.
La notizia giunge da Google e per ora, purtroppo, i territori supportati, sono solo quelli appartenenti agli Stati Uniti, anche se il progetto tirato avanti da questo colosso Americano, sta facendo molti progressi e sta ottenendo un’enorme considerazione da molti Utenti Internet di tutte le età e non solo.

Personalmente, la trovo una grande idea questa di Street View integrato in Google Maps, uno dei motori di ricerca di mappe più utilizzati, insieme al software desktop Google Earth, di cui vi abbiamo parlato di recente, a causa dell’ uscita della release 4.3 beta.