Google Glass rooting Ubuntu

Google Glass, app e rooting per installare Ubuntu

Google Glass rooting Ubuntu

Il secondo giorno del Google I/O 2013 big G ha preferito concentrarsi sui Google Glass, i tanto chiacchierati occhiali per la realtà aumentata che prossimamente saranno immessi sul mercato.

Google, del dettaglio, ha annunciato l’arrivo di nuove applicazioni, definite Glassware, specifiche per i tanto attesi occhialini.

Facebook, Twitter, Tumblr, Evernote, CNN e Elle sono, sino ad ora, le uniche applicazioni compatibili con i Google Glass.

L’app Facebook non offre tutte le funzioni attualmente presenti su smartphone e tablet ma sfrutta alla perfezione le caratteristiche distintive dei Google Glass, in particolare quella che consente di scattare foto.

Dopo aver installato l’app Facebook sui Google Glass viene infatti mostrata una nuova opzione nella schermata Share che permette, dopo lo scatto della foto, di condividere le immagini sulla propria timeline indicando uno specifico livello di privacy (Pubblico, Amici o Solo io).

È inoltre possibile aggiungere una descrizione sfruttando i comandi vocali e possono essere cancellate le immagini indesiderate.

Ubuntu tablet

Ubuntu approda anche su tablet

Ubuntu tablet

Su computer è disponibile praticamente da sempre e su smartphone e su TV ha iniziato a muovere i suoi primi passi in tempi recenti ma su tablet, invece, Ubuntu è sbarcato soltanto da poche ore a questa parte.

Canonical, infatti, ha presentato il sistema operativo in una versione dedicata proprio alle “tavolette”.

Con la presentazione, accompagnata da un apposito video visionabile dopo il salto e mediante cui vengono illustrate tutte le principali caratteristiche e funzioni del nuovo prodotto, Canonical ha fatto sapere che la preview dell’OS sarà disponibile su Nexus 7 e Nexus 10 a partire da domani, giovedì 21 febbraio.

Nell’attesa grazie alla presentazione è stato comunque possibile apprendere che la nuova interfaccia tablet per Ubuntu è in grado di girare senza alcun tipo di problema su device con hardware entry level ma che per potersene servire al meglio è consigliabile avere una configurazione che preveda almeno una CPU dual-core Cortex A15 con 2 GB di RAM a corredo, 8 GB di memoria dedicata all’archiviazione dei dati, e uno schermo che va dai 7 ai 10 pollici e che supporti il multi-touch a 4 dita.

Per la configurazione di fascia alta viene invece suggerito un ARM quad-core o un Intel x86, 4 GB di RAM, 8 GB di memoria e un display fino a 12 pollici con multi-touch fino a 10 dita.

Richard Stallman si scaglia contro Ubuntu, è uno spyware

Richard Stallman, il fondatore del movimento per il software libero, ha criticato aspramente le recenti scelte tecnologiche fatte da Canonical per Ubuntu che, a suo dire, trasformerebbero il celebre sistema operativo basato su Linux in una sorta di spyware.

Per Richard Stallman, infatti, la funzionalità di home-phoning utilizzata da Canonical per processare le ricerche dei file sui server corrisponde a tutti gli effetti alla prima pratica di sorveglianza con cui ha avuto a che fare Windows.

Nello specifico, quando un utente effettua una ricerca in ambito locale sui file memorizzati sul computer in uso il sistema operativo invia quella data stringa di ricerca su uno dei server che sono gestiti da Canonical.

Ubuntu sfrutta poi tali informazioni per mostrare agli utenti messaggi pubblicitari facenti riferimento a vari ed eventuali prodotti che è possibile acquistare online da Amazon.

Anonymous OS è stato rimosso da SourceForge

Anonymous OS rimosso da SourceForge

A poche ore dall’inserimento su SourceForge il numero di download di Anonymous OS ha raggiunto cifre di non poco conto e degne di un prodotto ricco di fama attirando l’attenzione della vasta utenza e dei media.

La gloria della distro Ubuntu, però, è durata all’incirca una settimana.

Il portale dedicato al mondo del software open source che ospitava i link mediante cui effettuare il download delle pagine ISO del “presunto” sistema operativo targato Anonymous ha annunciato di aver rimosso dai propri server tutto il materiale ad esso relativo e le motivazioni, così come spiegato dagli stessi vertici del portale, sono legate alla natura controversa dell’OS ed al suo effettivo grado di sicurezza.

Stando a quanto reso noto da SourceForge, infatti, Anonymous OS non rispettava tutta una serie di parametri di trasparenza che vanno a configurarsi come elementi caratteristici ed indispensabili dei software di natura open source come, ad esempio, il rilascio del codice sorgente.

Arriva Anonymous OS: vero sistema operativo o fake ripieno di virus?

Anonymous OS

Nel corso degli ultimi giorni si è parlato a più riprese di Anonymous e degli attacchi sferrati nei confronti del Vaticano, di Trenitalia e di Equitalia ma adesso il collettivo torna a far discutere di sé, questa volta, però, al centro dell’attenzione vi è un sistema operativo, quello che prende il nome di Anonymous OS.

Ebbene si, anche il gruppo di hacker hacktivisti ha il suo sistema operativo personale o, almeno, così sembrerebbe essere stando a quanto dichiarato e, sopratutto, distribuito nel corso delle ultime ore.

Un membro di Anonymous ha infatti dichiarato di aver ideato, sviluppato e messo a disposizione dell’intera comunità Anonymous OS, una distro Ubuntu con interfaccia utente MATE che risulta personalizzata per tutte quelle piccole operazioni che potrebbe essere necessario compiere quotidianamente in qualità di membri del ben noto gruppo hacktivista come, ad esempio, hacking, simulazione di attacchi DDoS a siti Web, cracking di password e via di seguito.

Ubuntu for Android, Canonical propone la soluzione per trasformare gli smartphone in computer desktop

Ubuntu for Android

Qualche tempo addietro si era iniziato a parlare della possibilità, concessa entro un paio d’anni, di utilizzare Ubuntu, il sistema operativo basato su Linux, sotto forma di piattaforma per smartphone e tablet grazie alla realizzazione ed alla successiva diffusione di un’apposita versione ad hoc.

Seppur non esattamente in questi termini i tempi di diffusione di Ubutnu per il settore mobile sembrerebbero essere stati anticipati: Canonical, la società fondata da Mark Shuttleworth, l’imprenditore che si occupa del finanziamento e dello sviluppo del progetto Ubutu, ha infatti parlato di un’interessante novità tutta dedicata ai possessori di smartphone Android di fascia alta.

Partendo dall’idea di una docking station, ovvero la piattaforma hardware su cui è possibile “appoggiare” lo smartphone e che risulta equipaggiata di appositi connettori per collegare eventuali periferiche, gli utenti avranno la possibilità di connettere al proprio device Android monitor, mouse e tastiera visualizzando quindi un desktop che risulterà estremamente familiare a tutti coloro che si servono delle versioni più recenti della distribuzione Linux Ubuntu.

Si tratta, nello specifico, di Ubuntu for Android e sarà possibile effettuarne l’installazione su un device mobile equipaggiato, appunto, di Android e ogni qual volta rileverà la presenza della docking station permetterà di visualizzare l’interfaccia Unity direttamente sul monitor collegato sfruttando un connettore HDMI.

Ubuntu, in futuro su smartphone e tablet

Tra un paio d'anni arriverà una versione mobile di Ubuntu, parola di Mark Shuttleworth

Ai già ben conosciuti OS destinati al settore mobile, tra non molto, stando a quelle che sono le informazioni attualmente disponibili, dovrebbe andare ad aggiungersi un’apposita versione di Ubuntu, il sistema operativo basato su Linux, che si presenterà sulla scena in veste di nuovo competitor di Android e iOS.

La notizia arriva direttamente da Mark Shuttleworth, fondatore di Canonical (ovvero la società che sviluppa Ubuntu), ed in base alle sue rivelazioni il nuovo OS dovrebbe essere pronto entro un paio d’anni.

Il passaggio al mobile, infatti, avverrà dalla versione 14.04 di Ubuntu ed il sistema operativo potrà girare tranquillamente su processori Intel, AMD e chip ARM, sarà in grado di supportare display dalle dimensioni più disparate e verrà impiegato, in primis, su smartphone e tablet ma anche su smart TV e e sistemi di car-entertainement.

8 bellissime icone sostitutive per gli hard drive ispirate a Mac, Windows ed Ubuntu

Stanchi delle solite icone distintive degli hard drive? Vorreste conferirgli “quel tocco in più” rendendole particolari senza però discostarvi troppo da quanto offerto di default? Si? Bhe, qualora la risposta fosse affermativa allora, cari lettori di Geekissimo, quest’oggi sarete sicuramente ben felici di fare la conoscenza di 8 HDD Icons e, per rendersi conto, a grandi linee, di cosa si tratta è sufficiente dare uno sguardo all’immagine illustrativa.

Si, esatto, avete visto benissimo, 8 HDD Icons altro non è che un bel set di icone tutto dedicate agli hard drive che, prendendo spunto dal modello di base caratteristico di Mac OS X, presentano però una superficie caratterizzata da accattivanti immagini facenti riferimento non soltanto ai sistemi operativi della più che celebre mela morsicata ma anche a quelli targati Microsoft e ad Ubuntu.

Il set, tra l’altro scaricabile in modo completamente gratuito sotto forma di file RAR dalle dimensioni pari a 4.2 MB, risulta composto da un totale di 8 icone di cui quattro ispirate, rispettivamente, a Leopard e Snow Leopard, una a Windows XP, una a Vista, una a Seven ed una anche ad Ubuntu 10.

Guida: aggiornare Twitter da riga di comando in Ubuntu

Twitter è ormai diventato una grandissima fonte di informazioni o distrazione, per moltissimi di noi. Essendo puramente testuale, a differenza di Facebook, per potervi accedere non sono richiesti artifici grafici o qualsivoglia rappresentazione di immagini. Per questo motivo, il famoso social network è facilmente raggiungibile dalla riga di comando di Ubuntu; è necessario installare un pacchetto e, attraverso poche istruzioni, è possibile scrivere e visualizzare tweet. Vediamo come fare!

Installare Twidge

  • Per installare Twidge esistono due differenti metodi, aggiungendo le repositories oppure installandolo direttamente con il pacchetto Debian.
  • Guida: aggiungere i font di Windows in Ubuntu

    Ubuntu offre una serie di font creati ad hoc per il sistema operativo; nonostante questo, alcuni utenti, potrebbero voler integrare nel famoso pinguino, una parte di Windows, in particolare i suoi font. Times New Roman, Arial e altri caratteri Microsoft, sono tra i più utilizzati in tutti i documenti, ma anche nella maggior parte dei siti web. Il primo, soprattutto, è utilizzato per relazioni, documenti legali e altri importanti scritti che in futuro potreste dover scrivere. Ubuntu, dal canto suo, offre delle versioni “alternative” di tali font, tuttavia non sono ben accette dagli enti che devono ricevere quanto scritto. Non siete obbligati a passare a Windows, bastano pochi semplici passi e potrete scriverli direttamente dal migliore sistema open source.

    Ubuntu 11.04 beta 2 disponibile al download

    E’ da poco stata resa disponibile al download Ubuntu 11.04 beta 2, un’apposita versione focalizzata principalmente sulla risoluzione dei bug riscontrati nella precedente release. A dispetto di quanto avvenuto negli anni passati, Canonical ha saggiamente deciso di non prendere in considerazione l’eventuale rilascio della RC (Release Candidate, eventualmente pronta nei giorni di Pasqua), per il semplice motivo che “ci sarebbe stato troppo poco tempo per riparare i fix, in vista del debutto di fine mese“.

    Una scelta dettata dal buon senso, soprattutto per non deludere i milioni di utilizzatori che attendono con ansia il 28 aprile (giorno predetto per il lancio); tuttavia, è sempre meglio prendersi tutto il tempo necessario, piuttosto che correre ed ottenere un brutto risultato, non trovate?

    Vediamo nel dettaglio gli aggiornamenti di questa nuova versione:

    Come mettere Mac Os Snow Leopard su Psp 1000, 2000 e 3000 [Video tutorial]

    Dato il grande successo riscontrato dalla precedente guida su come mettere windows 7 in un qualsiasi modello della consolle sony; oggi proponiamo la medesima guida per il sistema operativo di casa apple. Come abbiamo detto in passato, sfortunatamente è impossibile installare un vero sistema operativo all’interno della psp; per questo motivo l’unico modo è quello di visualizzarlo tramite il browser, ovvero creare una serie di file html che permettano all’utente di spostarsi da una pagina all’altra. Per eseguire correttamente il sistema non è necessaria una connessione ad internet attiva e il dispositivo non deve essere necessariamente modificato. E’ naturale non potersi aspettare un sistema operativo vero e proprio, ma solamente un utility carina e ben fatta che ogni vero geek dovrebbe provare.Vediamo come fare!

    Installare Ubuntu da penna usb o hard disk esterno [Video Tutorial]

    Ubuntu 10.10 Maverick Merkaat è una versione del noto sistema operativo Linux nato nel lontano 2004; questi è orientato all’utilizzo desktop e presta una grandissima attenzione al supporto per l’hardware. Finanziato dalla Canonical Ltd, il sistema viene rilasciato come open source (sotto licenza GNU GPL) e presenta una nuova versione ogni sei mesi. Il software può essere gratuitamente scaricato dal sito ufficiale di Ubuntu; solitamente viene creato un cd di installazione e poi eseguito normalmente sul pc, ma per necessità o curiosità è possibile anche installarlo tramite una semplice penna usb o hard disk esterno. Vediamo come fare!

    Chrome OS netbook hackerato: Windows 7, Snow Leopard e Ubuntu in esecuzione sul Cr-48

    A inizio Dicembre (2010) Google presentò al mondo intero il primo netbook (o notebook, dipende dai punti di vista!) equipaggiato con il suo nuovo sistema operativo cloud, Chrome OS. Il Cr-48 (nome del modello) è originariamente progettato per eseguire solo e soltanto Chrome OS.

    Per far testare il notebook, Google, come già saprete, ha creato un programma di richiesta (Pilot Program, valido per ora solo negli USA) in cui, mediante la compilazione di tutti i campi presenti, si riceverà in maniera assolutamente gratuita il nuovo portatile Cr-48 con Chrome OS installato al proprio interno.