Durante i prossimi giorni l’intero popolo del web, e non solo, è destinato ad assistere ad una vera e propria rivoluzione: quella relativa alla liberalizzazione dei domini di primo livello generici (gTLD) annunciata dall’ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) che, inevitabilmente, darà vita alla sfrenata rincorsa tra aziende ed organizzazioni d’ogni sorta ad accaparrarsi esattamente quanto desiderato.
Nel dettaglio, a partire dal 12 gennaio, ovvero da oggi, le aziende potranno richiedere all’organizzazione dei DNS la registrazione del proprio dominio personalizzato del tipo www.nome.cognome e tramite la medesima procedura messa in atto per la loro approvazione verrà fatto anche in modo che solo e soltanto i legittimi proprietari di brand ed aziende possano ottenerne l’assegnazione.
A detta dell’ICANN, inoltre, la liberalizzazione dei domini di primo livello generici non danneggerà nessuno poiché la domanda di registrazione relativa a ciascun gTLD dovrà essere comprensiva dei vari ed eventuali dettagli finanziari e tecnici facenti riferimento all’organizzazione che la presenta e la modalità mediante cui quest’ultima è intenzionata a servirsi del nuovo dominio.
Ma cosa accadrà qualora due diverse organizzazioni siano legittimamente interessate al medesimo dominio? La risposta a tale domanda appare abbastanza chiara e concisa: in questi casi l’ICANN provvederà ad istituire un’asta concedendo quindi il dominio di primo livello personalizzato richiesto direttamente al miglior offerente.
Unitamente alle specifiche regole relative al diritto ed alla modalità di assegnazione dei gTLD l’ICANN ha inoltre provveduto a fissare un costo di registrazione per ciascun dominio equivalente esattamente a ben 185 mila dollari evitando quindi, in tal modo, che i domini personalizzati facenti riferimento a specifici marchi possano essere registrati da coloro ai quali non spettano “di diritto”.
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