Nonostante non sia stata una sorpresa in termini assoluti, la presentazione di Office per iPad, avvenuta ieri, ha segnato il primo punto di rottura della Microsoft di Nadella rispetto a quella di Ballmer e Gates. La regola non scritta del “Windows first” è stata finalmente messa da parte in nome di un pragmatismo che ora vede nel cloud e nel mobile le piattaforme prioritarie in cui il colosso di Redmond intende lanciare i suoi prodotti.
Ecco dunque arrivare su iOS, prima ancora che su Windows, tre nuove applicazioni touch di Word, Excel e PowerPoint che consentono di lavorare a tutto tondo con i documenti di Office senza presentare quei problemi di compatibilità a cui spesso vanno incontro le (seppur validissime) soluzioni di terze parti. Le app sono scaricabili gratuitamente dallo store di Apple ma – e qui cominciano i “mal di pancia” di molti utenti – consentono solo di visualizzare i file. Per modificarli o crearne di nuovi occorre sottoscrivere un piano Office 365 dal costo medio di 99 euro/anno.
Salatissimo in-app purchase a parte, sono state ravvisate anche delle criticità tecniche all’interno del nuovo Office. Jordan Novet di VentureBeat, ad esempio, ha sottolineato nel suo primo hands-on la risposta poco “naturale” della tastiera in Word, la mancata user-friendliness di PowerPoint (in cui ci sarebbero troppe cose da selezionare e trascinare) e la mancanza di funzioni avanzate in Excel.
Inoltre, ha fatto storcere il naso a molti l’impossibilità di esportare i documenti generati con Office su iPad su servizi di cloud storage come Dropbox o Google Drive: l’unica opzione disponibile per il salvataggio online, come facilmente immaginabile, è OneDrive ma sembra un po’ poco per delle app che prevedono un cospicuo investimento economico.
Il video di presentazione di Office per iPad
Che dire? Dopo anni in cui si parlava di Office per iPad, finalmente Microsoft l’ha fatto, l’ha gettato in pasto al mondo e lo ha fatto con la giusta dose di coraggio (senza aspettare le versioni per Windows). D’altro canto, per quanto realizzate specificamente per iOS, le app non sembrano essere ancora ottimizzate al 100% per il tablet di casa Apple. E il prezzo, beh, di sicuro non farà gettare nel cestino Google Drive, QuickOffice e simili da parte degli utenti medi, non aziendali.
Probabilmente un prezzo di massimo 14,99 euro, una tantum, per ciascuna app sarebbe stato più indicato (magari con qualche in-app purchase per sbloccare template avanzati o qualcosa del genere) ma sarà interessante vedere come reagirà l’utenza di iPad a questa ad ogni modo importante new-entry.