Sta circolando su Facebook e WhatsApp una nuova bufala riguardante presunte nuove regole di comunicazione che entreranno in vigore a stretto giro in Italia, con intercettazioni telefoniche destinate a condizionare le nostre vite. Anche con il semplice utilizzo di app tipo Twitter, fino ad arrivare proprio a WhatsApp e Faceboook. Si fa riferimento ad un presunto decreto concepito dal governo, ma secondo le informazioni raccolte è del tutto inventato.
Nessuna legge renderà più frequenti le intercettazioni telefoniche
Un chiarimento importante sotto questo punto di vista è arrivato nel corso delle ultime ore da Bufale.net, secondo cui la notizia relativa ad un provvedimento e ad una legge apposita sulle intercettazioni telefoniche sarebbe stata modificata ad arte con una catena WhatsApp. Sostanzialmente è stato preso un articolo di fine febbraio pubblicato da AGI, per poi capovolgerne completamente il significato. La catena originale la trovate qui di seguito:
“Da domani, nuove regole di comunicazione:
Tutte le conversazioni verranno registrate.
Vengono registrati tutti i registri delle chiamate telefoniche.
Tutti i messaggi e le chiamate di WhatsApp vengono registrati.
Monitoraggio di Twitter.
Monitoraggio di Facebook.
Segui tutti i social network e i forum.
Tutti i dispositivi sono collegati ai sistemi dipartimentali dei servizi di intercettazione telefonica del governo CDMX. F
are attenzione a non inviare messaggi o informazioni non necessari contrari alle leggi e ai costumi.
Evitare di condividere informazioni riservate con amici e familiari.
Dillo ai tuoi figli e stai molto attento! Molto!
È importante trasmettere questo messaggio solo oggi, perché domani ci sarà un altro tipo di osservazione.
Incredibile, ma vero. Invia oggi a tutti i tuoi parenti e amici.
“Tutto ciò che scrivi o dici può essere usato contro di te, anche qualsiasi battuta!”
Per chi non lo sapesse”.
Alla fine del messaggio viene riportato un pezzo di AGI sulla nuova legge apparentemente a favore delle intercettazioni telefoniche, ma leggendolo con più attenzione si scopre che in realtà viene affermato l’esatto opposto. Occhio dunque a questa nuova bufala.