I motori di ricerca dovrebbero indicizzare i siti-truffa? (E vi racconto l’ennesima brutta figura tutta italiana)

Truffe

La domanda che mi e vi pongo oggi è la seguente: è giusto che i motori di ricerca indicizzino siti che portano a contenuti vietati, contro la legge o contenenti truffe? “A pelle” potremmo rispondere che non è giusto; ma Google, Yahoo!&co. rimandano all’utente risultati in modo automatizzato, i cui filtri spesso non riescono a bloccare i contenuti vietati o illegali. Perché vi faccio questa domanda e perché il post ha attinenza con il nostro Paese?

Ecco la storia: qualche giorno fa sono arrivate alle autorità competenti molte segnalazioni, da parte di utenti di tutto il mondo, su un sito che truffava i consumatori vendendo a prezzi stracciati diverse tipologie di prodotti. Il tutto non accettando pagamenti con carta di credito: chi voleva acquistare i beni doveva inviare il denaro ad un indirizzo in Italia. Purtroppo, decine e decine di persone sono cadute nella trappola, spendendo centinaia di Euro ognuno, tanto che la vicenda è stata soprannominata “Italian job”.

Google permetterà agli utenti di correggere le proprie mappe

Mappe

Il vostro esercizio commerciale o la vostra attività è su Google Maps ma il luogo non è indicato in modo preciso? Avete verificato che l’indirizzo fornitovi nelle mappe differisce di qualche numero civico da quello esatto? Da ora potrete modificare il database senza ricorrere a fax di protesta. Google, infatti, ha annunciato di voler puntare sull’idea di user-generated content (i contenuti generati dagli utenti, appunto) dando la possibilità ai propri “fedelissimi” di “editare” le mappe del famoso e stra-usato servizio Google Maps.

La nuova funzionalità permetterà a tutti coloro che hanno un account Google (come quello di Gmail, per esempio) di fare cambiamenti ai “markers” che indicano luoghi residenziali o attività commerciali nel servizio di mappe locali di Google. La funzionalità sarà attiva, per una prima fase, negli Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda.

Internet collasserà nel 2010. O no?

Server

Ultimamente sono in molti a parlare di una vicina morte (o collasso) di internet, dovuta al traffico eccessivo. Ultimamente sta facendo molto scalpore una ricerca pubblicata dal quotidiano statunitense Usa Today secondo cui l’utilizzo massiccio della banda larga e dei contenuti multimediali porterà a un deterioramento sempre maggiore dei cavi telefonici e, quindi, dell’intera rete.

Basti pensare che solo YouTube, che fino a un paio di anni fa non conosceva nessuno, genera ogni mese 27 Petabyte (che non è una parolaccia, ma sono la bellezza di 27 milioni di gigabyte). Secondo la ricerca, proprio intorno al 2010 potrebbe esserci il collasso. Un collasso che ci porterà indietro nel tempo, ai vecchi anni dei modem dial-up, tanto che numerosissime persone, non sopportando la lentezza, abbandoneranno del tutto questa tecnologia. Ovviamente, si legge, se saranno fatti gli investimenti opportuni, soprattutto nel migliorare le linee, tutto questo non avverrà.

Parte su YouTube un canale anti-bullismo

http://youtube.com/Beatbullying. È il sito che dovete consigliare a tutti coloro che parlano sempre male e indistintamente di YouTube e degli altri servizi internet, che secondo quelli che si definiscono “esperti” (ne abbiamo parlato poco tempo fa, ricordate?) sono “dannosi” e portano i giovani alla perdizione. Ebbene, proprio per dimostrare che YouTube non è tutto prese in giro ai professori e annunci di stragi e suicidi mi preme segnalare una bellissima iniziativa partita dall’Inghilterra per arginare il fenomeno del bullismo.

Fenomeno di cui si è parlato moltissimo qui da noi soprattutto negli ultimi due-tre anni, ma che al di là della Manica esiste, in maniera molto grave, da moltissimi anni. Ebbene, il nuovo canale, “Beatbullying”, cioè “combattiamo il bullismo”, ha come primo scopo quello di incoraggiare i più giovani a denunciare (a genitori, educatori e eventualmente anche alle forze dell’ordine) le intimidazioni, soprattutto quelle che avvengono proprio in rete, come le e-mail minatorie, le “persecuzioni” sui social networks e i messaggi/videomessaggi osceni sul telefonino. Tutto quello, insomma, che va sotto il nome di “cyberbullismo”.

La spazzatura elettronica non va a finire dove credi

eWaste

Mandare al riciclo vecchi e obsoleti computer e periferiche non aiuta l’ambiente come si penserebbe. Lo rivela un’inchiesta della Cnn, secondo cui, invece, questa pratica constribuisce a mettere in pericolo lavoratori e ambiente in Cina, India e Nigeria, tra i primi paesi dove va a finire tutta la “spazzatura elettronica”, o “e-waste”, dell’Occidente. Secondo una recente stima, tra il 50 e l’80 per cento delle circa 400mila tonnellate di materiale elettronico destinato al riciclo va in realtà a finire in queste zone povere del mondo.

Lì, centinaia di lavoratori senza precauzioni (tra cui molti bambini) utilizzano quello che possono (come martelli e fiamme ossidriche) per aprire le periferiche obsolete ed estrarne metalli e vetro, esponendo se stessi a un pericolosissimo cocktail di sostanze nocive. Certo, in effetti i pezzi vengono riciclati. Ma purtroppo vengono riciclati nella maniera più pericolosa possibile: si preserva l’ambiente dell’Occidente per contaminare quello dell’Oriente.

23andMe, e per soli 999$ puoi giocare con il tuo genoma

Genoma

Parte in pompa magna questa mattina 23andMe, il servizio di genetica fondato dalla moglie di Sergey Brin (uno dei creatori dell’impero Google), Anne Wojcicki. Si tratta di un servizio innovativo che, con un costo relativamente “basso”, porterà il futuro nelle nostre case. Per “soli” 999 Dollari, 23andMe permetterà infatti di avere uno screening genetico completo del proprio DNA. Altri test del genere possono arrivare a costare anche 3000 Dollari.

Il test verrà effettuato attraverso un particolare bastoncino cotonato sul quale bisognerà depositare della saliva, e darà la possibilità di avere tutte le informazioni sulla propria storia genetica, inclusa la probabilità di poter soffrire di determinate patologie. Un servizio innovativo che porta con sé una vera e propria rivoluzione: è uno dei primi casi in cui gli esami medici si possono fare direttamente via internet con il solo invio, tramite posta, dei propri campioni.

I piani di Microsoft per diventare il “re del media-entertainment”

Xbox

I piani di Microsoft per il futuro portano tutti verso il potenziamento dei propri sistemi di distribuzione dell’intrattenimento digitale. Parola di J Allard, già famoso per aver guidato il settore Xbox e ora a capo della struttura che sta dietro al Zune music player, intervistato dal New York Times.

Microsoft, ha confermato J Allard, sta facendo molti sforzi per la costruzione di un servizio online che diventerà il punto di riferimento per comunicazione e intrattenimento. Il servizio Xbox Live, in particolare, sarà presto molto potenziato grazie all’aggiunta di video e prodotti per la telefonia mobile. Attualmente tramite Xbox Live Microsoft distribuisce ogni giorno una gran quantità di giochi, film e video.

YouTube, i video ad alta qualità e i video a pagamento

YouTube

Presto arriveranno su YouTube anche video in alta qualità. Parola del fondatore del sito di video-sharing, Steve Chen, che parlando in una conferenza ha confermato che il target primo di YouTube è quello di fornire velocemente a tutti gli utenti (quindi con una qualità bassa) la più vasta scelta di video esistente al mondo. Però poi ha aggiunto che è in fase di testing un servizio che, in base alla velocità della connessione dell’utente, decide se inviargli la clip in bassa o alta qualità.

La notizia è davvero importante e potrebbe segnare una piccola rivoluzione nel campo del video-sharing. La novità dovrebbe essere introdotta entro tre mesi, ed è resa possibile poiché, ha spiegato Chen, tutti i video inviati dall’utente sono conservati sui server di YouTube in qualità originale (quindi alta) e poi successivamente vengono convertiti in bassa qualità. Ma c’è un’altra notizia che sta facendo discutere e che riguarda sempre YouTube.

Il Mac costa troppo? Fatti un “Hackintosh”

Hack

I computer Apple sono belli, funzionano a dovere e fanno gola a molti. Ma purtroppo costano troppo. Se volete a tutti un Mac con Leopard ma non avete abbastanza soldi e siete anche un po’ avventurosi, allora dopo avervi spiegato come installare Mac Os X su un Pc, vi spieghiamo come creare un Mac. I colleghi di Lifehacker da un paio di giorni non fanno che parlare di “Hackintosh”. Si tratta di un Pc che ha come sistema operativo una versione un po’ modificata di Leopard.

Nel 1996 2006 – molti di voi già lo sapranno – Apple ha fatto la scelta storica di passare a processori Intel, quindi l’installazione e l’uso del suo sistema operativo Mac Os X è tecnicamente possibile anche sui Pc. Proprio per portare il Mac sul Pc è nato un progetto di hacking comunitario chiamato OSx86 e grazie agli sforzi di tante persone oggi è possibile, con circa 800 euro, farsi un Mac “in casa”.

Inbox 2.0, l’e-mail diventa “social”

Inbox2

E se i social network si spostassero dal Web alla posta elettronica? È quanto ipotizza Saul Hansell all’interno della rubrica Bits del New York Times, secondo cui Google e Yahoo! avrebbero dei piani molto simili per rispondere allo strapotere di MySpace e Facebook: far diventare i propri sistemi di e-mail dei social network, in una sorta di “Inbox 2.0”.

Le webmail più evolute (come quelle di Google e Yahoo!) contengono già infatti molto di quello che Facebook chiama “grafico sociale”, cioè la connessione tra persone. Basta pensare a ciò che accade quando ci iscriviamo a un nuovo social network: per prima cosa, il sistema chiede di poter scandagliare la posta elettronica del nuovo utente per trovare nuovi contatti. A pensarci bene, Google e Yahoo! hanno capito che nelle caselle di posta di loro proprietà utilizzate in tutto il mondo ci sono già, in modo naturale, una marea d’informazioni utili per costruire servizi simili a Facebook&co.

Sempre più scarso l’interesse dei genitori per i videogiochi. E i bambini rimangono da soli

Genitorifigli

Trascorrere un po’ di tempo con i propri figli mentre questi giocano al computer? È una gran perdita di tempo. O almeno questo è quello che pensano moltissimi genitori che hanno risposto a un sondaggio promosso dall’agenzia di stampa Associated Press e da Aol Games, che dimostra in primis come quattro genitori su dieci (il 43 per cento) non si soffermino mai a giocare al computer con i propri bambini e ragazzi. Non è tutto: un altro trenta per cento ammette di trascorrere solamente un’ora a settimana davanti ai videogames dei propri figli.

Se facciamo un rapido calcolo aggregando i due dati scopriamo che circa tre genitori su quattro giocano molto raramente (o mai) con i figli. Tra coloro che s’impegnano un po’ di più, i genitori giovani e i lavoratori part-time o freelance. Risultati, quelli del sondaggio, che fanno davvero riflettere. L’inchiesta – direte voi – è stata svolta negli Stati Uniti e non in Italia. Ma sono pronto a scommettere, purtroppo, che la situazione sia simile anche da noi.

Qual è la capitale delle Isole Marshall? Parte la settimana della “consapevolezza geografica”

Geograf

Da bambino ricordo che conoscere le città, le capitali, i fiumi e i monti era un argomento che stava moltissimo a cuore a genitori e insegnanti, e la geografia veniva insegnata così approfonditamente che addirittura tra amici si faceva a gara a chi ne sapeva di più. Ora invece sembra che l’interesse verso la materia stia un po’ scemando.

Non sappiamo se è per questo motivo, ma il National Geographic sta promuovendo la settimana della consapevolezza geografica. Una settimana, dedicata ai più giovani e ai loro insegnanti, per imparare, giocare e divertirsi con la geografia. E ovviamente quale, se non Google Earth, è lo strumento migliore per imparare divertendosi? Se siete genitori o insegnanti, ecco qualche consiglio per voi.

Una prima occhiata a Firefox 3

Firefox3

L’uscita della nuova (e rivoluzionaria) versione di Firefox 3 è ormai dietro l’angolo e vi proponiamo una bella carrellata su tutte le nuove funzioni del browser di Mozilla. Le novità principali riguardano la stabilità del software e il design, insieme anche all’introduzione di “smart folders” e di un utile sistema di tagging per i bookmark.

Iniziamo proprio dai bookmark e dal salvataggio delle pagine. In Firefox 3 ci sarà un “Places organizer” (a metà tra un sistema di bookmark e di cronologia) che rivoluzionerà il modo in cui salviamo le nostre pagine preferite. Oltre alla possibilità di inserire diversi tag per ogni Url salvata (ad esempio “download”, “notizie”, “sport”) per ritrovare facilmente i bookmark dedicati agli argomenti di nostro interesse, sarà anche possibile (proprio come già accade in Google Reader o in Gmail) premere un tasto (simile alla stellina di Google) per salvare le pagine.

Google Earth, arrivano le previsioni del tempo

Earth

Belle novità in Google Earth, uno dei più famosi software made in Google. Nella nuova versione del programma (4.2), appena uscita, possiamo notare, oltre all’aggiunta di numerosi layer, anche un loro sistema di gestione molto migliorato (organizzato in categorie e sottocategorie).

Ma la novità senza dubbio più interessante è il nuovo layer interamente dedicato alle previsioni meteorologiche. Il layer include la situazione delle nuvole, delle perturbazioni, le previsioni, le temperature e altre informazioni utili sulla condizione del tempo. I dati sono aggiornati ogni ora, mentre le previsioni ogni 15 minuti.