Google Chrome beta per Mac, ma niente estensioni

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Come abbiamo appena annunciato Google Chrome beta per Mac è finalmente disponibile per il download e molti di voi avranno sicuramente già scaricato il browser della grande G.

Per quelli di voi che avessero già provato le verisoni dev di Chromium, c’è una brutta notizia, se finora vi eravate abituati a testare le estensioni non appena uscite, nella versione beta di Google Chrome per mac, non sono supportate.

Nella pratica questo si realizza nel fatto che recandovi sulla galleria delle estensioni per Chrome di Google, vedrete il tasto Install tristemente grigio e disabilitato. Non è un vero e proprio impedimento, dal momento che se trovate il link al file .crx, ovvero il file di installazione dell’estensione, sarete ugualmente in grado di installare qualunque estensione desideriate.

Facebook affronta il problema delle identità rubate

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La pubblicazione dei nostri dati, dei nostri contenuti, su profili, blog, social network, ha come uno dei suoi risultati qualcosa di scomodo e sempre più preoccupante, il furto di identità.

Uno studio della Sophos ha dimostrato che il 41% del furto d’identità deriva da una cattiva pratica incredibilmente diffusa fra gli utenti di Facebook, ovvero accettare le richieste di amicizia senza troppo badare a chi si stia aggiungendo. Complice la virtualità del tutto e la diffusa sensazione che “queste sono cose che capitano agli altri”.

Secondo la Sophos condividere la propria data di nascita e il proprio indirizzo email rende il furto di identità incredibilmente semplice se unito al nome completo.

Facebook nelle ricerche di Google, ma non del tutto

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Secondo un’accordo stilato fra Google e Facebook, finalmente i contenuti del social network da oltre 350 milioni di utenti saranno indicizzati dai crawler di Google e compariranno nelle nostre ricerche su Google.

In particolare l’accordo si riferisce ai contenuti in tempo reale, dunque un’indicizzazione costante delle attività sul social network. Purtroppo c’è un limite posto dallo stesso accordo, per il momento gli unici contenuti che saranno indicizzati in tempo reale provengono dalle fan pages e non dai profili pubblici degli utenti.

Immediatamente salta agli occhi la discrepanza con Bing, che invece indicizza anche i contenuti dei profili in tempo reale, ed è probabile che l’accordo sia limitato volutamente, considerando che Microsoft è uno dei grandi investitori di Facebook.

JanRain, i progetti OpenID sono monetizzabili

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OpenID è un progetto di cui tutti abbiamo sentito parlare almeno una volta e qualcuno di noi, magari ne anche più interessato. Si tratta di creare un’identità unica per ogni utente, grazie alla quale accedere a tutti i servizi, eliminando il bisogno di registrarsi ogni volta con procedure diverse.

E’ esattamente quello che accede con il nostro account Twitter piuttosto che Facebook Connect e Google Friend Connect, ma qui non stiamo parlando di fare un progetto, bensì di vendere un progetto. Oltre i big ci sono molte compagnie che hanno iniziato questa strada, fra cui JanRain.

JanRain fornisce la tecnologia per implementare nel proprio sito MySpace ID, Windows Live ID, Facebook Connect, Yahoo Accounts e Google Accounts. Questo grazie a RPX e la piattaforma SaaS, i quali sono implementati già su oltre 170000 siti. La speranza che il web abbia trovato un’altra possibile forma di monetizzazione viene dall’attenzione che tre importanti venture capitalists hanno dimostrato a JanRain, con ben 3,25 milioni di dollari.

Etherpad, una strana acquisizione da parte di Google

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Da poco Google ha acquisito un servizio powered by Appjet, Etherpad.com. Etherpad è uno strumento di collaborazione online ed il motivo della sua acquisizione, da quanto è possibile leggere sul blog della compagnia, è per integrarlo in Google Wave.

Etherpad permette ai suoi attuali utenti (purtroppo non è più possibile registrarsi) di lavorare in tempo reale con un pad condiviso, in grado di gestire documenti Word, PDFs, pagine web e file di testo. Vi ricorda qualcosa?

Direi proprio di sì, infatti Google Docs come sappiamo fa più o meno le stesse cose e certamente i team di sviluppo di Google sarebbero in grado di espandere il progetto, magari “scopiazzando” qua e la da Appjet, senza dover necessariamente acquisire l’intera compagnia, avvicinando fra l’altro il giorno in cui la Commissione Anti Trust poserà la sua mano su grande G.

Tips and Tricks con Facebook

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Vi sarà certamente capitato che vi venisse chiesta la vostra email su social network con il feed pubblico, come Twitter piuttosto che Friendfeed o semplicemente durante una sessione di chat aperta al pubblico.

Il problema principale del dare la propria email in pubblico non sta tanto nel fatto che qualcuno dei presenti possa utilizzarla per scopi malevoli, ma piuttosto che gli spambot, in giro per la rete e soprattutto i social network, potrebbero raccoglierla ed eccovi vedere aumentare il numero di email di spam che ogni giorno vi arrivano.

Facebook, come tanti altri servizi, utilizza un sistema semplice ma ingegnoso. L’email presente nel vostro profilo non è un campo di testo quando viene visualizzata, ma bensì un’immagine, in modo tale che gli spambot non possano prelevare la vostra email, ma c’è qualcosa in più.

Yahoo implementerà Facebook Connect nel 2010

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Yahoo ha annunciato che implementerà entro il 2010 Facebook Connect in tutto il suo network. Questo significherà che navigando fra i vari servizi di Yahoo avrete la possibilità di loggarvi grazie al vostro account Facebook, ma non solo.

Se vedere implementato Facebook Connect nei nostri blog preferiti significa poter condividere post, commenti e quant’altro sul nostro profilo, con il nostro network, l’implementazione in Yahoo significherà qualcosina in più.

Non stiamo parlando infatti di un blog o di un giornale online, ma di un portale di servizi, dal photosharing alla chat. Questo significherà che essere utenti Yahoo e Facebook allo stesso tempo assicurerà un’integrazione estremamente funzionale delle proprie vite virtuali.

E’ esattamente quello che sta accadendo anche per altre realtà, come Bing, che sta spingendo sempre di più sulla perfetta integrazione con Twitter, diretto concorrente di Facebook nel ring dei social network.

Square, nasce un servizio di pagamenti online per iPhone

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Qualche tempo fa è stato annunciato un progetto, nome in codice Squirrel, il cui fondatore è uno dei cofondatori di Twitter.

Squirrel, da oggi conosciuto come Square, è un sistema di pagamenti online on the go. Si basa su un accessorio per iPhone e un’applicazione in grado di leggere le carte di credito ed effettuare pagamenti attraverso il proprio network (qualcosa di simile a PayPal).

Secondo quanto dichiarato dai fondatori, Square vuole essere un progetto low cost, l’obiettivo è quello di poter distribuire gratuitamente gli accessori necessari e l’applicazione, la monetizzazione avverrà ovviamente sulle transazioni. Non si sa ancora quali percentuali intendono imporre, ciò che si sa è che per ogni transazione un centesimo sarà donato ad una no-profit a scelta del commerciante.

Con Bing Maps ora anche le mappe di Microsoft

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Bing ha introdotto, al momento solo per 56 aree metropolitane degli Stati Uniti, Bing Maps, la versione Microsoft delle più note Google Maps.

Bing Maps oltre ad essere un database cartografico si avvale anche della possibilità di navigare in tre dimensioni all’interno di queste, esattamente come ci ha abituati Street View. Il nome dato a questo servizio è Streetside e se volete fare una passeggiata per le strade di NYC noterete che le differenze con Streetview sono minime se non trascurabili.

Bing Maps utilizza due tecnologie Microsoft, Photosync e Silverlight, insieme ai veicoli Microsoft (viene da chiedersi cosa accadrebbe se un veicolo Google e uno Microsoft si incontrassero) che scattano foto a 360° delle strade costruiscono il modello 3D grazie ad una scansione al laser.

Facebook sta per eliminare i network geografici, parola di Zuckerberg

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Con una nota condivisa con gli utenti di Facebook, Mark Zuckerberg ha annunciato un importante cambiamento, oltre a rilasciare gli ultimi dati ufficiali sul numero di utenti Facebook.

Prima il numero, Facebook sembra aver raggiunto e superato i 350 milioni di utenti, siamo quasi alla popolazione di tutta l’Unione Europea, il prossimo passo a questo punto è l’India.

Tralasciando la meraviglia per i numeri, che neanche è più tanto dato che ci stiamo sempre più abituandoa considerare le persone centinaia di milioni per volta, passiamo agli importanti cambiamenti annunciati, che influenzeranno non poco il funzionamento stesso del social network.

Recensione BeejiveIM per iPhone

BeejiveIM with Push

La recensione di questa settimana la dedichiamo ad una delle migliori e più scaricate app di App Store, BeejiveIM, il multiprotocol IM client che permette di essere collegati contemporaneamente con AIM, GTalk, ICQ, Jabber, MSN, Myspace IM, Yahoo! Messenger e Facebook IM.

BeejiveIM da alla chat in mobilità quello di cui ha bisogno perché possa essere agevolmente fruita, un’interfaccia fluida e completa. Beejive IM integra tutte le funzionalità di cui abbiamo bisogno perché l’esperienza non sia eccessivamente frustrata dagli impedimenti che si hanno in mobilità.

Prima di tutto il completo supporto per il Landscape Mode, indispensabile per poter scrivere tanto veloce quanto si richiede da una conversazione in chat, l’unico problema se passate al Landscape Mode mentre state accedendo ad una finestra di chat (è il caso in cui abbiate ricevuto una notifica), in tal caso la renderizzazione fallisce e BeejiveIM si blocca.

Cosa succede ai nostri account dopo la morte

Facebook Memorial Page

Il web è un ambiente frequentato in gran parte da giovani e il problema di cosa accada ai nostri account in caso di decesso, difficilmente ce lo siamo posto e concordiamo con voi nel non volercelo porre a fatto.

Qualcuno però se lo è chiesto, di preciso Jack Cola, di MakeUsOf, che ha redatto un breve vademecum su cosa accade in caso di decesso, per i principali servizi web del momento.

Dobbiamo dire che la differenza di policy è impressionante. Gmail ad esempio permette al vostro parente più prossimo di accedere al vostro account previa presentazione di una documentazione appropriata. In particolare bisogna poter fornire una prova evidente della morte, come un articolo di giornale o un necrologio, ma soprattutto bisogna essere ing rado di fornire almeno un’header completo di una email ricevuta dall’account del deceduto.

Tweetdeck aggiunge il supporto per ReTweets, Lists e Geotagging

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Tempo di aggiornamenti per i clien di Twitter che tanto hanno contribuito al successo della parola più popolare del 2009.

Nelle ultime settimane abbiamo assistito a continui aggiornamenti da parte di Twitter, che lo ricordiamo ha inglobato ufficialmente i ReTweets, introdotto la funzione delle Lists che tanto sta facendo parlare di se e le nuove API per il GeoTagging.

Dopo un breve periodo di assestamento gli sviluppatori di applicazioni di terze parti si sono dati da fare e stanno incominciando ad includere le nuove funzioni nei propri prodotti per Desktop e Mobile.

Tweetdeck, ha appena aggiornato il suo client desktop basato su AIR, introducendo tutte le funzioni sopra citate. Con questo aggiornamento Tweetdeck è di nuovo uno dei client Twitter più completi che ci siano in circolazione. A dirla tutta Tweetdeck si sta sempre più spostando verso una vocazione generalista, includendo Linkedin, Facebook e MySpace.

Facebook oggi chiuderà il programma Verified App

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Circa un anno fa Facebook aveva annunciato il suo programma Verified App, con il quale ci si prometteva di mettere un po’ d’ordine nelle apps di Facebook, incominciando con una verifica (a pagamento) delle applicazioni da parte di Facebook, in seguito al cui riscontro negativo per la ricerca di comportamenti anomali, l’applicazioni riceveva il bollino Verified App.

Questa prassi è nata lentamente, dopo aver fatto attendere gli sviluppatori per circa mezzo anno dal pagamento, il servizio è stato avviato e molti sono stati coloro che ne hanno usufruito; ovviamente non c’era altro da fare, in presenza di Verified Apps nessuno sviluppatore ben intenzionato vorrebbe rinunciare al “bollino di qualità”.

Nonostante il discreto successo dell’iniziativa, che per alcune applicazioni ha significato un incremento del 100% dei visitatori unici mensili, Facebook ha deciso di chiudere il programma per avviarne un altro in data da definire.