Il Commodore 64 festeggia il suo trentesimo anniversario

Commodore 64

Ricorre, proprio quest’anno, il trentesimo anniversario del Commodore 64, uno dei personal computer che, così come sapranno o ricorderanno tutti gli appassionati, ha ottenuto il maggior grado di fama e di successo in tutta la storia dell’informatica e che, in occasione del suo “compleanno” appare opportuno ricordare.

Presentato per la prima volta a gennaio del 1982 durante il CES di Las Vegas, il Commodore 64, il computer ad 8 bit dell’omonima azienda, venne poi commercializzato a partire da agosto dello stesso anno al prezzo di 599 dollari.

Il successo del computer che, secondo l’opinione comune, “ha fatto la storia” sarebbe legato, essenzialmente, al suo ottimo e, per lungo tempo, imbattibile rapporto qualità/prezzo tenendo conto del costo al momento dell’immissione sul mercato, dei 64KB di RAM di cui era stato dotato e delle caratteristiche audio-video rimaste, per anni ed anni, all’avanguardia.

Google, Chrome e lo scandalo dei link a pagamento

Google Chrome link a pagamento

Secondo quanto recentemente rilevato da Search Engine Land, una tra le più interessanti realtà on line per quanto concerne il settore SEO, nella SERP di Google vi sarebbero alcune pagine web contenti link che vengono sponsorizzati per Google Chrome, il browser web proprietario di big G.

Pare infatti siano centinaia i siti internet indicizzati su Google riportanti la dicitura “sponsored by Google Chrome“ e ad essere sotto accusa, nello specifico, sarebbero degli appositi post aventi un collegamento al download di Google Chrome senza però presentare il nofollow e, in alcuni casi, celato anche mediante codice JavaScript in un filmato, una caratteristica che fa pensare inevitabilmente ad un link a pagamento.

Non vi sarebbe nulla di strano in tutto ciò se non il fatto che, come risaputo, la policy di big G prevede dei limiti specifici relativamente a questo tipo di annunci.

Proprio per tale ragione, così come sottolineato da Danny Sullivan su Search Engine Land, Google si ritroverebbe ora coinvolta in una situazione in cui le sue stesse regole mettono fuori giorno il ben noto motore di ricerca.

Evento Apple a Gennaio: si parlerà di iBooks?

Evento Apple iBooks

Stando a quanto dichiarato nelle ultime ore da alcune fonti americane Apple, così come reso noto dall’informatissimo All Things D, ha messo in piedi un evento speciale durante il quale non verrà posto un occhio di riguardo nei confronti dell’hardware o del mondo della mobilità ma, con ogni probabilità, l’attenzione sarà tutta canalizzata su nuovi servizi ed alleanze mediante cui promuovere i contenuti digitali.

Al momento, comunque, non sono ancora certe le intenzioni di Apple ma tenendo conto del fatto che all’evento, sempre stando alle ultime indiscrezioni attualmente in circolo, prenderà parte Eddy Cue, vicepresidente senior per il Software Internet e i Servizi Apple, che, tra le tante cose, ha la responsabilità di iTunes Store, iAD, iCloud, non è poi così difficile giungere alla conclusione che l’argomento oggetto dell’attenzione sarà, con molta probabilità, quello precedentemente ipotizzato.

L’argomento principale del media event spiegherebbe inoltre la location scelta da Apple: l’evento non avrà luogo a Cupertino, così come d’abitudine, ma, questa volta, si terrà a New York, la città ameicana in cui editoria digitale e pubblicità regnano sovrane.

Samsung VS Apple: la bambina degli spot è la stessa

Samsung Galaxy tab 8.9 Lte

È oramai da diverso tempo a questa parte che Samsung ed Apple hanno iniziato e continuano a farsi guerra tra loro a suon di brevetti spostandosi di tribunale in tribunale e di stato in stato.

Nelle ultime ore, però, la “battaglia” sembrerebbe esser migrata direttamente sugli schermi televisivi e ad essere sotto accusa, nello specifico, è lo spot realizzato da Samsung per promuovere il nuovo Galaxy Tab 8.9 Lte.

La rinomata azienda sudcoreana, dopo aver provveduto, in passato, alla realizzazione di ironiche pubblicità comparative, ha ora deciso di ingaggiare la stessa bambina protagonista dello spot realizzato da Apple per pubblicizzare l’iPhone 4S e le fattezze della sua nuova fotocamera.

Sony Tablet S: prezzo al ribasso

Sony Tablet S prezzo ridotto

Negli ultimi giorni Sony ha annunciato un importante taglio dei prezzi sul proprio Tablet S per quanto concerne il mercato statunitense.

L’abbassamento del prezzo, a quanto pare, risulta imputabile a due ragioni, una positiva l’altra, invece, negativa.

Il fatto che il prezzo sia “calato” indica infatti chiaramente la volontà, da parte di Sony, di ridurre i margini pur di far colpo in ambito tablet e, ovviamente, tra le preferenze della vasta utenza ma, tale dato, sta anche a rappresentare una debolezza, ovvero quella di quanto i risultati raggiunti sino a questo momento siano, effettivamente, al di sotto delle spese.

Virus su smartphone e tablet: il 2012 è l’anno del boom

Boom di virus su smartphone e tablet nel 2012

Sono sempre più in aumento il numero di smartphone e tablet in possesso dell’utenza e, di pari passo, crescono anche le minacce destinate ad intaccare, tanto in modo potenziale quanto effettivo, il corretto funzionamento dei device mobile e l’incolumità dell’utente che se ne serve e, a quanto pare, il nuovo anno sarà proprio quello del boom.

Infatti, stando a quelle che sono le più recenti previsioni fatte da diverse aziende informatiche che già hanno avuto modo di vedere tale trend durante i mesi scorsi, le minacce destinate a mettere a repentaglio la sicurezza e la stabilità di smartphone e tablet crescono in maniera proporzionale alla diffusione di tali device e per questo 2012 da poco iniziato è prevista una vera e propria ondata di virus.

A detta della Trend Micro ad essere maggiormente colpita sarà la piattaforma Android che sta diventando quella favorita dagli attacchi per il suo modello di distribuzione delle applicazioni che risulta completamente aperto.

Apple: ricorso contro la condanna dell’Antitrust in Italia

Apple ricorso Antitrust Italia

È oramai da alcuni giorni che tutti i media parlano, in maniera più o meno insistente, della multa di 900 mila euro con la quale Apple, conseguenzialmente alla vicenda relativa alla politica adottata nel gestire la garanzia dei prodotti, si ritrova ora a dover fare i conti.

Da pochissimo, però, stando a quelle che sono le ultime informazioni attualmente in circolo, la ben nota azienda della mela morsicata sarebbe ora pronta a ricorrere contro l’Agenzia Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM).

Secondo quanto reso noto, infatti, nonostante quanto messo in risalto dall’Antitrust, Apple, allo stato attuale delle cose, sarebbe già in una piena condizione di rispetto di quelle che sono le leggi italiane, motivo per il quale tenterà il ricorso.

Nielsen: i top brand 2011 del mondo di internet e della tecnologia

Nielsen top brand 2011

Oramai mancano davvero poche ore alla fine di questo 2011 e, così come di consueto, anche per quanto concerne il mondo di internet e quello della tecnologia si continuano a tirare le somme, almeno sino allo scoccare della mezzanotte.

A tal proposito, nelle ultime ore, Nielsen, la ben nota agenzia di statistiche, ha stilato alcune classifiche, in base ai dati ricavati, di quelli che sono stati i top brand dell’IT e del tech per questo 2011.

Il periodo di riferimento, nello specifico, è quello che va dal 1 gennaio al 31 ottobre del 2011 prendendo in esame solo e soltanto quelli che sono i dati relativi agli Stati Uniti.

A primeggiare nella classifica relativa solo ed escluisvamente ad internet, comunque, vi è Google che, con una media di oltre 153 milioni di visitatori unici al mese si è aggiudicato il titolo di re dei brand della rete mettendo inoltre in evidenza la differenza praticamente nulla rispetto alla classifica dello scorso anno in cui la prima posizione era stata conquistata sempre da big G.

A salire sul podio sono però anche Facebook, che si piazza al secondo posto con oltre 137 milioni di utenti, e Yahoo! che, nonostante la non ottimale situazione finanziaria del momento, ottiene il terzo posto con più di 130 milioni di utenti.

Hacker: è in Romania la capitale mondiale delle truffe via internet

Hacker Romania

Dove si trova la capitale mondiale degli hacker? A dare la risposta ci ha pensato il quotidiano francese Le Monde: a Ramnicu Valcea, nella zona centro-meridionale della Romania, ai piedi dei Carpazi, che, già da diverso tempo a questa parte, ha conquistato la denominazione di “Hackerville”.

Si tratta della cittadina Rumena più conosciuta, al momento, tra la popolazione degli Stati Uniti, e non solo.

Infatti, così come sottolineato da Stelian Petrescu, professore di geografia intervistato, la Romania, sino a qualche tempo addietro, era un territorio praticamente sconosciuto per gli americani, eccezion fatta per la Transilvania e la leggenda di Dracula ma, a quanto pare, la fama di Ramnicu Valcea ha conseguenzialmente incrementato anche quella della sua patria.

Per avere un’idea di quella che è la concentrazione di hacker presenti a Ramnicu Valcea è sufficiente prendere in considerazione alcuni dati.

Wi-Fi, una nuova vulnerabilità mette a rischio i router

Vulnerabilità router Wi-Fi

Stefan Viehbock, ricercatore di sicurezza, ha recentemente preso di mira il sistema Wi-Fi Protected Setup, una tecnologia adottata da numerosi produttori di router wireless per semplificare la procedura di collegamento di vari ed eventuali dispositivi, scoprendo una falla che, a quanto pare, risulta essere molto pericolosa.

La tecnologia in questione, infatti, può essere attaccata da eventuali malintenzionati con estrema semplicità e nel giro di breve tempo, da un paio d’ore al massimo di un giorno nel caso dei router “più resistenti”.

Ad essere sotto accusa, nello specifico, è il meccanismo di autenticazione di WPS basato su codici PIN mediante cui i vari device hanno l’opportunità di autenticarsi al router Wi-Fi fornendo un apposito codice costituito da otto cifre.

Infatti, ad ogni tentativo di accesso il dispositivo oggetto dell’attenzione restituisce un messaggio EAP-NACK che avvisa il destinatario in merito l’eventuale riuscita della procedura di autenticazione e proprio in tale messaggio sarebbe presente una falla.

Pirate Pay download illegali BitTorrent

BitTorrent Zeitgeist 2011: gli italiani sono al primo posto

BitTorrent Zeitgeist 2011

È oramai consuetudine, in prossimità della fine dell’anno, confrontare i dati relativi ai vari servizi e motori di ricerca online in modo tale da poter ottenere delle classifiche indicanti ciò che nel corso degli ultimi 12 mesi ha attirato maggiormente l’attenzione degli internauti.

A tal proposito, così come nel caso di Google anche per BitTorrent è stato eseguito il medesimo iter fornendo quindi un quadro di quelle che sono le preferenze degli internauti sfruttando i dati messi a disposizione da Kat.ph, uno tra i principali siti web impiegati in fatto di file sharing.

Dalle informazioni ottenute è stato possibile verificare che, un po’ a sorpresa, per quanto concerne i torrent la popolazione italiana risulta essere tra le più attive.

Infatti, nella top 10 delle cinquanta parole chiave maggiormente impiegate all’intero di KickassTorrents per questo 2011 i primi posti risultano occupati da ben tre termini che sono riconducibili direttamente al Bel paese.

A primeggiare è infatti il termine “ita” cui seguono “ita dvd” e “italian” posizionati, rispettivamente, al quarto ed al settimo posto.

Allarme sicurezza per la rete GSM: scovata una nuova vulnerabilità

Nuova vulnerabilità rete GSM

La notizia ha iniziato a diffondersi a macchina d’olio e l’allerta arriva direttamente dai Security Research Labs di Berlino che, nelle ultime ore, hanno scoperto una nuova e grave vulnerabilità nella rete GSM, il network di comunicazione cellulare di prima generazione che, ancora oggi, è impiegato su larga scala, grazie alla quale un hacker può, all’insaputa dell’utente, effettuare chiamate ed inviare SMS, il tutto, ovviamente, a spese dell’effettivo proprietario del device.

Il bug in questione è di tipo software e, a quanto pare, risulta presente nelle infrastrutture mobile di ben 32 operatori telefonici di 11 differenti paesi tra cui risulta compresa anche l’Italia.

Per verificare la presenza del bug Karsten Nohl, esperto di sicurezza mobile e responsabile dei Security Research Labs, ha sfruttato un cellulare Motorola di vecchia data unitamente ad un tool apposito mediante cui è riuscito a decifrare le chiavi impiegate dagli operatori per stabilire una connessione tra la rete GSM ed il device impiegato.

Android: 3,7 milioni di attivazioni a Natale 2011

Oltre 3 milioni attivazioni Android Natale 2011

Quello appena trascorso è stato, a quanto pare, un Natale particolarmente felice per Android poiché stando a quelli che sono i dati resi noti nelle ultime ore da Andy Rubin, responsabile del progetto, mediante il suo account Twitter, tra le giornate del 24 e del 25 dicembre sono stati attivati circa 3,7 milioni di device equipaggiati del ben noto OS mobile del robottino verde.

Questo, in altri termini, sta quindi a significare che gra parte dei regali presenti sotto l’albero sono stati smartphone e tablet equipaggiati di Android.

Prezzi troppo alti per gli LCD: i colpevoli pagheranno 553 milioni di dollari

Multa contro cartello LCD

Sette tra i giganti dell’elettronica di consumo, tra cui anche Samsung e Sharp, erano finiti nel mirino dell’antitrust di ben otto stati statunitensi (Arkansas, California, Florida, Michigan, Missouri, New York, West Virginia e Wisconsin) accusati di aver messo in piedi un vero e proprio cartello per la vendita di monitor LCD ma, stando a quanto annunciato dal procuratore di New York, nelle ultime ore è stato possibile giungere ad un accordo per una sanzione pari a 553 milioni di dollari.

Le aziende coinvolte avranno ora la possibilità di liquidare, previo pagamento della sanzione in questione, enti governativi ed associazioni di consumatori mettendo quindi fine ad una storia che, stando a quelle che sono le informazioni attualmente disponibili, è iniziata nel 1999 ed è poi sfociata, nel 2006, in una denuncia partita in Giappone e in Corea.

La battaglia contro un trust sospettato di aver mantenuto i prezzi alti dei monitor LCD contro le leggi della concorrenza avrebbe causato, attenendosi alle stime, circa un miliardo di dollari di danni all’economia statunitense.