C’è una catena che da circa 24 ore sta girando tantissimo sui social, a proposito della presunta preghiera di Don Davide Carrara dedicato ad una ragazza di 24 anni in fin di vita, subito dopo aver partorito. Siamo al cospetto di un messaggio virale su Facebook e WhatsApp, ma a quanto pare ci sono dei dettagli che dovremmo prendere in considerazione prima di alimentare la catena.
Viene segnalata in queste ore la diffusione di una catena WhatsApp e Facebook in cui si parla di una decisione clamorosa da parte di alcuni distributori di carburante, vale a dire quella di vendere benzina senza tasse domani 4 ottobre. Un modo per protestare sulla questione accise, con il messaggio in questione che ci fornisce addirittura il link dove potremo trovare la lista dei distributori che hanno deciso di aderire all’iniziativa. La verità, però, ci viene fornita dal sito Bufale.net.
Facebook Ads è uno dei migliori (se non il migliore) strumento per fare pubblicità online. Permette tramite la sua targetizzazione
Ci sono alcuni dettagli importanti che devono essere presi in esame attentamente da coloro che hanno deciso di disattivare l’account Facebook. La questione è da un lato semplice dal punto di vista della procedura, dall’altro articolata per alcuni motivi.
In questi giorni si parla moltissimo della Blue Whale, il pericolosissimo gioco per ragazzini che ha preso piede all’interno del Facebook russo e che a quanto pare sta seminando la morte con i suoi rituali e gli input ricevuti dagli admin. Proviamo a capirci qualcosa di più oggi 17 maggio.
Difficile spiegare come sia avvenuto, eppure in questi giorni sta prendendo piede una bufala riguardante Facebook a pagamento. Si tratta di un messaggio in distribuzione soprattutto su Whatsapp ed incentrato su una serie di falsità incredibilmente ricondivise da non pochi utenti.
Può un tema comune come quello dell’amore trasformarsi in una vera e propria ricerca social? Assolutamente sì. Grazie all’agenzia IsayData che “approfittando” del giorno di San Valentino e di quello di San Faustino ha compiuto un’attenta e precisa analisi sulle tendenze diffuse all’interno dei principali social network che ha evidenziato argomenti diversi, opposti tra le due feste.
Facebook e Twitter si sono rivelati luoghi privilegiati, ambienti perfetti per esternare, usando fotografie, gif e video i propri sentimenti: non solo quelli d’amore per altre persone (l’hashtag #sanvalentino nel 10,2% è stato usato per delle dichiarazioni virtuali e non più intime ma condivise e da condividere con altri).
Interessante mossa da parte di Facebook. In queste ore, infatti, è stata ufficializzata una mossa che potrebbe dirci molto sul futuro del servizio Facebook video-streaming, visto che il social network numero uno al mondo si è assicurato l’ex vice presidente esecutivo di MTV, vale a dire Mina Lefevre.
Nel corso delle ultime ore Facebook ha annunciato un nuovo ed interessante strumento mediante il quale proteggere gli account online. Si tratta di Delegated Recovery e va a risolvere la preoccupazione come di perdere il dispositivo legato al proprio account ed utilizzato per l’autenticazione a due fattori.
Attraverso Delegated Recovery, Facebook consente infatti agli utenti di impostare un token di recupero criptato per siti come GitHub, e lo memorizza all’interno della sua piattaforma. Se si perdono le informazioni di login per GitHub, gli utenti dovranno semplicemente accedere a Facebook e inviare i token memorizzati al sito per dimostrare la propria identità e riguadagnare l’accesso.
Interessanti novità in arrivo per Facebook e per i suoi iscritti. Stando infatti a quanto emerso nel corso delle ultime ore sembrerebbe che Facebook abbia intenzione di entrare nel business della musica facendo concorrenza ai servizi di streaming musicale attualmente presenti sulla piazza come ad esempio Spotify.
A render nota la cosa è stata la redazione di The Verge che ha appunto riportato come il social network abbia avuto colloqui con alcune grandi major come Sony Music Entertainment, Universal Music Group e Warner Music Group.
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Che cosa accade al profilo Facebook di un utente quando quest’ultimo muore? Questa è una domanda che alcuni potrebbero porsi