Instagram: arriva il primo annuncio pubblicitario!

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Un miliardo di dollari spesi per acquistare Instagram. Questa è la somma che Mark Zuckerberg decise di sborsare per accaparrarsi una delle applicazioni più famose del momento. Cifra che prima o poi Facebook ha intenzione di guadagnare e, magari, triplicare.  Da tempo stiamo parlando dell’arrivo delle pubblicità all’interno del flusso di foto di ogni utente che, inevitabilmente, rovinerà l’esperienza d’uso degli utilizzatori. In qualche modo la società deve riuscire a guadagnare tramite questo famoso titolo che permette di modificare le foto e gli annunci pubblicitari sembrano l’unica strada.

Adblock Plus

Adblock Plus aggiunge nuovi filtri per bloccare i contenuti noiosi su Facebook

Adblock Plus

Dopo le polemiche relative alla whitelist con le cosiddette pubblicità accettabili, Adblock Plus continua il suo progetto per costruire un Web più “pulito” introducendo nuove funzioni dedicate a Facebook. Il social network più famoso del mondo, infatti, oltre ad essere ricolmo di pubblicità, include anche molti elementi, come consigli e segnalazioni, che spesso rendono noiosa la navigazione all’interno delle sue pagine.

Facebook Windows 8.1

Facebook per Windows 8.1 disponibile sul Windows Store

Facebook Windows 8.1

Fra le novità portate sui nostri computer da Windows 8.1, dobbiamo registrare anche il lancio della tanto attesa app ufficiale di Facebook per l’ambiente Modern. Cos’ha di speciale rispetto ai client di terze parti presenti fino ad oggi sul Windows Store? Assolutamente nulla. Come qualsiasi app dedicata a Facebook, permette di visualizzare le notizie postate dai propri amici, postare aggiornamenti di stato, foto e chattare. Ma è ufficiale, finalmente!

Anche Google+ usa foto e nome degli utenti per le pubblicità

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Vi abbiamo già parlato della nuova privacy di Facebook. Il social network in blu inviò un’email a tutti gli iscritti per segnalare alcune modifiche e, in pratica, annunciava il modo in cui sfruttava il profilo (foto e nome) degli utenti per le inserzioni. Abbiamo già parlato abbondantemente di questo argomento, ma oggi vogliamo focalizzarci sui nuovi  termini di servizio di Google che si appresta a seguire la stessa identica strategia di Mark Zuckerberg.

Facebook consente di modificare gli Status, anche quelli vecchi!

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Attenzione al massimo mentre scrivete un nuovo status su Facebook. Non vorrete mica rischiare di fare qualche errore, vero? Come sicuramente saprete, il social network non consentiva di modificare i messaggi di testo che inserivate sul vostro profilo, dunque, l’imprecisione diventerà indelebile fin quando non rimuoverete l’intero status.

LinkedIn nega le accuse e preannuncia battaglia contro la class action

LinkedIn nega le accuse e preannuncia battaglia contro la class action

LinkedIn nega le accuse e preannuncia battaglia contro la class action

Il team di LinkedIn non ha alcuna intenzione di continuare ad essere additato per furto di email, account e liste di contatti dei suoi utenti motivo per il quale ha deciso, proprio nel corso delle ultime ore, di fare il punto della situazione.

Il social network dedicato al mondo del lavoro è stato infatti accusato, mediante class action, di aver approfittato dei dati raccolti dai propri utenti ottenuti passando in rassegna tutti gli indirizzi di posta elettronica dei contatti in modo tale da poter poi procedere all’invio di sollecitazioni all’iscrizione al servizio.

Il team di LinkedIn ha però affermato che quelle in questione altro non sono che accuse prive di merito e che la giurisprudenza avrà presto il dovere si smontarle in sede di giudizio.

LinkedIn: sotto accusa per furto di email, account e liste di contatti

LinkedIn: sotto accusa per furto di email, account e liste di contatti

LinkedIn: sotto accusa per furto di email, account e liste di contatti

Dopo il caso, risalente allo scorso anno, della fuga di milioni di password rubate su LinkedIn nel corso delle ultime ore la questione sicurezza degli utenti e dati d’accesso è tornata a farsi sentire a gran voce seppur sotto altra veste.

Il noto social network dedicato al mondo del lavoro è stato infatti citato in giudizio negli Stati Uniti da vari utenti che hanno accusato la società di essersi appropriata senza autorizzazione delle loro identità virtuali a scopi di marketing, di aver poi hackerato gli indirizzi di posta elettronica e, infine, di aver scaricato la rubrica dei contatti.

La denuncia è stata depostaita presso una corte californiana. Gli utenti coinvolti nella causa chiedono che il social network venga obbligato, in futuro, a non compiere più violazioni del genere. Gli utenti chiedono inoltre un rimborso corrispondente ai ricavi che l’azienda ha ottenuto utilizzato i dati finiti nell’occhio del ciclone.