Jolicloud 1.0, il nuovo OS per netbook disponibile per tutti

Jolicloud è diventato grande. Il sistema operativo Ubuntu-based per netbook che nei mesi scorsi ha fatto tanto parlare di sé per la sua velocità e facilità di utilizzo, raggiunge il traguardo della versione 1.0 e, dopo un breve periodo di testing chiuso, diventa finalmente disponibile per tutti.

Fra le principali caratteristiche di questo OS, che sostanzialmente è a metà strada fra il desktop e il cloud-based con applicazioni classiche affiancate a icone per l’accesso veloce a tutti i più popolari servizi online, troviamo una nuova interfaccia in HTML5, un sistema di aggiornamento automatico per i programmi e la possibilità di sincronizzare la lista delle applicazioni installate su più macchine (tramite Internet).

Chromoting: Chrome OS strizza l’occhio all’off-line o fa un passo indietro?

Avete presente la connessione desktop remoto di Windows? Bene. Chrome OS, il sistema operativo tutto-online di Google, integrerà una funzione (un plug-in, verosimilmente) molto simile. Si tratta di Chromoting, che come annunciato dal team di sviluppo del sistema: “permetterà di accedere alle applicazioni per PC direttamente dal browser“.

Una funzionalità molto importante, dunque, che dovrebbe permettere agli utenti di Chrome OS di “appoggiarsi” a dei normali PC (su cui dovrà essere installato un client) con lo scopo di eseguire applicazioni desktop la cui controparte cloud-based non esiste ancora o non è sufficientemente funzionale.

Tutto molto bello, non c’è che dire. Ma siamo sicuri che questo strizzare l’occhio al mondo off-line non sia una sorta di passo indietro da parte di Google, conscia che il mondo non è ancora pronto per il cloud computing al 100%?

Apple? È destinata a morire nel 2015 se non cambia, parola di Charles Stross

Può un’azienda come Apple, che ha appena trasformato l’incognita tablet in un successo e ha da diversi anni il mercato degli smartphone ai suoi piedi, fallire? Per Charles Stross la risposta è sì. Il noto programmatore e autore di fantascienza britannico ha infatti pubblicato un articolo secondo cui l’azienda di Steve Jobs, a meno di cambiamenti radicali, è destinata a fallire entro il 2015. Motivo del declino, la scarsa attenzione di Apple nei confronti del cloud computing, che come tutti ormai ben sanno rappresenta il futuro del mondo informatico.

Si tratta chiaramente di un articolo teso più a destare clamore che a informare, ma dobbiamo ammettere che qualche spunto di riflessione lo dà. Ad esempio, Stross pone l’accento sul fatto che, tranne iTunes e l’App Store, quasi nessuno dei servizi Web sfornati dalla Casa di Cupertino ha riscosso grande successo.

Il cloud computing? Un rischio più che un’opportunità, parola di esperto

Con lo svelamento dei prezzi dei netbook animati da Chrome OS, il sistema operativo online di Google, il cloud computing è tornato al centro della scena internazionale. Non senza scatenare qualche polemica. In particolare, nelle ultime ore hanno fatto molto rumore le dichiarazioni di David Kanter, quotato analista ed esperto informatico, il quale ha sostanzialmente affermato che il cloud computing è più un rischio che un’opportunità.

Il pensiero alla base della provocazione di Kanter è che utilizzare uno stesso hardware ed uno stesso software (quelli remoti che permettono ai servizi cloud di funzionare) in più persone è sempre poco sicuro. “Quando si utilizzano i servizi cloud, ogni utente viene isolato attraverso l’OS o la virtualizzazione, ma ciò – ha spiegato l’esperto – non garantisce una sicurezza impenetrabile al 100%, in quanto sia il sistema operativo che l’hypervisor possono essere “bucati” in qualsiasi momento. Ed anche l’hardware può essere soggetto a diverse vulnerabilità”.

Microsoft immersa nel cloud computing. Google è avvertita

Microsoft è “completamente dentro il cloud computing”. A fugare ogni dubbio sulle intenzioni del colosso di Redmond nei confronti del mondo tutto-online il CEO Steve Ballmer, che nel corso di una visita fatta qualche giorno fa all’Università di Washington ha parlato a ruota libera del futuro del mondo informatico e delle posizioni dell’azienda su ciò che si sta già stagliando all’orizzonte.

Ecco quindi una notizia che farà felici tutti i fan più sfegatati del cloud computing: il 70% dei dipendenti Microsoft sta già lavorando a progetti riguardanti la “nuvola” e nell’arco di un anno questo numero si trasformerà in 90%.

Entro il 2011 Microsoft sarà quindi proiettata anima e corpo nella promozione di Azure, il suo data center portatile dedicato ai servizi cloud, e allo sviluppo di un numero sempre maggiore di servizi on-line che andranno ad affiancare i già noti Office Online, SQL Server ed Exchange Cloud.

Google Docs migliora la sua funzione di esportazione

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Qualche settimana fa Google Docs ha introdotto un aggiornamento molto apprezzato dai più, si tratta di un nuovo strumento di esportazione che ci permette velocemente di scaricare sul nostro hard disk i nostri documenti online.

E’ possibile scegliere il tipo di formato in cui scaricarli, MS Office, Open Office e PDF. I file sono aggregabili per tipo di file grazie ad un menu a tendina che vi permetterà di capire agevolmente l’entità dei file che avete selezionato e il tipo di esportazione che più preferite.

Proprio oggi è stata aggiunta un’opzione che sicuramente farà piacere a tutti, l’opzione in questione è “Esporta tutti i tuoi file“, selezionando la quale è possibile esportare in un singolo file zip fino a 2GB di documenti, così da poter agevolmente fare un backup locale dei vostri docs, facendo un po’ di pulizia nel vostro database di Google Docs.

L’era del Cloud Computing, a che punto siamo?

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Una delle innovazioni principali dei nostri tempi è il cloud computing. Molti non sanno minimamente di cosa si stia parlando e pure ogni giorno ne utilizziamo i servizi e contribuiamo alla sua crescita.

La cloud, o nuvola, è composta dall’insieme di WebApp messe a nostra disposizione dalle varie compagnie web. Gmail, Zoho, Yahoo Answer, Greader, Facebook, etc. Tutti questi servizi sono indipendenti fra loro e possono funzionare stand-alone, allo stesso tempo però possono essere integrati attraverso l’utilizzo di varie tecnologie, una su tutte le API.

E così da Greader sarete in grado di inviare un articolo sfruttando il servizio di posta GMail, oppure di postare un link su Friendfeed che provvederà a feeddare il vostro stream di Facebook piuttosto che Twitter.

Il successo principale del cloud computing è dovuto alla sua scalabilità. Anziché allocare un determinato numero di risorse per ogni accesso, grazie al cloud computing è possibile rendere il consumo di risorse on-demand, con grande risparmio per le aziende e soprattutto con un’ottimizzazione delle risorse che rende possibile l’esecuzione di applicativi complessi senza appesantire la rete.

Panda Cloud Antivirus, il futuro degli antivirus?

Dopo tre anni di duro lavoro e la creazione di un hype mediatico abbastanza riuscito, Panda Security ha rilasciato la prima versione beta del suo rivoluzionario antivirus cloud. Un prodotto che, come suggerisce il nome, funziona parzialmente sulla grande rete sfruttando le risorse presenti sui server dell’azienda spagnola per individuare ed analizzare le minacce rilevate.

Lo scopo principale di Panda Cloud Antivirus è quello di fornire una protezione completa contro virus, spyware, rootkit ed altre “zozzerie” rintracciabili sulla grande rete senza pesare troppo sul PC su cui è installato (o, per meglio dire, è installato una sorte di ponte di collegamento tra quest’ultimo e i server di Panda Security). Missione riuscita solo a metà, visto che consuma costantemente dai 20 ai 40MB di RAM ed ha una velocità di scansione che lascia molto a desiderare.

Cultura geek: la nascita dei 9 termini più utilizzati del Web

Tra sigle, neologismi e singolari abbreviazioni, il mondo del Web sforna ogni giorno una quantità enorme di nuove parole. Vocaboli che, spesso, tutti noi apprendiamo in maniera estremamente celere ma adoperiamo con una certa nonchalance ignorando quasi del tutto il loro significato.

Ecco perché, oggi, ci siamo divertiti a mettere insieme 9 dei “termini geek” più famosi al mondo e analizzare in dettaglio la loro origine. Sperando di avervi fatto cosa gradita, vi auguriamo una serena lettura.

Cloud: termine sempre più diffuso divenuto presto sinonimo di servizi online. Deriva dalla dicitura “cloud outline” utilizzata nei diagrammi di rete, nonché dal termine “cloud” utilizzato qualche anno fa come “soprannome” delle grandi reti ATM.

Cloud computing: come molti di voi ben sapranno, sta ad indicare l’insieme di quelle tecnologie che consentono l’utilizzo di risorse distribuite per lo storage e l’elaborazione dei dati. E’ stato “reso noto” nel 2006 dall’amministratore delegato di “Google“, Eric Schmidt, con il fine di illustrare i servizi Web offerti dalla sua azienda, nel corso di una conferenza. L’origine esatta del termine non è nota, ma nel 1997 l’azienda “NetCentric” tentò di registrarlo, senza successo.

Le novità di Microsoft al MIX09

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Microsoft porterà grandi novità al MIX 09, evento annuale che si tiene a Las Vegas, per tutti gli appassionati di tecnologia e non solo. Verranno introdotti nuovi prodotti, tra cui una nuova versione di Silverlight, la tecnologia sviluppata da Microsoft per fare concorrenza al Flash di Adobe, un’anteprima di Blend 3, tool per lo sviluppo di app per Silverlight.

E Azure, la piattaforma di cloud computing del colosso di Redmond. Ma andiamo ad analizzare nel dettaglio tutte queste novità.

Cloudo: nuovo sistema operativo online

Il futuro dell’informatica sarà in mano ai netbook e al cloud computing, quello che – come Wikipedia c’insegna – vede come principali protagoniste un insieme di tecnologie che consentono l’utilizzo di risorse distribuite (storage, CPU e via discorrendo).

Se questa “profezia” si avvererà lo scopriremo solo vivendo. Intanto, eccoci pronti a fare la conoscenza di un nuovo sistema operativo online davvero degno di nota, ancora in fase beta (pubblica e gratuita), ma decisamente completo e ghiotto per il fine palato di noi geek: Cloudo.

Ubuntu, si pensa già alla 9.10

Mentre gli utenti sono in attesa di Jaunty Jackalope (9.04), papà Ubuntu -Mark Shuttleworth- sta già pensando al rilascio di ottobre 2009. La road map della distribuzione infatti è serrata e i progetti si susseguono freneticamente nel team di Ubuntu.

Nella mailing list ufficiale di Canonical, infatti, si leggono chiare le intenzioni dell’azienda per lo sviluppo della versione 9.10, nome in codice Karmic Koala.

Gladinet: ecco come accedere facilmente ai nostri file salvati online

SI diffondono a macchia d’olio i servizi che permettono di caricare online i nostri file, come ad esempio Google Docs o Amazon S3 che possono essere considerati come dei hard disk esterni, per questo motivo per gestirli al meglio possiamo utilizzare Gladinet.

Questa applicazione gratuita per Windows permette di evitare l’utilizzo del interfaccia web del browser, infatti Gladinet crea un drive network tramite il quale potremo accedere ai nostri file in remoto, il tutto tramite Windows Explorer.