MailVU, creare e spedire email che si autodistruggeranno

Da appassionato di film d’azione non posso far altro che ammirare tutte quelle apparecchiature fantascientifiche,e non, che compaiono. Che si tratti delle scarpe per camminare sui muri, o del binocolo che ci guarda attraverso, sono tutti gadget che chiunque vorrebbe avere, magari anche solo per venderli ad un prezzo spropositato all’esercito americano e camparci a vita con il ricavo (non oso immaginare il loro valore nel mondo reale).

Una degli oggetti più ricorrenti in quasi tutti i film d’azione o di spionaggio sono i cosiddetti messaggi esplosivi, quelli che terminano con la frase da parte del mittente più abusata da questo genere di lungometraggi: “Questo messaggio si autodistruggerà tra dieci secondi”.

openSUSE 11.3 versione Finale: È tra noi

È finalmente arrivata la nuova versione di uno fra i più amati sistemi operativi GNU/Linux in circolazione, openSUSE. Nove mesi dopo la versione precedente, viene presentata la 11.3 della distribuzione aiutata da partner d’eccezione come Novell e AMD, e soprattutto da una vasta comunità di utenti.

In generale, openSUSE 11.3 porta degli aggiornamenti per più di 1.000 applicazioni rispetto al suo predecessore. Queste includono applicazioni desktop, applicazioni server (WWW, email, FTP etc…) e una selezione di strumenti di sviluppo.

openSUSE 11.3 ha notevolmente migliorato la sua performance quando viene installato sui netbook, mettendosi alla pari di altre distribuzioni come Ubuntu (una guida ancora valida per installare Ubuntu) per il supporto hardware in questo ambito in forte crescita. Quindi, openSUSE ha progettato due ambienti desktop per la leggerezza di cui ha bisogno un netbook: Plasma Netbook Workspace su KDE, un adattamento del Meego Goblin realizzato dal team openSUSE.

TrayOS, accedere ai servizi google da desktop

Google è in assoluto l’azienda più presente nelle nostre ore trascorse navigando in rete. Probabilmente è un male, ma bisogna anche dire che i suoi servizi e prodotti sono tra i migliori al mondo. Volente o nolente, ormai, l’intera rete internet dipende da google. Pensiamo a tutti quei siti e blog che continuano ad esistere grazie agli adsens, ed i loro superlativi guadagni (relativamente parlando).

Sono più unici che rari gli utenti che non usano almeno uno dei servizi messi a disposizione da google. Infondo sono utilissimi, poiché utilizzabili da qualsiasi computer al mondo connesso ad internet (speriamo che la stessa cosa valga ancora per la cina). Oggi voglio presentarvi un software che vi permetterà di averli tutti (o quasi) in un’unica finestra (non nel browser).

Tips and Tricks con Facebook

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Vi sarà certamente capitato che vi venisse chiesta la vostra email su social network con il feed pubblico, come Twitter piuttosto che Friendfeed o semplicemente durante una sessione di chat aperta al pubblico.

Il problema principale del dare la propria email in pubblico non sta tanto nel fatto che qualcuno dei presenti possa utilizzarla per scopi malevoli, ma piuttosto che gli spambot, in giro per la rete e soprattutto i social network, potrebbero raccoglierla ed eccovi vedere aumentare il numero di email di spam che ogni giorno vi arrivano.

Facebook, come tanti altri servizi, utilizza un sistema semplice ma ingegnoso. L’email presente nel vostro profilo non è un campo di testo quando viene visualizzata, ma bensì un’immagine, in modo tale che gli spambot non possano prelevare la vostra email, ma c’è qualcosa in più.

E’ arrivato il momento per l’email di cedere il passo?

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Da quando il web è nato sono cambiate tante cose, nuovi servizi e nuove tecnologie hano sostituito i vecchi o si sono integrati ad essi e la nostra esperienza sul web è sempre mutevole ed in trasformazione.

Una costante però ci segue dall’alba della rete, la prima forma di comunicazione, il porting digitale di un vecchio mezzo, la posta. Tutti abbiamo iniziato da un’email, ci ha permesso di comunicare in quello che all’epoca si chiamava tempo reale con i nostri contatti, con l’avvento del web 2.0 è diventato il cuore pulsante dei nostri social network.

Prima che i sistemi di notifica fossero integrati nei servizi l’email era l’unico modo per i social network di notificare attività sui nostri account. Per Twitter, Facebook, etc. la nostra identità è determinata dalla nostra email e guai a perdere la casella di registrazione.

Dead Man’s Switch, mandare delle email quando si muore

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Oggi è possibile comunicare con persone che non abbiamo mai visto. Con persone anche molto lontane con le quali usiamo solo un software di IM oppure facebook. Anche noi che scriviamo su questo blog parliamo con shor attraverso internet. Qualche giorno fa mi venne in mente questa domanda: E se uno degli editori morisse? Come farebbe shor a saperlo? Naturalmente questo problema si estende anche ad altri campi.

E’ proprio questa situazione che oggi voglio tentare di risolvere, e lo faremo con un servizio online che permette di inviare delle email a morte avvenuta. Dead Man’s Switch effettuerà il lavoro della spedizione al posto vostro, dato che sarete impossibilitati a tale azione.

Tiscali presenta la Social Mail

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Tiscali ha presentato ieri un’innovazione nella sua webmail che dovrebbe far vergognare i big del web per non averci pensato o comunque per non averla ancora introdotta.

L’email, già si è discusso altre volte, è il centro del nostro network, la nostra identità sul web in definitiva. Anche se molti dei nostri contatti oggi non approdano neanche alla nostra email, collegandoci a loro direttamente tramite i social network come Facebook, l’email rimane il centro essendo il modo in cui Facebook ci riconosce sulla rete.

Spesso capita di voler condividere i contenuti di un’email, degli allegati o semplicemente delle conversazioni sui nostri social network preferiti. Così che si comincia con le frustranti operazioni di copia/incolla, url shortening, file hosting etc. Ciò rende la condivisione dal centro della nostro network noiosa e oscura per buona parte degli utenti.

Tiscali nella sua Social Mail ha pensato bene di integrare la condivisione diretta sui social network attraverso un click. I messaggi che condividerete potranno essere editati in tutte le loro parti e si potranno condividere in automatico anche gli allegati.

2Large2email un nuovo servizio per inviare file di grandi dimensioni via email

2Large2Email

Ogni giorno mi ritrovo ad inviare svariate email, sia per questioni di lavoro che per questioni personali. Quando si tratta di inviare semplici email di testo, non c’è nessun problema. Quando arriva il momento di dover inviare degli allegati per email, come potrebbe essere un file DOC, un EXE o un file musicale, i possibili problemi che si possono riscontrare sono due.

Il primo è quello riguardante il tempo di upload del file, come ben sapete le linee ADSL nostrane non hanno un buon Upload, proprio per questo, per caricare un file ci possiamo impiegare veramente tanto tempo. Il secondo problema è il peso massimo che può avere un’allegato. Ogni provider che offre il servizio email, impone dei limiti riguardo il peso degli allegati che possono essere inviati via email e sicuramente questo è il problema più ricorrente per ogni navigatore della rete.

Websense e i virus della prima metà del 2009

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WebSense è un’agenzia esperta nel controllo di attacchi virus via rete e non solo. Si occupa di segnalare quotidianamente i nuovi virus che vengono trovate nella rete o nelle email. Come ogni sei mesi, stila un report che ci racconta nei dettagli, come è andato l’aspetto sicurezza nella prima metà dell’anno, in questo caso, oggi, vedremo i primi sei mesi dell’anno 2009.

Il 77 per cento dei siti internet, nella prima metà del 2009 è stato compromesso con l’inserimento di codice maligno all’interno del codice originario. Invece, il 95 per cento dei commenti, lasciati nei blog, chat e forum è composto da commenti di spam. Non è neanche così rosa l’aspetto link maligni, il 69 per cento della pagine contenenti contenuti discutibili (porco, droga o altro) avevano almeno un link maligno e in questi primi sei mesi, ne è stato scoperto un buon 79 per cento tra tutti i siti aperti nella prima metà del 2009.

Thunderbird: ridimensionare automaticamente le immagini allegate ai messaggi

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Con lo sviluppo tecnologico, e nello specifico dei cellulari, macchine fotografiche digitali, si sono ottenuti e si ottengono tutt’ora immagini impressionanti. Quel che voglio dire è che se prima era più semplice inviare una immagine, ora lo è comunque, ma il peso in MB sicuramente è maggiore rispetto al passato. Per non parlare poi delle limitazioni che vengono imposte dai Provider.

Il fatto non è tanto scaricare le foto negli hard disk, viste le enormi capacità che sono riusciti a raggiungere, il problema è inviare le foto tramite email. Come accennato prima, un primo vincolo può essere quello imposto dagli ISP, e a questo si aggiunge il tempo che occorre per inviare il messaggio con l’allegato, e inoltre, cosa da non sottovalutare, le difficoltà che potrebbe incontrare colui che riceve il messaggio. Una soluzione sarebbe quella di caricare la foto in un servizio di image hosting, ed inviare solo il link ai destinatari, ma anche in questo caso dovremmo considerare le possibilità o esigenze di colui che riceve l’email.

In teoria, per risolvere questa diatriba, possiamo semplicemente ridimensionare le immagini, operazione semplicissima e fattibile con qualsiasi programma in grado di lavorare con le immagini digitali. Se però lavoriamo tramite le email, l’opzione di ridimensionamento è ardua, noioisa e sicuramente poco produttiva per il tempo perso e sicuramente ottimizzabile.

Crea un messaggio sul web che si autodistrugge con Vanish

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Il web 2.0 ha portato una gran mole di dati personali sul web, accessibili in vari luoghi del web che ne rendono spesso impossibile il reale controllo e la possibilità finale di un sano “delete” che cessi di rendere pubblico il singolo dato.

In soccorso, anche se in modo abbastanza elaborato, esiste Vanish, un servizio creato da Roxana Geambasu, ricercatrice dell’Università di Washington. Il sistema converte un testo in una chiave incomprensibile al normale lettore (denominata VDO, cioè Vanish Data Objects), inseribile in qualsiasi tipo di comunicazione (mail, social-network, chat…), e dotata di una scadenza, rendendolo impossibile da leggere oltre una data predefinita.

MailTo Encoder: una mossa semplice ma importante contro lo spam!

MailTo Encoder

Oggi, per riprendere la tematica dell’articolo di ieri, non cambiamo molto argomento, non discontandoci, quindi, dall’ambito delle email. Servizi diversi quelli presentati, ma dalla pari utilità.

Negli ultimi anni lasciare un indirizzo email su internet è diventato quasi un azzardo. Molti, purtroppo, sono gli spammer all’agguato e molte, purtroppo, sono le email che loro inviano. Bisogna escogitare un buon metodo per evitare problemi. MailTo Encoder potrebbe essere quello giusto.

MailTo Encoder è un interessante servizio online che consente anche a chi non ha conoscenze circa la programmazione web di codificare il nostro indirizzo email in modo da renderlo meno soggetto all’invio di spam da parte dei bot.