4 spettacolari scene bibliche viste da Google Earth

Oggi è Santo Stefano, e prima che le feste finiscano voglio regalarvi queste 4 spettacolari scene bibliche viste da Google Earth. Si tratta di “God’s Eye View”, un opera artistica realizzata a Sidney da The Glue Society, ed esposta al Miami Art Fair.

Le 4 immagini che rappresentano per l’appunto scene bibliche sono state prese da Google Earth, stampate su fogli rigidi in plastica ed applicati ad una struttura piana retroilluminata, l’effetto come potete vedere nell’immagine superiore è davvero suggestivo. Le scene riprese sono: La Crocefissione, Il giardino dell’Eden, L’Arca di Noè e Mosè che apre le acque del Mar Rosso. Ecco a voi le 4 immagini delle scene bibliche:


La Crocefissione

Scaricare video da internet con Filsh

Oggi voglio presentarvi un nuovo servizio gratuito per scaricare video da internet. Si chiama Filsh, a prima vista ci viene in mente subito qualcosa che ci fa pensare ai pesci, ma penso che in fondo lo scopo sia proprio questo, grazie a questo sito infatti potrete “pescare” una quantità incredibile di video dai maggiori portali come Youtube e molti altri, compresi quelli dedicati al mercato del porno. La cosa che più mi ha colpito è la possibilità di scegliere il formato del filmato che volete scaricare.

Scaricare video da internet con Filsh è davvero semplice, vi basterà inserire il link del video, scegliere le opzioni del formato se lo desiderate diverso dall’originale (di solito è un FLV) e premere sul bottone “Next”. A questo punto non vi resta che premere sul bottone “Download” e scaricare il video da internet direttamente nel vostro pc. Qui sotto potete vedere la lista di tutti i portali supportati per il download:

Zeitgeist 2007: ma davvero gli italiani cercano YouTube e Beppe Grillo?

Zeit

Questi giorni giornali e telegiornali hanno dedicato ampio spazio alla pubblicazione, da parte di Google, degli Zeitgeist del 2007. Zeitgeist, se non lo sapete, è una parola tedesca che significa “Spirito del tempo” ed è un’espressione, “spesso adottata nella filosofia della cultura otto-novecentesca, che indica la tendenza culturale predominante in una determinata epoca” (da Wikipedia). In questo caso viene utilizzata da Google per calcolare quali sono le tendenze dei propri utenti in tutto il mondo e, quindi, le tendenze (più o meno) globali della nostra epoca.

Sono un po’ scettico a dir la verità su queste tendenze. Ma andiamo con ordine. Non so se eravate già a conoscenza degli Zeitgeist 2007 in Italia, che secondo Google indicano “uno specchio d’interessi e curiosità dell’Italia che naviga e che usa Google come vettore d’informazione”. Primo assoluto in classifica è Beppe Grillo, seguito da YouTube, Badoo, Inps e Agenzia delle Entrate. Poi, ancora, MySpace, Inter, Alitalia, Milan e Superenalotto. Ma quanto sono attendibili per rappresentare uno specchio dell’Italia? Poco, a mio parere: di seguito vi spiego perché.

Cercare nel Web in modo assolutamente anonimo? Qualcosa inizia a muoversi

Askeraser

I motori di ricerca – probabilmente lo sapevate già – conservano tutte le tracce delle nostre richieste e dei siti Web visitati per circa 18 mesi. L’archivio comprende indirizzi Ip, chiavi di ricerca, cookies, nomi utente e tutta una serie di dati che possono portare facilmente alla nostra identificazione e tracciabilità.

Se i motori di ricerca conservano queste tracce per motivi di sicurezza, certamente questi dati possono essere però oggetto anche di molte attenzioni da parte di cracker e spammer senza scrupoli che, se venissero in contatto con uno di questi database, avrebbero come per magia e in un attimo una radiografia completa di tutte le nostre attività e dei nostri interessi. Ma ora, da Ask.com, arriva il modo di cercare nel Web in maniera assolutamente anonima.

Come velocizzare l’avvio di Gmail

Soprattutto dopo il recente aggiornamento (che ha introdotto interessanti funzioni come quella delle etichette colorate), Gmail è diventata abbastanza lenta nell’avviarsi, cosa particolarmente snervante per tutti coloro che consultano la propria casella di posta elettronica molte volte nell’arco di una giornata.

Premettendo che miracoli non se ne possono fare, oggi noi di Geekissimo vogliamo darvi qualche dritta, che speriamo utile, proprio per velocizzare l’avvio di Gmail:

1. Ridurre il numero di e-mail visualizzate in una pagina, andando in Settings e selezionando 25 nel menu a tendina situato accanto alla voce Maximum page size.

2. Disabilitare le web clip (ovvero le notizie che compaiono nella parte alta della pagina), andando in Settings > Web clips e togliendo il segno di spunta accanto alla voce Show my web clips above the Inbox.

Come rinominare i tag in Google Reader

Google Reader è sicuramente uno degli strumenti più amati ed utilizzati dai geek di tutto il mondo. Qualche tempo fa abbiamo visto insieme come ottimizzarlo al meglio, ma nonostante tutto, qualche difettuccio lo contraddistingue ancora.

Una delle cose più “fastidiose” è sicuramente la mancanza della possibilità di poter rinominare i tag esistenti, ovvero le categorie nelle quali inglobiamo tutti i feed RSS da seguire (ad esempio: news, sport, informatica ecc.).

Fortunatamente, anche a questo è stato trovato un facile rimedio che ci permette in pochissimi click di rinominare i tag in Google Reader. Vediamo adesso insieme come fare:

1. Cliccate sulla voce Settings situata nella parte in alto a destra della pagina.

2. Cliccate sulla scheda Subscriptions.

3. Scrivete nella barra di ricerca sulla parte in alto a destra della pagina il nome della categoria (o tag) da cambiare e premete il tasto Invio.

Lista delle keywords (parole chiave) più ricercate del 2007 su Google divise per categorie

Google con anticipo di 2 settimane abbondanti sul 2008, ha rilasciato la lista delle keywords (parole chiave) più ricercate del 2007 su Google, il motore di ricerca più utilizzato al mondo. Molto dettagliate le liste, infatti questo anno troviamo la lista delle parole chiavi 2007 divise in categorie, orientate sopratutto per la ricerca USA e globale.

Ovvio che queste chiavi di ricerca non sono attendibili al 100% per l’italia, però ci possono aiutare a individuare keywords importanti per capire in quale direzione si muove la popolazione mondiale. Mi piacerebbe trovarne una in italiano ufficiale stilata da Google, ma finchè non ci sarà studiatevi attentamente queste liste 2007:


Ricerca Veloce (globale)

1. iphone
2. badoo
3. facebook
4. dailymotion
5. webkinz
6. youtube
7. ebuddy
8. second life
9. hi5
10. club penguin

Ricerca Veloce (U.S.A.)
1. iphone
2. webkinz
3. tmz
4. transformers
5. youtube
6. club penguin
7. myspace
8. heroes
9. facebook
10. anna nicole smith

Keyword maggiormente in calo confronto al 2006 (globale)
1. world cup
2. mozart
3. fifa
4. rebelde
5. kazaa
6. xanga
7. webdetente
8. sudoku
9. shakira
10. mp3

Il PageRank di Google? Funziona proprio come il nostro cervello

PRank

Abbiamo letto da un sacco di parti che Google, spesso, si comporta con un secondo cervello, o una “memoria di backup” per tanti di noi. Ma forse non era proprio uno scherzo. Le più recenti ricerche che indagano come il cervello umano richiami dalla memoria le informazioni suggeriscono che il processo è molto simile a quello che porta Google ad assegnare, a ogni sito, un PageRank.

In particolare, PageRank guarda alla popolarità dei siti, non solo in termini di quanti link un sito riceve, ma anche in termini di quanto sono popolari questi link. Quindi, ad esempio, essere linkati da un sito importante è molto meglio – paradossalmente – di essere linkati da dieci siti sconosciuti. Ebbene: il cervello si comporta proprio allo stesso modo, selezionando e gestendo le informazioni non in base alla loro popolarità “assoluta”, ma in base ai concetti collegati al concetto stesso.

I provider s’intromettono nell’home-page di Google per raggiungere i propri utenti. Ma tutto questo è legale?

GoogHp

Per la maggior parte di noi i provider (Alice, Fastweb, Libero, etc…) non sono altro che intermediari tra il computer e la Rete. Paghiamo la nostra bolletta mensile, a volte utilizziamo la casella e-mail che ci viene da loro fornita, ma rimangono società abbastanza marginali (correggetemi se sbaglio) nella nostra “internet-experience”. Purtroppo, da parte loro, i provider non vogliono fare la parte degli “intermediari stupidi”, ma vorrebbero cercare di coinvolgere di più i propri utenti, magari offrendo loro servizi a pagamento.

Ebbene, il provider canadese Rogers sta testando un nuovo sistema (diciamolo subito: molto invasivo!) per inserire messaggi personalizzati e destinati all’utente nella parte alta dell’home-page di Google (ricordiamo che la home page di Google è forse il sito più utilizzato anche come pagina iniziale dei browser). Nell’immagine che ho messo sopra a questo post (ma qui la vedete ingrandita) potete vedere esattamente a cosa mi sto riferendo.

Scaricare video da YouTube – aggiornato a Novembre 2011

Scaricare video da YouTube è ormai diventato un qualcosa di fondamentale anche per chi non è un vero geek.
Dai video musicali a quelli divertenti, passando per spot pubblicitari e materiale creato da artisti emergenti di ogni tipo, ce n’è davvero per tutti i gusti ed anche chi non dispone di una connessione ad altissima velocità può godersi tutto ciò gratuitamente.
Oggi vi vogliamo quindi proporre degli strumenti sia on-line che software per scaricare video da YouTube (e simili) in modo facile, veloce e totalmente gratuito. Buona lettura:
SERVIZI ON-LINE:
KeepVid: Probabilmente uno dei migliori servizi web utili a scaricare video da YouTube, basta infatti inserire nell’apposita barra di testo l’url del video, cliccare sul pulsante “Download” ed il gioco è fatto.
Vixy: Dal funzionamento simile a KeepVid, questo sito oltre a permettere di scaricare video da youtube, permette anche la conversione on-line del video scaricato in formati come: avi, mov, mp4, 3gp o mp3 (quindi solo audio).

Google inizia a perdere colpi. O no?

Geek

Oggi mi sono imbattuto in un interessante articolo che parla dei risultati delle ricerche di Google. Forse non ci avevate mai fatto caso, ma quando effettuiamo una ricerca con Google, questo ci fornisce, nella pagina dei risultati della ricerca, anche il numero di pagine che ha trovato (come si vede anche dalla foto). Ma il numero è assolutamente approssimativo: solitamente, infatti, l’utente medio guarda solo la prima e la seconda pagina (quindi i primi venti-trenta risultati); inoltre, nella maggior parte dei casi (per “motivi di efficienza”) Google dà la possibilità di visionare solamente i primi mille risultati.

Il motivo dell’approssimazione, dicevamo, è che fornendo un numero non precisissimo Google – spiegano proprio dal quartier generale del motore di ricerca – “può offrire risultati di qualità in brevissimo tempo“. Ma ultimamente, si legge nell’articolo, qualcosa è cambiato nell’algoritmo che calcola il numero di risultati. Un’inchiesta, infatti, ha svelato grandi differenze tra un termine cercato nel maggio del 2007 e, lo stesso termine, cercato ieri: a maggio Google offriva oltre 15 milioni di risultati, ieri invece ne offriva solo due milioni. E non è tutto.

8 strumenti per migliorare le ricerche con Google

Google non ha certo bisogno di presentazioni: la sua facilità di utilizzo, le sue immense potenzialità e la sua essenzialità l’hanno fatto diventare il numero uno dei motori di ricerca a livello globale in pochissimo tempo.

Strano a dirsi ma anche lui ha qualche pecca, fortunatamente sanabile e migliorabile enormemente grazie a qualche strumento gratuito. Che ne dite di vedere i migliori otto in grado di rivoluzionare positivamente la vostra esperienza di ricerca su “bigG”? Detto fatto, buona lettura:

Google Preview: estensione per Firefox che mostra un’immagine di anteprima dei risultati delle ricerche.

Google It!: Simpatico software che permette di cercare automaticamente in Google il contenuto della clipboard di Windows.

Organizzazioni “trasparenti”? Google agli ultimi posti mondiali

Report

Google? È una delle organizzazioni “meno trasparenti” del mondo. Parola di One World Trust, che ha stilato una classifica di organizzazioni intergovernative, non governative e transnazionali basata su affidabilità, trasparenza, partecipazione, valutazione e meccanismi di risposta ai problemi.

Ebbene, Google si è classificato all’ultimo posto, con 17 punti, per affidabilità e responsabilità verso i propri utenti. Al penultimo posto, l’Interpol con 22 punti. In cima alla lista, invece, General Electric con un punteggio di 65 per le compagnie multinazionali, Christian Aid per le organizzazioni non governative e il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite, con un punteggio di 88 per cento, per le organizzazioni intergovernative. Una “bella botta” per il gigante della ricerca.

Anonimato e blog. Blogger americano anonimo combatte contro il suo comune per la libertà di espressione

Corte

C’è una storia in questi giorni negli Stati Uniti che sta facendo molto parlare di sé. È la storia di un blogger del New Jersey che sta combattendo disperatamente contro il suo stato, contro la magistratura (e anche contro Google) per vedersi riconosciuto il principio secondo cui i blogger possono scrivere anche in maniera anonima, anche senza rivelare il proprio nome e cognome.

La storia è più o meno questa: il blogger, conosciuto con il nick di daTruthSquad ha criticato un’azione legale del comune di Manalapan (New Jersey), così come i politici che l’hanno voluta intraprendere, nei confronti di un ex-procuratore generale che avrebbe contribuito all’acquisto di un terreno inquinato nel lontano 2005. La decisione ha scatenato un acceso dibattito nella stampa locale e tra i cittadini, e il blogger com’è giusto ha partecipato al dibattito scrivendo le proprie opinioni, in forma anonima, su un blog appositamente creato.