Linux deve “abbandonare” le tecnologie legate a Microsoft? Diteci la vostra!

TomTom si è arresa. Casa Microsoft l’aveva citata in giudizio per l’utilizzo del Virtual FAT (quello consente di rinominare i file utilizzando fino a 255 caratteri, anziché 11) nei sui navigatori, mediante il sistema operativo Linux, ed ha ottenuto ciò che voleva: l’azienda olandese pagherà i diritti dei brevetti al gruppo di Redmond ed eliminerà l’implementazione FAT LFN dai suoi prodotti. Unica consolazione, la GPL non verrà coinvolta nella faccenda.

Come ha preso la notizia la comunità del software libero è facile immaginarlo. Male, molto male. Si levano infatti da più parti voci che inneggiano alla rimozione del supporto al file system FAT e a tutte le tecnologie in qualche modo riconducibili a Microsoft dal sistema operativo Linux.

Linux kernel 2.6.29, non un semplice aggiornamento

Il kernel Linux 2.6.29 è pronto, e non è un semplice aggiornamento. A dimostrazione di ciò, possiamo dirvi che il momentaneo cambio della guarda tra mascotte, che vede il pinguino Tux farsi per un po’ da parte in favore di Tuz, diavolo della Tasmania in via d’estinzione la cui causa è stata sposata dalla comunità open source, è una delle minori variazioni effettuate.

Le linee che adesso compongono il codice sono 11.010.647, gli sviluppatori che l’hanno generato 1.166, le aziende note che hanno aiutato – ed in parte pagato – la nascita del kernel sempre le stesse: IBM, Intel, Novell, Oracle e Red Hat.

E le novità? Quelle succose? Calma, adesso le vedremo insieme, una per una.

gOS Cloud: il sistema operativo del futuro?

«A browser, it’s just a browser!». Nessuna frase più di quella utilizzata dall’entusiasta autore del video che potete vedere qui sopra potrebbe descrivere meglio il primo impatto di qualsiasi utente con gOS Cloud, il “sistema operativo browser” che verrà presto commercializzato in maniera esclusiva su alcuni netbook statunitensi, in accoppiata con Windows XP, e che per molti analisti rappresenta “il futuro”.

Perché “sistema operativo browser”? Semplice, perché la nuova creatura degli autori di gOS (leggera distro Linux caratterizzata dalla presenza di collegamenti veloci a moltissimi servizi web, come fossero applicazioni desktop) consisterà in una sorta di navigatore tuttofare (una versione speciale di Google Chrome, nella fattispecie), con una barra dock situata nella parte bassa dello schermo (per accedere ai diversi servizi online e passare rapidamente a Windows) e poco, davvero poco, più.

Dunque, saranno davvero così i sistemi operativi del futuro?

Disponibile la prima beta del nuovo Ubuntu 9.04

jaunty_jackalope

Torniamo a parlare di OpenSource su Geekissimo, più nello specifico del sistema operativo Linux più famoso della rete, ovvero Ubuntu. Come ben sapete, è in lavorazione la nuova versione 9.04 del sistema e ieri è stata rilasciata la prima BETA del OS. Se il calendario verrà seguito, la versione definitiva dovrebbe essere disponibile a partire da 23 Aprile, ma ora vediamo le novità di questa prima BETA.

Beh, la prima novità introdotta in questa BETA di Ubuntu 9.04 è la nuova versione del Kernel, numero: 2.6.28. Altri aggiornamenti sono arrivati sul fronte Desktop, infatti, la versione di Gnome installata è la 2.26, la quale si porta dietro tutte le novità di questo aggiornamento di Gnome. Aggiornato anche X.Org server 1.6. Nell’installazione è stato aggiunto il supporto al FileSystem per le partizioni in Ext4.

Versioni non ufficiali di Windows: c’è da fidarsi?

Si prende una versione genuina di Windows, si eliminano i servizi ed i componenti ritenuti da chissà chi “inutili”, si aggiunge qualche trucchetto nel registro di sistema, s’includono nel pacchetto d’installazione originale una moltitudine di applicazioni (spesso non troppo legali), si tarocca il tutto e si distribuisce in giro per la rete. Questo, in estrema sintesi, il cammino che porta una versione non ufficiale di Windows su un sempre più alto numero di PC in giro per il mondo.

Tra “Eternity”, “Lite Mix”, “Vortex” e “Black Edition”, sono infatti diffusissime le edizioni di Windows XP, Vista e perfino Seven modificate e messe abusivamente in circolazione da gruppi o singoli utenti di dubbia fama. Ma volendo anche tralasciare per un attimo l’intricatissimo argomento pirateria, ci sarà da fidarsi di questi OS “trapelati” sulla grande rete?

Presto: ottenere un desktop utilizzabile in 15 secondi

A dir la verità, molti geek hanno addirittura dimenticato la collocazione del pulsante di spegnimento del loro computer, ma è innegabile il fatto che vi siano tantissimi utenti seccati dal fatto che il SO che anima la loro macchina impieghi una vita per mettere a loro disposizione un desktop funzionante.

Proprio con l’intento di soddisfare quest’ampia fetta di utenza, casa Xandrox (sì, proprio quella nota per una diffusa distro Linux) ha messo su piazza un progetto estremamente interessante: Presto.

Si tratta di un sistema operativo estremamente leggero e veloce nell’avviarsi (15 secondi, a detta della casa produttrice) installabile e disinstallabile come qualsiasi applicazione Windows, creato su misura di tutte quelle persone che non amano aspettare due minuti di caricamento del sistema solo per leggere le mail o ascoltare un po’ di musica.

La crisi aiuterà la diffusione di Linux? Diteci la vostra!

Secondo qualcuno, la crisi globale ha portato ad un significativo incremento delle vendite dei libri (vendite, non letture, specifichiamo), per altri questo momento di depressione porterà ad un aumento demografico nei paesi occidentali. Altri ancora, come i sondaggisti di IDC, hanno riscontrato che la recessione sta spingendo molte aziende verso il mondo Linux.

Certo, si tratta solo di una ricerca (per giunta sponsorizzata da Novell), ma che in tempi di relativa magra vi sia una certa tendenza da parte delle aziende ad ottimizzare tecnologie e costi – come sottolineato proprio dal documento “Linux Adoption in A Global Recession” relativo a quest’indagine – è innegabile, ed è proprio in questo frangente che la pacifica “armata” dell’open source si vede come vittoriosa in numerosi campi.

La polizia francese sceglie l’open source

La Francia da qualche anno a questa parte ha progressivamente scelto la strada della sperimentazione open source. In controtendenza con tanti paesi Europei, Italia in testa, ha deciso di puntare tutto sull’open source.

Da tempo infatti il Ministero dell’Agricolura francese utilizza la distribuzione Mandriva Linux e la Camera dei Deputati si affida ad Ubuntu su oltre 1000 dei propri computer. Sulla scia governativa, la Polizia francese, ha deciso nel 2004 di sperimentare il passaggio progressivo all’open source.

Qimo 4 Kids, la distro Linux a misura di bambino

Avete in soffitta un vecchio PC equipaggiato con 256MB di RAM, un disco fisso da 6GB, una CPU da 400MHz, o meglio? Bene, allora è arrivato il momento di rispolverarlo. Potrebbe aiutare i vostri figli o i vostri fratellini ad approcciare al mondo informatico senza troppi problemi.

Stiamo infatti per presentarvi Qimo 4 Kids, una simpatica distro Linux basata su Ubuntu dedicata ai bambini con un’età dai 3 anni in su. Utilizza una versione personalizzata del leggerissimo ambiente desktop XFCE e basa la sua semplicità sulla presenza di icone “giganti” ed una vasta gamma di applicazioni a scopo educativo.

Microsoft fa causa a TomTom, il vero bersaglio è Linux?

Microsoft ha deciso di citare in giudizio TomTom, la celeberrima società olandese produttrice di sistemi di navigazione per automobili, motociclette, palmari e smartphone. Ragione del contendere è la violazione da parte di quest’ultima di 8 brevetti depositati dal gruppo di Redmond, 3 dei quali – ed è questo che ci interessa principalmente – riguardanti l’integrazione del kernel Linux nei prodotti dell’azienda europea.

A quanto pare, a spingere Ballmer e soci verso le vie legali è stata la presenza del supporto per il file system FAT32, ed in particolar modo per il Virtual FAT introdotto in Windows 95 (che, per dirla in parole povere, consente di rinominare i file utilizzando fino a 255 caratteri, anziché gli 11 precedentemente disponibili), nei navigatori del gruppo neerlandese. Una mossa che, associata alla “sparata” di Microsoft risalente a qualche tempo fa, che voleva il mondo del software libero violare oltre 200 brevetti dell’azienda fondata da zio Bill, fa pensare a male, molto a male.

Microsoft: Linux e pirateria i principali avversari

Con la sua consueta verve da gentleman anglosassone, il caro zio Steve “curious” Ballmer ha illustrato agli investitori un grafico – lo stesso che vedete qui sopra – nel quale viene “immortalata” l’attuale situazione del mercato informatico e nel quale vengono illustrate le strategie che il gruppo di Redmond intende perseguire prossimamente per affrontare a muso duro i suoi principali avversari. E a questo punto sorge spontanea la domanda: quali sono questi temibili nemici da abbattere?

Al primo posto, con un po’ di sorpresa da parte di un moscerino che aleggiava nella sala dove si è tenuta la riunione, c’è la pirateria, ossia le versioni taroccate degli stessi prodotti Microsoft. Infatti, se messi tutti insieme, i “Windows Pirated Edition” superano come quota di mercato quella combinata di Linux e Mac.

Un successo senza precedenti che, con appena qualche decennio di ritardo, è riuscito a far intuire al colosso a stelle e strisce che la strada da perseguire per affermarsi meglio sul mercato è quella che porta alla commercializzazione di prodotti (quasi) low-cost.

I netbook “uccideranno” Microsoft? Diteci la vostra!

Tra i software open source, la sempre agguerrita Apple, gli avanzatissimi servizi web di Google e la crisi economica (che ha già fatto numerose vittime) il cammino di Microsoft nel mercato globale si è sempre più riempito di ostacoli. Il che non rappresenta un male assolto, visto che più concorrenza c’è e migliore diviene l’offerta a disposizione del cliente.

C’è però un fattore che quasi tutti avevano sottovalutato, quello che più di ogni altro sta mettendo i bastoni tra le ruote al gruppo di Redmond e che vede dischiudere dinnanzi a sé la strada verso un successo senza confini certi: i netbook. Sì, proprio loro, gli economici computer portatili “miniaturizzati” destinati soprattutto ad attività basilari quali la navigazione in Internet e la videoscrittura. Un fenomeno che, se non ben compreso da Steve Ballmer e soci potrebbe mettere in seri guai l’impero fondato da Zio Bill (e quando nella stessa frase ci sono il nome di “Stevie” ed il termine “comprendere” gli scenari che si stagliano al nostro orizzonte possono essere i più inimmaginabili).

Ubuntu, si pensa già alla 9.10

Mentre gli utenti sono in attesa di Jaunty Jackalope (9.04), papà Ubuntu -Mark Shuttleworth- sta già pensando al rilascio di ottobre 2009. La road map della distribuzione infatti è serrata e i progetti si susseguono freneticamente nel team di Ubuntu.

Nella mailing list ufficiale di Canonical, infatti, si leggono chiare le intenzioni dell’azienda per lo sviluppo della versione 9.10, nome in codice Karmic Koala.

GRUB: come abilitare una password per avviare i sistemi operativi

Di GRUB abbiamo già parlato in diverse occasioni, ma forse non tutti sanno che quest’ottimo boot manager, che s’installa automaticamente con alcune tra le più popolari distro Linux (es. Ubuntu), è dotato di funzionalità avanzate per la sicurezza che permettono a tutti noi di dormire sonni più tranquilli, molto più tranquilli circa il grado di privacy dei dati e l’incolumità degli OS.

Insomma, se non si fosse ancora capito, stiamo per vedere insieme come abilitare una password per avviare i sistemi operativi attraverso GRUB. C’è da fare un po’ di “smanettamento” nel terminale, ma nulla di tremendo, tranquilli. Ecco come fare: