Una lobby canadese accusa Facebook: vìola le leggi sulla privacy

Facebook

La Canadian Internet Policy and Public Interest Clinic ha stilato una lista di (ben) 22 violazioni della locale legge sulla privacy avvenute sul popolare servizio di social networking Facebook. Mentre Facebook, dal canto suo, rigira al mittente le accuse, spiegando di lavorare da sempre al massimo degli standard qualitativi. Alla base del contradditorio ci sarebbe il fatto che Facebook conserva informazioni sensibili riguardo i suoi utenti, condividendole poi con altri senza motivo e senza avvertire i proprietari dei dati. Inoltre, i dati relativi agli utenti non verrebbero distrutti una volta che gli account sono stati chiusi.

Il social networking online, spiegano dal gruppo di pressione, è un fenomeno in grande crescita: si tratta di ottimi strumenti per costruire comunità, ma allo stesso modo sono un campo minato per quanto riguarda l’invasione della privacy. “Abbiamo deciso di focalizzare la nostra attenzione su Facebook perché è il servizio di social networking più popolare in Canada e perché coinvolge migliaia di utenti giovani, il cui primo pensiero non è sempre quello di salvaguardare la propria privacy“.

Può esistere davvero un’allergia al Wi-Fi?

Allergia_Wifi

L’inchiesta di Paul Kenyon (Bbc) “Wi-Fi segnale d’allarme”, trasmessa in Italia da Report (Rai Tre) qualche settimana fa (parte 1, parte 2, parte 3) ha riacceso le polemiche sulla pericolosità delle onde elettromagnetiche prodotte dai router Wi-Fi, dividendo la comunità scientifica, come già accaduto con la telefonia cellulare, in apocalittici e integrati. Ebbene, c’è addirittura chi va oltre, spiegando di essere “allergico” all’inquinamento elettromagnetico.

È accaduto a Santa Fe, in New Mexico, dove un gruppo di utenti autodefinitosi “altamente sensitivi” ha chiesto che il Wi-Fi venga bandito in tutti i luoghi pubblici. C’è chi sente un forte mal di testa quando si trova in un punto pieno di radiazioni, chi sente male al petto, chi soffre di tremore alle gambe. Fatto sta che queste persone spesso non riescono ad entrare in luoghi chiusi perché si sentono subito male. E forse questo vorrà dire qualcosa sulla pericolosità o meno degli apparecchi che forniscono internet senza fili.

Windows Vista, come risolvere il problema della navigazione lenta nelle cartelle di rete

Ed eccoci tornati a parlare di quei grandi-piccoli problemi che affliggono Windows Vista e che, se risolti, riescono a semplificare incredibilmente il lavoro quotidiano sui PC nei quali è appunto installato l’ultimo sistemone di casa Microsoft.

Il problema su cui focalizziamo principalmente la nostra attenzione quest’oggi è quello relativo alla navigazione lenta nelle cartelle di rete, risolvibile disattivando una funzione chiamata auto-tuning. Quest’ultima controlla continuamente le condizioni di routing (larghezza di banda ecc.) ed ottimizza il tutto in modo automatico ma, come avrete facilmente intuito, non sono certo assenti le controindicazioni.

Ed allora ecco come procedere passo passo per risolvere il problema della navigazione lenta nelle cartelle di rete:

Economia, sicurezza e privacy: il 41% delle grandi aziende ha addetti che monitorano tutta la posta elettronica e gli altri dati personali degli impiegati

Ufficio

Lo spionaggio di segreti tra le aziende esiste da sempre. Ma probabilmente la tecnologia ha aumentato i rischi, per le aziende, di perdere dati anche per colpa dei propri stessi dipendenti. La Forrester Consulting, famosa società di consulenza, ha pubblicato anche quest’anno l’annuale “Outbound e-mail survey”, che rivela una preoccupazione sempre maggiore, da parte dei vertici delle aziende, che informazioni non autorizzate escano tramite e-mail, servizi di messaggistica istantanea e servizi di social networking. Tanto che – udite udite – oltre il 40 per cento delle grandi aziende (con più di 20mila dipendenti) ammette di avere dipendenti il cui compito è quello di monitorare tutti i dati in entrata e in uscita nei server aziendali.

Il sondaggio ha coinvolto oltre 301 responsabili della sicurezza informatica di aziende. Tra gli altri risultati, il 44 per cento degli intervistati ha condotto almeno una volta nello scorso anno un’inchiesta interna a causa di una potenziale perdita di dati tramite l’e-mail, mentre il 23 per cento ammette che una perdita del genere c’è stata realmente. I rischi riguardano anche i blog, i social network, le chat istantanee e i servizi di file sharing peer-to-peer, diventati, dunque, strade privilegiate attraverso le quali cercare di venire in possesso di informazioni confidenziali.

YouTube dovrebbe censurare Al Quaeda?

AlQuaeda

Il senatore americano Joseph Lieberman ha chiesto ufficialmente ai vertici di YouTube di rimuovere i video contenenti proclami e rivendicazioni di Al Quaeda che gli utenti hanno postato su internet. Ma i responsabili del popolare servizio di video-sharing gli hanno risposto di no, perché il materiale non vìola le linee guida del servizio. Lieberman, allora, non si è arreso e ha intrapreso una vera e propria crociata contro i video del terrore inseriti online, chiedendo che le linee guida di YouTube siano modificate e rinforzate per far sì che la violenza gratuita e gli estremismi siano eliminati una volta per tutte.

Per Lieberman, insomma, ospitare questi proclami video significa amplificare la potenza del terrore di queste organizzazioni (e sappiamo quanto, negli Stati Uniti, si insista molto su questi temi). YouTube, dal canto suo, ha risposto che il dialogo tra istituzioni e azienda è importante, ma ha anche sottolineato come la maggior parte dei video in questione non contengano scene o linguaggi violenti, e quindi non possono essere rimossi perché non vìolano le linee guida della comunità. Rimuoverli, insomma potrebbe creare un grande precedente a cui poi in tanti potrebbero appellarsi.

Cerchiamo di risolvere i riavvii continui dopo l’installazione del Service Pack 3

Cerchiamo di risolvere i riavvii continui dopo l\'installazione del Service Pack 3

Come più volte detto Windows XP SP3 ha portato problemi per alcuni utenti, ecco perché per cercare di prevenire il sorgere di questi errori, ho scritto qualche giorno fa di cosa fare prima di installare il Service Pack 3. Ora, se abbiamo un computer HP/Compaq con processore AMD, forse stiamo familiarizzando con una schermata blu di morte, quando tentiamo di avviare il pc, che può essere solamente riavviato. Un circolo vizioso che continua all’infinito, fino a quando non decidete di buttare il pc giù dalla finestra.

Per evitare appunto la “defenestrazione” oggi cercheremo di risolvere questo problema dei riavvii continui. Innanzitutto questi sono causati dal fatto che i processori di AMD ed Intel utilizzano un differente sistema per la gestione dei driver, a quanto pare questa gestione in Intel non provoca problemi, mentre con i processori AMD si. Quando avviamo il computer avremo questo messaggio d’errore:

Purtroppo succede anche questo: una ragazza negli Usa si è suicidata dopo una beffa subita su internet

MySpace friends

Purtroppo siamo costretti a dovervi raccontare anche cose molto brutte connesse ai servizi internet che più amiamo. Nel novembre dello scorso anno una ragazza di 13 anni del Missouri si suicidò, impiccandosi, dopo essersi sentita presa in giro via internet da quello che credeva essere un coetaneo con il quale aveva cominciato una storia d’amore virtuale su MySpace. A sei mesi di distanza le indagini hanno portato a incriminare una vicina della vittima. Era infatti lei quel coetaneo che via internet si chiamava con il nick “Josh Evans”.

Lo pensano gli investigatori di Los Angeles, che contro la vicina, Lori Drew, hanno almeno quattro capi di imputazione, tra cui quelli di accesso illegale a un sito internet, cospirazione e minacce. Il suicidio, secondo la polizia, sarebbe avvenuto in seguito a un litigio, pieno di insulti e minacce, che la ragazza aveva avuto con il tale “Josh” proprio su MySpace. Ma in realtà tale Josh proprio non esisteva.

Cuba, vanno in vendita i primi computer domestici legali

Cuba computer

Pur rimanendo un pressoché totale controllo sulle comunicazioni via internet, Cuba ha dato il via alla possibilità, per le famiglie, di acquistare un personal computer. Cosa fino ad ora proibita. La decisione è stata presa dal presidente Raoul Castro e fa parte di un pacchetto di beni di consumo che da ora in poi saranno liberi.

E così da qualche giorno i centri commerciali sono presi d’assalto da cubani interessati all’acquisto, oltre che dei computer, anche di telefoni cellulari e lettori DVD. Unico problema, il prezzo: i computer, infatti, costano in media 800 dollari in un paese dove il salario medio è di circa 20 dollari al mese. La maggior parte di coloro che si dicono interessati all’acquisto hanno però dimostrato di poter pagare in quanto riescono a ricevere mensilmente delle quote extra, soprattutto da parenti che vivono all’estero.

Video Tutorial: come evitare la copia erronea dei file quando vengono selezionati

Se utilizzate Windows come sistema operativo ed avete ogni giorno a che fare con una grande mole di file da copiare/spostare in varie cartelle del vostro computer, avrete sicuramente avuto spesso a che fare con la copia erronea dei file quando vengono selezionati.

Basta provare a selezionare i file da copiare in qualsiasi cartella, tenendo premuto il tasto Ctrl e cliccando su ogni elemento da aggiungere alla pila di file dei quali effettuare una copia, per rendersi subito conto che, qualora si sbagliasse di qualche mero millimetro a cliccare, e quindi si trascinasse in maniera pressoché impercettibile qualche oggetto con il cursore del mouse, ne verrebbe immediatamente creata una copia non desiderata.

Ciò è ovviamente sopportabile quando si ha a che fare con pochi file, ma immaginate di creare una copia erronea dei file quando vi sono selezionati centinaia, se non migliaia di elementi… si rabbrividisce al solo pensiero! Ma non temete perché, da bravi geek, abbiamo pronta una semplicissima soluzione anche a questo fastidiosissimo problema. Basta qualche click ed è tutto sistemato, proprio come descritto in questa guida (disponibile anche come video tutorial qui sopra):

Ecco come rendere un blog WordPress navigabile con iPhone/iPod Touch

Ecco come rendere un blog WordPress navigabile con iPhone/iPod Touch

Sia i fan che i non fan del iPhone devono riconoscere una cosa: l’iPhone vende. Sarà per il design, sarà per l’hype, sarà perché fa figo non lo so, ci vorrebbe un esperto di marketing. E proprio qualche giorno fa leggevo che questo dispositivo non è utilizzato tanto per telefonare quanto più per navigare. Moltissimi siti web si stanno pian piano adattando con versione compatibili per iPhone o iPod Touch.

Ora io personalmente non ho idea di come adattare un sito web per essere letto nel modo migliore possibile da chi utilizza i dispositivi di casa Apple. Ma se avete un blog su piattaforma WordPress e volete rendere il vostro blog iPhone/iPod Touch compatible dovete assolutamente installare il plugin WPtouch. Che oltre a rendere il vostro sito fruibile dagli utenti di iPhone/iPodTouch migliorerà la navigabilità in generale.

Cerca informazioni su una persona con Pipl

Cerca informazioni su una persona con Pipl

La privacy è una bella cosa, ma con l’avanzare di Internet è sempre più in pericolo. Ora se ne parla per Google, ora per Facebook, ma il servizio che vi presenterò oggi sicuramente farà discutere.

Sto parlando di Pipl, un motore di ricerca dove è possibile fare una ricerca su una determinata persona. Ci basterà inserire il nome, cognome, luogo di residenza e stato della persona che stiamo cercando per avere una serie interessante di risultati.

Shutdown Day ovvero spegniamo il computer, il 3 maggio

Shutdown Day ovvero spegniamo il computer, il 3 maggio

E’ difficile immaginare oggi una vita senza computer, vero? Noi geeks utilizziamo il computer per fare molte cose ogni giorno, e moltissimi hanno il computer accesso sette giorni su sette, infischiandosene della bolletta. Ma cosa succederebbe se il vostro pc non funzionasse per un giorno intero? Potremo vivere 24 ore senza questo?

E questa è la sfida lanciata da Shutdown Day che si svolgerà il 3 maggio. Sul sito viene spiegata l’idea del progetto, cioè quelli di far rendere conto alle persone come sarebbe un giorno della loro vita senza computer. Oltre che per concedere un giorno di riposo alle dita e agli occhi. Riguardo lo Shutdown Day sul sito ufficiale è scritto:

Raccolti 1,3 milioni di dollari grazie alla campagna I’m

Raccolti 1,3 milioni di dollari grazie alla campagna I\'m

Nel marzo 2007 Microsoft decise di incentivare ancora di più l’uso di Windows Live Messenger. Il tutto con un iniziativa chiamata I’m dove parte dei ricavi della pubblicità sarebbero stati devoluti in beneficenza. Da marzo 2007 è passato più di un anno è proprio di recente Microsoft ha annunciato che grazie a questa iniziativa sono andati in beneficenza circa 1,3 milioni di dollari.

Una cifra davvero importante se si pensa che ad agosto dello scorso anno, si erano raggiunti solamente i 35 mila dollari. Le associazioni a cui vengono donati questi soldi sono: American Red Cross, the Boys and Girls Clubs of America, the Humane Society of the United States, the National AIDS Fund, the National MS Society, NineMillion.org, the Sierra Club, StopGlobalWarming.org, Susan G. Komen for the Cure, e UNICEF.