“Gli indirizzi Ip devono essere considerati dei dati personali”. Parola del commissario europeo

Indirizzi_Ip

Gli indirizzi Ip, le classiche stringhe di numeri del tipo 194.20.345.233 (ho scritto un indirizzo a caso) che identificano i computer sulla rete, dovrebbero essere considerati alla stregua dei dati personali (un po’ come l’indirizzo o il numero di telefono). A stabilirlo l’ufficio della Commissione Europea che regola la riservatezza dei dati. La decisione arriva dopo le pressioni del commissario tedesco per la protezione dei dati personali, Peter Scharr, che guida una battaglia a livello europeo contro le ripetute e immotivate violazioni della privacy da parte di colossi come Google, Yahoo! e Microsoft. Secondo Scharr, quando una persona è identificata attraverso un indirizzo Ip, allora quell’indirizzo è come un numero di telefono e dev’essere trattato con riservatezza.

Una visione che, però, è in disaccordo con quella di Google ed altre società che lavorano nel campo dell’informatica, secondo cui un indirizzo Ip, invece, identificherebbe la macchina, il computer quindi, e non la persona che lo sta utilizzando. Un’obiezione sicuramente giusta. Peccato, però, che nella normalità dei casi un computer è usato prevalentemente dalla stessa persona o dallo stesso gruppo ristretto di persone. Certo, ci sono delle eccezioni come ad esempio gli internet café, le università, i luoghi di lavoro molto affollati. Ma sono, appunto, delle eccezioni.

Internet e pubblicità, il 2008 sarà l’anno della svolta: gli spot all’interno degli show in streaming funzionano meglio di quelli in Tv

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La notizia arriva da un nuovo studio sul rapporto tra la Rete e la pubblicità, secondo cui gli utenti che guardano i video in rete sono più attratti del 47 per cento dalla pubblicità rispetto a coloro che guardano la televisione. Un dato impressionante, facilmente spiegabile però: vedere un programma televisivo su internet non è – come guardarlo in televisione – un’esperienza ormai assodata e entrata nella quotidianeità; al contrario, è ancora visto come qualcosa di nuovo, per cui involontariamente prestiamo maggiore attenzione a tutta l'”esperienza visiva”, quindi anche alla pubblicità.

Non è tutto, perché ci sono buone notizie non solo in termini economici, ma anche in termini di gradimento dei programmi: gli utenti internet, infatti, si dicono attratti da quello che stanno guardando del 25 per cento in più rispetto ai telespettatori “tradizionali”, che magari guardano lo stesso programma ma in televisione. Si tratta, quindi, di notizie buone sia per tutti coloro che investono in pubblicità online, sia per le reti televisive e le case di produzione che si stanno convertendo alla Rete, mettendo online spezzoni o puntate intere dei loro show, farciti – ovviamente – di pubblicità.

Adsense sperimenta un nuovo formato con scroller

Youtube ultimamente si può considerare il “banco di prova” delle nuove sperimentazioni da parte di Google per quanto riguarda il programma di affiliazione Adsense. Già da qualche mese in America ci sono dei video beta nei quali è possibile visualizzare i famosissimi annunci contestuali.

Ora da un paio di giorni, sulla versione di YouTube di Hong Hong, è possibile vedere un nuovo tipo di formato, praticamente sarebbe il quadrato da 300×250 al quale hanno aggiunto delle freccette su e giù, con le quali si può scrollare l’insieme degli annunci, nell’immagine qui sopra potrete vedere le freccette, mentre nel video qui sotto è possibile vederne l’effetto in diretta, ma non si tratta del sito di youtube, bensì un altro sito americano.

I provider s’intromettono nell’home-page di Google per raggiungere i propri utenti. Ma tutto questo è legale?

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Per la maggior parte di noi i provider (Alice, Fastweb, Libero, etc…) non sono altro che intermediari tra il computer e la Rete. Paghiamo la nostra bolletta mensile, a volte utilizziamo la casella e-mail che ci viene da loro fornita, ma rimangono società abbastanza marginali (correggetemi se sbaglio) nella nostra “internet-experience”. Purtroppo, da parte loro, i provider non vogliono fare la parte degli “intermediari stupidi”, ma vorrebbero cercare di coinvolgere di più i propri utenti, magari offrendo loro servizi a pagamento.

Ebbene, il provider canadese Rogers sta testando un nuovo sistema (diciamolo subito: molto invasivo!) per inserire messaggi personalizzati e destinati all’utente nella parte alta dell’home-page di Google (ricordiamo che la home page di Google è forse il sito più utilizzato anche come pagina iniziale dei browser). Nell’immagine che ho messo sopra a questo post (ma qui la vedete ingrandita) potete vedere esattamente a cosa mi sto riferendo.

Chi clicca veramente sulle pubblicità online?

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“Su internet i banner sono ovunque. La maggior parte di noi li ignora, ma c’è una piccola percentuale che li clicca regolarmente. Chi sono questi consumatori accaniti?”

Inizia così un interessante articolo (tradotto in italiano da Internazionale) di Danah Boyd, esperta di Social media dell’Harvard Berkman center for internet and society, che si addentra nel mondo della pubblicità online partendo da un dato: a fare click sui banner è “l’utente medio”.

Secondo i risultati di un interessante studio di Dave Morgan, responsabile della strategia pubblicitaria di Aol, la stragrande maggioranza delle persone (il numero può arrivare anche al 99 per cento) non fa click sugli annunci pubblicitari, mentre il restante uno per cento lo fa solo una volta al mese. All’interno di questo gruppo, meno del due per cento clicca più spesso, e sembra proprio che sia questa la fetta di utenti che assicura la maggior parte delle entrate. Secondo lo studio, si tratterebbe di donne, non giovanissime, interessate soprattutto a concorsi a premi.

Facebook? È più importante della Tv. Parola dei manager canadesi

Facebook

Facebook, YouTube e i blog stanno per superare, per importanza, la televisione. Almeno in Canada, dove secondo una ricerca condotta tra i leader delle aziende più importanti, i social media stanno superando i mass media per quanto riguarda gli scopi di marketing. In particolare, il 46 per cento degli intervistati ha ammesso che questo tipo di servizi è per lui più importante di televisione, radio, giornali e riviste.

Di certo la ricerca non sorprenderà noi “web-addicted”, ma sapere che anche i quadri dirigenti iniziano a tenere in grande considerazione quello che ormai è considerato da molti il Web 2.0 segna certamente un importante cambio di rotta nel mondo delle comunicazioni. Parliamo ad esempio di pubblicità o di marketing online.

YouTube, i video ad alta qualità e i video a pagamento

YouTube

Presto arriveranno su YouTube anche video in alta qualità. Parola del fondatore del sito di video-sharing, Steve Chen, che parlando in una conferenza ha confermato che il target primo di YouTube è quello di fornire velocemente a tutti gli utenti (quindi con una qualità bassa) la più vasta scelta di video esistente al mondo. Però poi ha aggiunto che è in fase di testing un servizio che, in base alla velocità della connessione dell’utente, decide se inviargli la clip in bassa o alta qualità.

La notizia è davvero importante e potrebbe segnare una piccola rivoluzione nel campo del video-sharing. La novità dovrebbe essere introdotta entro tre mesi, ed è resa possibile poiché, ha spiegato Chen, tutti i video inviati dall’utente sono conservati sui server di YouTube in qualità originale (quindi alta) e poi successivamente vengono convertiti in bassa qualità. Ma c’è un’altra notizia che sta facendo discutere e che riguarda sempre YouTube.

15 consigli per il bene del vostro blog

Come ormai ben saprete, noi di Geekissimo amiamo dare consigli utili a tutti i nuovi blogger che vogliono “sfondare” in questo bel campo.

Oggi vi proponiamo una bella (e sintetica) lista in 15 punti, che certamente non farà miracoli, ma qualche ottimo consiglio da seguire per il bene dei vostri blog lo darà:

1. Usare i servizi di social news (e dintorni), ad esempio: , del.icio.us, Digg eccetera.

2. Cercare di farsi notare ed ottenere link da siti con maggior volume di visite.

3. Scrivere di tanto in tanto post su altri blog.

235 siti di social networking per promuovere il proprio sito/blog

E così, dopo avervi suggerito 100 modi per promuovere un sito/blog, oggi noi di Geekissimo siamo scatenati e vogliamo fornirvi una mega-lista con ben 235 siti di tutto il mondo ed adatti a tutte le esigenze, utili alla promozione ed il marketing in generale relativo ad un sito web e/o blog!

Credo proprio non ci sia bisogno di ulteriori spiegazioni… andate e fate diventare famoso il vostro sito in tutto il mondo:

TECNOLOGIA:

Slashdot
Dzone – Per sviluppatori
CSS Globe
DNHour – Notizie sui domini web
Pixel Groovy – Web design
Design Float – Web design
Leet Daily
DevelopersNiche

Notizie Flash

INTERNET MARKETING:

PlugIM
Sphinn

100 modi per promuovere il proprio blog gratis

Avete un blog e, per una ragione o l’altra non riesce a decollare nelle visite? Avete appena iniziato ma volete “sfondare” nella giungla globale del blogging?

No problem! Che siate dei principianti o dei blogger già abbastanza affermati, eccovi una bella lista con 100 consigli utili per promuovere al meglio il vostro blog senza scucire un soldo:

Link:

  1. Scambiare link con altri blog
  2. Usare BlogRush
  3. Usare directory RSS
  4. Usare directory per blog
  5. Usare directory generali
  6. Creare un altro blog ed auto-linkarsi
  7. Creare e diffondere temi per siti/blog (con un link al vostro blog nel footer)
  8. Creare plugin gratuiti
  9. Creare link bait, ovvero scrivere qualcosa che catturi l’attenzione di molti
  10. Partecipare a blog carnivals
  11. Commentare su DoFollow blogs
  12. WordPress Backlinks Plugin