Xirrus Wi-Fi Inspector, gestire le reti Wi-Fi e risolvere le eventuali problematiche annesse

Gli OS Windows, di default, offrono una serie di appositi strumenti e risorse mediante cui monitorare lo stato della connessione e, nello specifico, delle reti Wi-Fi, tuttavia, come di certo sapranno tutti i più accaniti utilizzatori dei sistemi operativi di casa Redmond, spesso e, purtroppo, non così tanto volentieri, i dati che è possibile ricavare non sono sufficienti o, comunque sia, non risultano soddisfacenti per tutti gli utenti.

Nel caso in cui si desiderasse ottenere un quadro completo e dettagliato di tutto quanto concerne la rete Wi-Fi alla quale si è connessi, e non solo, oltre ad avere, eventualmente, l’opportunità di porre rimedio a possibili problematiche, allora, di certo, Xirrus Wi-Fi Inspector costituisce la risorsa più adatta alla quale poter attingere.

Wi-Fi libero in Italia, approvata la legge

Questa notizia probabilmente l’avrete già letta sui giornali o sentita in TV, ma la sua rilevanza è tale che non potevamo esimerci dal segnalarvela.

Nella giornata di ieri, il Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo “pacchetto sicurezza” messo a punto dal Ministro dell’interno Roberto Maroni che include, tra le altre cose, l’abrogazione (o per meglio dire, la mancata proroga) delle restrizioni al Wi-Fi pubblico imposte dal decreto Pisanu di cinque anni fa.

Per chi non lo sapesse, il decreto Pisanu è quello che – in nome della sicurezza e della lotta alle mafie – rende quasi impossibile l’installazione di connessioni Wi-Fi in locali pubblici quali bar, ristoranti, ecc., vincolando i gestori degli stessi a richiedere un’autorizzazione al questore e a identificare/tracciare tutti gli utenti che decidessero di usufruire della connessione.

Virtual Router: trasformare un notebook con Windows 7 in hotspot Wi-Fi

Ormai esistono diversi metodi per trasformare i notebook con Windows 7 in hotspot Wi-Fi. Virtual Router è il più facile da usare.

Sfruttando la tecnologia Wireless Hosted Network integrata nell’ultima versione del sistema operativo Microsoft (nonché in Windows Server 2008), questo ottimo software gratuito permette di trasformare qualsiasi computer dotato di supporto Wi-Fi in un hotspot capace di condividere la connessione a Internet senza fili con altri computer e dispositivi.

NumberKey, trasformiamo il nostro iPhone o iPod touch in un tastierino numerico per il PC

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Di certo, un gran numero di utenti, nel corso del tempo, avrà avuto modo di notare facilmente che la maggior parte delle tastiere dei computer, laptop in particolare, sembrano non disporre, per questioni di spazio, del fatidico tastierino numerico, estremamente utile in diverse occasioni.

Infatti, se si considera che le caratteristiche primarie di un notebook sono appunto la sua flessibilità e la facile trasportabilità, allora di certo la non inclusione del tastierino numerico, nella maggioranza dei casi, risulta più che giustificata.

Tuttavia, se per un motivo o per un altro, si avverte la forte necessità di utilizzare tale strumento, allora l’utente può fare tranquillamente affidamento su due semplici opzioni: comprare il tastierino numerico in un negozio di articoli di informatica (come da prassi), oppure, utilizzare un iPhone o iPod touch, analogamente a quanto avremmo fatto come nella prima ipotesi.

Infatti, qualora si disponesse di uno dei due gioiellini di casa Apple sopra citati, sarà possibile trasformarli, in modo estremamente facile, nel fatidico strumento supplementare da abbinare al nostro notebook.

WPA sotto assedio, le nostre connessioni Wi-Fi sono a rischio?

È da circa dieci mesi che il Wi-Fi Protected Access (WPA per gli amici intimi), il programma di certificazione utilizzato per la protezione delle connessioni alle reti senza fili, è uno degli argomenti “hot” nella comunità geek.

Risale infatti allo scorso Novembre la scoperta, ad opera di alcuni ricercatori nell’ambito della sicurezza informatica, di una vulnerabilità in grado di bucare nel giro di 12-15 minuti quello che era stato considerato, fino a quel momento, come un sistema di protezione molto solido.

Da quel giorno il WPA non ha avuto più pace e, inaspettato come una pioggia a Dicembre, è arrivato l’annuncio da parte di due ricercatori giapponesi: “siamo riusciti a crackare il Wi-Fi Protected Access in un solo minuto!”. Adesso dobbiamo iniziarci a preoccupare seriamente.

AT&T annuncia per errore l’arrivo di 17,000 Wi-Fi point gratuiti per iPhone!

L’iPhone è uscito da una settimana e le notizie riguardo al nuovo telefono di Apple sembrano non finire. Oggi non parliamo di qualche nuovo gadget o di come aggiungere o togliere qualche funzione all’iPhone, ma parliamo di uno dei primi operatori che ha commercializzato questo prodotto.

AT&T è una compagnia telefonica che opera negli Stati Uniti. Come dicevo prima questo è stato il primo operatore a commercializzare la prima versione dell’iPhone ed è anche l’operatore che cura la commercializzazione dell’iPhone 3G in America.

WiFi SiStr: misuriamo la forza della nostra antenna Wi-Fi

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Nelle case degli italiani stanno pian piano entrando a far parte dell’arredamento delle piccole antenne che non permettono di vedere meglio la TV o di ricevere la PayTV, ma diffondono in tutta la casa, o addirittura, in tutto il palazzo, un segnale internet a banda larga. E’ proprio così, la nuova tecnologia ormai viaggia tutta in Wi-Fi cari amici.

Come ben sappiamo, tutti gli operatori di telefonia fissa che offrono una connessione internet mettono a disposizione del proprio cliente un modem o Router, che in alcuni casi è possibile richiedere sia la versione Wi-Fi sia la con il cavo LAN o l’USB.

Può esistere davvero un’allergia al Wi-Fi?

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L’inchiesta di Paul Kenyon (Bbc) “Wi-Fi segnale d’allarme”, trasmessa in Italia da Report (Rai Tre) qualche settimana fa (parte 1, parte 2, parte 3) ha riacceso le polemiche sulla pericolosità delle onde elettromagnetiche prodotte dai router Wi-Fi, dividendo la comunità scientifica, come già accaduto con la telefonia cellulare, in apocalittici e integrati. Ebbene, c’è addirittura chi va oltre, spiegando di essere “allergico” all’inquinamento elettromagnetico.

È accaduto a Santa Fe, in New Mexico, dove un gruppo di utenti autodefinitosi “altamente sensitivi” ha chiesto che il Wi-Fi venga bandito in tutti i luoghi pubblici. C’è chi sente un forte mal di testa quando si trova in un punto pieno di radiazioni, chi sente male al petto, chi soffre di tremore alle gambe. Fatto sta che queste persone spesso non riescono ad entrare in luoghi chiusi perché si sentono subito male. E forse questo vorrà dire qualcosa sulla pericolosità o meno degli apparecchi che forniscono internet senza fili.

Controlliamo il nostro network wireless con AirSnare

Controlliamo il nostro network wireless con AirSnare

Col l’uso sempre più massiccio di device mobile cresce anche la presenza di network wireless casalinghi, che molto spesso non sono sicuri. Diciamo che teoricamente un network wireless potrebbe essere definito sicuro se: si cambiasse spesso la password default router, si cambiasse l’IP subnet, si è disabilitato l’accesso al router da remoto, si è cambiato il SSID di deafult, il SSID broadcasting, si abbia installato un firewall, sia presenta una criptazione dei dati, WPA/TKIP e si usi un filtro MAC.

Nonostante tutte queste misure di sicurezza va detto che il network potrebbe essere bucato ugualmente, infatti come ci insegna la tecnologia stessa, tutte le criptazioni possono essere hackerate, ogni firewall può essere superato e cosi via. L’unica cosa che ci rimane da fare è monitorare il network wireless, al fine di capire se ci sono attività sospette.

Togliere i collegamenti a internet dalle aule universitarie? Di certo non aumenterà l’interesse degli studenti nei confronti delle lezioni

Nella maggior parte delle università italiane, ormai, sono presenti reti Wi-Fi gratuite per gli studenti, che permettono loro di collegarsi a internet, controllare la posta e fare ricerche da qualsiasi luogo (o quasi) dell’ateneo. Ma cosa succede se gli studenti iniziano ad usare internet per chattare, scaricare musica o guardare siti che poco c’entrano con le materie che stanno studiando? E – ancora – come si dovrebbero comportare le università se scoprissero che questo avviene anche durante le ore di lezione, mentre il professore spiega?

È il dilemma che ci viene dopo aver letto la notizia che il preside della facoltà di Giurisprudenza dell’università di Chicago, negli Stati Uniti, ha deciso di bloccare l’accesso a internet nelle aule durante le ore di lezione, perché gli studenti si distraggono troppo. La norma è al momento sperimentale, e sta suscitando, ovviamente, molto clamore in ateneo.. Il problema, spiegano i vertici dell’università, è che non solo si distrae chi usa internet per scopi personali, ma anche coloro che gli siedono dietro, che magari sono tentati dal guardare lo schermo.

La Russia richiederà una registrazione per utilizzare le linee wi-fi

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Brutte notizie per chi, per lavoro o piacere, si reca in Russia e porta con sé il proprio computer portatile o telefonino in grado di collegarsi alle reti Wi-Fi. Secondo la nuova agenzia governativa Rossvyazokhrankultura (“servizio russo per la protezione culturale, i mass media e le comunicazioni”) chiunque vorrà creare una linea Wi-Fi (in casa come in un café) dovrà registrare il proprio hot-spot.

Non è tutto: gli utenti devono registrare ogni apparecchio elettronico che utilizza le frequenze delle comunicazioni Wi-Fi; quindi non solo dovranno essere registrati i modem e i router, ma anche tutti i computer, i Pda e gli smartphone che entrano nel paese. La registrazione permetterà l’utilizzo dell’apparecchio solo all’utente che ne farà richiesta.

Scoprire le password dei vari network Wi-Fi del pc con WirelessKeyView

Scoprire le password dei vari network Wi-Fi del pc con WirelessKeyView

Mi ricordo che quando ero più piccolo e avevo la connessione a 56KB, facevo di tutto per scoprire la password per collegarsi ad internet (i primi segni del geekismo). Fino a quando arrivo il bel giorno che scoprii, una utility che mi permetteva di vedere tutte le password delle connessioni remote del pc, il paradiso.

Oggi le cose sono cambiate, ma a volte è “necessario” voler trovare la password di un network Wi-Fi. Di default Windows salva e nasconde tutte le key WEP e WPA dei vari network Wi-Fi del PC. Per scoprire quest’ultime dobbiamo semplicemente scaricare e lanciare WirelessKeyView, che ci mostrerà tutte le chiavi dei network ai quali il nostro PC è collegato mediante la configurazione Wireless Zero.

Guida su come effettuare collegamenti Wi-Fi a grande distanza con Radio Mobile

La tencologia Wi-Fi è forse una delle più interessanti innovazioni tecnologiche introdotte in questi ultimi anni, sta conoscendo una rapida diffusione ma nonostante questo non tutti sono a conoscenza delle vere potenzialità, talvolta anche nascoste, che un collegamento Wi-Fi può offrirci.
E’ quello che ha pensato un radioamatore francese, ideatore un software, Radio Mobile, che permette di effettuare simulazioni di propagazioni dei segnali.
Detto in parole povere, permette, attraverso l’inserimento delle opportune coordinate e servendosi di un particolare modello predittivo di propagazione noto come Longley-Rice Model, di collegare via Wi-Fi due sedi poste anche a molti chilometri di distanza.

Saverio di Wifi-ita.com ha elaborato una guida pratica e completa che spiega dettagliatamente il funzionamento di questo software, eccola qui di seguito riproposta:

Come prima cosa scarichiamo Radio Mobile dall’area download.

Il programma non si installa, per questo vi consiglio di metterlo in una cartella.

A questo punto procuriamoci le coordinate della città (o delle città se sono più di una) dove andremo a simulare il collagamento.

I dati che andremo ad utilizzare sono messi a disposizione dalla NASA e sono chiamati SRTM.

I profili SRTM prendono il loro acronimo da Shuttle Radar Topografy Mission. I rilievi SRTM sono stati elaborati per tutta la Terra da un radar SAR, di progettazione italiana, posto su uno Shuttle inviato in orbita dalla NASA.

Radio Mobile per poter lavorare ha bisogno appunto dell’SRTM.

Per ogni coordinata di ogni continente è stato creato un file che scaricheremo gratuitamente qui:

EUROPA:

ftp://e0srp01u.ecs.nasa.gov/srtm/version2/SRTM3/Eurasia/

ftp://e0srp01u.ecs.nasa.gov/srtm/version2/SRTM3/Islands/

AFRICA:

ftp://e0srp01u.ecs.nasa.gov/srtm/version2/SRTM3/Africa/

AMERICA:

ftp://e0srp01u.ecs.nasa.gov/srtm/version2/SRTM3/North_America/

ftp://e0srp01u.ecs.nasa.gov/srtm/version2/SRTM3/South_America/

AUSTRALIA:

ftp://e0srp01u.ecs.nasa.gov/srtm/version2/SRTM3/Australia/

Scaricato il file, per poterlo utilizzare, dovremo scompattarlo.

Le mappe sono figurate a 100 metri d’altezza dal suolo.

Se nella simulazione dovessimo considerare più città, dovremo scaricare più mappe, perchè naturalmente avremo più coordinate.

Per coordinate si intende: latitudine e longitudine.

Occorre però anche sapere l’altitudine della città (o delle città).

Ora che abbiamo almeno una mappa, carichiamola sul programma.

Siccome non voglio fare una guida troppo teorica, considererò come esempio la simulazione di un collegamento Wireless che mi è stato chiesto da un utente del forum.

Nel mio caso quindi ho i seguenti dati:

Lat.: 40° 10′ 30″ e Lon.: 18° 10′ 5″

Altitudine: 78 m

Secondo me è bene anche fare un tracciamento su Google Earth o su maps.live per rendersi conto della nostra situazione e di che tipo di Link WiFi stiamo cercando di simulare. Nel mio caso:

Rubare una connessione Wi-Fi. Legale o moralmente e legalmente sbagliato?

Wi-fiRubato

Qualche tempo fa abbiamo parlato dei pericoli (in termini di privacy e riservatezza) che si nascondono all’interno delle reti Wi-Fi pubbliche. Ora affrontiamo un altro argomento, sempre più spesso disucusso anche in Italia: come dovremmo comportarci se il nostro computer rileva una rete Wi-Fi non protetta, di cui ovviamente non siamo proprietari? È un nostro diritto collegarci? O è un nostro dovere non collegarci?

La pratica, chiamata in termine tecnico “piggybacking” è ormai di uso comune un po’ dappertutto, e anzi con il moltiplicarsi dei computer portatili e dei cellulari/palmari con capacità Wi-Fi diciamo che è anche spesso considerata una fortuna trovare delle reti aperte da sfruttare per leggere le notizie o controllare la posta. In Italia non si parla molto (per il momento) di questo fenomeno, che però in numerosi stati del mondo è già stato bollato come illegale. Un uomo nell’Illinois, ad esempio, è stato arrestato e poi rilasciato dopo il pagamento di 250 Dollari per aver utilizzato una rete lasciata aperta, mentre in Michigan un ragazzo che aveva parcheggiato davanti a un café per rubare la connessione Wi-Fi è stato accusato di “accesso fraudolente a computer, sistemi di computer e reti di computer”.