Nuovo iPad: Apple pagherà oltre 2 milioni di dollari per pubblicità ingannevole

Qualche mese fa si era iniziato a discutere del caso relativo ad Apple, al suo nuovo iPad ed alle polemiche sorte attorno al celebre device per il suo essere proposto e pubblicizzato come tablet 4G, in particolar modo per quanto riguarda il territorio australiano.

Il nuovo iPad, infatti, è un tabllet 4G ma tale copertura è, allo stato attuale delle cose, disponibile in maniera abbastanza limitata risultando confinata a pochi carrier statunitensi e canadesi.

Il nuovo iPad è stato infatti sviluppato per connettersi a frequenze comprese tra 700MHz e 2100MHz che ospitano il 4G statunitense mentre la rete mobile omologa in Australia, così come anche in vari altri paesi, opera su frequenze differenti.

Fake Antivirus Remover, il tool di Trend Micro per rilevare e rimuovere gli antivirus fasulli

Di virus in grado di attaccare ed intaccare il PC ed il sistema operativo in uso ne esistono molteplici e sicuramente buona parte di voi lettori di Geekissimo si sarà ritrovata ad avere a che fare, almeno una volta, con una situazione di questo tipo.

Tra le varie minacce informatiche presenti in circolazione vi sono anche quelle conosciute come rogue antivirus o, molto più semplicemente, antivirus fasulli, ovvero malware che, appunto, sono camuffati da applicativi adibiti alla sicurezza del sistema e dell’utente e che presentano avvisi miranti, generalmente, all’esecuzione di operazioni fraudolente.

Di antivirus fake ne esistono orami molteplici e nella maggior parte dei casi traggono in inganno gli utenti meno esperti e meno accorti.

Rimuovere gli antivirus fake può inoltre risultare un compito tutt’altro che semplice da eseguire ragion per cui avere a portata di mano una risorsa quale Fake Antivirus Remover va a rivelarsi sicuramente molto ma molto utile in situazioni di questo tipo.

Desktop Modify, organizzare le icone del desktop scegliendo tra 77 forme e stili differenti

Siete stanchi di visualizzare le icone presenti sul vostro desktop organizzate sempre alla stessa maniera? Siete alla ricerca di un sistema semplice ma originale grazie al quale poter visualizzare ed accedere rapidamente a tutto quanto d’interesse è presente sul vostro Pc? Nel caso in cui la risposta sia affermativa ad entrambe le domande allora potreste provare a dare uno sguardo a Desktop Modify.

Questo software, completamente gratuito ed utilizzabile su tutti i sistemi operativi Windows (sia a 32-bit sia a 64-bit) permette, una volta in uso, di organizzare le icone presenti sul desktop scegliendo tra ben 77 forme e stili differenti raggruppate in 5 categorie.

Dando uno sguardo allo screenshot presente ad inizio post è possibile farsi un’idea del risultato finale che può essere ottenuto servendosi del software.

Nigerian scam studio Microsoft

La truffa nigeriana è quella perfetta, parola di Microsoft

Nigerian scam studio Microsoft

La truffa nigeriana (nigerian scam) è la tipologia di raggiro informatico maggiormente diffusa e che a distanza di diversi anni dalla prima testimonianza risalente, addirittura, al 1994, continua a funzionare senza problemi, o quasi, tanto da andare a coinvolgere un sempre maggior numero di persone e permettendo, al contempo, ai truffatori di raccogliere milioni e milioni di dollari.

Il copione, per chi non lo conoscesse, è il seguente: la vittima viene contattata tramite una email in cui le si offre la possibilità di sostanziosi guadagni o le si chiede un aiuto da rivolgere a presunte persone facoltose che hanno bisogno di movimentare denaro su conti correnti non tracciabili ed una volta ottenuti i soldi gli scammer scompaiono in maniera fulminea. 

Ma com’è possibile che dopo tutto questo tempo quello che potrebbe essere definito come il grande classico della truffa online tramite e-mail continui ancora a funzionare? Tra i tanti, a porsi questa domanda è stato anche il matematico Cormac Herley che dal suo ufficio in Microsoft ha scritto un saggio per poter scoprire e rendere pubblica la dinamica che si nasconde dietro il meccanismo della nigerian scam.

Sfruttando grafici, formule matematiche e diagrammi Microsoft ha quindi cercato di spiegare la diffusione del fenomeno e l’incidenza che quest’ultimo ha sul piano della sicurezza informatica.

Google Endangered Language

Goolge presenta Endangered Language, il progetto per la salvaguardia delle lingue a rischio

Google Endangered Language

Google, nel corso delle ultime ore, ha presentato il nuovo ed interessante progetto Endangered Language (lingue a rischio) che, così come suggerisce lo stesso nome, pone come fine ultimo quello di preservare tutte quelle lingue parlate nei luoghi più remoti del piante che per diverse ragioni sono a rischio di scomparire.

Al progetto, nello specifico, è stato dedicato un apposito portale grazie al quale il gran colosso delle ricerche in rete ha intenzione di raccogliere materiale relativo alle oltre 3 mila lingue a rischio di estinzione (ovvero circa la metà degli idiomi parlati nel mondo) coinvolte così da poter salvaguardare la diversità culturale e le tradizioni di tutti i territori.

Dal portale dedicato è possibile esplorare una mappa interattiva su cui sono indicate tutte le lingue a rischio del pianeta comprese alcune relative all’Italia, specie nella zona nord-est.

FolderChangesView, monitorare le modifiche apportate alle cartelle o alle unità disco

Se per un qualunque motivo siete alla ricerca di una valida risorsa grazie alla quale poter tenere sotto controllo il contenuto di una o più cartelle ma sino a questo momento non avete ancora trovato la risorsa che fa al caso vostro allora potreste provare a dare uno sguardo a FolderChangesView.

Si tratta infatti di un software completamente gratuito ed utilizzabile su tutti i sistemi operativi Windows (sia a 32-bit sia a 64-bit) che, appunto, offre a ciascun utente la possibilità di monitorare qualsiasi cartella selezionata o, ancora, di tenere sotto controllo un’intera unità disco andando inoltre ad eliminare tutti i file eventualmente modificati durante la fase di monitoraggio.

Al suo avvio l’applicazione chiede di selezionare la cartella o l’unità che si desidera monitorare e dalla finestra principale del software sarà poi possibile visualizzare tutte le eventuali modifiche apportate ai file.

Free PDF Image Extractor, estrarre immagini dai documenti PDF e salvarle come file PPM

Chi tra voi lettori di Geekissimo si ritrova spesso a dover avere a che fare con documenti in formato PDF sicuramente avrà più volte avvertito la necessità di estrarre le eventuali immagini ad essi annesse.

Per poter eseguire l’operazione in questione in maniera semplice e, sopratutto, veloce è possibile ricorrere all’utilizzo di Free PDF Image Extractor.

Ma di che cosa si tratta? Scopriamolo immediatamente!

Free PDF Image Extractor è un software totalmente gratuito ed utilizzabile senza alcun tipo di problema su tutti i sistemi operativi Windows (sia a 32-bit sia a 64-bit) che, appunto, consente di estrarre facilmente le immagini presenti in uno o più documenti in formato PDF, compresi quelli criptati, e, successivamente, di organizzarle automaticamente e nel miglior modo possibile salvandole sulla postazione multimediale in uso nel formato PPM.

Per potersi servire del software, tra l’altro molto leggero, sarà sufficiente avviarlo e trascinare poi nella finestra visualizzata (ad inizio post ne è anche disponibile uno screenshot illustrativo) i PDF su cui si desidera agire o, ancora, l’intera cartella contente i file.

Cloud computing Italia

Cloud computing, gli italiani preferiscono servirsene dal PC di casa

Cloud computing Italia

Stando ai dati emersi da un recente sondaggio svolto da MSN al quale hanno avuto modo di prendere parte oltre 10.500 utenti di tutta Europa e del Sud Africa è stato possibile apprendere quelle che, a quanto pare, vanno a configurarsi come le abitudini degli utenti del Bel paese, ma non solo, per quanto concerne l’utilizzo dei servizi di cloud computing.

Secondo quanto emerso dal sondaggio gli utenti italiani preferiscono utilizzare un unico dispositivo per servirsi dei servizi di cloud computing e la maggior parte di essi è solita eseguire l’operazione in questione direttamente dal PC di casa nonostante la sempre maggiore diffusione degli smartphone e, in linea ben più generale, dei device mobile.

Considerando che la funzione principale dei servizi di cloud computing è, appunto, quella di permettere di conservare i propri file in un luogo sempre e comunque accessibile a prescindere dal tipo di device in uso quanto emerso dal sondaggio appare quindi un risultato abbastanza strano e decisamente controtendenza rispetto alle recenti abitudini degli utenti.

Solo il 33%, infatti, accede al cloud con due o più device e l’83% di essi è abituato a farlo, così come già accennato, dal computer della propria abitazione.

Shutdown Scheduler, automatizzare lo spegnimento del PC o la chiusura di un’applicazione

Sono diverse le circostanze in cui può rivelarsi molto utile configurare l’arresto automatico del computer (ad esempio quando un certo download risulta terminato, al termine di un processo di conversione etc.) e per poter eseguire l’operazione in questione è possibile ricorrere all’impiego di una tra le tante ed apposite applicazioni preposte proprio a al scopo, diverse delle quali recensite anche qui su Geekissimo.

Nonostante gli applicativi di tale tipologia siano molteplici per molti utenti potrebbe comunque rivelarsi molto utile fare la conoscenza di Shutdown Scheduler.

Si tratta di un software totalmente gratuito ed utilizzabile senza alcun tipo di problema su tutti i sistemi operativi Windows (sia a 32-bit sia a 64-bit) che permette di configurare lo spegnimento automatico della postazione multimediale ma che a differenza di molte altre risorse analoghe presenta numerosi vantaggi.

Google Nexus Tablet: il presunto prezzo ed ulteriori indiscrezioni

Oramai sembra mancare davvero poco all’annuncio ufficiale del tablet di Google ovvero del tanto chiacchierato device conosciuto, almeno sino a questo momento, con il nome di Google Nexus Tablet poiché, stando a quanto reso noto nel corso delle ultime ore, la ben nota azienda di Mountain View sarebbe pronta a presentare alla vasta utenza la sua “tavoletta”.

Secondo quanto riportato da Digitimes, infatti, l’occasione sarà, così come già pronosticato qualche tempo addietro, l’oramai imminente Google I/O che si terrà al Moscone Center di San Francisco.

Il tablet, realizzato, tra le altre cose, in collaborazione con Asus, sarà commercializzato ad un prezzo iniziale pari a 199 dollari o almeno così dovrebbe essere stando alle più recenti indiscrezioni.

Il prezzo del Google Nexus Tablet appare, senza alcun dubbio, molto interessante e qualora sia quello effettivo andrà sicuramente a dare una forte scossa al mercato.

Clean Temporary Places, un’utility ricca di opzioni e funzioni per liberare spazio su disco

Così come già saprà buona parte di voi lettori che è solita servirsi di un OS Windows a disposizione degli utilizzatori dei sistemi operativi di cara Redmond vi è, di default, un apposito strumento grazie al quale effettuare la pulizia del disco, un’operazione questa che risulta necessario eseguire periodicamente al fine di ottimizzare l’utilizzo del computer e liberare spazio utile.

Quanto offerto di default dal sistema potrebbe però rivelarsi insufficiente per alcun utenti ragion per cui sfruttare uno strumento quale Clean Temporary Places può essere molto utile in una gran varietà di circostanze.

Ma di che cosa si tratta? Scopriamolo subito!

Clean Temporary Places è un software completamente gratuito, di natura open source ed utilizzabile senza alcun tipo di problema su tutti i sistemi operativi Windows (sia a 32-bit sia a 64-bit) che mette a disposizione di ciascun utente un ampio numero di opzioni e funzioni grazie alle sarà possibile eliminare tutti quei file che, appunto, con il passare del tempo vanno ad accumularsi e appesantiscono il disco fisso.

Gmail: ora è possibile creare temi personalizzati

In molti attendevano l’arrivo di una feature di questo tipo da diversi anni a questa parte ed ora, finalmente, dopo aver concesso la possibilità di impostare degli sfondi, Google ha deciso di rendere disponibile in Gmail una nuova ed apposita sezione grazie alla quale poter creare temi personalizzati per la propria casella di posta elettronica.

Ad annunciare la novità è un apposito articolo pubblicato sul blog ufficiale di Gmail nel quale vengono inoltre illustrate le varie modalità mediante cui è possibile servirsi della neo sezione Temi personalizzati unitamente ad un apposito video dimostrativo annesso alla fine di questo post.

Il rollout sarà completato nel corso delle prossime ore ma sono comunque in molti gli utenti che hanno già avuto modo di sperimentare le fattezze della nuova sezione denominata, appunto, Temi personalizzati.

Flame è stato creato da USA e Israele

Flame, il malware è stato creato da USA e Israele

Flame è stato creato da USA e Israele

Già alcuni giorni addietro gli esperti di sicurezza del team di Kaspersky avevano ipotizzato, conseguenzialmente agli studi condotti, l’esistenza di un collegamento tra Flame, il super malware che nell’ultimo periodo sta facendo tanto parlare di sé, e Stuxnet, l’altra temuta minaccia di cui, però, si è discusso in maniera ben più approfondita mesi fa.

Le ipotesi di Kaspersky, a quanto pare, sarebbero ora state confermate da un ex militare statunitense anonimo, a suo tempo in possesso di un grado sufficientemente elevato da permettergli di avere accesso alle informazioni in questione, che, appunto, ha dichiarato al Washington Post come Flame sia il frutto della collaborazione tra USA ed Israele per poter attaccare i sistemi informatici iraniani presenti all’interno degli impianti mediante cui il paese starebbe portando avanti il programma di arricchimento nucleare tanto temuto dalle altre nazioni.

Giorno dopo giorno, quindi, Flame avrebbe offerto l’opportunità di ottenere informazioni riservate tramite le quali poter seguire l’evoluzione del programma di arricchimento nucleare in attesa di ulteriori sviluppi sin quando i due governi non avrebbero poi ritenuto necessario intervenire.

A questo punto sarebbe quindi entrato in azione Stuxnet che già in passato ha ampiamente dimostrato le sue effettive potenzialità in tal senso.

LinkedIn class action furto password

LinkedIn e le password rubate: class action in USA

LinkedIn class action furto password

LinkedIn, la risorsa di social networking dedicata di professionisti, corre un grosso rischio: incorrere in una mega sanzione da almeno 5 milioni dollari per poter rimborsare i propri utenti dopo la tanto chiacchierata fuga di milioni di password avvenuta non molti giorni addietro.

La discussa vicenda ha infatti portato direttamente nell’occhio del ciclone i responsabili di del social network verso i quali è stata avanzata una class action avviata presso una corte federale di Sant Josè, in California.

La class action, nello specifico, ha preso il via da Katie Szpryka che non molto tempo fa aveva deciso di usufruire delle funzionalità premium del social network e, di conseguenza, di pagare in modo tale da poter sfruttare tutti i servizi messi a disposizione da LinkedIn.